Thursday, August 21, 2008

Il Dipinto Ucciso

(in tutta la rete non trovo una sola immagine della copertina del libro, per cui ci metto la faccia dell'autore.. che scrive romanzi horror.. se non si capisce dalla faccia...)


L'ho preso questa mattina al mercatino.
Ero andata a vedere se trovavo quello che mi manca della Reichs (Cenere) per continuare a leggerli in sequenza, e quello di Brizzi, "nessuno lo saprà", che per tanta merda che han detto dei "tre ragazzi immaginari", tanto bene han detto di quell'altro.
L'avevo già visto l'altar volta, ma non lo presi perchè ne avevo già imbustati altri 3-4.. a sto giro, visto che non ho trovato nulla (a parte due Castelvecchi), l'ho buttato su.

Ho letto una trentina di pagine e, come quel quello di Brizzi precedente, non ci ho capito molto..
ma qua c'è da dire che, se ho ben intuito, si parlerà di demoni e di mostri.. per cui è ovvio che non ci stia capendo molto.
E' ben scritto.. ma è una scrittura un po' pesante..
Alcuni passaggi sono molto belli, ma si rischia di pernderne l'impatto se li si legge distrattamente come sto facendo io (dal lavoro..)

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(sono a pagina 36 ed è un'agonia.. maaaaaadonna che libro peso.... sto pensando di mollarlo li.. ma non posso farlo.. è contro la mia religione...)

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Pagina 51.. va sempre peggio.. ma almeno ora ho materiale per abbozzare un riassunto (capirai..)
Dunque.. c'è sto Randal che è un pittore, che fa strani quadri, che è mezzo pazzo e che cerca i Maestri (non s'è capito per far cosa).
poi c'è Williams.. che è un vecchio scozzese, che dice di essersi accorto del potere di Randal e gli mette addosso una mezza drogata e prostituta perchè gli entri in casa e gli racconti come vive questo.
In mezzo a sti due, ci sono due costanti: un frantoio che viene continuamente nominato e non ho ancora capito perchè.. e il fatto che le persone che mostrano interesse ai quadri di Randal esposti in una Galleria d'Arte (quando lui è presente), si sciolgono, si liquefanno, si disfano... rimandendo vive e composte.. -dimensione assurda-

ora.. come ho detto sono a pagina 51.. il libro finisce a pagina 235.. arrivo alla metà.. esattamente a metà di pagina 118.. e se continua ad essere una merda del genere, smetto di leggerlo.



Titolo: Il dipinto ucciso
Autore: Paolo di Orazio
Editore: Granata Press
ANNO PUB.: 1993

Pagine: 235
#ISBN: 9788872480861

Prezzo: Lire 16.000 (al mercatino l'ho pagato € 2)

Wednesday, August 20, 2008

Tre Ragazzi Immaginari


Sull'onda dell'entusiasmo per il libro "il pellegrino dalle braccia d'inchiostro" che tanto m'era piaciuto, al solito mercatino mi son presa questo di Brizzi. A casa ho anche Bastogne, che non ho ancora letto.
Per ora ho letto una quarantina di pagine.. ma non ci sto capendo molto.. e manco mi entusiasma... (ho avuto fin troppo culo coi libri ultimamente... non è sempre Natale...)
21.08.08 (Buon compleanno Millà)
le prime 40 pagine son davvero le più insulse.. poi (a mio parere) il libro si riprende alla grande. Ho letto delle gran critiche negative su IBS.. ma a me così schifo non fa..
C'è da dire che lui ha un modo di scrivere che a me piace da morire.
Italiano forbito, costruzioni delle frasi ricercate, e slang bolognese divertentissimo..
Si comincia con questo famoso carnevale.. che deve durare tre giorni..
Al primo giorno, il protagonista, sto tale Brìzi, incontra una ragazza di cui non si sa il nome ed un ragazzetto di circa 17 anni che probabilmente è lui stesso..
Brìzi collassa in un portone di via san felice.. e il racconto continua con la narrazione del suo primo amore dei 17anni.. degli aneddoti scolastici, del concerti al parco nord a cui si arriva in pulmann e così via..
quando si riprende, abbiamo ancora la descrizione un po' caotica (a sto punto è una costante di quando è sveglio) del carnevale.. fin quando si ritrovano vari ragazzi in un campo con delle torce.. e qui appare un'altra "specie" di lui ventenne.. che ancora racconta..
e questa volta sono i racconti di (appunto) lui ventenne, dell'interrail, dell'amore meno romantico, dell'amicizia tra maschi, del concerto dei Pogues..
(m'avanzano 50 pagine.. vediamo che dicono).
23/08/08
L'ho finito ieri sera.. mmmmmmbo.. la fine non l'ho capita..
le ultime pagine si trascina in colloqui di lui giovane scrittore 24enne di successo con i suoi genitori, con le sue fans, con il suo commercialista.. sprazzi di vita tardo adolescenziale e responsabilità imminenti a porre fine a questo stato di cose..
tanto mi era piaciuta la parte centrale.. tanto m'hanno deluso l'inizio e la fine.
non posso pensare che l'abbia fatto di proposito.. come a dire che essere adulti è una merda.. sarebbe scontato..

-Frasette-

Se avete presente, vi sto parlando della gioventù, delle speranze e illusioni che da sempre la sostenevano. Dell'ignoranza e menzogne che, da sempre, la sostenevano.

"Ormai rééégiz, purtroppo ci si ritrova con una famiglia in schiena! Figa, rééégiz, si sognava Jack Kerouac e invece ci abbiamo proprio le rate da pagare!..."

(...) piante giovani che gli inservienti del Comune dovevano aver accudito fin li con istituzionale tenerezza.

"Dissetante, eh?" le dicesti.
Che conversatore straordinario!

"Personalmente" dicesti, "io sarei uno dei pretoriani dell'old school."
Fa' tè.

Se è come l'altra volta dei troppi caffè, potrei non avere più iride.

"Fuori da qui i cani, i fattucchieri e i corrotti. Fuori da qui gli omicidi, gli idolatri e chi ama e pratica la menzogna."

Ne avrete conosciuti, immagino. Sarete stati sbarbi anche voi. Poiché cos'eravamo, noi, da ragazzini? Voci. E teste esposte. Di viaggiatori in miniatura sotto un sole freddo. Capirai, potevamo pure morire! Non ci si chiedeva questo, continuamente? Non lo vedevi scritto con gli uniposca su tutti gli zainetti?
E i nostri profeti, la lucertola Morrison e l'albatro Baudelaire, non ci parlavano di questo?

(...) avevo assunto la concentrazione di un disinnescatore.

"Praticamente, a livello ideologico, sarei uno straight edge"

E se qualcosa contribuiva a tirarmi su, era solo la visione della mia povera classe coventrizzata. Sì, erano proprio i miei compagni devastati a ridarmi il sorriso, era la gradevole sensazione che molti di loro fossero ancora più indecisi e spaesati di me: frignavano già ai tempi vecchi, quando si faticava sui libri per terrore dei professori o ritorsioni familiari, o addirittura per orgoglio, e adesso che eravamo quasi maggiorenne e un quattro a lapis rosso non faceva più piangere nessuno, avevo la sensazione che non sapessero dove indirizzare le energie sottratte al ministero, incapaci com'erano di dare profondità al tempo ritrovato.

Quel che mi faceva disprezzare la maggioranza coventrizzata, era l'indifferenza testarda verso le cose del mondo reale: che il Paese fosse in mano a craxi o al soviet, che prendessero il potere gli ayatollah cattolici o i boiachimolla, per loro non era un problema. "Tanto" dicevano pavidi, "a me la politica mica mi interessa. E' roba sporca, quella. l'importante è che mi lascino parcheggiare vicino alla scuola."

Quel che mi metteva davvero paura, una paura blindata e senza buco per la chiave...

(...) sillabavano in cadenza solenne le voci profonde che non temevano smentita.

"Solo perchè non seguo più la scena pànkrock come un tempo?" belava. "Solo perché gioco a tennis con i figli dei massoni e corteggio le principessine fasciste?"
Forse, solo gli occhi dell'Iscariota erano stati in grado di emanare, al tempo del supremo tradimento, una lucentezza del genere. Solo la balbettante cantilena aramaica del Venduto aveva raggiunto simili picchi di risentimento.

... aveva sedici anni e da seduta ne dimostrava venti.

Mi sentivo abitato dallo spirito d'un contabile subnormale.
(...) All'improvviso, era come se il vecchio contabile m'avesse proprio abbandonato. Però, il subnormale era rimasto.

...Pogues era una specie di contrazione di pogue mahone in gaelico stretto, ossia, baciami il culo.

Praticamente, non consumavo un cazzo, a livello di joule.
Ogni tanto una festa, ogni tanto una serata low-budget in osteria, ogni tanto un concertino superunderground (...); il tutto senza mai un piacere vero, perennemente ritardato dal sonno, dalle seghe, dallo spleen e da impulsi insensati e, comunque, esclusivamente etero.

...un tumulto di decicienti appartenenti alle varie fazioni pretendeva, in modo fermo ma civile, le nostre teste.

"Vogliamo il culo di Marat e Saint-Just!"
Un casino che non vi dico. Anche bello da esserci in mezzo, se non eravate Marat o Saint-Just.

"... Invece di pagare gli esperti per una lezione del cazzo dove dicono che la droga fa male la droga non è vita, con cinque milioni si potrebbe dotare la scuola di qualcosa di unico, tipo un juke-box a ogni piano, o una parete affrescata dalle migliori bombolette della città, oppure una rampa per schettinare, giù in cortile!"

...mi sentivo le tempie che pulsavano e le gambe dispari.

E poi, da aspirante gentleman situazionista..

Il Semplice Abitudinario e Citazionista non lo avevo ancora mai conosciuto, ma c'era anche lui. E l'insistere sulla parola crossover non solo ne certificava l'esistenza come stupefacente e composta entità, ma in un modo nuovo, presumo disponibile a me soltanto, addirittura mi si coventrizzava da dentro.
Ero parlato dai miei stessi demoni, e in qualità di pinolo assediato, assistevo all'angosciosa evidenza della mia voce che, in modo sempre più scoperto, riusciva a discorrere facendo a meno di me.

Chiara che sorride col genere di sorriso capace di congelarti la colonna vertebrale.

...la bellezza dell'inter-rail stava nell'alternanza di momenti pieni e momenti vuoti.

Ci potevi passare tutto il pomeriggio, tra quelle parole che dette a vent'anni ti sarebbero state care per il resto della vita - a guardare i sorrisi intatti , il modo bello che avevano i giovani di far levitare una discussione in cui potevi entrare anche tu, ché poi ti veniva chiesto un parere, un piccolo consiglio di quelli che persino un ragazzo poteva dare, quando la vita aveva l'età di tuo fratello
e chi ti si rivolgeva era il pinolo che anche tu eri stato, e il tipo di diciassette anni s'aspettava una mano, un incoraggiamento che non gli avresti negato.

"Morte su di voi, masseri!, sui vostri tetti sfondi e sulla vostra discendenza!

... in una scosata radura d'alberelli al cui centro, in guisa d'altare disgraziato, una panchina regnava.

...con Tullio Ambris al pronto soccorso che minacciava delle ritorsioni politiche tipo a voialtri vi faccio chiudere il pub dall'assessore.

...passava i pomeriggi a scrivere poesie in francese, versi in cui farneticava di rubare raggi di sole, legarli col nastro rosso dell'amour e farne un mazzo profumato da regalare alla femmina irrequieta di cui non era, né mai sarebbe stato, degno.

Parlando, mostrava quest'imbarazza che riusciva a tenere benissimo sotto controllo, perché lei era una di quelle attrici che sapevano usarlo, l'imbarazzo, e riuscire a smascherarla era qualcosa d'enormemente complicato, a vent'anni, nel 1994.

"Perchè, la vespa giganete non è un insetto nucleare?" (...)
"Tu ci scherzi, ma la zanzara-tigre manda al creatore una dozzina d'innocenti tutte le estati" ... "La gente non capisce quant'è precaria la vita ai tempi della zanzara-tigre. Ti alzi un mattino, senti prurito ad una guancia e non fai in tempo ad arrivare allo specchio che ci resti secco. Trick! Una vita di sbattimenti, preghiere e mutui che finisce in polvere." (...)
"Forse hai ragione... Finchè sono in giro mostruosità alate del genere è meglio non fare progetti a lungo termine."

"Guarda quale magnificenza" disse l'Assiro mostrandoti con un gesto largo la città addormentata. "Bisognerebbe trovare un modo per viverci sempre, in una prospettiva così".

Ti resta la quintultima sigaretta, prima della fine. Perchè resistere?

... emergere è difficile, ma confermarsi è difficiliore.

"Le manchevolezze si somigliano tutte" ama ripetere il pater. "In quanto ad offese alla propria intelligenza, non ve ne sonodi più gravi o più lievi, e infatti vanno punite tutte allo stesso modo."

"Non possiamo cadere in balia del grave hashish! Non a queste latitudini, almeno!"
"... ardo dal desiderio di battere il computer a Kick Off."

Poichè come dice il vecchio Vincent, pittore del Feyenoord e dell'Ajax, la storia dei ragazzi è come quella del grano, e anche se non saremo piantati in terra per germogliare, non importa, poichè noi saremo macinati lo stesso, e diventeremo pane.

Titolo: Tre ragazzi immaginari
Autore: Brizzi Enrico
Editore: Baldini Castoldi Dalai (collana Romanzi e Racconti)
Periodo: 1998 (2° edizione)
Pagine: 192
Prezzo: Lire 22.000 (adesso in rete si trova a € 11,36 - Pagato € 3 a CdC)

Tuesday, August 19, 2008

La Mano Sinistra del Diavolo



Mochebello... sto avendo un gran culo coi libri ultimamente..
ho beccato questo di Roversi.. sempre a CdC..
ma non m'aspettavo di ritrovarci RADESCHI col GIALLONE!!!
Son proprio contenta....

Avevo letto le prime 5 pagine prima di andare a farmi la camminata MadonnaDeiFornelli-Futa (A/R), e solo ieri sera, ricominciando a leggerlo, ho scoperto che i personaggi erano gli stessi di "Blue Tango".. tra ieri sera, stamattina e oggi al lavoro ho fulminato le altre 291 pagine..
adesso non sono per nulla in grado di riassumere la storia perchè avevo troppa curiosità di sapere come andava a finire che l'ho fagocitato..
però m'è piaciuto assaissimo...
domani ci provo..

-Frasette-

Chi controlla il passato
controlla il futuro,
chi controlla il presente
controlla il passato.
(George Orwell)

Don Lino, il parroco del paese, seguiva il corteo in disparte. Senza armamentario né addobbi; il morto era stato chiaro: lui in chiesa non ci sarebbe andato. Nemmeno coi piedi in avanti.

Tutti avevano iniziato a preoccuparsi, a pensar male, a rispolverare vecchi acciacchi e antiche ipocondrie.

"Cat vegna un cancher!"

Il tempo era magnifico, e lui, nonostante l'afa, l'umidità che lo faceva sudare e gli insetti fra i denti, si sentiva bene: stava tornando a casa.

Mirko, più che un gatto sembrava un peluche, meglio un soprammobile impagliato. Pigrissimo, non usciva mai di casa, anzi non abbandonava il salotto se non per la lettiera. L'unica sua utilità era quella di essere un ottimo scaldapiedi l'inverno.



Titolo: La mano sinistra del diavolo
Autore: Paolo Roversi
Editore: Mursia
Periodo: 2006
Pagine: 312
Prezzo: 15 euro (pagato € 4)

Friday, August 8, 2008

Il Mistero del Coniglio Scomparso


Ero andata al Gigante a fare un po' di spesa prima di partire per Suviana e...... eeeeeeeeee.. e sono onesta, non mi serviva un altro libro.. ma... ma questo è di 500 pagine!!! un tomone esagerato e pareva pure leggero.. mi ci vedevo troppo bene, in tenda, con la lucina led che mi ha regalato Kali.. cioè.. ci stava troppo dentro.
Poi, come da copione, non l'ho letto, perchè ne ho finito uno e iniziato un altro.. però l'ho cominciato appena finito "la luce della follia"..

se il libro inizia bene.. comincia in fretta a diventare noiosetto.. non troppo ma un po'..
si inizia con questo pedofilo che riesce a farsi assumere in un parco giochi come mascotte del parco, dove indossa un costume da coniglio. Poche pagine e viene fatto fuori strangolato.
Arrivano i detective.. e da li non so quante pagine di vita familiare di sto poliziotto mi son letta...
e la moglie morta.. e il padre camionista.. e la nuova moglie del padre.. e la di lui madre stuntman.. e il fratello inguaiato..
non so quanto utili siano alla comprensione del libro tutte ste ciance.. vedremo

15/08/08

Mi mancano una 30ina di pagine... sono stata rallentata nella lettura dalla ricerca sfrenata di un posto dove andare in ferie la settimana prossima.. è tutto carissimo...
Tornando al libro, dopo lo svalvolone (secondo me un po' inutile, o meglio, utile a farci conoscere il protagonista, ma indubbiamente troppotroppo lungo) della descrizione di tutta la sua famiglia all'inizio, il libro torna a parlare dei delitti e da li in poi è molto carino. Lo salvano molto i due poliziotti, Mike e Terry, fortemente caratterizzati.. anche se in molti punti poi si perde qualcosa per strada...

Del pedofilo l'abbiamo detto.. dopo di lui, viene ucciso un giovane attore della compagnia, presto a bastonate con una mazza da baseball che fa parte della gadgettistica del parco.
Poi è la volta di una donna, una cliente della Laamar, uccisa con un tagliacarte piantato prima nella giugulare e poi nel cuore.
Sul corpo di questa donna viene fatta trovare la richiesta di riscatto "266.400 dollari in pezzi da 100 o continueremo ad uccidere dipendenti e clienti della Laamar", ed è la volta di una dipendente che guidava le navette nel parco.
Ike Rose, il megaditettore della società, inizialmente dice di non voler trattare coi terroristi, ma una bomba ad una stazione radio associata prima ed un intrusione in camera della figlia con relativo lascito di sagoma rossa disegnata sul letto a monito dopo, convincono il megadirettore a pagare.
Ma intanto arriva la notizia che l'aereo della Laamar con 6 membri a bordo, tra cui la responsabile dell'immagine dell'azienda, è stato abbattuto..
I soldi vengono recuperati e i terroristi chiedono che due poliziotti a petto nudo si rechino nel parcheggio del parco, ritirino dei sacchi da un furgone, e li riportino qualche ora dopo carichi di denaro.
Il compito spetta a Terry e Mike.. una volta caricato il furgone (il parcheggio è stato chiuso e tutte le auto presenti sono state rimosse) comincia l'attesa: come lo porteranno via?
Si avvicina un elicottero.. questo non solleva il furgone come tutti si aspettano, ma comincia a lanciare migliaia di volantini su cui c'è scritto "morte alla Laamar, abbiamo ucciso 12 persone e uccideremo ancora".
Ike da fuori di matto, comincia a sbraitare contro l'elicottero e Mike capisce che è una trappola. Infatti il furgone esplode bruciando il denaro e ferendo vari poliziotti, tra cui Terry.
(In mezzo a tutto questo, abbiamo tempo per seguire le storie parallele della vita di Mike: la lettura delle lettere che la moglie gli scriveva prima di morire che che lui legge una alla volta ad ogni 18 del mese; la nuova storia d'amore che sta iniziando con Diana; le visite piccolo paziente di Diana, un bimbo malato di cancro che vuole conoscere un "vero detective"; le peripezie di Franky, il fratello pazzo che prima si gioca in borsa i soldi della moglie annoiata di un mafioso, poi se la scopa pensando di far trionfare l'amore sul denaro, e poi deve fuggire dai sicari che questa gli ha messo al culo.. ci sono ancora gli interrogatori che Mike fa a quello che rubava i gadget della Laamar per rivenderli su ebay e al figlio di uno dei cartonisti estromessi dal gruppo e morto povero in canna).
'nzomma.. si capisce che chi muove i sicari sono i tre vecchi compagni di merende di Laamar, quelli che disegnavano con lui durante la guerra dei cartoni di propaganda, e che quando la guerra era finita e Laamar aveva cominciato ad aver successo, aveva riunito come suo federe entourage... lo scopre l'hacker del gruppo notando un movimento di denaro assente per 23 giorni dai loro conti, cosa strana per dei ricconi come loro, e da li si capische che si erano creati delle nuove identità con le quali viaggiare, contattare e pagari i vari sicari.
tra l'altro (colpo di scena) Laamar è vivo.. il dubbio viene a Mike quando, guardando un video che il vecchio stava registrando due giorni prima di morire, viene ripresa anche una scossa di terremoto. Diana, che ha il terrore dei terremoti, nota la crepa temporale e fa nascere i sospetti a Mike.
Stanno andando a far visita ai vecchietti quando trovano anche Laamar; questi sta facendo la dialisi quando irrompono in casa, confessa quello che gia' si sa (incolpavano Ike di aver sputtanato l'immagine del parco e volevano rovinarlo) e si innietta una bolla d'aria, suicidandosi. Gli altri tre vecchietti e i sicari rimasti attivati vengono tutti catturati.
(Intanto, il bimbo col tumore sta meglio, Mike salda il debito di Frankie aiutato da un mafioso a mettersi in contatto con la tipa e pagandola con i soldi del vecchio BigJim)
Mi aspettavo un colpo di scena nelle ultime 20 pagine, tipo che Diana ci fosse in mezzo, o che il parco saltasse per aria.. invece il libro finisce con la benedizione che la moglie defunta di Mike gli da (a mezzo lettera pre mortem) per una proseguo di vita senza di lei.. .. (ci son quasi rimasta male.. preferivo l'espolsione.. )


-Frasette-

La corda apparve dal nulla e gli si strinse profondamente attorno al collo. (...)

Trentasette secondi più tardi, Edward Ellison, alias Eddie Elkins, condannato per reati a sfondo sessuale, molestatore di bambini e scedato negli albi della polizia come pedofilo, ebbe il suo ultimopensiero cosciente.
"Cristo, ma ero così felice. Perchè proprio adesso?"
Sapeva che era meglio non chiedersi "perchè proprio a me?"

"Mi sento triste per te. Il fatto che io sti amorendo non è la parte più inaccettabile di tutta questa vicenda (anche se credimi, è qualcosa che mi scoccia maledettamente). La parte più inaccettabile è immaginare te senza di me.
Ho accettato il fatto che mi resta ben poco della mia vita; ma non posso smettere di continuare a sentirmi parte della tua."

Noreen aveva il quoziente d'intelligenza di una chiave inglese senza averne la personalità. Terry le spiegò il concetto, usando parole semplici, di non più di due o tre sillabe l'una. Dopo cinque minuti ne aveva tirato fuori più che poteva, che era praticamente niente.

Ogni volta che me la racconta mi dice le stesse esatte parole: "Figliolo, non c'è niente al mondo di più triste di una doccia per due, un letto per due e una stanza per due quando uno dei due è andato via per sempre".

E' un cane a bassa manutenzione: affettuoso, addolcito dall'età e a zero problemi.

"E ti chiedo anche scusa per averti dato del chiacchierone stragonfio."
"Ma non mi hai chiamato chiacchierone stragonfio."
"Allora devo averlo pensato."

"Nessuno verrà a cercarti qui," gli disse Jim. "E se dovessero venire, io e Mile li uccideremo a mani nude."
Frankie sussultò; una mezza risata, un mezzo singhiozzo. Per amarlo, proteggerlo, senza condizioni, senza se e senza ma. Per dargli il supporto di cui aveva bisogno, senza recriminazioni e senza assumersi il diritto di giudicare. Per difenderlo da qualsiasi cosa e da chiunque volesse fargli del male.
Il Patriarca del clan Lomax ha emesso il decreto.
Frankie è nei guai. D.F.Q. Dobbiamo Fara Qualcosa.

Jim aggiunse al latte un po' di Hilcyon, una medicina che facilita il sonno.
"Per dormire meglio", disse.
"Non sono un dottore ma dubito che Frankie ne abbia bisogno."
"Lo faccio per me", disse Jim. "Dormirò meglio sapendolo in coma."

Mia moglie se n'è andata con John, il mio migliore amico, e sento molto la mancanza di John.

L'alcool è la causa dei problemi del mondo. Ne è anche la cura.

"I politici mi stanno facendo un culo a cappello di prete, e io faccio altrettanto a voi. Si chiama -Trasmissione gerarchica del dolore-"

"Ancora una cosa, capo", disse Terry prima che uscissimo. "Questa tua trasmissione gerarchica del dolore. I politici se la prendono con te e tu te la prendi con me. Io, con chi me la prendo?"
"Un cane ce l'hai?", gli chiese Kilcullen.
"No".
"E allora comprati una palla da bowling".
(Kilcullen aveva sparato alla sua palla perchè colpevole di non aver preso i birilli)

"Quale mafia? Quello è un mito, parte di una congiura per diffamare gli italo-americani".

"Come sei vestito?"
"Solite cose. Blazer blu, pantaloni grigi, mutandine da donna. Perchè me lo chiedi?"

La voce nella mia testa si schiarì la gola. "Se stasera ti permetti di sognare Amy Cheever", disse, "uscirò dal tuo corpo e ti sparerò con la tua stessa pistola."
Mi pare anche giusto, pensai.

"Sono passati solo sei mesi da quando Joanie è morta: non haineanche finito di leggere le lettere che ti ha scritto. Ti senti in colpa perchè Diana ti piace e quindi vorresti cercare rifugio nel triste conforto di un doppio omicidio".

"Grazie, per motivi alquanto perversi la tua spiegazione mi fa sentire meglio".

Su una parete dello studio d'animazione c'era un cartello: "Se non vieni domenica, non venire lunedì".

"Sai in cosa consistono queste riunioni? Tanti poliziotti che si riuniscono per vedere chi ce l'ha più lungo".
"Biggs, a nessuno piace partecipare a una gara per il pisello più lungo come piace a te".
"Ma io partecipo con stile; ne tiro fuori soltanto quanto basta per vincere".

"Cosa ti va di mangiare?"
"Qualsiasi coas tu abbia nel frigorifero", pensai. Ma non lo dissi.

"Bene, e se questo non dovesse funzionare, assumerò io un paio di persone del mestiere, che vadano a casa di quei bastardi e li uccidano nei loro letti".

"E' solo un ragazzo. Dice che essere inseguito e costretto ad atterrare da un elicottero dell'FBI è stato il momento più eccitante della sua carriera".

"Ora che ci siamo capiti, c'è un'ultima cosa alla quale vorrei arrivare in fondo questa sera".
"E sarebbe?"
"Quella bottiglia di vodka a casa mia. Signori, buonanotte a tutti".

"Mi sono stabilito a New York circa vent'anni fa, ma evidentemente non riesco a liberarmi dall'accento".
"E faccia il possibile per non perderlo. E' melodioso".

"No. L'andamento del nsotro titolo in borsa non influì sulla decisione che venne presa".
Terry si chinò e mormorò all'orecchio: "E io non ho avuto rapporti con quella donna".

"Non c'è niente di più frustrante per un poliziotto che assistere impotente alla morte di persone innocenti, solo perchè non riusciamo a fare il nostro lavoro con rapidità. E' una cosa schifosa, ma succede. Per descrivere una situazione come questa i militari hanno coniato un idioma veramente brutto".
"Sono stato nell'esercito", disse Rose. "Conosco l'idioma".
Lo conoscevamo tutti. "Danni collaterali".

"Se è una bomba, non è molto grande. Il peggio che ti possa succedere è che ti porti via un paio di dita. Usa la sinistra".
Ringraziai la vocina per i suoi consigli e le assicurai che che adesso ero in grado di gestire l'operazione senza alcun aiuto.
Staccai la busta dalla maniglia con la sinistra, aprii la porta con la destra ed entrai in casa.

Per buona misura Nava appioppò a freddy un calcio nel sedere, tanto per facilitargli l'ingresso nel furgone. "Analfabeta? (...) Mi sono laureato a Georgetown magna cum laude, brutto grassone di uno stronzo nazista". Chiuse le porte, si mise alla guida e andammo via.


Titolo: Il mistero del coniglio scomparso
Autore: Karp Marshall
Editore: Newton Compton (collana Nuova narrativa Newton)
Periodo: 2007
Pagine: 499
Prezzo: € 9.90 (sconto Gigante = € 7.90)


Wednesday, August 6, 2008

La Luce della Follia




Avevo questo libro che mi girava per casa da qualche anno..
non ha etichette particolari, quindi devo averlo preso in libreria.. forse quando stavo in fissa con l'universale economica feltrinelli..
eppure non son convita al 100%.. ma che importa.


sono stata a camminare al lago di Suviana in questo weekend appena trascorso.. ero (ovviamente) carica di libri. Avevo "il delitto alla casa di Proust" da finire, quello del Passatore in macchina e mi ero pure appena presa un tomo da 500 pagine al Gigante.. poi, passando in corridoio, ho buttato l'occhio su questo che non avevo ancora collocato in libreria perchè non sapevo a che genere appartenesse.. ed è finito in borsa pure lui!

la storia è un po' particolare.. a tratti vorticosa e quasi onirica.. altre estremamente chiara..

la mia idiosincrasia all'abuso di parole inutili sta aumentando. Anche qua, in alcuni punti, ha spiegato in 3 pagine quello che poteva dire in poche righe.. tipo quando Hera va in ospedale ad ammazzare la moglie di François.. o quand lo stesso François gira per il cantiere dove sono state aggredite sua moglie e sua figlia e tutta la rava e la fava attaccato a quel tubo che non riesce a scavalcare e allora torna indietro.. e ancora quando il poliziotto va di notte nell'istituto di Lachoune e scavalca il muro e questo e quello.


tornando alla storia, è tutto un turbinio di personaggi crudeli e senza morale.
Hera che rimane incinta del suo professore, che va ad abortire nei bagni della scuola e che lascia il feto in un sacchetto nell'armadietto di lui e che s'introduce nell'ospedale dove strappa tutti i fili che tengono in vita Denise procurandone la morte (per stare "finalmente" con François).
Nelly, l'amica di Hera che vediamo solo all'inizio, che per proteggere Hera butta il custode giù dal balcone.. le due nasconderanno il cadavere in un baule.. e la compagna di questi ne venderà la protesi della gamba per guadagnarci due lire.
Ivan, fratello gemello di Hera che, per vendicare la sorella, seduce la moglie e la figlia dell'amante di Hera, attirandole in un cantiere dove lega e sevizia la madre e la costringe a guardare mentre e stupra la figlia, lasciando la prima (Denise) in coma e la seconda (Lachoune) shockata.
I Padroni della locanda dove lavora Hera, la Padrona che seduce chiunque e il Padrone che è forse l'unica figura "buona" del libro, pur essendo burbero e scorbutico pure lui.
C'è il Bestione, che procura cani da sacrificare ai pittbull dell'Olandese e che tortura topi, tortore e cani, cucendogli l'ano e trasformandole in assassini fuori controllo e che s'innamora di un quadro raffigurante un'odalisca (Lachoune)
C'è François che è veramente una mezzasega d'uomo. Scopa e mette incinta una studentessa (Hera), si fa altre storie con la vicina di casa e di nuovo con Hera, e questo appena uscito dall'ospedale dov'era andato in visita alla moglie e alla figlia.
Lachouna, la figlia di François, che finge di essere fuori di testa e poi parte alla caccia di Hera.
C'è l'ispettore Diablozzi, che indaga sull'aggressione alle due donne, che seduce un'infermiera per avere la placenta con cui nutrire le sue iris..



copiaincollo una recensione che mi è piaciuta davvero molto perchè è riuscita a riassumere quello che io non riuscivo a spiegare:
Uno stile assolutamente originale quello di Picouly, il quale trova l’ironia in situazioni e luoghi impensati generando l’orrore con l’accanimento sul dettaglio e l’indifferenza sull’effetto finale.
Le frasi sono rasoiate e l’inaspettato è lì, che attende il lettore, per farlo sobbalzare e, talvolta, abbandonarlo al disgusto.
Il lettore è forse proprio l’unico a provare queste emozioni: i personaggi (tutti senza eccezioni) sembrano avvolti da un aura di “luminosa follia” evocata dal titolo; essi si incamminano ordinatamente verso un destino spaventoso chi con rassegnazione, chi con repentino passaggio.Dopo 163 pagine dove le parole sono intrise di sangue e il sangue è illuminato dal gioco delle frasi, ci si può illudere dicendosi che fortunatamente il mondo reale non è così. Vero, manca l’ironia."



-Frasette-

Nessun accento, non una vera e propria intonazione. Non si sapeva mai cosa pensasse. si accontentava di essere biondo.
"Le baciapile! Se le conosco? Che domanda! Le fan di San Bernardo.."
"E' peggio che aver affidato il fiore della propria virtù a un puttaniere allergico"
Il Supplente trovò il paragone ardito ma la proposta conveniente.
"La casa è tranquilla e propizia al lavoro".
Prima aveva visitato la sua futura camera... copriletto imbottito reversibile marrone e giallo, piumone di vera piuma... non aveva visto fonti di calore...uno scrittoio formato tascabile, una tenda lasciva che faceva filtrare il giorno ma non la luce, uno scendiletto per risvegli furtivi, e l'armadio a specchio in compensato tinta mogano che rifletteva un crocifisso in gesso nero sopra il letto. Erotismo garantito.
Ebbe l'impressione che gli avessero già fatto incidere il portatovagliolo.
Gli amanti amano lasciare puntini di sospensione...
"E' stupido arrivare a questo punto tra intellettuali."
Sulla schiena, la chiusura lampo soffriva le pene dell'inferno a denti stretti.
La Padrona doveva conoscere ogni sorta di rumore prodotto da un marito che rientra inaspettato.
"Sia gentile, giovanotto. Potrei essere sua madre, se non avessi preso le dovute precauzioni."
Un micio abbinato alla moquette e gonfio di elettricità statica.
La Padrona aveva poca intelligenza, ma istinto da vendere.
Titolo: La luce della follia
Autore: Picouly Daniel
Editore: Feltrinelli (collana Universale Economica)
Periodo: 2000
Pagine: 163
Prezzo: Lire 12.000 - € 6,20

Saturday, August 2, 2008

Passatore




Manutengoli, Delatori e Gendarmi
nella vera storia del
PASSATORE


Ero andata a prendere il libro da regalare a Charon per l'anguriata.. continuavo a prenderlo e a posarlo mentre mi ripetevo l'inutile mantra della lettrice oberata:
"non posso prendere un altro libro non posso prendere un altro libro non posso prendere un altro libro..."
poi l'ho aperto e ho letto il nome del mio preferito..
IL CAPO DEI GENDARMI, ZAMBELLI.
....ci sono momenti in cui una persona deve assecondarsi, accettarsi per com'è.. e portarsi a casa un libro anche se ne ha già 200 ancora da leggere..


Questo libro in realtà è una cronaca dei fatti che portarno all'agguato e all'uccisione del Passatore.
E' molto dettagliata per quello che riguarda date e nomi..
Agghiacciante leggere che ognuna delle persone che aveva dato rifugio al Passatore, è stata fucilata.
Quello che mi piace molto è il fatto che riesca a rendere bene l'idea del periodo, quando le azioni delle persone erano spesso dettate dalla fame o dal semplice spirito di sopravvivenza.
Chi dava ricovero ai briganti, riceveva sempre qualcosa in cambio, a livello di denaro o di oggetti (a volte valori, a volte armi, a volte cibo).. ma il narratore fa notare che non era sempre la cupidigia a far si che queste persone accettassero di ospitare il Passatore e i suoi briganti.. spesso non avevano alternative..
era molto meglio accettarli in casa e rifocillarli, guadagnandoci qualcosa, che essere ammazzati e permettergli cmq di prendere cio' di cui avevano bisogno.

Mi ha ricordato molto il libro di Giordano Bruno Guerri "Povera Santa e Povero Assassino", la sua visione della storia di Santa Maria Goretti..



Titolo: Manutengoli Delatori E Gendarmi Nella Storia Del Passatore
Autore: Angelo Ranzi
Editore: Katia Editrice
Periodo: 1994
Pagine: 98
Prezzo copertina: € 14.00 Sconto (scontato del 50% nel discount dei libri sotto le due torri € 7.00)... però è edito prima dell'euro.. e sarei stata curiosa di saperne il prezzo in lire.. vabbè, giusto per..