Saturday, February 5, 2011

Via Crudes


Dopo la Castelvecchi, il mio nuovo feticismo è per la Perdisa ^^

Strano libercolo.. non l'ho ben capito..

Monday, January 10, 2011

Il Vizio dell'Agnello


Era li da un po', da CdC.. e io non avevo mai letto nulla di questo autore..
già costava poco.. ma quando è andato al 50% me lo son portato a casa.
Mi caverà gli occhi, perchè è sritto fittofitto piccolopiccolo.. ma mi fa già troppo ridere come scrive.. più che altro, mi fan ridere i personaggi, Sant'Andrea e Pogliaghi.

Lazzaro approfitta dell'assenza della nonna per mettere su, in casa di questa, uno "studio" dove dare consulenze di vario genere e si publicizza su un giornale. Gli arrivano due anzianissimi signori che gli espongono il loro problema: sono praticamente apolidi (perchè di origini slave) e quindi non hanno pensione.. ma il loro vero problema è la loro "bambina" che improvvisamente è diventata cattiva.

La "bambina" si chiama Branka e ha 70 anni. Nel 1939, all'età di 10 anni, aveva vinto il premio Angelotta d'Oro come bambina più buona dell'anno. Oggi riceve Lazzaro in casa dei genitori, vestita come una bambina di, appunto, 10 anni: gli rivela di divertirsi ad avvelenara piccioni e peccato se x questo son morti due barboni. Branka tenta di avvelenare anche Lazzaro offrendogli una polpetta avvelenata ma quando questi rifiuta, tra i due scoppia una collutazione con Branka che assesta un calcio nelle palle a Lazzaro e riesce a sfuggirgli.

Lazzaro indaga su questa figura e rintraccia la figlia di colei che aveva istituito il premio Angelotta. Pure la figlia si chiama Angelotta. Ovviamente, anche questa è un personaggio al limite dell'assurdo.



Titolo: Il vizio dell'agnello
Autore: Andrea G. Pinketts
Editore: Feltrinelli (collana Universale Economica)
Periodo: 1994
Pagine: 240
Prezzo: Lire 16.000 (al 50% l'ho portato via a € 1.25)

Impasto Perfetto


Preso per il solito vecchio motivo: costava poco ^^
Poi si tratta della prima indagine... e se posso iniziare la saga di qualche personaggio dall'inizio, son sempre felice.

Il racconto in se' mi è piaciuto abbastanza. Solo: gli intermezzi da sommelier del giornalista/investigatore Carlo Castelli diventano, man mano, sempre più lunghi e sempre più noiosi -.-'

Il corpo di Fausto Mazzini, imprenditore sassolese della ceramica, viene trovato con la testa fracassata all'interno della sua fabbrichetta. Carlo Castelli, giornalista figlio di giornalista, un tempo inviato per grandi testate milanesi e poi tornato al paesello, deve scrivere un articolo sull'accaduto e finisce per indagare.
Prima parla con amici e "colleghi" dell'uomo.. e così ci viene spiegato e svelato questo miracolo che l'industria della ceramica di Sassuolo.
Carlo parla con vari personaggi, da Bistecca (l'amico nullafacente) a Pinelli (il costruttore di macchine per la ceramica, amico e socio di Mazzini) a Sara, la nipote che fa vita da artistoide perchè non ha altre qualità.
In casa da Sara conosce Davids Scott, un artista fulminato che fa sculture con cadaveri di animali.
Mentre continua ad indagare, prima viene aggredito nella notte (da Scott, riconosciuto dall'odore di carne morta) poi parla anche con un suo vecchio amico di gioventù, tale Righetti.
A Carlo viene insinuato il sospetto che esista una Cupola di imprenditori che fanno il bello e il cattivo tempo e che forse, Pinelli e Mazzini, erano li li per immettere sul mercato qualcosa di innovativo che non intendevano condividere con altri ceramisti.
Insomma.. Pinelli inizia ad avere paura, tanto che gira armato, e confida a Carlo dell'esistenza di questo macchinario i cui progetti sono nascosti in una borsa chiusa in una cassetta di sicurezza e gli parla pure di una chiave che apre la porta della "serra", il posto dove lui si ritira a sviluppare le sue idee.
Dopo qualche giorno, Pinelli viene trovato cadavere, strangolato nell'Hangar dove tiene il suo piccolo aereo mentre Carlo trova nella buchetta una lettera che gli aveva scritto l'uomo il giorno stesso della loro chiacchierata: dentro, la chiave di quella famosa cassetta di sicurezza.
L'ispettore Tincani dice a Carlo che un ispettore privato, assunto da una coppia per scoprire se il figlio si droga, racconta di aver visto Scott salire sull'auto di Mazzini la sera dell'omicidio di questi. E' ormai chiaro che l'assassino del primo imprenditore è l'artista, probabilmente avvicinato dal primo che intendeva chiedergli di levarsi dalle palle.
Con il figlio di Pinelli, Carlo recupera il contenuto della cassetta di sicurezza e la chiave della serra. In questa trovano il prototipo del pressoforno, la macchina che avrebbe cambiato l'industria della ceramica. Nella serra pero' li raggiunge anche Righetti, l'omicida di Pinelli. Questi era stato in passato un piccolo imprenditore che, assieme al padre, aveva tentato di investire nel Klinker tedesco, fallendo (e ritenendo responsabili di questo i due ammazzati). Venuto a conoscenza dalla Cupola dei progetti dei due uomini, voleva probabilmente far sparire il progetto per vendicarsi.
Colluttazione nella serra, arrivano gli sbirri, Righetti scappa e finisce in un burrone.
fine.

-Frasette-
Sua moglie Enrica Pergreffi era di Salvaterra, un paese della bassa reggiana che deve il nome a una deviazione delle truppe di Attila dal loro percorso di morte. Da allora il paese è rimasto avvolto in un alone di leggenda che conferisce ai fuoi abitanti un tocca di stranezza.

(Braciola) non aveva mai lavorato un giorno in vita sua. Aveva viaggiato con ogni mezzo e verso ogni destinazione, tornando sempre a casa in bolletta, ma più felice degli amici che gli prestavano i soldi per partire.
La sua impresa più famosa era una Sassuolo-Parigi a piedi , nell'estate più calda del dopoquerra.

"Bisogna essere nei posti quando le cose succedono, non farsele raccontare dai giornalisti contaballe come te."

...vent'anni di vita monodimensionale avevano però ripagato Righetti con il posto di amministratore delegato...

Negli anni Settanta le ragazze erano tutte italiane, ballerine o attrici mancate che concludevano la carriera facendo marchette. Spesso non bellissime, con delle parlate da mondina e dei modi da fattore, hanno reso felice la prima generazione di puttanieri.

"Ma cosa voi che ci sia di importante nelle piastrelle? Sono solo merda pressata."

Angela non era di quelle donne vuote che scopandosi un artista pensano di diventare intelligenti.

A vederlo era un bel vecchio, magro, dritto, con i capelli bianchi e uno sguardo come un proiettile capace di attraversare una porta blindata.

(la signora Zini)
"Bisogna stare attenti, dio mio. Al giorno d'oggi è pieno di delinquenti dappertutto, drogati, marocchini, negri. Se stessero a casa loro... Bisognerebbe prenderli e riportarli tutti a casa, questi delinquenti, che vengono qui a spacciare la droga."
"Quello, signora, era bianco, anglosassone, protestante."
"Gesù, ci mancano anche i protestanti! Me li ricordo durante la guerra, come ci hanno trattato. Ma era anche colpa di quei partigiani, comunisti, assassini, che ammazzavano i preti." (...)
Finalmente l'ascensore si aprì e salii con la signora Zini che esprimeva la sua visione di un mondo a compartimenti stagni divisi dal filo spinato, dove ognuno resta a casa sua, pena la morte immediata sulla pubblica piazza. Quando arrivammo sul pianerottolo aveva già riaperto i campi di concentramento e ripristinato la pena di morte anche per i delitti minori, come dormire all'aperto, rubare una mela, parcheggiare troppo vicino alla sua Punto.

Non era un cattivo uomo, ma faceva finta di esserlo. Il guaio è che a fare finta di essere ciò che non si è, alla fine lo si diventa davvero.

Per vivere umanamente bisogna esserne capaci, soprattutto se non lo fai per una medaglia, ma perchè non puoi fare altrimenti.



Titolo: Impasto perfetto
Autore: Roberto Valentini
Editore: Todaro (collana Impronte)
Periodo: 2001
Pagine: 154
Prezzo: Lire 25.000/ Euro 12.91 (pagato al 50% a CdC - € 1.75)

Thursday, December 23, 2010

La Mamma del Sole


Di Vitali avevo letto (rimanendone molto poco entusiasta) "Dopo lunga e penosa malattia".
Non conoscevo l'autore e ho scoperto solo dopo che è invece molto conosciuto e apprezzato.
Durante un giro al vecchio CdC, ne ho trovati ben 4, di suoi, di cui 3 al 50%.. tra l'altro, le versioni rilegate, che a me le economiche mi cavano gli occhi..
.. be'.. ce li ho in macchina da un mese, oggi inizio il primo, a caso.


Titolo: La mamma del sole
Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti Libri (collana Narratori Moderni)
Periodo: 2010
Pagine: 286
Prezzo: € 18.60 (da 5€ che chiedevano a CdC, l'ho pagato 2.50€)

Il Senso della Vita E' Non Rompere i Coglioni


Preso pure questo assieme a quello di Endrigo.. ovviamente per il titolo "accattivante" XD
E' un libro (non poteva essere altrimenti) strano.
Mi piace perchè è scritto come si parla.. e il protagonista è troppo fuori.. pero' ogni tanto si perde, va avanti e indietro nel tempo e io non capisco dove sono.

Titolo: Il senso della vita è non rompere i coglioni
Autore: Gino Nardella
Editore: Nuovi Equilibri (collana Eretica)
Periodo: 2002
Pagine: 160
Prezzo: € 9.00 (pagato 4.75€ al MelBook Outlet perchè era al 50%)

Quanto Mi Dai Se Mi Sparo


Comperato alla MelBooks Outlet il giorno che ero a spasso con Yanesha ^^
C'ho messo un po' a finirlo.. bello.. ma lentooooooooooo.. troppe considerazioni, troppe divagazioni.. cmq lettura piacevole e interessante.

Joe Birillo a 50 anni. E' stato un grande cantante 30 anni prima ed ora fa "tournè" per teatri e balere. Sempre meno gente. E sempre gente che gli chiede di cantare canzoni di 30 anni prima, ingnorando i nuovi lavori.
Lavori che comunque il direttivo dell'azienda discografica ha deciso di non produrre più, a vantaggio di nuove leve e nuovi artisti.
In più, anche la famiglia, con una moglie ormai annoiata di lui e un figlio ventenne che lo considera un "sorprassato", pur volendoglio (a suo modo) bene.
E allora Joe pensa ad una favolosa uscita di scena. Pensando a quanto vendono gli artisti dopo morti, Joe inizia a proporre la sua idea: un grande concerto d'addio con suicidio sul palco ma vuole soldi, tanti, per se e la sua famiglia.
Trova un avvocato al quale proporre l'idea e questi intuisce subito la redittività della cosa: greatest hit, articoli, riedizioni, inerviste.
Qualcuno crede che Joe non lo farà.. altri cercando di dissuaderlo..
E invece Joe quel grilletto lo preme e il pubblico vede quel corpo stramazzare e poi venir ricoperto da un telo bianco.
Ma Birillo la sua uscita di scena l'ha studiata bene. Mentre tutti lo credono morto, lui, con l'aiuto dell'avvocato, si è rifatto il viso e sta per partire e rifarsi anche una vita.

Titolo: Quanto mi dai se mi sparo
Autore: Sergio Endrigo
Editore: Nuovi Equilibri (collana Eretica)
Periodo: 2004
Pagine: 174
Prezzo: € 10

Monday, November 29, 2010

Le Perfezioni Provvisorie

(che palle quando trovo delle micro-immagini..)
Trovato per puro caso a CdC.. non sepevo nemmeno che Gianrico fosse uscito con un nuovo romanzo di Guerrieri.. (anche se potevo immaginarmelo, visto il tempo che era passato dall'ultimo..)
Lo sto leggendo e non posso dire di esserne rimasta delusa.. solo che l'ho letto nel modo sbagliato: nel senso che ero più interessata a scoprire che fine avesse fatto la ragazza scomparsa, mentre il "centro" del racconto sono, appunto, tutti i fatti "decentrati" di questo: i ricordi di Guerrieri, i personaggi che incontra per lavoro o per diletto, le sue mille elucubrazioni mentali..
Peccato averlo capito tardi, perchè così non me lo son goduto appieno, visto che troppo spesso ho pensato "si, ok.. ma sta roba cazzo c'entra con la storia di Manuela??"
-Frasette-
Loro si erano iscritti a giurisprudenza perché volevano fare i magistrati, senza nessun dubbio, con la massima determinazione. Io mi ero iscritto a giurisprudenza perché non sapevo cosa fare.
(...) loro cominciarono accanitamente a studiare per il concorso. Io cominciai accanitamente a cazzeggiare.
Titolo: Le perfezioni provvisorie
Autore: Gianroco Carofiglio
Editore: Sellerio - edizione Mondolibri
Perido: 2010
Pagine: 336
Prezzo: nessun prezzo stampato sulla mia copia. Pagaro 2€ a CdC