Saturday, July 31, 2010

Camilla e il Grande Fratello


Titolo: Camilla e il grande fratello
Autore: Giuseppe Pederiali
Editore: Garzanti Libri (collana Narratori Moderini)
Periodo: 2005
Pagine: 376
Prezzo: € 15 (scontato del 65% su ibs!!!)

Friday, July 30, 2010

Un Disco dei Platters


Preso a CdC..
è il seguito di Macaronì.. quello del mio amatissimo Parsues..
peccato che di tutto il precedente libro, mi ricordassi davvero solo l'oste e zero assoluto della trama. -.-

3 misteri:
-Il secondo conflitto mondiale sta per finire: in una notte di neve un soldato tedesco parlante italiano ed un soldato italiano guidano una jeep anfibia con 4 casse di inestimabile valore, forse documenti militari. L'auto scompare nella neve e nessuno vedrà più lei e i suoi occupanti.
-La stessa notte, un grido disumano nella notte sveglia i paesani.. ma non si trova chi ha lanciato quell'urlo.
- il cadavere di un giovane, di massimo 20 anni, viene trovato a faccia in giù nell'acqua gelata del torrente della Guelfa.. la faccia però non ce l'ha più e la Cesira è certa che gliel'ha mangiata la Borda

La guerra è finita da circa 15 anni e il maresciallo Santovito, spito da una certa nostalgia, decide di tornare "in quel paesino sull'appennino tosco-emiliano" in cui erano accaduti i fatti di "macaronì" e, durante il viaggio in treno che lo porterà alla meta, fa la conoscenza di Raffaella, la bella maestrina ferrarese.
Il paese pero' è cambiato "tutto moderno, tutto plastica e luci", l'osteria è stata sostituita da un "ristobar" con juke-box e flipper.

Sono i primi anni '60 e i ragazzi del paese si mescolano con i figli dei villeggianti che sono arrivati dalla città in cerca di fresco.
Due di loro, giocando ai cacciatori di tesori, moriranno... Claudio, 8 anni dalla città, saltando su una mina e Rino, 12 anni del vicino paese di San Prospero, affogato nello stesso fosso in cui, anni prima, era stato trovato il corpo del giovane. Anche questo ragazzo verrà trovato senza faccia.. e ancora la Cesira darà la colpa alla Borda.
E' tutto un via vai di personaggi vecchi e nuovi: Collina detto Stalin, l'autista della corriera e "sindacalista" a tempo perso. Frabbone, il fabbro del paese. Stelio, il figlio di Stelia, che ha 16 anni, non parla ma si fa capire e guida la macchina -senza patente- per portare gli ospiti dalla fermata all'albergo ricavato dalla villa della Contessa. Il Romitto del castagno, che dice di essere il custode del tesoro della Regina Selvaggia e vive nell'abazia diroccata sul monte, i vecchi Ligera e Bleblè.. Ares Amadori, il maresciallo (pure lui ferrarese) del paesino; Gargiulo, carabiniere "terrone ligure" e uno strano tedesco che va in giro in bicigletta, campeggiando per boschi.

L'istino prevale e Santovito comincia ad indagare suo malgrado, perchè c'è qualcosa che non torna nella morte dei due ragazzi.
Claudio è saltato su una mina "a strappo".. di quelle che si innescano quando si tira un filo teso.. quel filo non può essere li da 15 anni, troppe persone sono passate su quella strada.. e Rino era un ragazzo dell'appennino che sapeva nuotare, non avrebbe mai potuto annegare in pochi centimetri d'acqua.
Raffaella si attacca alle costole di Santovito e inizia ad indagare assieme a lui (ed anche a fargli una corte velata).
I carabinieri vanno a cercare il Romitto, quello che ha raccontato ai ragazzi del tesoro della Regina (e che i ragazzi stavano cercando la sera in cui sono morti).
Il Romitto non si trova ma Raffaella trova una piccola pala sotto ad un pero (il luogo in cui si dice sia sepolto il tesoro). Verrà trovato morto, anche lui nel fiume, ma ucciso con una pietrata alla nuca.
Ares sospetta di tutti. Perfino di Santovito (prima di scoprire che questi è un suo superiore) e poi del tedesco.
Parlando con i suoi vecchi "compagni", vengono fatti strandi discorsi, si parla del passato e di quell'autoanfibia che venne trovata nascosta sotto un ponte con tutte le armi a bordo.. l'auto venne smotata dal Frabbone che con l'elica ci fece un ventilatore da soffitto, la piccola pala la prese uno che ora non mi ricordo e che la diede ai ragazzi per cercare il tesoro e le armi vennero nascoste nelle grotte dei contrabbandieri.
Dei due occupanti nessuna traccia, probabilmente disertarono o furono uccisi.
Raffaella trova, nella "tana" del Romitto, una fibula etrusca e molti libri antichi, ma un rumore la spaventa e la fa scappare.
Quando torna con Santovito (col quale intanto fa "all'amore") la fibula è sparita, il libri sono di nuovo in ordine e una lapide nel pavimento dell'abazia sembra rimossa e rivala una piccola nicchia.
I pezzi cominciano ad andare al loro posto: il tesoro dei nazi non erano documenti militari ma gioielli etruschi (il romitto li aveva mostrati anche a Stelio che li aveva disegnati). La notte della fuga, il tedesco e l'italiano si erano divisi, prendendo due scatole a testa.

-Frasette-
Sono orme di scarponi chiodati, forse militari, ma capire se chi li indossava era tedesco o italiano... Chi trova un cadavere, gli toglie prima di tutto le scapre e se le mette ai piedi.

Lei, la Maria di Caio.
Ci sono troppe Maria in paese e così, per distinguere una dall'altra, la gente aggiunge il nome del marito o dell'uomo con il quale vivono, come nel caso della Maria di Caio.

Era vecchio, talmente vecchio che nessuno in paese lo ricordava giovane.

"Quando ti dicono che non sei vecchio come sembri, vuol dire che non sei più giovane come vorresti essere."

"Tranquillo compagno. Male non fare, paura non avere."

"Io credo a quello che vedo."
"Ci sono cose che si vedono solo dopo averci creduto. (...) Per esempio, il tesoro. Metti che chi era andato per scavare sotto il pero avesse poi trovato il tesoro... Se non ci avesse creduto, non avrebbe neppure cominciato a scavare."

"Come stai?"
"Da povero vecchio."

"Ci vado quando mi pare, se non le fa schifo. O ho da rendere conto?"


Titolo: Un disco dei Platters
Autore: Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli
Editore: Mondadori (collana Oscar Bestsellers)
Periodo: 1999
Pagine: 332
Prezzo: € 9.00 (pagato € 4.500.. sti maledetti sanno che Loriano vende e l'han messo carissimo per un economico!)

Friday, July 23, 2010

Berlino per Squattrinati



Titolo: Berlino per squattrinati
Autore: Werner Bernd e Luise
Editore: Arcana
Periodo: 2008
Pagine: 122
Prezzo: € 12.00 (scontato del 10%, pagato €10.80 su IBS)

Giallo in Città


Anche questo facente parte del tomellone di IBS, risulta essere la cantonata più grande dell'ordine.

Intanto l'ho pagato intero (no buono); poi il libro si compone di due racconti: striminzito il primo -con la Camilla di Pederiali-, surreale il secondo di Barbolini (no buono).
boh...


- Camilla e il gioco del delitto - di Pederiali
Delitto al Club del Canarino, il luogo dove si radunano gli amanti del giallo per scambiarsi libri, cassette, dvd e chiacchiere.
Il cadavere è quello di Borlenghi Antonello, frequentatore del club e "più grande scrittore di gialli italiano", ucciso con due proiettili d'arma da fuoco.
E' poi la volta di Federica Mancini (socia del club), la Miss Marple della televisione italiana anni '80.
Stangolata nel suo camerino durante una rappresentazione teatrale.
Le indagini portano alla signora Valeria Cattaneo, proprietaria (e socia del club) di una delle più fornite librerie dedicate al giallo in Italia.
Ma quando Camilla arriva a casa di questa, la portinaia (portiera, prego) dice che la signora è partita quella mattina per un posto che si dovrebbe chiamare Adelaide, sacramentando ".. altro che fare l'arbitro".
Si tratta di un gioco mortale: il Borlenghi, la Mancini e tale Carlo Avila, tutti frequentatori del club, decidono di giocare al "crimine perfetto" mettendo in palio tutti i loro averi: chi sopravvive vince tutto. Arbitro del gioco e tenutaria del malloppo, la Cattaneo.
La Mancini approfitta del giorno di riposo della rappresentazione per andare a Modena e far fuori il Borlenghi con una pistola che nasconderà poi tra le attrezzature di scena.
Viene a sua volta fatta fuori dall'Avila che quel giorno si era nascosto nel camerino dell'attrice e vi era rimasto due giorni, per non farsi vedere e accusare.
Valeria a quel punto pensa di sparire coi soldi (Avila non può certo denunciarla).
Ma Camilla ha capito che la donna non è partita per l'Australia, e infatti la becca, vestita da uomo, alla Feltrinelli, dove l'attrice che interpreta la signora in giallo, avrebbe incontrato il pubblico e i giornalisti e dove la libraia non sarebbe mancata per nulla al mondo.
L'Avilla invece, viene beccato all'aeroporto di Malpensa, con un biglietto aereo di sola andata per Adelaide.. stava andando a cercare Valeria.

-Frasette-
.. è un giardino selvatico che può nascondere qualsiasi cosa, anche sepolture non autorizzate dall'Ufficio Concessioni Cimiteriali.

"Gli altri inquilini hanno udito qualcosa?"
"Molte cose: spari, urla di terrore, vetri rotti, sirene della polizia, e perfino la voce di Ubaldo Loy nei panni del tenente Sheridan."

"Mi ha anche detto il nome del paese. Adelide. Dev'essere in Brianza o giù di li."

-Perchè i cinesi non muoiono- di Barbolini
Il protagonista e il suo amico Bàthory (poeta pornografo ungherese discendente della famosa contessa-vampira) vanno a cena al ristorante cinese, pur detestandolo entrambi.
E poi parlano di tante cose.. ma io il racconto.. mica l'ho capito.. -.-

-Frasette-
Si sa che l'abitudine porta ad abbassare la guardia.

"Questa usanza di mangiare i cani" sbotta Bàthory (...) "è sicuramente una barbarie. Sono disposto a tollerarla solo per razze effeminate come gli yorkshire o i barboncini nani, purchè a mangiarli sia naturalmente qualcun altro".

Choi ha spergiurato che non aveva nessuna intenzione di trasformare il topocane di Shannon in pollo alle mandrole.

Fatto sta che siamo finiti in un ristorantino italiano riassuminile in due superlativi:
pessimo e sporchissimo.

"Il tuo cinismo mi disgusta. Quelli come te saranno la fine dell'Occidente..."

... dal '77 a oggi, ovvero più o meno in un quarto di secolo, in questa mirabilia di città mediolanense sono nati 1500 cinesi, ma ne sono morti soltanto 23.
Chiedi a qualsiasi esperto di statistica e ti dirà che i conti non tornano.

... c'è chi conosce tutte le note e chi conosce la musica.

"La tigre può far tacere altre belve, il drago disperdere in onde terrificanti gli uccelli spaventati, ma il saggio non affronterà mai sa solo il toro prendendolo per le corna."
Molto meglio addormentarlo con l'oppio.

... usava l'alcool a scopo terapeutico.



Titolo: Giallo in città
Autore: Giuseppe Pederiali + Roberto Barbolini
Editore: Aliberti
Periodo: 2005
Pagine:
Prezzo: € 13.50 (pagato intero su IBS)



Camilla nella Nebbia


Presa dall'entusiamo de "L'osteria della Fola", mi sono presa i 4 racconti di Camilla su IBS. Questo è il primo, ma siccome sono una lince... l'ho letto per secondo -.-

Due giovani donne della Modena-bene vengono trovate uccise, a breve distanza di tempo una dall'altra.
La prima è Donata Zoboli, prossima al matrimonio. Trovata strangolata con una cinghia al tronco di un alberto vicino al parco Novi Sad, vestita da prostituta, con abiti nuovi di zecca. Vicino al corpo, 3 confetti.
La seconda, Marcella Gibertini, sposa da poco meno di un anno, attirata da una persona che la conosce all'interno di una cascina vicino a casa sua durante una delle sue passeggiate in bicicletta, verrà uccisa a sprangate in testa, vestita come una tossica e buttata in un fosso.. sotto il suo corpo, 5 confetti.
Camilla indaga all'interno del nucleo familiare: parla col promesso sposo di Donata e conosce così anche Marco Lombardi, splendido quasi 50enne che, malgrado la fede al dito, comincia a farle una corte spietata ma discreta.
Quei confetti indirizzano Camilla sulla pista delle amicizie comuni, qualcuno che forse vuole "punirle" per la loro felicità.
Comincia così ad indagare nella giovinezza delle ragazze e scopre che le due erano compagne di scuola in un prestigioso liceo cittadino.
Con loro, altre 7 ragazze (di cui una morta di tumore ad appena 21 anni ed una diventata una famosa topmodel) e qualche ragazzo.
Intanto Camilla accetta l'invito a cena di Marco e i due finiscono presto a letto. Marco è un amante rude e violento e questo a Camilla piace.
Ma dopo un po' è il cadavere di Claudia, la moglie di Marco, a venir ritrovato all'interno della propria auto: vestita da zoccola e con la testa tagliata ma appoggiata sul moncone del collo. Non ci sono pero' i confetti. Particolare che Camilla ha cmq tenuto per se', anche nei precedenti ritrovamenti.
Dopo il funerale, Marco si da irreperibile a Camilla e va a vivere con l'amante storica, una ti Carpi, proprietaria di un maglificio.
.. e insomma.. indaga di qua.. domanda di la.. fatti venir dei dubbi:
l'assassina delle due giovani era Miria, la più "povera" e brutta delle compagne di liceo. Questa avrebbe fatto di tutto per essere accettata e rimanere all'interno del gruppo.
A lei le amiche fecero uno scherzo bieco: chiesero al più figo della scuola di frequentarla. Doveva essere lo scherzo di un pomeriggio ma si protrasse per vari giorni: quando i due erano ormai prossimi a far sesso, le amiche si fecero scoprire prendendola in giro. La tipa incassa ma con gli anni l'odio verso le excompagne di scuola si sedimenta ed esplode nel progetto omicida.
Camilla convince anche una delle ragazze a tenderle una trappola ristabilendo i contatti con Miria e chiedendole aiuto per compilare la sua lista di nozze. E infatti Miria va da lei con un coltello per ucciderla, ma poi vede l'agente Donato riflesso nella finestra della cucina e abbandona l'impresa, tornandosene a casa. La trovano cadavere nella sua stanza, impiccatasi con indosso l'abito da sposa..
La vecchia zia si dispera e non capisce il perchè di quella finestra spalancata.. Miria aveva paura dei pipistrelli e temeva le potessero entrare in casa.
Manca solo Marco.
E' lui che ha ucciso sua moglie Claudia, ricca di famiglia. I suoi affari andavano male e, facendo passare l'omicidio come un caso del serial-killer, era entrato in possesso dell'eredità della moglie.
Miria l'ha uccisa lui quando ha capito (da Camilla) di chi si trattava e che se l'avrebbero presa viva, avrebbe raccontato che lei, con l'omicidio di Claudia, non c'entrava nulla.
Il tempo passa e Marco pensa di averla scampata perchè Camilla non ha prove per incastrarlo.
Ma una sera Camilla e Donato trovano il corpo di una prostituta uccisa sul bordo di una strada. I due non esitano: Marco non va più d'accordo con la nuova compagna e da poco s'è preso uno scannatoio (prima le portava tutte in hotel); i due portano il cadavere della donna in questo scannatoio, simulano il "gioco erotico finito in tragedia" e poi fanno una telefonata anonima agli sbirri spacciandosi per una vicina che sente un cattivo odore.
Tutti sanno delle abitudini sessualmente violente e dominanti di Marco (viste le tante amanti che aveva avuto), che preferisce scappare con la sua Ferrari e uccidersi durante una gara clandestina (presente anche Camilla che aveva capito dove sarebbe andateo), piuttosto che farsi arrestare.

-Frasette-
I sold di puvrét e i maròn di can i è sèmpar in mostra.

Lombardi incontra, combina, intereccia, trama e realizza con successo.

Le piacevano la sua vicinanza e il suo modo di dominare la scena, ma non trovava argomenti di conversazione adatti a creare confidenza o almeno qualcosa che li accomunasse.

"Tu che ami il dialetto, sai come si chiamano il pied-à-terre, la garçonierre, a Modena?
La Bernardera."

"Le mie amiche ne hanno strolagate di tutti i colori."

"Perchè non ci prendiamo una vacanza in un luogo esotico, tipo Riccione o Fiumalbo."

Marco, il grande signore della foresta , conquistatore di donne, aveva arredato uno scannatoio da piccolo puttaniere.


Titolo: Camilla nella nebbia
Autore: Giuseppe Pederiali
Editore: Garzanti libri (collana Gli Elefanti. Thriller)
Periodo:
Pagine: 308
Prezzo: € 9.00 (sconto del 30% su ibs, accattato per € 6.30)

Camilla e i Vizi Apparenti


Ordinato il malloppone di Pederiali su Ibs..
sono stata capace di avere i primi 4 libri della serie di Camilla.. e di iniziare dal secondo!!! ^^

Camilla è in vacanza in Sardegna, ospite di Riccardo e della sua frizzante moglie Andrea. Con loro anche la coppia Luca e Matilde e la figlia tredicenne dei padroni di casa, Fosca, col fidanzatino Toni.
Durante una gita in barca, Andrea pare quasi far la corte al morosino della figlia e lo invita a buttarsi in acqua con lei per andare a visitare il relitto di un'antica nave. Il ragazzo pero' rimarrà incastrato per un piede e annegherà.
Un anno dopo, Riccardo invita Camilla nella sua casa di Ferrara per parlarle.
Dice che i rapporti tra Fosca e Andrea sono pessimi: Andrea non si comporta da madre mentre Fosca è ogni giorni più chiusa in se stessa.
Ospite a Ferrara c'è anche Matilde (la scroccona, quella che si fa pagare tutto senza ritegno e senza vergogna).
Un giorno che le due donne sono fuori, tornano e trovano il cadavere di Andrea che galleggia in piscina, colpita da un proiettile alle spalle.
Fosca dirà di aver visto due rapinatori e di essersi nascosta.
Viene trovata una pistola tra i cespugli: appartiene a Riccardo che ne aveva denunciato il furto in Sardegna l'anno prima.
Il cerchio si chiude in fretta: è stata Fosca ad uccidere la madre in un momento di esasperazione. Riccardo assume i migliori avvocati e i migliori psicologi per far tornare a casa la figlia il prima possibile, considerato il disagio psichico e la minore età.
Ma a Camilla un paio di cose non tornano.. Nota uno strano comportamento di Riccardo nei confronti della figlia e appena sente alla radio della liberazione di quest'ultima, si precipita dagli amici e trova padre e figlia a letto assieme.
Nella casa pero', quella sera, c'è anche Matilda che racconterà poi a Camilla di essere stata anche lei, da bambina, l'amante di Riccardo (i problemi economici del padre di lei erano stati la via d'accesso del pederasta che aveva salvato la famiglia dalla rovina ma si era preso la ragazzina in cambio).
Indagando, Camilla scopre che Riccardo cominciava ad avere problemi economici e la morte della moglie, per mano della figlia, gli permette di avere l'eredità della prima e l'impunità per la seconda.
Matilda intanto inizia una storia con Camilla e va a vivere da lei, raccontandole anche del fatto che, una volta diventata "donna" e svanito l'interesse di Riccardo per lei, questi l'aveva "passata" a Luca, che lavorava per Riccardo.
Le due donne cercano il modo di incastrare l'uomo, che pero' le minaccia velatamente facendo distruggere la Mini di Camilla.
Questo pero' non le ferma. Cercano di parlare con la governante filippina che era l'unica persona veramente vicina a Fosca, ma questa sbatte loro la porta in faccia. Parlando invece con l'amante storico di Andrea, vengono a scoprire che forse Fosca non è figlia di Riccardo. Camilla pensa che anche Riccardo sospetti questo e che abbia sedotto la figlia convincendosi che non sia sua.
L'esame del DNA che Camilla aveva fatto fare prendendo campioni di nascosto da Fosca (ravanando nel rusco) e da Riccardo (un mozzicone di sigaretta) le conferma che i due erano realmente padre e figlia.. ma quando affronta l'uomo dicendogli la verità, questo rimane impassibile per poco, poi la schernisce e l'allontana. Nessun senso di colpa per aver corrotto il sangue del suo sangue.
Fosca però non è seguita in modo corretto ed ha un crollo emotivo. Viene ricoverata in una clinica dalla quale fuggirà per uccidersi buttandosi da un ponte in un canale.
Su quel ponte era stata qualche anno prima in bicicletta con la filippina Lolli e a lei aveva detto che quello era stato il più bel giorno della sua vita.

Matilde intanto lascia Camilla per andarsene a vivere finalmente da sola, libera da Riccardo e da Luca.
Qualche giorno dopo, è il cadavere di Riccardo che galleggia in piscina.
Camilla scorge in terra un fazzoletto di carta e lo raccoglie (Matilde aveva il raffreddore).
Recuperato un altro fazzoletto dal casino che Matilde le aveva lasciato per casa, fa comparare i due e quando e quando ha le prove della corrispondenza tra i due, affronta l'ex-fidanzata: Matilde e Lolli (l'unica che forse aveva veramente amato quella ragazzina) hanno simulato il suicidio di Riccardo. L'hanno stordito con del tranquillante (quello che un uomo sconvolto dal suicidio della figlia si sarebbe giustamente preso) e lo hanno affogato nella piscina..
.. ma Camilla non consegnerà mai quei reperti agli sbirri.. anzi, fornirà l'alibi a Matilde dicendo che quella notte loro erano assieme..
.. perché non si fida nella giustizia degli uomini.. si fida di più della giustizia delle donne.

-Frasettine-
.. ma solo nelle osterie se ne ricordano.

Lolli Macapagal, trentacinque anni, nata a Manila, cucina meglio di una razdora emiliana allattata a lambrusco e svezzata a tortellini.

"Meno male che hai un papà con dell'usta.."

.. il giorno del matrimonio di Pavarotti e Nicoletta. A lei avevano affidato il servizio antiterrorismo. Chissà che a Bin Laden non venisse l'idea di far saltare per aria il Lucianone!

"E poi non so neppure di preciso qual'è l'età dell'adolescenza, anche se devo esserci per forza passata."

.. un bondagnént..

La differenza tra la Lea e una filippina sta nel fatto che le costa il doppio e che parla di sé stessa come della "governante della castigamatti" , dato che per lei, nata a San Giovanni in Persiceto nel 1940, tutti i delinquenti, piccoli e grandi, sono matti all'ultimo stadio o non farebbero quello che fanno.
Neppure Lea è del tutto normale, dice di non capire il mondo di oggi e che gli stranieri la spaventano, tutti, senza eccezioni di colore e nazionalità, inclusi i turisti giapponesi e americani.

"uscita dalla casa dei genitori sono entrata in quella di mio marito, poi sono arrivati i figli. Che roba è la solitudine? Cosa si prova a vivere per più di un'ora senza che qualcuno ti rompa le balle?"

"Mi era perfino balenato il sospetto che fosse gay. Ma non credo, è solo un furbo senza vizi apparenti."

Matilde che non le ha chiesto di salvarla di una incriminazione per omicidio, le chiede di salvarla per una multa di divieto di sosta!

.. fole vecchie come il cucco, a cominciare da quella della città di Ansa, dal nome della regina longobarda moglie di Desiderio, città sparita nelle nebbie e mai più ritrovata, o fole recenti, come quella del pesce siluro che avrebbe mangiato un pescatore di Vigarano Mainarda, tutto intero con cappello, stivali e bicicletta: il Silingardi Umberto è davvero sparito dalla faccia della Bassa, ma in molti lo dicono scappato con una troia di Bologna.



Titolo: Camilla e i vizi apparenti
Autore: Giuseppe Pederiali
Editore: Garzanti Libri (collana Gli Elefanti. Thriller)
Periodo: 2004
Pagine: 246
Prezzo: € 8.00 (sconto del 30% con IBS, pagato €5.60)

Thursday, July 15, 2010

Lo Scheletro che Balla


Siccome ho deciso che devo leggermi tutti quelli di Deaver e mi mancava questo che è il secondo dopo "il collezionista d'ossa".. me lo son comperato a prezzo pieno alla Feltrinelli.. che sennò chissà quando l'avrei trovato ai mercatini..

Questo è davvero un racconto che spacca. L'ho letto in due giorni tanto ti prende.
Che poi.. ti prende in modo tranquillo.. ma la fine è davvero al fulmicotone.
m'è piaciuto davvero un sacco!

(premetto: lo sto praticamente rileggendo per riassumerlo in maniera dettagliatissima ^^ visto che l'avevo letto in un fulmine e poi dietro ne ho bruciati degli altri, me l'ero praticamente già scordato..)
Edward (detto Ed) è, assieme alla moglie Percey ed al socio Brad, proprietario di una piccola compagnia aerea che ha trovato nel trasporto di organi per trapianti il modo di sopravvivere alla crisi.
Un giorno avrebbe dovuto volare con la moglie, ma un mal di testa l'aveva tenuta a terra. Ed, dopo aver notato uno strano furgone vicino a casa, comincia ad avere dei brutti presentimenti e quando è in volo chiama la moglie.
Sta per atterrare quando la moglie gli risponde e il suo aereo esplode.
Gli sbirri vanno subito a chiedere l'aiuto di Lincoln che è impegnato ad analizzare alcune tracce trovate nell'auto di un "infiltrato" che era sparito qualche tempo prima. Uno dei migliori agenti di un suo amico.
Ma il caso di Ed sembra essere più importante. Gli sbirri gli riassumono la situazione:
Ed, Percey e Brad erano in un hangar e avevano visto arrivare il signor Hansen, proprietario anche lui di una piccola compagnia aerea che pero' trafficava anche in armi. L'uomo aveva caricato alcune sacche su un piccolo velivolo e aveva preso quota senza nessun permesso ne' piano di volo autorizzato.
Il riccastro era ora sotto processo e i tre avrebbero dovuto testimoniare contro di lui il lunedì successivo (siamo a sabato). Gli sbirri sono convinti che questo abbia messo un sicario sulle loro tracce per farli fuori e hanno 48 ore di tempo per fare in modo che i due superstiti arrivino vivi in tribunale.
Il sicario pare sia quello che loro chiamano "lo scheletro che balla" (per via di un tatuaggio con questa immagine sul braccio), l'unico che Lincoln non è mai riuscito a catturare (e, anzi, gli aveva fatto saltare in aria la sua agente/amante) e quindi accetta, accantonando l'indagine che stava seguendo.
Fa recuperare i pezzi dell'aereo esploso e fa anche raschiare le gomme dei mezzi di soccorso per recuperare più materiale possibile.
Intanto Percey e Brad, che sono entrambi a casa della donna, sono tenuti d'occhio da un cecchino, Stephen (uno con "le voci" nella testa che lo chiamano "soldato" e gli dicono continuamente cosa fare.)
Anche Percey ricorda un furgone e lo dice ai poliziotti. Arrivano altri sbirri che circondano la zona e che cercano il solito uomo bianco sui 35 anni.
Stephen nota il movimento per cui s'infila in un bar e fa la corte ad una ragazza sicuramente sola perchè in sovrappeso. La seduce parlandole dei suoi gatti ed esce con lei dal locale, diretto a casa di questa, nell'indifferenza degli sbirri che cercano un uomo solo.
Percey viene portata a conoscere Rhyme: i due, in un certo senso si piacciono e Amelia si scopre gelosa.
Lincoln le spiega che un sicario che ha ucciso Ed e che non si fermerà finchè non avrà terminato il lavoro, facendo fuori anche lei e Brad. Per cui loro devono essere portati in un luogo sicuro e l'hangar deve essere chiuso perchè loro devono cerca di capire come sia entrato e come abbia messo la bomba (forse gli operai che stavano facendo dei lavori in quei giorni).
Ron Talbot, uno dei dipendenti di Percey (una volta ottimo pilota ma fermo a terra da vari anni per problemi di salute) le dice che la società medica che con la quale hanno un contratto ha deciso di non abbandonarli e gli ha offerto una possibilità: portare un organo la sera seguente. Ma gli altri dipendenti sanno della bomba e hanno paura, così Percey dice che volerà lei, basterà sistemare a tempo di record il suo aereo, il Foxtrot Bravo.
Nella casa di Rhyme arrivano i reperti dell'espolosione.. viene trovato perfino il timer quasi intatto della bomba e da una serie di considerazioni, capiscono che la bomba era all'esterno del velivolo ed era "programmata" per esplodere in volo. Lo scheletro doveva essere sicuro che sull'aereo ci fosse almeno uno (o più) testimoni, quindi doveva aver messo la bomba dopo aver visto chi vi sarebbe salito.
Probabilmente aveva lasciato delle tracce e quelle bisognava cercare.
Amelia va all'hangar e comincia a cercare delle prove.. poi si trova davanti Percey e Brad, che avevano convinto l'autista che li stava portando al rifugio a passare dall'aviosuperficie per dare una controllata al foxtrot.
Viene anche scoperto, poco lontanto, il cadavere di un uomo a cui mancavano mani e faccia. Lincoln dice ad Amelia che vuole quel cadavere e quando la donna glielo descrive lui capisce che si tratta probabilmente di un imbianchino per cui lo Scheletro dev'essere nei paraggi e Percey e Brad devono essere allontanati .
E gli spari arrivano. Colpiscono dentro l'hangar. Colpiscono il foxtrot e mentre Percey cerca di chiudere il portellone dell'hangar per salvare l'aereo, un agente le si butta addosso per proteggerla ma viene ferito seriamente (perderà il braccio) mentre Amelia è pietrificata dalla paura e non riesce a reagire.
Quando tutto è finito, i nostri si trovano con i due testimoni a casa di Lincoln. Tanta tensione e parole di accusa da Amelia per Percey.. ma questa alla fine parla con Rhyme che le promette che potrà volare (ed evitare il fallimento della sua compagnia) se fino ad allora starà nascosta e al sicuro, senza dire a nessuno dove si trova.
Solo che Percey, sentendosi al sicuro, dice per telefono a Ron Talbot di trovarsi a casa di Lincoln, ignara che lo Scheletro la stia ascoltando dopo aver manomesso la centralina telefonica dell'hangar.
Amelia è di nuovo all'hangar per cercare delle tracce: lo Scheletro ha usato guanti di cotone per non lasciare impronte (forse è schedato che è così attento??), ha buttato ghiaia per camminarci senza lasciare orme.. ma le increspature sui cocci di vetro gli fanno capire che questo è stato rotto dall'interno e che il tutto è una simulazione perchè lui era già dentro, entrato con una chiave, datagli probabilmente da Hansen.
Quando poi va a ispezionare il punto da cui il killer sparava, trova tra le varie fibre anche dei capelli.. che non sono capelli ma peli di gatto.
Peli di tre gatti diversi. E allora si fa il giro dei veterinari a chiedere chi conosca una persona che ha 3 gatti.. e viene fatto il nome di Shila, la ragazza del bar.
Quando arrivano a casa di questa, Amelia si fa prendere la mano ed entra decisa. Trova la donna uccisa ed infilata nel frigo con del nastro americano a tapparle la bocca, ma sente anche uno strano odore e capisce che nell'abitazione c'è una bomba.
Per un po' di pagine crediamo che Amelia sia morta, invece era riuscita a strappare il nastro adesivo dove spera di trovare un'impronta dello scheletro e si è fatta scudo col corpo robusto di Shila.
Rhyme è incazzato e preoccupato per Amelia.. lei è innamorata di lui e gelosa dell'altra. Ci prova con Lincoln ma lui la respinge.
E ad interromperli arriva Sellitto: uno che pare corrispondere alla descrizione delle scheletro è stato visto aggirarsi attorno alla stazione di polizia (forse in cerca dei testimoni sotto protezione) ma è anche sparita una cisterna di benzina.
I nostri credono che cercherà di farli fuori facendo saltare l'edificio e vogliono studiare un piano di evaquazione che lo faccia avvicinare (l'unico modo che hanno di prenderlo).
Rhyme ha fatto un accordo con Percey. Lei ha accettato di fare da "esca" per stanare lo Scheletro, anche perchè Rhyme sa che questo non si fermerà mai finchè non avrà concluso il suo lavoro e allora è meglio tentare di prenderlo piuttosto che nascondersi (anche se, vedendo di cosa si sta rivelando capace il killer, non ne è più così certo).
Ma si fa avanti un personaggio, Eliopolos, che vuole assolutamente portare via i due testimoni, in un luogo sicuro, ma Lincoln e Sellitto non mollano, vogliono un mandato (e prendono tempo).
Intanto lo Scheletro è vicino. Quando Percey aveva chiamato Ron, con un programma era riuscito a trovare il numero e a scoprire che si trattava del dipartimento di giustizia: li si trovava la Moglie, l'Amico e Lincoln (che non aveva ancora visto). E aveva anche sentito che avrebbero evaquato la zona del 20imo distretto (avevano creduto davvero che avrebbe fatto esplodere la cisterna e lo "aspettavano" la).
Attraverso una finestra nascosta da dei bidoni di immondizia era entrato nel palazzo di fronte a quello del dipartimento e stava togliendo l'intelaiatura ad una finestra quando si era sentito puntare una pistola alla testa.
E' un tossico quello che lo tiene sotto tiro.. un tossico spaventatissimo che gli dice che sa che ci sono altri poliziotti come lui nel palazzo. Lo Scheletro capisce di essere caduto in una trappola messa li apposta per lui. Capisce che Lincoln non aveva abboccato alla messa in scena della cisterna e che invece gli aveva preparato una trappola in cui lui era caduto.
Jodie il tossico viene li per rubare i campioni di medicine che poi spaccia in strada e conosce il palazzo.. Stephen lo disarma e scopre che la pistola non era carica. Poi decide che questo personaggio può essergli utile.
Gli dice di stare fermo davanti alla porta quando lo sbirro tornerà e che al resto penserà lui. E quando l'agente arriva e punta subito l'arma su Jodie, lo Scheletro capisce che hanno l'ordine di ucciderlo, non di farlo prigioniero ne' di negoziare.
Sorprende l'agente e lo ferisce.
Anche Lincoln capisce che qualcosa è andato storto. Arrivano i messaggi degli altri agenti che parlano di sangue e di un agente che non risponde.
Nel palazzo entra Amelia che ha fretta di trovare il collega. Rhyme la tiene calma a fatica e le chiede di controllare le gocce di sangue che sembrano portare in una direzione... ma la forma di queste suggerisce a Lincoln che bisogna andare in quella opposta.
L'agente infatti è vivo ma dentro un'armadio. Lo Scheletro lo aveva trascinato lasciandolo sanguinare in modo che sembrasse che fosse andato in una direzione per sviare gli altri agenti.







-Frasettine-
Al contrario di molti mercenari e professionisti, Stephen non aveva un amore feticistico per le sue armi. Se un sasso era il modo migliore per uccidere una vittima, avrebbe adoperato un sasso.

Ma l'idea del crimine -il far male di proposito- gli era completamente aliena.

I disastri vengono tre alla volta.

Soldato, qual'è il motto del checchino?
Signore, è "Una possibilità, uno sparo, un morto".

Ora era in giro per l'edificio, e loro non avevano idea di dove fosse. Un serpente velenoso in una stanza buia.

Hanno il permesso di uccidere! penso Stephen. Nessun preavviso, nessun invito alla resa. Mi vedono, mi sparano. Armato o no.

"Non sono di quella sponda. Ora, non credo nemmeno che il mio patrigno avesse regione -che l'AIDS è il modo che Dio ha scelto per liberarsi degli omosessuali. Perchè se era questo quello che Dio voleva fare, sarebbe stato più furbo e se ne sarebbe liberato subito, dei finocchi, voglio dire. Non avrebbe corso il rischio che si ammalasse anche la gente normale."

"Oh, ecco un'altra cosa che mi ha insegnato il mio patrigno. Non si minaccia mai. O si uccide qualcuno o lo si lascia in pace, ma non lo si minaccia mai.

"Hai idea di quello che faccio io per vivere? (...) Io me ne sto seduta in un piccolo tubo di alluminio che va a una velocità di 400 nodi, a 9000 metri dal suolo. Fuori ci sono 60° sotto zero e il vento ha una velocità di 200 chilometri orari. E non voglio nemmeno parlare dei fulmini, delle correnti ascensionali e del ghiaccio.
Gesù Cristo, io sono viva soltanto a causa delle macchine.

"Non gioco a scacchi. (...) Se c'è un maledetto cavallo che tenta di prendere la mia regina, preferisco farlo saltare in aria piuttosto che tentare di immaginare come essere più furba di lui."


Titolo: Lo scheletro che balla
Autore: Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli (collana Bur Narrativa)
Periodo: 1998 (edizione Bur 2003)
Pagine: 413
Prezzo: € 7.50 (pagato intero alla feltrinelli.. e 5 minuti dopo l'ho visto scontato del 15% al carrefour -.- )

Saturday, July 10, 2010

Né qui Né Altrove

Regalo di Giulio per il mio 38imo compleanno.
Perchè sa che mi piace Carofiglio, che è barese come lui.
Continuavo ad imboscarlo, questo libro.. adesso che ce l'ho sotto agli occhi da un po', finalmente lo leggo.

Assolutamente da portarsi dietro se si visita Bari! ^^


Dalla prima di copertina:
"Rivedersi dopo oltre vent'anni con amici che non hai più cercato. Di giorno basterebbero pochi minuti per un saluto di circostanza, ma di notte è un'altra cosa. Di notte Bari può catturare e trasformarsi in un irreale cinema della memoria. Dove presente e passato, ricordi e invenzione si confondono, e l'età da cui le illusioni fuggono può ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile

E' un libro strano.. non capivo se fosse un romanzo o una sorta di piccola autobiografia. Alla fine sono arrivata a capire solo che Carofiglio parla di se' stesso e della sua Bari.. ma non ho la certezza che Paolo e Gianpiero esistano davvero.
Mente brillante il primo, che oggi vive e lavora in America con la sua famiglia "americana", notaio figlio di notai il secondo.
E il "classico" viaggio nella notte di questi over-40enni, fatto di ricordi e di presente. In una Bari scomparsa (quella dei cinema e dei quartieri poveri) e quella delle focacce unte a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Giampiero che si comporta come se tutti loro fossero gli universitari che si son lasciati il giorno prima, Paolo sembra non vedere l'ora che tutto finisca per tornarsene negli States e troncare definitivamente il cordone che lo lega alla sua città natale.
Viaggiano a bordo del Suv di Giampiero che li porta prima a cena nel miglir ristorante di Bari (dove viene trattato come un piccolo boss).. e poi si spostano in cerca dei vecchi cinema, dei quartieri della loro infazia fatti di bulli da cui fuggire e bagni nel portocanale, dell'aeroporto che è più che altro uno scalo merci presso il quale andavano a veder partire gli aerei postali.
Finale amaro, con un Paolo palesemente ubriaco e aggressivo, con vecchi rancori sputati in faccia, con segreti che vengono confessati (la figlia autistica di Gianpiero) con l'ammissione di avere problemi di alcolismo (Paolo) con una focaccia mangiata sul fare dell'alba ed un saluto "ci vediamo.. " di due che sono stati amici e che non si rivedranno mai più..

-Frasette-
La sua idea di fare il notaio era esplicitamente, onestamente legata all'intenzione di continuare, da adulto, a fare il tipo di vita che gli era stata garantita da ragazzo.

Da un certo momento in poi, smisi di vederle. Più o meno, credo, quando smisi di fare domande agli adulti e smisi di vedere un sacco di altre cose.
Accorgendomi delle palme, quella sera mite di dicembre, ebbi la sensazione improvvisa di quanto fossi stato per anni assente, inconsapevole. Gesti automatici, rituali meccanici, i giorni uno uguale all'altro, impossibili da ricordare, perchè erano tutti un unico identico giorno, vissuto nel dormiveglia della coscienza.

Mi diede la sensazione di essere uno che vive senza accorgersene.

... ti lanciavano uno sguardo invitante e sensuale come un'autopsia.

"La nostalgia è un'emozione che non frequento molto."

Oggi il quartiere Libertà -che allora era il regno del degrado, assieme al CEP e al rione Japigia- è un posto bizzarro e interessante. Ci abitano africani, asiatici, albanesi, greci, russi, ucraini, rumeni, giovani professionisti, qualche scrittore, qualche artista, ancora un sacco di studenti fuorisede e, naturalmente, un certo numero di trafficanti, ricettatori e pistoleri.
Oggi, assieme al quartiere Madonnella, è la zona antropologiamente pù variopinta e più interessante della città.

... ero ai massimi della mia capacità argomentativa, ma tutto sommato avevo la situazione sotto controllo.

"... c'è un sacco di disinformazione imperialista (...) Ma comunque, io credo che ci voglia un po' di sano fatalismo. E' inutile agitarsi, farsi le analisi e cazzate simili. Se ti deve succedere ti succede, se devi morire, muori."

"Le scagliozze. Assurdo. Non dicevo questa parola da 25 anni e adesso che l'ho pronunciata mi sta facendo venire in mente tante cose che mi ero dimenticato."

... quando era stata l'ultima volta che avevo fatto una cosa per la prima volta.

Fu in quel territorio sconosciuto che, nell'estate del 1991, ci fu il più colossare sbarco di clandestini della storia contemporanea. Per lo meno della storia del mondo occidentale.
La motonave Vlora -un indescrivibile rottame che si muoveva sull'acqua in spregio a ogni regola della meccanica dei fluidi- caricò a Durazzo, trasportò attraverso l'Adriatico assolato, e scaricò nel porto di Bari un mare umano di 15mila albanesi (avete letto bene: quindicimila, tutti su una sola nave) in fuga dal regime che si stava sbriciolando.
Rivedere oggi quelle immagini, che fecero il giro del mondo rimbalzando sui satelliti della CNN e delle altre televisioni, pensare che quelle scene di migrazioni bibbliche si siano verificate a qualche ventinaio di metri dalle nostre case, mentre noi eravamo intenti alle nostre occupazioni (e continuammo ad esserlo), genera un senso di totale spaesamento.
Mentre passava la Storia non eravamo davvero qui. Né altrove.

Per quelle partite c'erano tre tipi di pallone, in ordine crescente di qualità: il leggerissimo Super Tele, cioè il peggior pallone in commercio, il Super Santos, arancione, con il miglior rapporto qualità-prezzo, e il San Siro, che era di plastica ma aveva il peso e la consistenza di un pallone di cuoio ed era quello più ambito e più rubato.

... io ed un mio amico, che chiameremo Danilo per tacerne la vera identità e tutelarne la reputazione..

Il meglio di tutto era il sottogenere delle vampire. Tutte dai nomi sobri e appena allusivi come Zora, Sukia e Jacula. Quest'ultimo era destinato ai lettori meno intuitivi, perchè il sottotitolo precisava con una certa pedanteria che si trattava di una pornovampira.

Ci sono schemi e rituali, nei litigi di strada, e in questi rituali è inclusa un'idea molto precisa delle distanze di sicurezza. Se queste distanze vengono violate, è inevitabile che partano le mazzate.

"Vaffanculo. Perchè sei sempre così maledettamente uguale a come sei sempre stato?"

Perchè quella è stata una delle poche volte della mia vita in cui sono stato perfettamente felice, e me ne sono accorto mentre succedeva.



Titolo: Né qui né altrove
Autore: Gianrico Carofiglio
Editore: Laterza (collana Contromano)
Periodo: 2008
Pagine: 159
Prezzo: 10€ (me l'ha regalato GB per il mio compleanno del 2009)











Thursday, July 8, 2010

L'Osteria della Fola


Me l'ha regalato la Terroni un paio di mesi fa, quando andammo a cena da Zenzero.
Io le regalai "E' stato un attimo" di Sandrone (che le è piaciuto una cifra) e lei mi regalò questo e "il paese delle amanti giocose"..
Inutile dire che dopo aver letto 4 volte la parola BOSMA e FOIONCO.. e, soprattutto, BESTIAZZA, ho ordinato su ibs i primi 4 romanzi di Camilla ^^

Sono racconti... e io ODIO i racconti.. ma questi.. quanto mi sono piaciuti!
il primo, soprattutto..

L'OSTERIA DELLA FOLA
Tina è un'ostessa di una locanda del modenese che si fa praticamente tutti gli avventori più carini (con buonapace del marito che finge di non sapere).
Quando arriva il professorino Aldro Vandi "addirittura" da Bologna, giunto fin qui sulle tracce della Bosma (e di altri animali fantastici), la donna gli fa una corte spietata e sfacciata.
Aldro cederà la notte in cui, ebbro di felicità per essere riuscito a catturare la Bosma, avrà voglia di festeggiare con un po' di buon sesso..
peccato che la Bosma, imprigionata nella legnaia per la notte, gli venga servita l'indomani a pranzo.. metà al forno e metà lessata..
"Non è la prima volta che cuciniamo la cacciagione portata dai nostri clienti. Però mi deve togliere una curiosità. Come si chiama la bestiazza che ci ha portato?"

UN ANGELO PER WILIGELMO
questo non l'ho capito molto..
credo di aver capito che si favoleggi su come Willigelmo (ma ci sono arrivata dopo aver letto tutti gli altri con Camilla) abbia scolpito la facciata del duomo di Modena.
Ispirato da un angelo/donna che aveva molto sofferto.

LUCIANA DI CASUMARO
Questo è triste.. racconta di questa ragazzina povera, con il vestitino sempre più stretto, che viene caricata dal signorotto del paese che le sa tromba in cambio di due cioccolatini.. sui queli lei pero' si stenderà, rovinandoli.

LA TERESA IN BICHINI SULLA SPIAGGIA DI PORTO GARIBALDI
questo mi è piaciuto tanto perchè mi ha ricordato le mie, di giornate al mare..
Si favoleggia che la Teresa, la più bella del paese di Scortichino, sia in villeggiatura a Porto Garibaldi e che indossi addirittura un "bichini" (senza la kappa). I più intrepidi vorrebbero partire in bicicletta ("se partiamo alle 6, col fresco, per le 11, comodi, siamo in spiaggia) ma qualcuno propone di noleggiare una CORRIERA. E così fanno, ma salgono anche donne con i bimbi, e "sporte" con salami e bottiglie di vino..
Ma il viaggio con la corriera è cmq lungo.. perchè le strade e i tempi son quelli che sono.. addirittura bisogna fermarsi a far raffreddare il motore del mezzo dopo una salita.. e i viaggiatori ne approfittano per mangiare tra i campi.
e poi chiacchiere, tante.. e racconti..

UN GIORNO DI MATILDE
Pederiali parte da un fatto (presumo vero) che narra che un giorno Matilde partì a cavallo per controllare i confini delle sue proprietà nel mantovano (e da qua probabilmente inizia a favoleggiare) doveve vivevano pochi uomini. Uno di questi era Giovanni, detto Cane, che fu scelto per accompagnarla.
La pioggia costringe i due a fermarsi e a cercare riparo in una baracca. Poi "liberano" gli altri servitori e proseguono da soli. In un clima di confidenza raggiunta anche grazie ai profumi del fieno e delle rane cotte sulla fiamma, Matilde riflette su questo strano uomo che ha per compagno di viaggio, un uomo che sembra non avere nulla mentre a tutto.. e lei, la donna più potente del e ricca del mondo, era riuscita ad essere felice solo al ricordo di quella carne (le rane) che mangiava da bambina, cucinatele dal padre.
Ma lei è Matilde, ed è a Canossa che deve tornare.

L'ULTIMO LUPO
Racconto breve dal finale triste.
Un lupo, l'ultimo della sua genìa, si aggira per la pianura in cerca di cibo e della sua compagna.. ma gli odori della modernità hanno ormai coperto tutto il resto.. ed egli finisce ucciso da una macchina.
Gli spazzini lo scambieranno per un randagio qualsiasi e lo butteranno nella spazzatura.

IL GIARDINO INCANTATO

(mi è piaciuto ma non l'ho capito... strano, eh?)
In pratica c'è questa statua di un angelo che prende vita ma che non si sa se è maschio o femmina. Poi viene "rubato" e fatto prostituire nel bordello di uno, sempre in competizione con un altro per quello che riguarda i freak dei due bordelli.. (il giardino incantato, appunto)

AZZURRA DEI ROSPI VA AL GRAN BALLO
Azzurra è una bambina che ama giocare con i rospi. Questi non hanno paura di lei e le lasciano fare tutto.. sono pero' le altre bambine ad evitarla per questo suo amore per gli animali. Ma crescendo Azzurra si interessa sempre meno ai rospi e sempre di più ai vestiti da donna della madre, anche se agli anfibi continua a parlare e a raccontare i suoi sogni.

Poi un giorno, ottiene dal padre il permesso di andare al Gran Ballo Spinelli.
Ci va con le amiche, in bicicletta.. quando tornano, c'è la nebbia... ma Azzurra è talmente felice che pedala davanti a tutte.
Finisce nel fiume, dove ad accoglierla ci sono le fate e i suoi amici rospi, ma i medici diranno che non è morta per annegamento ma per arresto cardiaco.

L'UCCELLO DEL LAMBRUSCO.
Questo racconto di Betonica che vede il foionco e che per anni continua a cercarlo usando il lambrusco come "trappola" è bellissimo!!
soprattutto il finale, in cui abbiamo il Parmeggiani Betonica arrestato dai carabinieri per ubriachezza molesta: aveva festeggiato col suo amico foionco la nascita del pulcino, brindando con il lambrusco che il foionco rubava dalla cantina del prete!!!

LA BATTAGLIA DI FIUMALBO
racconto romantico sulle figure di Matilde, dei suoi cavalieri e delle creature fantastiche che una notte si staccano dalle facciate di alcune chiese per ritrovarsi nel bosco a parlare del loro triste destino: l'essere sopravvissuti per secoli nella memoria della gente per sparirne quasi totalmente negli ultimi 50 anni.
Testimoni di questa lenta processione notturna, il prete di Fiumalbo Don Paolo, lo storico del Frignano Amleto, e Rey e Carla, due giovani che passano la notte tra locali e feste sui colli.
L'indomani tutte le figure sono di nuovo al loro posto, ma Amleto e Don Paolo pensando che forse spetta anche a loro aiutarli nella missione di non essere dimenticati.

LA MAIALATA
Durante la guerra, Paolino con altri amici riesce a rubare una maiala e a portarla nottetempo a casa sua, dove la nasconde al terzo piano del palazzo in cui vive, con l'idea di mangiarsela a Natale.
La maiala vive e cresce in questa famiglia fino a sentirsi ormai una di casa. Una sera, presa dalla stupidera e sentendosi "agile e leggera" salta di netto i due gradini che separano le stanze, ma il pavimento non regge e la maiala sfonda quello e quello sottostante, finendo (morta) al primo piano.
Inizialmente gli inquini dei piani inferiori pensano ad un bombardamento degli inglesi.. ma il tetto della casa è intatto e una maiala giace nella cucina di quello al primo piano.
Come risarcimento, ci sarà un gran fugone a far il funerale alla maiala e tutti gli uomini trasformati in norcini.. a Paolino, un pugno di grassole.

LA MOROSA ESAGERATA
Scriloto è uno degli ultimi oste della Bassa. Nella sua osteria si trova ancora uno dei più buoni Lambrusco di Sorbara che l'uomo si procurava alle Riunite.
Ma a questo personaggio, magro e allampanato, manca una compagna. Quelle del paese, anche le meno danarose e le più bruttine, non hanno più fretta di trovarsi un marito.. e cmq, lo vogliono belloccio e con un mestiere fine.
E allora prima ci prova col le tre "meno peggio" del paese:
- la Mariuccia Bregoli, 45 vedova con due figli, ancora piacente ma larga di fianchi;
- la Deborah Soffritti, 26enne, così brutta di faccia e di corpo che nessuno l'avrebbe mai toccata nemmeno con una pertica;
- la Mariagrazia Spampinato, di origini siciliane ma naturalizzata padana, carnagione scura, occhi vellutati e baffin neri.
Ma la prima gli ride in faccia, la seconda gli dice "manco se tu avessi la ferrari" e con la terza manco ci prova, che intanto ha scoperto che il mercoledì lo passava con Ottavio Benassi, sposato con 5 figli, e la domenica con Renato di Scortichino.
Chiede allora aiuto a Don Oscar, che gli presenti una pia donna.. questi gli risponde che "le pie donne non esistono più" ma che sa di uno di Casoni di Sopra che si è sposato con una russa..
A Scriloto sta bene anche una dell'est, basta che sappia servire il lambrusco e friggere le rane.
Dopo aver parlato col tale che s'è comperato la moglie per corrispondenza grazie all'agenzia Cuori di Levante, non essendo disposto a pagare per una moglie, Scriloto parte con la sua Ritmo e sta via due mesi.
Poi una mattina la Ritmo è di nuovo davanti alla sua osteria. Si comincia a favoleggiare di questa moglie russa.. e i primi cominciano a vederla. Bella come il parmigiano stagionato.
La coppia esce assieme per far la spesa e tutti, uomini e donne del paese, si fermano a guardarli.. L'osteria di Scriloto inizia a svuatarsi, sempre meno gente va da lui, forse gli invidiano una moglie tanto bella, forse non sopportano la loro felicità e il loro affiatamente.. e Scriloto si accorge che di una moglie così bella non sa cosa farsene.
E quindi riparte con la Ritmo e la riporta indietro.

PROFUMO DI VINO
E' la storia di una ragazza, figlia di ragazza madre (per generazioni di ragazze madri), che cresce nell'osteria in cui la madre lavora come cameriera fino ad assumerne l'odore di vino.
Una volta ragazza, cerca di levarsi di dosso questo odore con giornate a mollo e profumo di violetta.. ma l'odore del lambrusco se ne viene sempre fuori.
Alla fine si rivolge ad una maga affinchè le dia un sapone così potente da levarle l'odore di vino e la maga le dice che conosce un ragazzo che ha lo stesso "problema", figlio di un contadino che possedeva le migliori vigne della zona.
Giuliana lo trova e quando bussa alla porta è proprio lo splendido giovane ad aprilrle.
Fecero l'amore quel giorno stesso, in un unico profumo di vino che faceva girare la testa senza ubriacare.

-Frasette-
"Lei è un pescatore?" domandò Tina, con uno dei sorrisi che le consentivano domande indiscrete, e perfino sfacciate.

... l'oste abbassò la voce, come nel timore che qualcuno potesse sentirlo: "...potrà gustare un'altra specialità della casa: il gatto in salmì."

"L'aceto balsamico è dinostra produzione. Se nel pomeriggio ha tempo le mostrerò l'acetaia, vecchia di 101 anni. Nel pomeriggio mio marito si ritira sempre per una dormita... Neppure le cannonate lo sveglierebbero."
Valdro non capì il nesso tra l'acetaia e il sonno di Arturo, ma dovette comunque rifiutare l'invito.

Tortellini con uno zicchete in più di noce moscata...

... un rappresentante di concimi (modesto e triste come una minestrina di dado)

... un mediatore di suini che abitava dalle parti di Finale (aveva diviso il letto con lui, un omone grande e grosso che considerava, per deformazione professionale, la parola troia il più grande dei complimenti).

La freccia mi colpì di striscio, ma proprio sulla sommità della testa, facendomi perdere i sensi, la memoria e un poco anche la ragione.

la "k" era allora una bestia esotica e misteriosa, quasi quanto lo stesso bichini.

a val da più 'na mora ala fnestr che zent biondi a 'na festa

Sulle sue virtù più genuine nessuno avanzava dubbi, grazie alla bicletta, la splendida macchina inventata apposta per la pianura e per le sue donne, in particolare nelle giornate quando soffiava il vento generoso e malizioso.

Pg. 45 Le corriere della ditta Sarasini.

Pg. 49 La "festa dal Mai" e quella della "zivetta"

Ai forestieri, spesso, la pianura padana sembra tutta uguale, piatta e senza panorami notevoli. Bisogna saper guardare: la pianura è come una donna non appariscente, senza trucco e abbigliamento vistosi, ma dotata di particolari che innamorano, bellezze nascoste e perfino malizie.

"Dovevo far riposare il motore" disse l'autista. "La temperatura dell'acqua è andata in rosso dopo la salita."
"Quale salita?"
La salita era la breve rampa che precedeva il ponte sul canale Bonifica ma l'autista ne parlava come se avesse fatto il Pordoi assieme a Coppi, Bartali e Magni.

E' mei 'na torta in cumpagnia che 'na merda da par lu.

Pg. 57 il professor Sugamelli, grande gàino (playboy)
Era l'ospite d'onore, invitato da tailor e dagli altri giovanotti del Caffè Pace che si erano tassati per farlo viaggiare gratis.

Il secondo bacio, se bacio si poteva chiamare, durò un attimo, ma in quell'attimo perfino gli etruschi sepolti sotto 4 metri di fango e abbracciati dalle radici dei pioppi percepirono i battiti del suo cuore e la felicità gridata dai suoi pensieri.

All'ombra, intente a sorvegliare le giovani in costume da bagno che prendevano il sole a due passi della tenda, stavano razdore e nonne vestite di nero dalla testa ai piedi.

Anche l'Ornella stava bene nel costume fatto con la stoffa di una poltrona.

"L'amore per gli animali, tutti gli animali, va premiato, non deriso".

Era l'anno di grazia 1955 e al dancing New York di Vignola furoreggiava l'orchestra Johnny Lane, al secolo Giovanni Lana.

Niente da fare. Il foionco sembrava essersi di nuovo rifugiato nella leggenda.
(...) Se l'animale non accettava una pacifica offerta di vino, forse sarebbe caduto in un agguato meglio organizzato. Escogitò alcune trappole a base di reti, vini corretti con il sonnifero, un finto foionco confezionato con penne di falco e di faraona. Ma tutto si dimostrò inutile.

Pg. 123: dalla gazzetta di modena, l'arresto di Betonica.

...durante la cena organizzata dagli Amici del Foionco.

... il classico rapace riprodotto sulle monete, con in più l'espressione intelligente dovuta ai natali emiliani.

(la maiala) ormai era una di famiglia e non mangiava a tavola solo perchè non sapeva stare seduta.

"Sono solo, cerco una brava donna, ho intenzioni serie, casa e osteria di proprietà, il televisore, la macchina..."

"La Russia non è poi tanto lontana (...) si vede da stare sopra all'argine, se la giornata è limpida."

La donna di Scriloto incarnava i sogni erotici dei maschi e i sogni estetici delle femmine.

Ancora oggi, nonostante jeans, giacconi, camisacci, anelli al naso, capelli verdi e altri orpelli, le ragazze cresciute a tortellini, parmigiano-reggiano, salame e aceto balsamico seguitavano a essere le più belle del mondo.

Era una famiglia di sole femmine che si tramandavano l'incapacità di trovare un marito, o forse neppure lo cercavano davvero.

...la Mora, sempre con i piedi per terra, la testa tra le nuvole, ma il resto del corpo dove capitava.



Titolo: L'osteria della fola
Autore: Giuseppe Pederiali
Editore: Garzanti (collana Gli Elefanti - Narrativa)
Periodo: prima edizione 2003
Pagine: 197
Prezzo: € 8.00 (regalo della Terroni)

Saturday, July 3, 2010

Sotto Terra


17 giugno 2010.. non mi ricordo perchè ero andata al mercatino di via Pasubio.. forse andavo dalla Manu a prendere tutto il pellet?? non mi ricordo..
so solo che sono uscita con 5 libri in mano, di cui 2 Deaver.. perchè della stessa collana e ce li vedevo bene vicini.. Poi ho scoperto che è l'autore di "il collezionista d'ossa".. il primo della serie con Rhyme.. ovviamente sto facendo su tutti gli altri ^^

Pellam e Martin girano con il loro camper alla ricerca di location per film.
Arrivano in un paesello che gli pare l'ideale per girare la pellicola "sotto terra" ma, sebbene alcuni personaggi siano entusiasti all'idea di fare eventualmente le comparse nel film, altri non sono così felici, tanto che minacciano i due disegnandogli due lapidi sulla fiancata del camper con la scritta "addio".
I nostri non si fanno intimorire ma..
.. Pellam verrà investito dall'auto di Meg e finirà all'ospedale con qualche escoriazione, mentre Martin verrà ucciso dall'esplosione dell'auto che aveva preso a noleggio.
Gli sbirri diranno a Pellam che la morte di Martin è stato un incidente: vicino all'auto è stata trovata della droga e probabilmente il serbatoio è esploso per delle mosse azzardate del giovane. Gli dicono anche che lui (e la droga e il cinema e tutto il resto) non sono graditi nella cittadina e che gli hanno già prenotato il volo di via, assieme al cadavere dell'amico.
Ma Pellam non crede a queste parole: sa che l'amico non è un drogato ed è memore della minaccia scritta sul camper.
Intanto fa amicizia con Meg. Lei era passata a trovarlo all'ospedale e lo invita a cena per discutere del rimborso.. ma Pellam non intende citarla.
Si presenta a cena da lei e conosce suo figlio Sam di 8 anni e il marito Keith, un chimico con qualche anno più di lei che sta a capo di una piccola azienda farmaceutica.
Malgrado i continui "inviti" ad andarsene, Pellam inizia ad indagare per conto suo, anche perchè troppe cose gli sembrano strane. Sul posto dell'esplosione dell'auto, il terreno è stato rivoltato, come a nascondere qualcosa, nessuna indagine è stata aperta sul caso e il rottame dell'auto è già stato ceduto a degli sfasciacarrozze.
Quando finalmente riesce a trovare la carcassa dell'auto, Pellam scorge due piccoli foro in prossimità del serbatoio. Ha la prova che Martin è stato ucciso e che l'incidente è tutta una montatura.
Intanto varie figure appaiono nella storia: i due gemelli rigattieri-sfasciacarrozze Billy e Bobby (che arrotondano con lo spaccio di droga), il loro pusher Ned, lo sceriffo e il vicesceriffo che cercano in ogni modo di maldarlo a casa, l'amante di Meg e "sostegno morale" della cittadina, Wex Amber.
La storia si incasina per bene quando Sem, alla fiera della mela dov'è andato con sua mamma e con Pellam, si allontana e viene "sfidato" da Ned a prendere delle "caramelle". Il bambino con un gesto rapido le ingoia tutte e va in overdose.
Si cerca di dare ovviamente la colpa a Pellam ma in troppi hanno visto il bimbo allontanarsi con Ned.. e sarà lui stesso a raccontare al padre che è stato Ned a dargliele. Ned viene trovato ucciso nella sua auto in un prato (fatto fuori dai gemelli per paura che si potesse arrivare a loro anche se c'è chi sospetta di Sam perchè nello stesso orario si era allontanato da scuola). La parte di auto con i due fori di proiettile viene fatta sparire e la parte dell'ospedale in cui sono conservati i "reperti" di droga recuperati nella bocca di Sam viene data alla fiamme (sempre dai gemelli)..
Pellam è sempre più allibito ma non si arrende e va con il piccolo Sam e il suo metal-detector in cerca di bossoli. Li trova e il calibro corrisponde ai due fori che aveva visto.
E' bello tranquillo nel suo camper quando viene aggredito da due uomini (riconoscerà Nick da "profumo scadente", uno con cui aveva giocato a carte qualche sera prima) che lo conciano male, ma riesce a difendersi e a far molto male a sua volta. Sta arrivando la polizia per "sedare la rissa" ma, prima di darsi alla fuga, i due riescono a mettergli della droga in tasca.. droga che lui prima ingoierà e poi vomiterà nel cesso della prigione, riuscendo ad uscirne pure questa volta "illeso".
Da Nick scopre che il mandante del pestaggio è Wax, l'amante di Meg.
Va nella casa di caccia di questi, ma se lo trova alle spalle che gli punta un fucile contro e gli dice di entrare. I due parlano e sebbene Wax sembri il mandante di tutto, in realtà è solo un uomo disperato: Meg era eccitata all'idea di fare un provino e magari di andarsene dalla città e di lasciarlo. Wax ha fatto mettere la droga nell'auto di Martin e, dopo l'espolosione nella quale dice di non c'entrare nulla, ha fatto rivoltare il terreno per occultare le eventuali prove che potevano portarlo a lui, ha fatto in modo che l'assicurazione dell'autonoleggio pagasse una grossa cifra come risarcimento perchè non venissero fatte ulteriori indagini e ha cercato di incastrare con la droga anche Pellam, durante il pestaggio, solo perchè se ne andasse o venisse allontanato dalla città. Tutto per amore di Meg.
Pellam gli mostra i bossoli trovati con Sam; potrebbero essere quelli di una Beretta e Wax gli suggerisce che i gemelli potrebbero averne una.
Meg e Sam sono in casa. Lo sceriffo chiede a Meg di poter parlare col ragazzino (sospetta che possa essersi vendicato di Ned uccidendolo). L'uomo e il bambino salgono in camera e poi si sente un colpo di pistola.
Lo sceriffo è a terra colpito al petto e il piccolo corre verso la madre dicendo che c'è un uomo fuori dalla finestra. Gli uomini pero' sono due.. sono i gemelli che vogliono far fuori anche Sam, poiché temono che questi sappia che le caramelle a Ned gliele davano loro.
Ma verso casa di Meg stanno andando anche suo marito Keith e Pellam. Scontro a fuoco coi gemelli (fatti fuori uno da Pellam e uno da Meg).
Momento Monologo: Pellam racconta a Meg che ha parlato con Wax e che gli ha detto che erano stati i gemelli a far fuori Martin (forse volevano solo spaventarlo e inceve l'hanno ucciso) e che stavano andando da loro (la famiglia di Meg) per farli fuori tutti. Perchè Kaith era un chimico ed aveva inventato una nuova droga sublinguale (quella presa da Sam) e si serviva dei gemelli per produrla e spacciarla. Ma questi ormai erano in grado di produrla da soli e volevano fare il colpo gobbo.
Meg scopre così che suo marito è un pazzo, che chiama "prodotto" una droga mortale, che l'anno prima ha ucciso il suo socio facendolo passare per un incidente.
Messo alla strette, Keith spara verso Pellam ma colpisce Meg.
Il libro finisce con Pellam e Meg sul set di "sotto terra" che si sta girando nel paese natale di lui.

-Frasettine-
"Brutte notizie, amico. E' questo il mondo civile. E questo è il massimo che ti può offrire."

Una pellicola senza attori demenziali o famose attrici stagionate, né inseguimenti o idiozie adolescenziali né combattimenti di karate o magiche metamorfosi del protagonista in cane, neonato o persona dell'altro sesso.

(stiker per auto)
Il tempo è poco, i pedoni sono troppi

Ha meno anni di quanti il vento gliene ha incisi sulla pelle.

Pellam aveva una sua teoria, elaborata per vivere con ottimismo: pensa alla cosa peggiore che possa capitarti e poi, quando non succede, tutto quello che viene dopo non è poi così male.

"Non disperarti. Questa città non ama la gente disperata."

...i sioux. Quando si svegliavano ed era una splendida giornata, non pensavano quanto fosse bella la vita. Dicevano:
"E' UN BUON GIORNO PER MORIRE. "


Titolo: Sotto Terra
Autore Jeffery Daever
Editore: Sonzogno (collana Bestsellers)
Periodo: 1992 (in Italia nel 2006)
Pagine: 359
Prezzo: € 12.00 (pagato 3.50 al Mercatino di via Pasubio)