Saturday, June 21, 2008

Corpi Freddi



è il primo della serie della Reichs.
l'ho preso a Cose di Casa.... E mi sto cavando gli occhi perchè è una versione economica scritta fittafittissima.. ogni volta che inizio a leggerlo.. mi viene sonno....

...e cominciamo col dire che Tempe sta per partire per un weekend quando la chiamano per il ritrovamento di parte di un corpo scheletrizzato. Poco distante, chiusa in un sacco, la testa di una ragazza. Il fatto che il sacco contenente la testa fosse integro, ha permesso alla testa di conservarsi meglio del corpo.
Controllando la lista delle donne scomparse, si scopre che il cadavere è di una NATA IL MIO STESSO GIORNO!! (quando l'ho letto, mi son ribaltata giù dal letto!).
Tempe crede che possa trattarsi di un serial killer, lo stesso che qualche mese prima aveva ucciso e fatto a pezzi una sedicenne.
(inizio un po' lento.. con lei che esce a cena con una vecchia amica.. questo pezzo lo sta tirando clamorosamente per le lunghe, raccontando di quando studiavano insieme e di quando iniziarono a lavorare.. spero che la tipa c'entri qualcosa.. senno' è davvero un pezzo buttato su per far pagine.)

01/07/08
ho finito il libro in due giorni.. ma perché ero in ferie e non avevo voglia di far altro se non leggereleggereleggere.. siccome, subito a ruota ho letto anche "cadaveri innocenti", non vorrei far confusione tra i due..
cmq.. alla fine la famosa amica Gabby c'entra.. nel senso che c'entra in una buca dove la mette il serial killer, ma solo per far dispetto a Tempe.

Per gradi:
Trovano una ammazzata in casa con una statua della madonna infilata nell'utero.
Qualche giorno dopo la carta di credito di questa viene usata per un prelievo e i nostri hanno in mano una foto improbabile del killer fatta dalla telecamera del bancomat. Chiedendo in giro, arrivano a bussare alla porta di un tizio che sembra non essere in casa. Ed invece c'è e fugge cogliendoli di sorpresa.
Ravanandogli per casa, trovano dei fogli con nei nomi e delle sigle (il tipo seguiva le vittime prima di aggredirle), e poi trovano anche delle mappe con dei cerchi (o delle x, non mi ricordo). C'è anche la foto, tratta da un giornale, di Tempe.
Claudel vuole fare rapporto a Tempe perchè lei si muove da sola e fa indagini private, ma lei (ovviamente) va dritta per la sua strada andando a parlare con i parenti delle vittime e con delle prostitute quando non ha più notizie della sua amica (temendo che il serial killer possa centrare con lei, come effettivamente sarà)
Trova un altro cadavere sepolto nel bosco di un monastero abbandonato. (che il corpo fosse li era incato dalle x sulle mappe.. e non capisco perchè non ci sono andati gli sbirri ma lei da sola e di notte.. mah...)
Il corpo è di una greca, madre esemplare e moglie devota, scomparso qualche anno prima.
Insomma.. alla fine l'assassino è il nipote del vecchio che gestisce il monastero e il suo parco. Il giovane, aiutando il vecchio, gli sottrae le chiavi e porta li il cadavere della greca, la sua prima vittima. Con questa aveva avuto una storia quando lavoravano assieme come aiutanti in una macelleria. Lui è sposato e lei minaccia di dire tutto alla moglie. Lui la uccide, la fa a pezzi e la va a seppellire la.
Poi scopre che uccidere gli piace e quindi continua.
A questo si aggiunge uno strano rituale, cioè che lui si fissa con una fermata della metropolitana e conta 6 fermate su altre linee.. sceglie le vittime in base a questo, e sfrutta gli annunci di vendita di immbili per contattarle (a parte la greca, le altre stavano vendendo casa o lo stava facendo qualcuno a loro vicino -padre di una, vicino di un'altra-).
e poi (giusto per non farci mancare nulla), siccome il tipo da piccolo viveva con una nonna esaurita che lo terrorrizzava con la storia del peccato e che una volta, beccandolo a masturbarsi, legò i polsi di lui ai suoi di lei e se lo portò in giro così per giorni, il tipo dicevamo, quando fa a pezzi le donne, agisce sulle articolazioni mentre il polso della mano destra lo taglia agendo sull'osso.
e ancora, c'è la possibilità, fino all'ultimo, che l'assassino abbia una doppia identità, ma si scopre invece che si tratta di due persone diverse: l'assassino e un professorino con problemi di erezione che entrava nelle case, faceva fantocci con la biancheria delle donne e li pugnalava per la frustrazione di non poterle avere.

commenti??
ho trovato inutilmente lunghi alcuni tratti, tipo la già citata cena con l'amica che poi viene uccisa e il momento in cui va nel bosco, ma prima di arrivarci gira per una ex zona industriale, e poi c'è il cancello e il lucchetto, e poi s'addentra nel bosco, e poi trova il sacco, e poi viene aggredita, e poi si riprende, e poi scappa lasciando tracce dietro di se per ritrovare il posto..
mi pareva di leggere la descrizione del portale ne "il nome della rosa"!!
E' cmq un bel thriller.. incasinato quanto basta anche se alcune cose (vedi quella delle 6 fermate della metro) mi sembrano un po' un'arrampicata sugli specchi.


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-frasette-
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"Tempe, lei è figlia di un padre alcolista ed è ancora alla ricerca dell'attenzione che lui le ha negato. Vuole l'attenzione di papà, per questo cerca sempre di compiacere tutti."
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Bastardo. Idiota. Fetente. Gli insulti a tre sillabe gli si addicevano in modo particolare.
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(...) mi orientai sulla piccato di vitello con contorno di spaghetti (nota mia: ORRORE!!!)
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"Vendere sesso rende di più che impacchettare hamburger"
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Margaret Adkins era stata la porta attraverso cui l'anima tornmenta e parversa di un estraneo aveva cercato il sollievo.
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"E' nostra signora di qualcosa. Avete presente, no? La Santa Vergine.. La Madonna.."
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La Main è un quartiere dove le lingue e le diverse identità culturali coesistono senza mai mescolarsi.
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Per Gabby era normale passare da una crisi all'altra, real e o immaginaria che fosse, aiutata in questo dalla sua inclinazione per il melodramma.
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Le ero stata vicina durante catastrofi di ogni genere: problemi di salute, conflitti familiari e uniersitari, crisi mistiche, carenze di autostima e affanni di cuore. Ne uscivo sempre svuotata. E all'incontro successivo la ritrovavo immancabilmente allegra e imberturbabile, le sue disgrazie dimenticate.
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(...) esiste un confine sottile che separa i semplici rompiballe dai personaggi veramente pericolosi. E' un confine difficile da definire, ma quando lo superi lo capisci subito.
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(...) le più elementari regole della buona educazione.
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"Sa, noi creature senza testosterone a volte fatichiamo a ricordare cose come questa."
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La parola "cazzo" era stata pronunciata almento una decina di volte con il contributo di tutti.
"Merde" disse Claudel a un certo punto. Alternativa accettabile.
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E' riuscito a farsi largo tra la folla come uno scarafaggio tra la merda.
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"Effetti personali?"
"I gusti del nostro uomo vanno dal severo al punitivo. Nessuno slancio creativo."
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Non si era scusato per come si era comportato al telefono, né mi aspettavo che lo facesse. Nessuno da il meglio di sé alle 4 del mattino.
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"... sa che avevi ragione tu. Ma non aspettarti che venga a dirti brava. Accontentati di sapere che si starà rodendo dalla rabbia e lascia perdere il resto."
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Imitazioni di donne eleganti si intravedevano sorseggiando vino da poco o coccolando bibite analcoliche che cercavano di far passare per whisky e soda. Si animavano solo per sorridere agli uomini di passaggio nella speranza di rimediare un incontro, illudendosi di essere seducenti ma riuscendo solo a sembrare stanche.
Agli estremi temporali di questo mercato della carne c'erano le donne più tristi, quelle all'inizio e alla fine dell'attività.
Ragazze dolorosamente giovani (...) arrivavano coi capelli lucenti e il viso fresco, sicure della loro immortalità, certe della loro capacità di dominare il futuro. Per tutte, l'erba e la coca erano solo uno scherzo. Nessuna le riconosceva come il prima gradino della scala della disperazione.
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"Dubito che abbia abbastanza cervello per leggere l'etichetta di una bottiglia di ketchup"
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HA LA PERSONALITA' DI UNA BLATTA.
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"Penso che questo squilibrato ne abbia fatte a pezzi parecchie."
"Serial killer o strage?"
"Serial killer."

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SUA ALTEZZA LA PRINCIPESSA DELL'ESAURIMENTO.
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"Com'è arrivato qui?"
"Morto"
Dentro ognuno di noi batte un cuore di comico.
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Quando gli lancia un'occhiata lui mi sorrise, inarcò un sopracciglio cespuglioso e si passò lentamente la lingua sul labbro superiore. Lo stesso effetto che se mi avesse mostrato le emorroidi.
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"L'importante non è il cosa ma il dove: è al luogo che spesso si reagisce."
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"Di stronzi ce n'è in giro più della merda di piccione. E mi interessano allo stesso modo."
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E' come se vivesse nel vuoto sociale completo.
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"Inutile sperare di farsi capire anche solo una volta, giusto? Lei è come quegli indiani che ballano la Danza degli Spiriti e poi si sentono invulnerabili."


Titolo: Corpi freddi
Autore: Reichs Kathy
Editore: Superpocket RIZZOLI
Periodo: 2000
Collana: Superpocket. Best seller
ISBN: 8846201264
ISBN-13: 9788846201263
Pagine: 480
Prezzo: Lire 7.900 (pagato € 1.50 al mercatino)

Monday, June 2, 2008

Il sito di Angelica


Anche questo cominciato a maggio..

l'ho trovato ad un mercatino e l'ho preso perché ricordavo di aver letto una bella recensione da qualche parte..

Harold Klein, settantaduenne storico dell'arte, un bel giorno legge un articolo che parla di cosa succederebbe se perdessimo la nostra "voce interiore".. quella che fa fare ragionamenti tra se' e se'.. e che venendo a mancare lo fa parlare tra se' e gli altri.. procurandogli anche qualche occhio nero e un paio di costole rotte.
Il nostro Klein una sera si imbatte in un sito pornografico dai quale viene attratto per il raffinato riferimento artistico: "la grotta di angelica".. di raffinato il sito ha gran poco.. ma tanto basta al professore per rimanere affascinato da Angelica ed a chiederle di incontrarlo.


Per ora, l'ho trovato un po' troppo volgare come libro.. ma sono solo a pagina 96..
Spero migliori e mi stupisca in seguito.. (anche se ho visto due commenti in rete che non mi fanno sperare in bene....)

08/06/08
sono a pagina 160 e non cambia nulla... è diventato pocopoco meno volgare.. ma è lento e noioso... Klein riesce a conoscere Angelica/Melissa; le chiede di incontrarlo ma all'appuntamento arriva un simpatico negro con un furgoncino che lo carica e che gli dice che gli è stato chiesto di fare a Klein quello che Klein ha visto sul sito, uno stupro anale.
Klein si fa venire l'angina e si "salva" e qualche giorno dopo, con un colpo d'astuzia (si nasconde nel furgoncino) riesce a conoscere l'oggetto delle sue ossessioni.
I due chiacchiereno e vanno a casa di lui, lei se lo infiocca con uno strap on e poi gli parla del suo progetto di studi: una roba tipo le difficoltà nel rapporto maschio femmina (argomento mai trattato prima.. giusto per...)
Klein pur di continuare a vederla, decide di finanziare il progetto di Angelica e comincia vendendo uno dei suoi quadri....

11 righe per riassumere 60 pagine... è davvero un libro triste..
lo salva giusto Klein, ma perchè un vecchio porco e romantico fa sempre tenerezza..

21/06/08
non mi piace molto e ci sto mettendo un sacco a finirlo (onestamente, tutto questo tempo per 250 pagine è un po' troppo..)
come lettura un po' si è risollevata.. Klein durante l'asta ha un infarto.. la voce interiore gli ritorna e Ohannes rimane.. si porta in casa melissa con tutto l'ambaradan per il sito, tra cui anche il negro con cui fa i porno e che "serve" a soddisfarla..
Klein sbrocca e butta il negro fuori di casa.


-Frasette-

Klein era un ometto di settantadue anni con la barbetta, senza baffi. Non era bello, ne' sano.

"Escher nello studio di uno psichiatra è come un calendario Pirelli in un garage"

"... tutto il mondo cambia e ogni cambiamento che ho visto è stato in peggio. L'unica eccezione sono i parcheggi per i residenti nella mia via, ma tanto non ho la macchina".

"A volte credo che il vecchio porco sia l'unico tipo di vecchio che esiste."

"Il mio interesse per le donne è diventato ossessivo: un giorno o l'altro, attraversando la strada con gli occhi fissi sul sedere di una donna finirò sotto una macchina. Rimango sempre meravigliato quando vedo muoversi fianchi e cosce, articolazioni del ginocchio e della caviglia. Mi piace vedere bella ciccia sopra belle ossa, donne che camminano con scheletri di gran classe e si muovono come puledre di razza.
Le strade sono piene di belle donne , e non riesco a togliergli gli occhi di dosso e a non desiderarle."

"Quando il mondo era giovane i film erano in bianco e nero, e i personaggi parlavano a secche frasi pungenti. (...) Voglio parlare in bianco e nero. Voglio poter non sanguinare quando mi sparano. Voglio separare le stecche di una veneziana, sbirciare in strada e dire: 'Sono stanco di scappare'".

La notte è oscura e intima. Contiene la paura. Ci sono cose nascoste, nel buio. Senti il cuore che batte, vedi di meno, percepisci di più. Percezioni e reazioni sono più forti.

"Secondo te, la fantasia pornografica che hai appena visto (stupro) è perversa?"
"Mi è capitato spesso di avere fantasie di quel genere, e son sicuro che le hanno anche gli altri. Non vorrei mai metterle in pratica, nemmeno potendo. Però quando si mandano in rete certe parole e certe immagini per un pubblico vasto, non si può sapere a chi ci si rivolge. E può darsi che nominare e mostrare un atto proibito sia come evocare un demone chiamandolo per nome. Dopo averlo visto, chi era sul punto di dar vita alle sue fantasie potrebbe andare fino in fondo. Perciò posso soltanto dire che è una cosa perversa."

Forse un giorno metterò un annuncio nella sezione dei cuori solitari: vecchietto, acquario, single, non fumatore, senso dello humour, amante musica, arte, letteratura, non riesce a farselo venire duro ma la leccherebbe a donne pari requistiti, non richiesta esperienza.

"Scalogna.. una parola che ho soltanto letto: Non credevo ci fosse ancora qualcuno che la usa."

"Esatto, nonnetto. Dentro di te, da qualche parte, non c'è forse una vecchia signora che sta cercando di uscire?"

"Vuoi farmi quello che hai fatto a Monica?"
"Esatto"
"Ti dirò, sono curioso: come fai a trovarmi abbastanza attraente da fartelo venir duro?"

L'aria fredda fece bene a Klein, come una boccata di buonsenso.

"Le piace far pesare agli altri cose che non vogliono ammettere?"
"Non le sto facendo pesare niente: se lo percepisce così può darsi che ciò dipenda dai giudizi che esprime su se stesso."

"Si ricordi però che se in un film una scena non funziona la si può tagliare..."
"Ma la vita reale è piena di scene che non funzionano e ce le dobbiamo tenere tutte."

"Perché mi sto cavando gli occhi? Perché insulto la mia intelligenza? Sono patetico."
(mentre guarda siti porno)

... si coprì con la coperta e cercò di non avere l'aspetto di un vecchietto nascosto sotto una coperta.

"Hai le calze nere?"
"Certo, con il reggicalze. Mi piace essere vestita correttamente per uno spogliarello mentale".

"La pornografia deumanizza le donne. Klint ne esplora l'umanità"

"L'arte innalza il livello della percezione su scala mondiale, porta la mente in luoghi al di là dell'esperienza ordinaria."

"Senza dolore non si ottiene nulla, ma la lubrificazione è compresa. Giù le braghe, troia, è questo che la tua prostata aspetta da un po'. "
"Dopo tutte queste nostre discussioni intellettuali, viene fuori che sei una rozza?"
"Sono un'accademica."

Daumier, Millet, Lautrec, Picasso, Pascin. Anche i maestri di serie B: Félicien Rops e i suoi piselli giganti; Bruuno Schulz e la donna nuda con gli stalloni e il piccolo eunuco. Niente penetrazione se non nella corteccia celebrale.

(leggendo il cast di Airport75)
Myrna Loy! Non muoiono mai, solo li mandano nei film catastrofici, il solito campionario di giovani amanti, vecchie rocce, uomini d'affari che si pentono di non aver mai detto "Ti voglio bene" alla moglie, ai figli, al gatto e al cane, mogli che scappano con tennisti di professione.

"Sono vecchio, mica morto: le belle donne mi piacciono ancora."

"Hoka Hey. E' un bel giorno per morire. E' quello che diceva Cavallo Pazzo quando si lanciava in battaglia."

"Non ti vergogni? Tu, un apprezzato storica dell'arte! Guarda a cosa ti sei ridotto!"
"Melissa, non fare l'accademica scandalizzata, con me: sono certo che il mio degrado morale è perfettamente in linea con le tue scoperte sull'inadeguatezza maschile."

"Sei proprio senza orgoglio, Harold?"
"Certi lussi li ho dimenticati da tempo."

"Si può dire qualcosa di nuovo su (Bruno) Schulz e il sadomasochismo? C'è davvero in tutti gli uomini il segreto desiderio di umiliasi ai piedi di una donna che li disprezza? Oppure, semplicemente, io sono depravato di natura e sto perdendo il controllo?"

"Non cercare di avvicinarmi da pari a pari, piccolo uomo. E' l'ora della sculacciata. Giù i calzoni!"

"Sono felice solo quando è complicato"

"Non ti rivestire, non ho ancora finito con te"

"Per piacere, fai piano."
"Neanche per sogno."

"La rottura più essere un'apertura"
"Dipende da quello a cui ti apri"

Tutti sono come bombe a mano, sicure finché non si tira la linguetta.


Titolo: Il sito di Angelica
Autore: Hoban Russel
Editore: Guanda
Periodo: 2001
Pagine: 256
EAN: 9788882462840
Prezzo: Lire 26.000 - Euro 13.43 (pagato 3 Euro a Cosedicasa)

Euthanasia



in realtà questo libro l'ho letto a maggio.. ma ho avuto poco tempo (e poca voglia) per collegarmi al blog.
Cercavo in rete delle info su Luciano Spadanuda, e non so per quali vie sono arrivata sul blog della mazzucato che recensiva questo libro.
copertina accattivante, che non c'entra marginalmente (a mio parere) col contenuto.
il libro mi è piaciuto moltissimo.

copiaincollo paroparo la recensione che ne ha fatto la mazzucato...

Euthanasia di Ferdinando Pastori, edizioni Clandestine, non è solo un libro. E’ una P.E.T. Una "tomografia a emissione di positroni" del grumo denso del tempo e dello spazio in cui viviamo, del nostro scorrere fra giornate che hanno limato, fino a renderla quasi inesistente, la frontiera fra la luce e il buio, così come è stata limata, ridefinita e modificata, la frontiera fra piacere e dolore.
Un esame raffinato, che difficilmente sbaglia il risultato, ma il cui risultato è tragico. Ci sono cancri microscopici o enormi e non riconosciuti che solo la P.E.T è in grado di vedere. Questo avviene fra le pagine dense, claustrofobiche, ossessive, questo avviene fra le righe, nei corsivi, nei capitoli, nelle citazioni della narrazione, a mio parere assai rilevante, di Pastori.
Il cancro, il marcio, il delirio viene minuziosamente raccontato (senza perdere un ritmo e una cifra tipica dello scrittore, riconoscibile) partendo dal dettaglio (e da un trauma, si dice che in caso di trauma siano proprio i dettagli a essere ricordati con maggior precisione rispetto all’insieme).
Dettagli di oggetti, oggetti che riempiono ma riescono solo a diventare la campionatura del vuoto pneumatico: "Ci sono rituali da ripetere periodicamente per evitare mutazioni pericolose e indesiderate. Manie. Ossessioni e riti scaramantici. C’è chi si alza da letto appoggiando per primo il piede destro( non ho mai sentito di qualcuno che appoggi per primo il sinistro), chi si confessa una volta alla settimana e riceve l’ostia tutti i giorni alla messa delle sette…I balinesi usano solo quattro nomi e il primo figlio si deve chiamare Wayan, il secondo Made, il terzo Nyoman e il quarto Ketut, se il numero di figli è superiore a quattro i nomi si ripetono seguendo il medesimo ordine.. Il tuo nome è Fabrizio, non hai fratelli e prima di fare colazione ti lavi i denti. Mangi un uovo sodo, sei prugne secche e bevi una lattina di coca cola light. Oggi le prugne rimaste nella scatola erano soltanto cinque e hai trascorso il resto della giornata alla ricerca di punti fermi e certezze allo scopo di recuperare un equilibri che appariva compromesso.."
Rituali profani a scandire una vita notturna, disperata e disperante che a tratti assomiglia alle nostre vite, o ai nostri incubi. A qualcosa che vorremmo inseguire, o a qualcosa da cui vorremmo fuggire. Il protagonista fa entrambe le cose. Insegue una donna- simbolo. Una donna che lo porta a corteggiare territori proibiti di un sesso estremo, simbolo di un annullamento perseguito con tenacia metodica da tanto tempo prima di incontrare lei: "Occhi bendati, corde che stringono e segnano. Obbligano a posture innaturali ombre consenzienti, esposte come le figure piegate su se stesse dei quadri di Bacon dove il corpo umano non conosce riposo e bellezza..Due marionette appese a ganci di macellaio a testa in giù. Una di fronte all’altra, superfici lisce che riflettono le insicurezze ribaltandole. Fino a. Trasformarle in consapevolezza…Ti domandi. Quale sia il senso, il significato ultimo di tutto ciò che hai visto fino ad ora….la risposta è nascosta da qualche parte, ti osserva con occhi da gatta. Ti spia, si diverte alle tue spalle, si avvicina ma non si lascia afferrare. Come Alissa."
E’ Alissa la ricerca e la fuga, la chiave e la porta della storia, in senso letterale e simbolico.
E’ cercando Alissa che il protagonista approda all’ Euthanasia, un locale dove l’estremo è una cura con poche speranze, dove tutto ciò che è estremo, dal "cutting" al sadomaso, alla stanza " dove è possibile mettere piercing singoli o multipli e siccome il tessuto è molto fine la guarigione è rapida…se ti fai marchiare a fuoco come una bestia il logo del locale sulla spalla non avrai più bisogno di mostrare la tessera..", tutto questo è come una terza o quarta linea di chemioterapia, un tentativo con le alte dosi perché il cancro è diffuso, metastatico e ormai all’attacco.
Adagio, con un ritmo circolare, talora disturbante, che fa volutamente mancare l’aria, abbassare il libro e pensare "ma viviamo così, siamo davvero così disperati, frantumati, spezzettati in spazi urbani tutti uguali a riempire di niente solitudini che puzzano delle solite cose.", la vicenda diventa sempre più thriller, sempre più una corsa angosciante, la disperazione monta come una colossale onda che può solo spazzare via per trovare una purificazione, che può solo fare piazza pulita dopo avere metodicamente descritto il caos. Un caos che si tiene in piedi grazie a ossessioni e perversioni e non sono certo quelle sessuali le più devastanti, le più immorali, quelle che annientano. Sono quelle della tecnologia, della solitudine, del ricordo che tormenta, dei continui riferimenti alla medicina, alla musica( con citazioni perfette all’inizio di ogni capitolo, quasi un riassunto in musica e parole, quasi un’anticipazione del dramma o della follia che si andrà a leggere), alle malattie: " Non racconto che. Alissa è entrata nella mia vita. Se il fumo rappresenta una ricaduta, lei è una nuova malattia. Ancora sconosciuta. Da analizzare. Un agente infettivo. Un parassita intra cellulare.."
Con questo libro, il suo quarto, Ferdinando Pastori ha shakerato il nostro tempo non prima di averlo sezionato con i guanti del chirugo e il bisturi. Ci sono evidenti influenze letterarie e cinematografiche ma che riesce, straordinariamente, ad amalgamare molto bene costruendo uno stile e una storia che ci sembra di conoscere ma che forse sottovalutiamo, il nostro futuro che è già presente, le sue ombre, i suoi fantasmi, il tutto filtrato attraverso un corpo che somiglia sempre di più alle cose. Ai televisori senza audio e sempre accesi, alle radiosveglie che illuminano la parete con la scansione delle ore. Alle televendite raccontate con una bravura mai trovata in romanzi contemporanei.
Il tutto filtrato attraverso un corpo- manichino, un corpo- latteo assetato di sangue che lo macchi, lo segni, lo faccia sentire vivo. Ma cosa vuol dire e perché essere vivi? Ed è diverso a Milano o in Giappone? E’ diverso quel dolore, quella sofferenza che non smette di pulsare, esiste un altrove che la sappia far sparire, tacere, lenire? La risposta è alla fine. Le nostre risposte di lettori continuano a martellarci una volta appoggiato il libro.

Autore: Ferdinando Pastori
Editore: Edizioni Clandestine
Periodo: 2006
Genere: Romanzo
ISBN: 8889383429
Pagine: 164
Prezzo: 10.00€