Tuesday, September 2, 2008

L'Insonne




9 libri in 9 giorni (di ferie)..
non ce la farò mai a mettermi in pari.. ma ci provo

Ho cominciato subito con questo della mia adorata Cinzia Tani.
dopo "Assassine" e "Amori Crudeli", questo è il primo romanzo che leggo di Cinzia.
Il modo di scrivere è il suo classico.. molta narrazione, moltissime descrizioni.. pochi dialoghi.. tantissima delicatezza..

il parallelismo alle altre due sue opere l'ho trovato nella "minuziosa" descrizione dei personaggi. I protagonisti sono 3: Max il figlio del gerarca nazista, Thomas lo zingaro e Sophie (l'epilettica) figlia di una tedesca e di un medico ebreo.
si comincia con la loro nascita, li si accompagna durante l'adolescenza (tremenda) nel periodo della guerra, e li si ritrova (15 anni dopo) ormai adulti in una Parigi risorta dalla sue ceneri e in piena attività culturale.
anche tutti gli altri personaggi che appaiono nella storia vengono descritti nel loro aspetto fisico, nel loro carattere, vengono raccontate le loro storie, spiegato il loro sentire.. i genitori dei 3 ragazzi principalmente, ma anche gli amici, gli amanti, i colleghi.. nessuno sembra essere secondario durante tutta la narrazione..


dopo la descrizione iniziale della venuta al mondo dei tre protagonisti (il padre di Sophie è il ginecologo che chiederà a Martin, il gerarca nazista, di scegliere tra la vita della moglie e quella del figlio) e della loro infanzia (Thomas che impara a suonare il violino e vive libero ma in fuga dal padre violento, Max che viene "addestrato" a gestire il sonno e a diventare un leader -anche se non gliene importa una cippa ma non lo da a vedere- e Sophie che vive con una madre che si esalta per le leggi raziali pur essendo sposata ad un medico ebreo) arriviamo al periodo della guerra in cui i ragazzi vengono riuniti sotto lo stesso tetto.
Sophie e Thomas come "cavie" per gli esperimenti sul sonno intrapresi da Martin, e Max come figlio di quest'ultimo.
Max è innamorato di Sophie e la raggiunge di notte per portarle un dolce o un frutto e per consolarla.. Thomas e Sophia invece sono uniti dalla sofferenza che gli viene inflitta nella casa-studio di Martin.
La guerra sta per finire e la Germania sta per capitolare; Martin da ordine di distruggere tutto e di uccidere le "cavie" durante la notte.
Thomas sente tutto ed organizza la fuga dei ragazzi causando un incendio. Ma anche Max sa dei progetti del padre e cerca di mettere in salvo Sophie togliendola dal gruppo e portandola in camera sua. Qua pero' viene raggiunto da Martin che punta la pistola contro la ragazza ma si ritroverà col coltello di Max piantato nel cuore.
In sto casino, Sophie ha un attacco epilettico, Max è addosso al padre e Thomas entra dalla finestra portandosi via la ragazza (ma Max non lo vede e li crede morti entrambi).
Max rimarrà a vivere nella villa distrutta, ritirandosi nel padiglione degli esperimenti; verrà contattato da Sebastian (amico del padre) che lo mette in contatto con la zia francese (sorella della madre morta di parto) e si trasferirà a Parigi.
Sophie e Thomas vagano per un po' tra le macerie di una Berlino devastata, fino a quando la ragazza riconosce la madre ad una fontana. La donna (avendo letto il nome del marito tra le vittime di un campo di sterminio) s'è rifatta una vita con il soldato ariano da cui ha avuto un figlio. Sophie sta un po' con la madre, diventa l'amante di un soldato russo per non venire stuprata dagli altri e per avere di che mangiare per lei e per la famiglia, ma quando torna il soldato ariano, trova la porta di casa sbarrata e torna a vivere nella vecchia casa in cui stava fino alla notte in cui il padre venne preso e deportato. E proprio in quella casa torna il padre, che era stato salvato dal campo di sterminio da Martin, che l'aveva riconosciuto.
Padre e figlia stanno un po' assieme, ma la vita del campo haminato il corpo dell'uomo, che muore poco dopo.
Sophie, di nuovo sola, contatta Cristina, figlia di un ambasciatore italiano, sua unica amica ai tempi della scuola, quando Cristina non parlava ancora il tedesco e Sophie era evitata da tutti in quanto ebrea.
Cristina le dice che puo' andare in Italia, sarà ospite della sua famiglia per tutto il tempo che vorrà.
Sophie vorrebbe partire con Thomas; il ragazzo l'accompagna fino a Monaco, ma poi, in una birreria, prima vede Max tra la folla e poi litiga con un nazi; Thomas dice a Sophie di andare avanti che lui deve sistemare una cosa e che poi la raggiungerà. Il nazi verrà trovato morto e privato dei bulbi oculari, Thomas non prenderà il treno, ma conoscerà il primo amore della madre e si unirà al circo di questi.
Siamo alla seconda parte del libro. Parigi.
i personaggi sono tutti poco più che trentenni. Thomas è proprietario di un circo e Sophie è un'attrice. Spesso Thomas, in giro col suo circo, raggiunge la ragazza a Roma, a Milano e infine a Parigi dove lei si è trasferita per girare un film. Tra i due c'è un rapporto particolare, nato in quel padiglione e sedimentato tra le macerie berlinesi. Vanno a letto assieme, ma non hanno paura di lasciarsi perchè sanno che si ritroveranno sempre.
Max invece ha preso il cognome francese della madre ed è diventato un medico specializzato in epilessia, ha avuto molte donne ma non si lega a nessuna perchè continua a pensare a Sophie.
Il giorno che Sophie ha un attacco epilettico sul lavoro, viene portata da Max. I due cominciano a frequentarsi e fanno l'amore.. da lontano Thomas li segue senza farsi vedere da Max ma continuando a vedere e a parlare con Sophie.
Intanto, varie persone comininciano a morire e ad essere ritrovate prive dei bulbi oculari.
Sono tutti, in qualche modo, legati a Max. Uno è un tizio che aveva riconosciuto in Max il dottore che gli aveva curato la moglie, e lo tempesta di complimenti in un ristorante. Poi è la volta del venditore di sigari dove Max aveva comperato il regalo per Sebastian solo qualche ora prima che venisse ammazzato (il veditore, non Seb). E ancora, uno degli infermieri dello stesso istituto in cui lavora Max. Va contato anche quel ragazzo italiano trovato ucciso in un bagno della stazione di Roma circa 10 anni prima.
Tra la confessione di Sebastian, quella dove racconta a Max di essere stato abusato durante la guerra, e quella di aver amato per 30 anni la zia di Max per averla avuta solo una notte... tra funerali zingari e improvvisi flashback in cui Sophie rivede l'immagine di Max che pugnala il padre, arriviamo all'epilogo.
E' Thomas l'assassino. Ha ucciso per la prima volta a Monaco, quel nazi che gli ricordava Max. Gli ha strappato gli occhi perchè non sopportava di avere il suo sguardo addosso.. e ci ha preso gusto. Ha scoperto che uccidere gli piace e vuole arrivare a Max. Componendo con le iniziali delle vittime la parola DORMIR (per cui gli manca solo la M di Max)
Ha incotrato Sophie per confessarle tutto e per dirle addio, ma sta arrivando la polizia assieme a Max. Sophie va nel panico e le viene un attacco. Thomas la tiene stretta e le slaccia i bottoni del colletto per farla respirare.. gesto che viene scambiato come un tentativo di sgozzamento.
Anche se Max grida che non le sta facendo del male, qualcuno spara e lo zingaro viene ucciso.
Raggiunta la donna, Max si accorge che questa cadendo ha picchiato la testa. Il libro si chiude con la domanda di Max a Sophie che muore, domanda che rimarrà senza risposta: "Chi amavi, Sophie?"


-Frasette-

Il mio onore si chiama fedeltà

Naturalmente erano gli zingari a essere presi di mira oltre ai mendicanti e ai vagabondi, perchè considerati individui che occupavano un posto molto basso nella scala sociale, appena superiore a quello di ebrei e omosessuali.

Con il tempo capì che il rifiuto del dolore altrui non era dovuto a compassione ma a un disprezzo incontenibile per ogni debolezza.

... iniziò l'operazione vera a propria di eutanasia dei pazienti adulti, chiamata "T4" dall'indirizzo dell'ufficio per l'eutanasia di Berlino che si trovava nell'elegante quartiere residenziale di Charlottenburg, al numero 4 di Tiergartenstrasse.

... che lavoravano al Kaiser-Wilhelm-Institut di Dahlem, il rinomato centro per le ricerche sul cervello.

... senza dispendio di guardiani; i ragazzi si servegliavano tra di loro. La competizione continua uccideva la solidarietà, la rivalità smorzava la ribellione, fomentava l'odio e il sospetto. Ciascuno divenne il nemico dell'altro, pronto a cogliere un cedimento, una distrazione, un atto di protesta solo per una doppia razione di zucchero.

Zyklon B, l'acido prussico cristallizzato sperimentato per la prima volta ad Auschwitz-Birkenau. (Joseph Mengele e Otmar von Verschuer)

Dunque quella ragazza era "viva" tra tante creature a cui privazioni e supplizi estirpavano gradualmente ogni caratteristica umana, fino a lasciare loro solo gli istinti primari.

Max pensava che il padre era riuscito a fare di lui un insonne perchè l'aveva convinto a credere in un progetto ambizioso, mentre i sistemi usati con quei ragazzi non sembravano mirare ad alcun risultato scientifico. Intuiva il gusto per il male fine a se stesso e non lo comprendeva. Torturare una vittima non innalzava il carnefice sopra di essa ma li faceva rotolare insieme nel fango.

Aveva imparato a difendersi dall'amore per paura di non essere abbastanza forte per proteggersi dall'odio.

Rispetto e devozione, formalità e decoro. Sentimenti freddi per una fredda cerimonia in cui nessuno versò una lacrima.
(durante il funerale di Martin)

Il 13 marzo, 2500 berlinesi morirono sotto il fuoco nemmico e 120mila rimasero senza casa. Il 20 aprile, il giorno del 56esimo compleanno di Hitler, i russi erano alle porte di Berlino. In città si diffuse la voce che sarebbero state distribuite ai cittadini delle razioni di cibo supplementari per affrontare l'emergenza: un pugno di riso, piselli secchi, un po' di zucchero e un pezzetto di pancetta. Stranamente quel giorno i bombardamenti cessarono e la gente si mise in fila davanti ai negozi sotto un sole primaverile. Alle due del pomeriggio, il rombo dei cannoni risuonò nelle strade affollate e le bombe esplosero tra le donneche facevano la coda per avere la loro razione di cibo.
I cadaveri caddero uno sull'altro, il sangue schizzò sui muri dei palazzi e brandelli di carne umana finirono perfino sugli alberi.

"devo andare" sussurò Sophie e Thomas le rispose "Lo so." Non c'era altro da dire tra loro, nessuna spiegazione richiesta, chiascuno a suo modo stava pagando un prezzo per sopravvivere.

Da parte sua, non era imbarazzata per le attenzioni e le cure che riceveva da estranei, si era sempre affidata a chi le teneva la mano. Non conosceva la diffidenza perchè aveva imparato a non guardarsi indietro. Ma se le delusioni avevano nella sua mente una vita corta, anche l'aiuto e l'affetto ricevuti non portavano a sentimenti duraturi.

Percepiva la differenza con Cristina, che viveva in una casa piena di memorie, osservava con invidia la sua sicurezza nel muoversi in una città dove si trovavano le sue radici. Anche sola, Cristina non si sarebbe sentita perduta per le strade di Roma, perché il lattaio o il panettiere l'avrebbero riconosciuta e salutata ogni mattina, consolidando la sua identità. Ma lei? Lei chi era e chi sarebbe diventata?

... aveva scoperto quanto indecenti possano sembrare le parole d'amore dette a chi non si ama più.

Sophie non era infelice quando Thomas andava via perché le piaceva la sorpresa dei suoi ritorni.

Lei non era così raffinata. Non aveva mai analizzato i sentimenti che gli uomini provavano nei suoi confronti, li aveva accettati e si era lasciata amare senza farsi troppe domande. Offrendosi al sole e ritirandosi senza sentire la pelle scaldarsi e raffreddarsi.

Erano due funamboli che si incontravano per aria, toccandosi un solo istante e separandosi di nuovo.

Sophie era misteriosa, sfuggente. Quell'aria di passare in mezzo alle cose in punta di piedi, imprimendo però orme profonde...

Sophie provò a riflettere su lla minaccia. Ma "per sempre" non aveva alcun senso per lei che al futuro non pensava mai.

"Gerard ha una donna.. insomma, si, ha una relazione con un'altra."
Sebastian non disse niente per non tradire la sua segreta soddisfazione. Il matrimonio di Melanie si incrinava? Si apriva forse una porta per lui?

"... non sono capace di affrontare direttamente le situazioni spiacevoli. Io ho bisogno di armonia e sono disposta a tutto pur di mantenerla. Lo scontro non fa per me e l'esibizione dei sentimenti mi ripugna."



Titolo: L'Insonne
Autore: Cinzia Tani
Editore: Mondadori (Collana Oscar Bestsellers)
Periodo: 2007
Pagine: 429
Prezzo: € 8.80 (€ 3.50 a cose di casa)

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