Thursday, September 25, 2008

Il Volo di Gemma



Preso sempre a CdC..
L'ultima di copertina era molto accattivante:
"due ragazze partirono per un viaggio in cerca di avventura, in cerca della -vita vera-..
Solo una tornò indietro"

L'ho iniziato subito dopo "Ceneri".. e ho fulminato subito 50 pagine (non di più perché avevo sonno).

Allora.. partenza molto bella.. da pagina 100 in poi mi ha annoiata parecchio..
ho riflettuto che praticamente tutto il libro è basato sugli spostamenti che Esther fa sul treno e sugli autobus e sui suoi pensieri e i suoi sensi di colpa.

Il libro è narrato quasi tutto in prima persona, è Esther che racconta la sua storia, la sua amicizia con Gemma, la loro adolescenza e il loro viaggio in India; viene poi inframmezzato da brevi tratti narrati in terza persona.

Le due amiche, Esther bella, vincente e sicura di se, e Gemma rotondetta, un po' sottomessa, intelligente ma non si applica.. partono per il grande viaggio sognato da Esther: l'India.

Arrivano a Dehli e si sistemano in un ostello; è Esther quella più entusiasta, quella che non vuole avere programmi, mentre Gemma si studia la guida e si vorrebbe organizzare le visite ai posti interessanti.
Esther lancia la guida per aria e decide che andranno dove questa si aprirà.
Il posto è in culo da qualche parte, dove c'è un tempio dedicato ad un tipo che si diede fuoco.
Le due amiche sistemano soldi, passaporti e biglietti aerei in una cassetta della stazione e prendono un treno per Calcutta. Appena mettono piede sul treno però, si accorgono di aver smarrito il marsupio contenente il resto dei soldi e le chiavi della cassetta di sicurezza.
Impanicate fanno per scendere dal treno, quando vedono una ragazza farglisi in contro, con il loro tesoro tra le mani.
Le tre fanno amicizia: la ragazza si chiama Coral, è australiana e vive in India da diversi anni. Gemma ne è subito affascinata e ci si confronta da pari, Esther vive male l'interesse dell'amica per la nuova arrivata ed è infastidita da questa presenza.
Arrivate a Calcutta, perdono di vista Coral per qualche minuto, ma la rivedono su un taxi che fa loro cenno di salire: dice di avere le chiavi di un appartamento che gli son state data da un amico.
Le ragazze si fermano li qualche notte e già cominciano gli attriti tra le due amiche. Esther che sembra essere gelosa dell'amicizia che sta nascendo tra le due, e Gemma, sempre più insofferente verso gli atteggiamenti da grande viaggiatrice dell'amica.
Coral fa cmq discorsi un po' al limite dell'allucinante, soprattutto quando esalta la pratica che prevede che le donne rimaste vedove "raggiungano" il marito dandosi fuoco e si scontra verbalmente con Esther.
Esther s'incazza ed esce dall'appartamento, se ne va in stazione e fa due biglietti per il treno che parte la mattina dopo.
L'indomani partono e, una volta raggiunto il posto, vengono nuovamente raggiunte da Coral (sembra su invito personale di Gemma che svela all'australiana dove sono dirette).
Esther ha sbalzi d'umore.. è gelosa di Gemma e si sente stupida per questo.
Le tre raggiungono a piedi il templo di questo martire (fumate come cammelli.. per cui hanno anche qualche allucinazione).
Tornate al bungalow, Gemma sta male, ha febbre e dissenteria.
Esther si allontana per procurarle acqua e medicine; conosce un vecchio indiano che parla inglese e rivede il ragazzo biondo che avevano già visto all'aeroporto e poi con Coral.
Quando torna, l'amica sta meglio, Coral sembra fuori di se', vestita come una sposa e circondata di incensi. Gemma e Esther cominciano a litigare e la prima butta addosso all'amica tutta la sua rabbia: sa che Esther le ha rubato il fidanzato, sa del loro tradimento e non vuole più vederla.
Esther piglia l'autobus e poi il treno ed arriva a Delhi, ma quando apre la cassetta di sicurezza la trova vuota. Subito sospetta di Coral, per cui risalta sul un treno e di nuovo su un autobus e torna al paesucolo a cercare l'amica.
Arriva e fa in tempo a vedere il ragazzo biondo che carica Coral su una jeep e che partono. Arriva al bungalow ma Gemma non c'è, allora piglia e va su al tempio.
E' stanca e febbricitante.. ha un po' di allucinazioni.. sbaglia strada e comincia a perdersi nella foresta quando inciampa e cade su qualcosa.. un cadavere carbonizzato che indossa l'anello che Steve aveva regalato a Gemma.
Esther sviene e viene raccolta dal signore indiano che la trova nella foresta.
6 anni dopo Ester ci racconta che fu ricoverata e rimpatriata. Il cadavere di Gemma, riconoscibile solo per quell'anello, riportato in patria. La madre di Gemma in depressione, le autorità indiane che non credono al complotto di una coppia tedesco-australiana, la storia tra Esther e Steve che va avanti nell'apatia di lei.
Steve ed Esther vanno a vivere insieme. Lei è praticamente anoressica, non mangia mai, vive di lavoretti salutari che non riesce a mantenere per più di un anno.
Lui la convince a prendersi una vacanza. Thailandia la loro meta.
Ma mentre sorvolano l'India (poteva essere altrimenti), un'avaria li costringe ad un atterraggio d'emergenza... a Delhi. Il guasto non è riparabile e i viaggiatori devono essere riprotetti in un hotel.. Ma, fuori dall'aeroporto, Esther riconosce la ragazza che aveva visto distribuire i volantini di un centro religioso 6 anni prima, quando lei e Gemma erano arrivate in India. Allora la ragazza stava col biondo, amico di Coral.
Esther l'avvicina e le chiede "lei dov'è?" e questa le da il volantino del tempio e le risponde "ti sta aspettando"..
E ancora treno, e autobus.. non dopo aver litigato per l'ultima volta con Steve e averlo mollato all'aeroporto da solo.
Una volta raggiunto il monastero su un monte circondato di neve, ad aprirle la porta è il biondo (che intanto si è rasato la testa) che le indica il giardino: qui si trova.. Gemma (ovviamente).
Il cadavere nella foresta era quello di Coral che, ormai fuori di testa e pronta a sposarsi col biondo, aveva ricevuto l'anello di matrimonio in dono da Gemma.
Si era poi recata al tempio nella foresta ed aveva iniziato a ballare, quando era stata colpita alla testa da un sasso lanciato da alcuni fondamentalisti e, nella sua danza, le vesti avevano preso fuoco (non ho capito se casualmente o meno, a favore di quel famoso rito di elevazione)e quella che saliva sulla jeep col biondo era Gemma che Esther non aveva riconosciuto.
Gemma si era innamorata del biondo, col quale aveva parlato le poche volte che lei ed Esther non erano state assieme. Lui le aveva detto che Coral era una fuori di testa e che voleva lei per il suo tempio. E lei aveva colto l'occasione ed ora erano assieme ed erano uno dei piu' grandi monasteri del territorio.
Esther è furiosa per il tempo che l'amica le ha fatto trascorrere nella convinzione che fosse morta.. ma poi si abbracciano e si salutano.

-Frasette-
Mi piaceva credermi una viaggiatrice, allora, avida di esperienze e avventure, ma, per ironia della sorte, detestavo volare.

Conoscevo il genere: viaggiatori noiosi che riuscivano a tediare il prossimo per ore con racconti di avventure spericolate e si davano un gran daffare nell'illusione di rendersi "interessanti".

Ero troppo orgogliosa, troppo decisa a provare le mie credenziali di Viaggiatrice e a prendere la strada più economica e più autentica verso qualsiasi cosa e qualsiasi meta.

La quotidiana via crucis in ufficio non faceva per me.


"Chiediamolo agli dei. (...) Come prima tappa, andiamo dove si apre la guida. Qualunque posto sia".

La guardai: aveva ancora un'aria dubbiosa. Quell'idea di lasciar decidere al fato era una parte così importante della mia fantasia di viaggio che non avevo nemmeno preso in consididerazione il fatto che Gemma potesse desiderare qualcosa di diverso."

Era esattamente quello che volevo: lo squallore hippy e romantico del tetto di un albergo di infimo ordine sotto il cielo indiano.

Appoggiando con delicatezza il libro come se temesse di fare male ai personaggi del romanzo con cui aveva trascorso due ore tanto intense...

Le spiagge sono piene di gente come voi.

Tipico, da parte di Gemma, pensai. Invece di dirmi quello che pensava veramente, faceva finta di essere d'accordo e poi mi mandava delle frecciatine per lasciar intendere che l'avevo costretta. Non era mai capace di affrontare le cose in modo diretto.

"Non opporti alle cose" sussurrò tra se'. "Lasciati trasportare dalla corrente".

"E' per questo che viaggiamo, giusto? per cambiare."

Era strano: stavamo camminando nella foresta in cerca di un tempio, eppure continuavo a dimenticare dove mi trovavo.

... il gestore del bar dove a volte lavorava, che il giorno in cui le aveva detto che fare l'amore con lei era come dormire con sua nonna e l'aveva pure licenziata.

Avevo sempre desiderato aprirmi a nuove esperienze e nuovi incontri, ma non in quel modo. Non ero in grado di affrontare la situazione, mi resi conto, gli occhi pieni di lacrime, ero troppo giovane e ingenua. (...) più di ogni altra cosa, volevo mia mamma.

Stai in pace. Lascia che ti aiuti.

"Ma si che capisci. Sei tu quella con la laurea in antropologia, o no? E' una faccenda che riguarda i rapporti umani. Quando una ragazza ruba il fidanzato all'amica, tradizione vuole che la prima si senta in colpa e la seconda la mandi 'affanculo. Ti aspettavi qualcosa di diverso?"

Gemma aveva detto la verità, anche se ammetterlo mi faceva stare male da morire. Mentre la rassicuravo sul suo destino, io non avevo mai smesso di sentirmi intimamente soddisfatta di essere diversa. E forse, pensai con un impeto d'odio per me stessa, ero addirittura contante che le cose stessero in quel modo. Era più facile: io ero quella felice, lei la fallita piena di problemi.

No, il problema era che Gemma non sopportava di mettersi in gioco e misurarsi con gli altri. Per questo si era fatta bocciare deliberatamente, e per questo aveva sempre scelto uomini improbabili. Ero davvero io quella che doveva sentirsi in colpa? I conti tornavano, secondo me. Grazie ad un'astuta miscela di passività ed aggressività nascosta, gemma riusciva sempre a mettermi dalla parte del torto.

L'unica cosa chiara era che la ragazza non si sarebbe dovuta trovare li.
I giovani che viaggiano per il mondo come se fosse un parco giochi planetario in cerca di avventure ed esperienze nuove corrono il rischio di finire male.

Benchè avesse soltanto trent'anni, aveva già raggiunto quell'imbarazzante momento, nella vita di ogni maschio, in cui il solo esercizio di alzarsi dal letto non basta più a mantenere il tono muscolare.

"Senti" (..) "Ti ascolto".

Non sarebbe mai cambiato niente perchè io non avevo la forza di affrontare un cambiamento.

Mi appoggiò lo scialle sulle ginocchia in modo che non potessi più rifiutarlo. "Se non lo accetta mi offendo. (..) Lei è un'ospite, nel mio paese".

Avevamo all'incirca la stessa età, eppure lei sembrava inserita in un mondo per me inimmaginabile, una specie di organizzata certezza di se' e dei propri scopi nella vita. Forse appartenere a una cultura dove il matrimonio e i figli sono una prospettiva più o meno scontata doveva essere più facile, pensai. (...)
Forse io avevo avuto troppe possibilità di scelta. E ne avevo fatto un pessimo uso.


Titolo: Il volo di Gemma
Autore: Gardner Katy
Editore: Mondadori
Anno: 2003
Pagine: 293
Prezzo: l'angolino del prezzo è tagliato, in rete ho visto che dovrebbe costare 15€.. io l'ho pagato 5€ (tantissimi per il mio standard d'acquisto al mercatino.. ma m'accattivava... )


Manuale dell'Imperfetto Viaggiatore


anche questo era uno dei libri che puntavo al mercatino... quando è andato al 50% l'ho preso.. e ho fatto bene!! mi sto macinando dalle risate..
l'ho appoggiato sulla lavatrice e lo leggo ogni volta che.. a-ehm.. mi ritiro a pensare..

le sue classificazioni sono geniali..
le osservazioni sono ancora meglio..


"Il viaggio è una questione secondaria. A me interessano i viaggiatori" afferma Beppe Severgnini introducendo questo libro. "Eravamo turisti. Siamo diventati viaggiatori. Imperfetti, ma viaggiatori" sostiene l'autore. Siamo curiosi, rumorosi, avventurosi, frettolosi, generosi. Leggiamo poco e compriamo troppo. Siamo complessivamente onesti e giustamente diffidenti. Siamo tolleranti. Se vi riconoscete in queste pagine, vi raccomandiamo di essere indulgenti. Con voi stessi e con l'autore, che ricorda: "Se ho saputo descrivere la commedia umana che circonda i nostri viaggi, il motivo è uno solo: tra gli attori ci sono anch'io, e di solito mi diverto come un matto".


Titolo: Manuale dell'imperfetto viaggiatore
Autore: Severgnini Beppe
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Supersaggi)
Periodo: 2001
Pagine: 246
Prezzo:

Sunday, September 14, 2008

Ceneri


Mollata la prezza e cacciati 9 euro anche per questo libro, anche perchè sennò non vado avanti nemmeno con gli altri, che è da qualche mese che soggiarnono sulla sponda del divano... e devo leggerli prima di metterli su in mensola.

Mi sembra il suo solito zibaldone.
Si parte con una soffiata di un tipo che dice che nella stufa di un appartamento è stato fatto sparire un neonato. La matricida è la ragazza figlia del vecchio inserviente del posto in cui lavora Tempe.
Si passa ad una gita che Tempe fa da degli amici della figlia, dove le due portano anche il cane; sarà il cane a trovare un sacco seppellito che contiene ossa di orsi e uccelli rari.. e anche qualche ossicino umano.
Li vicino c'è una casa abbandonata.. nella latrina del bagno verrà trovato un teschio e le ossa di due mani... e la patente della matricida sotto il letto del primo piano.
Intanto un aereo si schianta contro una montagna. Pilota e passeggero sono coperti di uno strano materiale (probabilmente il nylon dei piccoli paracadute che usavano per eiettare la cocaina e che un problema deve aver fatto rientrare nell'aereo, causandone la caduta).
alla fine.. il proprietario dell'aereo è mezzo parente con il proprietario della casa..

bo.. sono a metà libro.. ma comincio un po' a stancarmi delle 6000 coincidenze della Reichs.. Tempe comincia ad essere peggio della signora Fletcher.. che ogni volta che va in un posto, trova un cadavere...

21/09/08
ho letto le ultime 100 pagine in questo pomeriggio domenicale di postlavoro, con gli occhi che mi si chiudevano dalla noia.
confermo lo zibaldone.
è un gran buttar su di personaggi, tutti collegati in qualche modo tra loro anche nei modi piu' assurdi.. si passa dallo spaccio di droga al contrabbando di animali rari come se nulla fosse.. un sacco di gente muore uso ridere..
e lei finisce sempre minacciata, rapita e rinchiusa e salvata all'ultimo momento..

no. questo non m'è proprio piaciuto..

-Frasette-
Con i suoi RayBan taroccati, il suo alito di Camel, e la parlata monosillabica, Slidell era la caricatura autoprodotta e per nient ironica di un poliziotto hollywoodiano.

"Siamo in agosto."
"E io dovrei essere in spiaggia."
Si, pensai. Sepolto sotto una tonnellata di sabbia.

Con i suoi capelli biondo grano e gli occhi verdi come la giada, possiede quella bellezza che induce gli uomini a fare a pugni e a esibirsi in tuffi ad angelo sa pontili sgangherati.

Come mi avrebbe descritta mia sorella Harry? Sbattuta alla grande e messa via bagnata.

Aspetto che la nevi si sciolga, prima di andare a spalarla.

BIRRA. MAI PIU' SOLO A COLAZIONE.

"Giusto" concordai. Con l'entusiasmo che in genere riservo al pap-test e agli esami rettali.

Mentre abbassavo la cornetta, mi trovai ad affrontare il primo porblema della giornata. Potevo alzarmi e schizzare in bagno nuda. Oppure potevo portarmi via il lenzuolo e lasciare che Ryan si arrangiasse.
Stavo per optare per una corsa a culo nudo...

Abbassai la voce, stile CIA. "Se te ne parlo, dopo devo ucciderti."

"Questo posto ha il fascino di una discarica di materiale tossico."

... io e Ryan avevamo detto cazzo almeno mille volte a testa.

... la vecchia signora aveva un unico pensiero riguardo al sesso, soprattutto riguardo al sesso non benedetto dal prete della parrocchia.
Niente benedizione, niente baldoria. E durante i suoi 89 anni sulla terra, non aveva mai cambiato idea, e a quanto mi risulta, non ha mai concesso eccezioni.

Slidell si faceva di colesterolo...

"Visto che la regina ha invitato Camilla al concerto per il suo Giubileo, ormai penso che tutto sia possibile."

"...venderebbe sua madre ai talebani, se solo gli facessero un'offerta"

Mia sorella non afferrava il concetto di breve conversazione.

"Il tenore di vita del signor Dorton è superiore al suo potere d'acquisto".

"Slidell probabilmente ha bisogno di istruzioni per fare i cubetti di ghiaccio."

Slidell non era veramente stupido. Almeno, non nel modo in cui lo è una felce.

"Vuole parlargli?"
Come voleve prendermi il virus Ebola

REGALA IMPROVVISI GESTI DI CORTESIA E INFINITA BELLEZZA

La sua cravatta sembrava comprata ad una svendita del mercato dopo che i pezzi migliori erano già andati a ruba.

"Slidell, hai mai pensato di frequentare un gruppo di sostegno per omofobici?"



Titolo: Ceneri
Autore: Kathy Reichs
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Narrativa)
Periodo: 2004
Pagine: 408
Prezzo: € 9.00 (pagato intero alla feltrinelli)



Nessuno lo Saprà

Alla fine ho mollato i cordoni della borsa e ho comperato questo libro, visto che nei mercatini non lo trovavo.
E quale giorno migliore per acquistarlo se non quello in cui mi son fatta da casa mia a san luca e ritorno rigorosamente a piedi? (17 kilometri e rotti.. giusto per...)

E' il viaggio da costa (tirrenica) e costa (adriatica) che Brizzi ha compiuto veramente.. e che qua racconta in chiave romanzata.
Il protagonista è un neo-trentenne neo-papà che decide di farsi a piedi da una parte all'altra della penisola (ovviamente toccando i due estremi più distanti) e parte, zaino-tenda-vettovaglie in spalla) con il fratello.

21/09/08
questo libro lo sto leggendo piano piano..
qualche pagina a sere alterne..
mi piace pensare che me lo sto facendo con gli stessi tempi di una camminata..


-Frasette-
Sono trascorsi sei mesi da allora (nascita del figlio), sei mesi nei quali tua moglie ha fatto in tempo a trasformarsi in una persona molto diversa dalla ragazza che conoscevi.
Alla fine è una donna di soli 30 anni, e ti fa rabbia pensare che, fino a poco tempo fa, sapeva stare al gioco e tirare tardi in compagnia.

Ti arriva l'eco via mail e via sms, della barandana che va avanti lo stesso anche se tu non ci sei.

Alla fine non capisci come facciano a dire che somiglia a te (il figlio), visto che nessuno, qui, ricorda più chi sei.



Titolo: Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall'Argentario al Conero
Autore: Brizzi Enrico
Editore: Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar)
Periodo: 2006
Pagine: 423
Prezzo: € 9,00 (pagato intero alla feltrinelli)

Il Paese delle Cicogne


Preso anche questo assieme a "il tempo degli innocenti".
Ho letto la prima metà in macchina andando verso Roma, al matrimonio di Blues e Ladybird.

E' un libro particolare, l'odissea di una giovane coppia che vuole un figlio; i loro scleri coniugali, le loro battaglie burocratiche, le loro mille delusioni.
E' un libro "crudo" nella sua asetticità, ma ti tiene inchiodato, speri nel lieto fine ma non sai se arriverà..
Verso la fine comincia a diventare un po' noioso, troppe sfighe, troppi impedimenti, troppi intoppi.. ti viene da pensare che non possono avercele tutte contro.. poi, quando lui comincia a parlare di questo bambino chiamandolo sempre e solo "mio figlio".. a sentirlo suo anche se non è sangue del suo sangue.. be'.. ti scioglie dentro...

E' la storia di una coppia, Matteo e Lucia, che cercano di avere un figlio che non arriva. Lucia riesce a rimanere incinta, ma a causa di un incidente perde il bambino e le viene detto che sarà impossibile che riesca a rimanere nuovamente incinta.
La coppia prende in considerazione l'idea di adottarne uno.. ma la burocrazia italiana è allucinante: questionari con domande assurde, tribunali, uffici, avvocati e assistenti sociali che parlano solo di leggi ma non di amore.
Vista la difficoltà (o l'impossibilità) di poter adottare un bambino italiano, cominciano ad interessarsi ad un adozione internazionale.
La chiacchiera con una coppia che ha adottato un bimbo polacco ("è una nazione con un buon sistema sanitario") li spinge a scegliere la Polonia come "bacino" d'utenza.
La madre di Matteo li mette in contatto con una ragazza polacca sposata con un italiano.
La giovane gli spiega e gli traduce tutti i vari documenti e li accompagna in polonia.
Qui telefonano a vari avvocati perchè li aiutino con le pratiche di adozione.
Solo uno accetta di riceverli e gli propone di "comprare" un bambino.
E' sempre la madre di Matteo che li mette in contatto un prete italiano che vive in Polonia e che gestisce un orfanotrofio, Don Massimo.
Dopo qualche tempo, Don Massimo chiama i ragazzi in Polonia, una ragazza sta per partorire e non può tenere il bambino. Dice ai ragazzi che gli ha trovato un appartamento perchè dovrà passare un tot di tempo (non ricordo se un mese o tre) prima di poter formalizzare l'adozione.
Dopo di che, serve un documento firmato da entrambi i genitori dove dichiarano di rinunciare alla custodia del piccolo e disporne l'adozione.
Lucia sta con il piccolo Michael in quell'appartamento, mentre Matteo torna in Italia per lavorare; anche se la sua situazione lavorativa comincia a scricchiolare.
Lui è capo reparto in un'agenzia di pubblicità e gli viene affidato un grosso lavoro; un produttore di cucine lombardo vuole entrare sul mercato nazionale ma ha idee tutte sue su come realizzare lo spot e i continui viaggi di Mattia in Polonia non gli permettono di seguire come vorrebbe il progetto.. e infatti lo studio lo lascia lavorare ma il lavoro viene cambiato.
Intanto il padre naturale del piccolo dice che vuole dei soldi per rinunciare alla custodia del figlio; Don Matteo dice ai ragazzi che loro non cacceranno una lira.. ma, preso dallo scoraggiamento, Mattia si fa mandare i soldi da un'amica e tenta lo scambio. Il prete lo scopre e glielo impedisce.
L'ennesima sfiga è rappresentata dal fatto che la loro "idoneità" all'adozione sta per scadere.. e riescono a farsela prolungare per un altro mese appena..
Poi Michael si ammala.. inizialmente è un po' di febbre che non cala.. poi viene portato all'ospedale, ma così piccolo non si capisce cos'abbia...

Fortunatamente il lieto fine. Il Michael guarisce e la madre naturale convince il padre a "lasciarlo adottare" per il suo bene (senza che i ragazzi paghino altri soldi).
Tornati in Italia, decidono di trasferirsi in romagna, visto che Matteo si è licenziato causa sbrocco e Lucia non vuol più lavorare con la sua collega (che, mentre lei era in polonia col bambino, questa si è scopata Matteo).

-Frasette-
Egregio Dr. Lucjan Sadlovskij , console della Repubblica di Polonia in Italia,
sono felice di poter scrivere una lettera di presentazione per il Dr. Matteo Marchi, mio stimatissimo collaboratore da lungo tempo.
Il Dr. Marchi si è distinto fin dall'inizio nel nostro rapporto per fedeltà, abnegazione e capacità, tanto da meritarsi alcuni anni fa la promozione a responsabile dei creativi, ruolo che ha dimostrato di poter assolvere con padronanza.
So che il fine per cui questa lettera verrà utilizzata è di grande nobiltà, e confido sinceramente che grazie alla Sua illustre intercessione il Dr. Marchi possa felicemente coronare i suoi desideri.
Con osservanza,
Dr. Enea Zeri

Io sono permaloso nel modo più subdolo:
Se uno mi parla male di me gli do ragione.

La mia disinvoltura aumenta col disinteresse

"Lascia perdere. Non mi sarò intromessa troppo se otterrò qualche risultato. Ricordati che tua moglie è da sola dentro un palazzo del socialismo reale in una paese sperduto dove parlano una lingua assurda"



Titolo: Il paese delle cicogne
Autore: Governatori Michele
Editore: Foschi (collana Romanzi)
Periodo: 2004
Pagine: 221
Prezzo: € 9,90 (2 € a CdC)

Friday, September 5, 2008

Bilico


preso anche questo assieme a quello sotto..
ricordavo di averne sentito parlare.. il titolo non mi era nuovo..
ma forse perché per me il "bilico" è il camion dei pomodori davanti alla Colombani..

-Frasette-
E va bene, sottolineiamo l'ovvio. "La vittima è morta per il dolore. Non gli ha retto il cuore. Non ci sono altre cause conosciute.

Quale che fosse la carneficina che le si presentava davanti, che fossero uomini, donne, bambini o pezzi degli uni o degli altri, Giuditta Licari non distoglieva lo sguardo. (...) non provava nemmeno un sussulto di empatia per lo strazio a cui assisteva, non ricollegava la scena alla sua causa diretta: urla, dolore, paura.
Delirio. Crudeltà. Per lei erano concetti astratti. C'erano dati da riportare.

Non era "diventata così da", come molti colleghi sostenevano, cercando di dare una dimensione umana alla sua assoluta estraneità. Era sempre stata così.

Una vita dedicata allo studio prima e al lavoro poi, qualche sporadica relazione, un appartamento ed un'auto di proprietà, quarantun'anni dichiarati. Eppure molti dei suoi colleghi sarebbero stati pronti a giurare che Giuditta Licari non avesse mai vissuto, nemmeno un giorno della sua vita.
Naturalmente avevano torto.

Giuditta, quindici anni compiuti a marzo, comprese allora quale sarebbe stata la sua materia di studio per il resto della vita: gli altri.

Miglio non si faceva domande.

"Lui non uccide per le vittime. Non uccide per noi né per un ipotetico pubblico. Uccide per se stesso o per se stessa. (...) Lo fa perchè gli piace. O le piace."

"Di' la verità. Tu pensi che sia un uomo."
"Diciamo che qualcosa me lo fa sospettare."
"Cioè?"
"La mancanza di prove che sia un uomo."

... il collega che aveva toccato con lui i 210 km orari sulla Saab di servizio e nel contempo aveva ritrovato una fede fervida, ...

La facilità di essere qualcun altro nascondendosi dietro l'esile sagoma di un led l'aveva solleticata non appena era scoppiata la moda della chat line.

... due che non si conoscevano e non si sarebbero mai conosciuti, pur essendo sposati.

Giuditta scommise che lei avrebbe ceduto.
E perse. Cinque minuti dopo lei uscì dall'auto sbattendo la portiera e si allontanò in un flamenco di tacchi. Giuditta provò un moto di trionfo. Adorava sbagliarsi. Non accadeva quasi mai, ma la scoperta che c'era ancora ragione di indagare, ancora qualche variabile da imparare, sfumature da approfondire, la ripagava della sua perpetua ricerca, colmandola di nuova curiosità.


E se una donna ti stira i pantaloni con la riga ma non ti gratifica vuol dire che la consideri inferiore a te e che pensi di meritare di meglio. E cerchi di meglio. E quindi sei qui.
(in un locale per scambisti)

Non aveva mai alzato un dito su di lei, non con l'intento di picchiarla. Ma la torturava da sempre. Di colpo si sentì molto stanca.
"Senti, Alessandro, perché non mi ammazzi e la facciamo finita?"


... stava esaminando le foto di un cranio di donna che aveva conficcata, esattamente nel mezzo, un'ascia. Si stava chiedendo come il marito, allora latitante, potesse essere stato così preciso nel pieno di un raptus di gelosia.

Giuditta non aveva mai saputo spiegarsi perchè avesse resistito così a lungo a quelle torture psicologiche e fisiche, anche se in negazione: non parlare, non toccare, non fare non sentire. Non essere.

"Mi ami?"
Il "si" rimase arenato nel suo respiro. Se l'avesse detto sarebbe stata la fine. La gabbia si sarebbe chiusa e la chiave sarebbe andata distrutta. Dal momento in cui avesse pronunciato quella parola, lei sarebbe appartenuta ad Alessandro Amadei, per un sempre, luongo o breve che fosse, che sarebbe corrisposto all'inferno.

"Miglio, me lo spieghi come fai ad essere tanto entusiasta alle sei del mattino con un cadavere squartato che ci aspetta?"

Giuditta non sopportava l'ostentazione di sicurezza della Ambrosini, e la Ambrosini non sopportava che la sicurezza di Giudutta non necessitasse di ostentazione.

pag 63-64


Giuditta aprì la bocca, e 14 anni di studi universitari e di specializzazione gliela richiusero immediatamente.

"La fedeltà quando è un sacrificio è peggiore di qualsiasi tradimento."

(Miglio) fece qualcosa che non aveva mai fatto in vita sua: cominciò a porsi domande.

Quella notte lei e Alessandro si ascoltarono tacere molto a lungo.

A Giuditta sembrava di essere un giocatore di scacchi russo alle prese con venti partite alla volta.

pagina 100

Giuditta tacque. Riflettè sul fatto che in effetti si sentava più a suo agio scrutando in un pancreas aperto da una fucilata che con quel ragazzo che poteva essere suo figlio.

"Io sogno che qualcuno mi prenda in braccio, su una poltrona, mi stringa forte, mi culli dondolando avanti e indietro e continui a ripetermi -va tutto bene, non è successo niente, non fa male, penso a tutto io-"
"E lei sa qual'è il mio sogno?"
"Quale?"
"Sedermi su quella poltrona."
Si sorrisero.

"Ho letto di una pianta che ha testimoniato ad un processo in America, non è buffo? Le hanno applicato dei sensori e quando è entrato l'assassino la pianta è svenuta."

"Dottoressa Licari , mi lascia parlare?"
Non chiedo di meglio."

Sia indulgente se la mia sensibilità ne viene toccata.

"Giuditta Licari, Non le dico -piacere- perchè sarebbe ipocrita, date le circostanze."

"Dottoressa si calmi..."
"SI CALMI UN CAZZO!!"



Titolo: Bilico
Autore: Paola Barbato
Editore: BUR Bibblioteca Univ. Rizzoli (Collana Narrativa)
Periodo: 2007 (edito nel 2006)
Pagine: 319
Prezzo: € 8.50 (credo di averlo pagato 4 euro.. domani controllo
controllato.. l'ho pagato 3€)



Il Tempo degli Innocenti



sto pattugliando Code di Casa per vedere se trovo due libri in particolare (cenene + nessuno lo saprà).. e siccome non li trovo, esco sempre con altri volumi.
uno di questi è "il tempo degli innocenti", di una piccola casa editrice.. ne ho trovati due che ritengo essere della stessa collana e allora li ho presi (assieme ad uno sull'ikebana e a carofiglio).

questo mi ha lasciato un po' perplessa..
il riassunto lo faccio piuttosto stringatamente..
un vigile urbano, un figaccione trentenne, viene ucciso con due fucilate davanti a casa.
dopo un mese un vecchietto che abita sulla piazza in cui è stato ucciso il vigile, si presenta alla polizia accusando due giovani.
in casa di questi vengono trovati due fucili e i due vengono condotti in carcere.
ci stanno circa due anni, prima che il loro avvocato riesca a dimostrare, dal terrazzo del vecchietto è impossibile vedere il punto da cui egli dice di aver visto i ragazzi fuggire.
a sto punto loro sono liberi con tutti i demoni che due anni di carcere da innocenti possono lasciare nella mente e con la vita "un ciccinino" rovinata.

ora.. io l'ho capito che il libro voleva far riflettere su questo, sulla lentezza della giustizia, sull'alienazione del carcere... pero'....
pero' non sapere perchè il vecchio li accusa... non sapere perchè il vigile è stato ammazzato.. non sapere altro..
non me l'ha fatto apprezzare piu' di tanto.

-Frasette-

Subito dopo gli spari, le finestre delle case e degli isolati si chiusero, come per un riflesso condizionato.

Nella piazza tornò il silenzio e tutto ridiventò immobile. Anche il rivolo di sangue si era arenato, al centro, formando una piccola pozza attorno al tombino della fogna.

(in carcere) C'erano i malavitosi di professione (...) per i quali la prigione era un punto di onore e il vero motivo di soddisfazione era entrarci più che uscirene.

Una settimana in più, nel migliore dei casi. Cioè, 168 ore di carcere, tra cella e ore d'aria. Questa sarebbe stata la sostanza del prossimo colloquio in carcere con i due ragazzi, pensò l'avvocato. Perchè essi avrebbero voluto saper soprattutto questo.

Sembrava non avesse proprio il senso della discrezione.

"Mia moglie, signor presidente" disse indicando la donna con un'espressione ibrida, come se volesse presentarla e nello stesso tempo scusarsi.

Il popolo dei curiosi aveva subito il richiamo insostenibile del pranzo.



Titolo: Il Tempo degli Innocenti
Autore: Michele Leoni
Editore: Foschi
Periodo: 2006
Pagine: 154
Prezzo: € 9.90 (pagato 2 euro.. ma solo perchè mi son sbagliata!! ero convinta che fossero passati due mesi e che fosse a 1 euro.. invece non ho calcolato la settimana di chiusura per ferie e il prezzo non era dimezzato :P )

Tuesday, September 2, 2008

I Segreti Erotici dei Grandi Chef


Era tanto che non leggevo un Welsh..
eeeeeeeeeeeeeeeeeh.. mi mancava.. mi mancava tanto...
a parte che l'ultimo letto era "Porno".. con i miei Bagbie, Renton e SikBoy.. (che nostalgia....) e quello prima era "Colla"..
continuavo a leggere per vedere se Renton o Gas fossero appoggiati al bancone a farsi una birra, come un cameo....
non è cmq all'altezza degli altri.. bello, eh? ma ad un certo punto (come solito) ho avuto l'impressione che la tirasse per le lunghe.. per fare su ste benedette 400 pagine che lo caratterizzano..

allora.. il preludio è una notte del 1980, quando una punkettona, dopo aver fatto l'amore col morosino, si sente dire da questi che l'ha tradita. Incazzata, gli straccia il biglietto del concerto dei Clash e va lei a vederselo da sola.
Al concerto conosce uno e ci va a letto.. e mentre se ne torna a casa.. becca i Clash e si fa pure Joe Strummer.
e passiamo al 2003.
il frutto di quella notte d'amore si chiama Danny Skinner. è un baldanzoso giovanotto che lavora in una sorta di ufficio d'igiene, che si ubriaca come una bestia e poi si da alle risse in puro stile britannico e che ha una morosa 20enne di professione aspritante ballerina, Kay
Nell'ufficio di Danny arriva a lavorare il grigio Brian Kibbi, un ragazzetto timido, magro stellato e vergine.
Il padre di Brian è all'ospedale, sta morendo di una malattia che "sembra" essere un tumore; non si è certi di cosa si tratti, l'unica cosa certa è che lo sta consumando dall'interno.
Nell'ufficio dove i due lavorano, ruotano vari personaggi: c'è la giovane Shannon di cui Brian è innamorato e che inizierà una relazione con Danny quando questi verrà mollato da Kay a causa della sua passione (di lui) per l'alcool.
C'è Foy che è un vecchio despota che in cambio di cene e favori chiude qualche occhio sull'igiene di vari ristoranti, c'è Cooper (il capo), c'è l'altro alcolista di cui ora non ricordo il nome.. ma visto che doveva essere il fantasma della situazione, direi che Welsh è riuscito nello scopo.
poi.. da un iniziale simpatia che Danny prova per Kibby, si passa ad un odio profondo di questi per il ragazzino.
e intanto giù pagine: il rapporto tra Danny e Kay che va in malora, lei che gli chiede di smettere di bere e lui che non lo fa. Kibby che si rintana in soffitta dove, assieme al padre, ha costruito un plastico enorme per la sua collezione di trenini. Di nuovo Danny che va in trip e da la colpa alla sua dipendenza da alcool al padre che non ha mai conosciuto e che si fissa a voler trovare. Ma la madre, Beverly detta Bev, gli ripete per l'ennesima volta che non gli rivelerà mai chi è il padre.
E ancora la vita grigia di Kibby con una madre di quelle depresse-positive.. che non vede il male da nessuna parte.. una sorella ventenne austera, dura e bellissima che pero' lo adora e che lui stesso adora. Le sue giornate con gli scout e il tentativo maldestro di stare a fianco alla tipina.
Per quanto timoroso e sguardobasso, Kibby è uno che dice sempre ciò che pensa (anche se poi viene zittito).. ed è contraddicendo Danny durante una riunione che Kibby si tira addosso in modo definitivo tutto l'odio di questi.
e da questo momento, dopo l'urlo d'odio di Danny, comincia la decadenza fisica del ragazzino.
Danny si accorge che puo' bere e farsi di qualsiasi cosa, che gli effetti si ripercuotono solo sul fisico di Kibby e così fa, continuando a disintegrarsi di tutto e non pagandone nessuna conseguenza, ma vedendole ogni giorno sul corpo sempre più martoriato di Kib.
Intanto la fissa per scoprire di chi è figlio si fa sempre più decisa. Comincia a frequentare i posti dove sua madre aveva lavorato da giovane e prova a carpire informazioni. Si convince che il suo vecchio può essere un cuoco, un vecchio ubriacone che bazzica ancora la zona.. una sera lo affianca e cominciano a parlare. I due, ubriachi come delle merde, stanno andando verso casa; il vecchio non ce la fa più e Danny lo accompagna fin dentro l'uscio. Ma quando il vacchio caracolla nel bagno, il ragazzo vede un catetere: il vecchio s'è fatto saltare l'uccello con un incidente domestico appena diciottenne.. non è lui il padre.
Accortosi di essere quasi arrivato ad ammazzare Kibby, ormai grasso e gonfio, Danny decide di lasciarlo riprendere e se ne va in america alla ricerca di un altro "presunto" padre.
Appena arrivato si innamora di una tipa americana e le si piazza in casa. Trova in fretta il presunto padre.. ma è un gay gayssimo che gli svela di non essere mai stato con una donna.
Fallito anche qua.. torna in gran bretagna e decide di andare a vedere come sta Kibby (che intanto un po' s'è ripreso). Gli apre la porta la sorella di questi, Caroline. E per Danny è amore a prima vista. Anche Caroline sembra ricambiare l'interesse e l'attrazione. I due cominciano a vedersi, Danny frequenta la casa dei Kibby, con la madre che stravede per questo amico del figlio così premuroso e Brian che strippa ogni volta che lo vede.
Kibby intanto collega la sua malattia alla presenza di Danny.. e comincia a controbattere (tra un tentativo di evitare di farsi le seghe legandosi i polsi al letto e una chattata erotica che lo lascia svuotato di ogni umanità).
Ancora un tentativo di ricerca del padre porta Danny nel locale di Alan de Fretais, il cuoco autore del libro "i segreti erotici dei grandi chef". All'innaugurazione del nuovo locale di de Fretais, Danny incontra Kay, la sua ex morosa. La storia di Danny con Caroline pare essere assurda, i due si amano e si cercano ma non riescono a fare sesso, lui non ha uno slancio sessuale verso di lei pur essendono innamoratissimo.
Ora non ricordo cosa fu che spinse Danny a tornare di notte nel locale di Fretais, forse la voglia di fare dei danni, ma li becca il cuoco che sta scopando con Kay: i due sono stesi sul bancone e, sopra di loro, è sospeso un pianoforte. Danny sale sul solaio, svita i tiranti che reggono il pianoforte e glielo fa piombare addosso. Lui muore lei sopravvive.
Preso da uno strano senso di colpa per quello che lui credeva essere suo padre e per Kibby, Skinner torna dalla vecchia che pare in grado di levargli il maleficio in cambio di una ripassata. Dopo aver superato il disgusto ad aver trombato la vecchia, Skinner le chiede perchè di questo suo potere solo su Kibby. "Più nella tua vita ci sono cose non risolte, più grande è la tua rabbia e più grande la tua capacità di far male in questa maniera"
E li, cercando un legame tra lui e Kibby, Skinner ha un'illuminazione: ricorda che quando era bambino, c'era un uomo che andava a vederlo giocare e che un giorno gli disse solo: giochi bene, figlio mio.
Quando è con Caroline, Danny le chiede com'è morto suo padre.. "sembrava che i suoi organi stessero marcendo da dentro".. e allora lui capisce.. capisce che lui, Kibby e Carolina sono figli dello stesso padre (e capisce perchè non riesce a far l'amore con lei), che l'uomo è morto perchè è stato lui ad avvelenarlo.

Invece Kibby trova un diario del padre, e scopriamo di come in gioventù fosse stato un ubriacone e un violento, di come si fosse innamorato di quella Bev dai capelli verdi con cui aveva trascorso una sola notte d'amore, e che, accecato dalla gelosia e dall'ira, aveva aggredito il di lei moroso infilandogli la testa in quella che credeva acqua ma che era invece grasso di frittura. Il moroso si suiciderà l'anno dopo e Bev non lo vorrà mai più vedere.
Siamo alla resa dei conti: Kibby è infuriato come pochi, Skinner quasi in pace con se stesso ora che ha fiutato la verità.. i due si trovano al pub e discutono ancora.. escono per pisciare e Kibby sale su un camion posteggiato e si lancia contro Skinner.
La descrizione che viene fatta dei due, sarà di un ciccione (Kibby) e di uno smilzo.. ma il corpo che viene trovato è quello di Skinner, gonfio e irriconoscibile, mentre Kibby è tornato ad essere il ragazzino smunto di sempre.
Come il ritratto di Dorian Gray.

-Frasette-
Sono cresciuto girando per quel negozio, dove ogni vecchia carampana di cliente era una vicezia o una vicenonna. (...) Non c'è posto che ami i suoi bastardi come un porto.

"Il grosso l'ho speso in bere, donne e cavalli. Il resto l'ho sperperato."





Titolo: I Segreti Erotici dei Grandi Chef
Autore: Irvin Welsh
Editore: Guanda (Collana Narratori della Fenice)
Pariodo: 2006
Pagine: 433
Prezzo: € 17.00 (a pagina 79 ho trovato lo scontrino del giorno di acquisto: 17/01/07 ore 15.58 - abbuono carta coop € -1.70, saldo € 15.30)

Sempre Caro


quanto ci godo a comperare grandi autori a pochi soldi..
tra l'altro, stavo anche pensando di darmi alla lettura esclusiva di autori italiani, visto quanto mi stanno facendo impazzire Carofiglio, Roversi, Carlotto, Lucarelli e cumpa varia..
Un Marcello Fois ad un euro.. quanto mi sento figa.....
Cito dalla costola: Linguaggio che non è italiano sardizzato né sardo italianizzato ma, per citare Kundera a proposito di Chamoiseau, "l'espressione della libertà di un bilingue che nega l'autorità assoluta di una delle due lingue e ha il coraggio di disobbedire ad entrambe. Busianu avrebbe avuto questo coraggio.

il protagonista della storia è un avvocato sardo (la storia è ambientata nella sardegna di fine '800).
l'avvocato Bustianu viene contattato dalla madre di un ragazzo che gli chiede di difendere il figlio, tale Zenobi Sanna, accusato di abigeato (che bella parola, non avrei mai creduto di usarla in vita mia.. )
Il ragazzo aveva una tenera storia d'amore con la figlia dei signori che lo accusano di avergli fregato 20 agnelli.
Bustianu vorrebbe parlare con Zenobi, ma questo si è dato alla macchia dopo l'accusa di abigeato (aaaaah..) così l'avvocato comincia a muoversi in altre direzioni, andando a parlare con la famiglia accusatrice e con la ragazza.
C'è una foto che ritrae Zenobi scattata il giorno del presunto furto, ma quando l'avvocato arriva al paesello del fotografo, gli viene detto che la casa del medesimo è bruciata (con tutto il suo contenuto, fotografo compreso) e Zenobi è sospettato; quindi ladro e assassino.
Poco dopo è tocca a Cosma Casula Pes (il proprietario degli agnelli); viene trovato cadavere ai piedi di un albero. La strana situazione (ucciso a distanza ravvicinata con un colpo sparato in faccia dal suo fucile che è poi stato appoggiato a fianco al corpo) lascia parecchie perplessità all'avvocato, mentre i gendarmi subito si sperticano ad attribuire a Zenobi anche questo omicidio.
Ma Zenobi è un ottimo tiratore, non aveva bisogno di avvicinarsi così tanto per uccidere Cosma.. e come mai questo non si è difeso e non ha urlato?
La madre di Zenobi aveva detto a Bustianu che il figlio le aveva detto di non c'entrare nulla col furto, poichè quel giorno si trovava in un altro paese per la marchiatura delle bestie.
L'avvocato va in quest'altro paesello, ma praticamente tutta la famiglia è partita per l'america.. solo due anziani cognugi sono rimasti perchè troppo vecchi per partire.. la donna fa resistenza, dice che lei non sa nulla... ma poi consegna a Bustianu una foto che ritrare Zinebi e quest'altro giovane intenti a marchiare bestie, riconoscibile dietro di loro la cascina e, impresso sul retro, un numero progressivo e una data, quella del giorno del furto, che quindi scagionerebbe il ragazzo.
Convinto dell'innocenza di Zenobi, l'avvocato deve trovare il vero responsabile.. e lo trova all'interno della famiglia di Cosma.
La moglie, divenuta amante del cognato, fratello di Cosma, per questioni di terreni, di eredità, di preti e per non far andare la figlia in sposa ad uno spiantato, dopo l'ennesima discussione col marito, lo uccide col suo stesso fucile...


-Frasette-

Zommarì = Giovanni Maria
S'abbocà = avvocato

Insomma, erano più le volte che difendeva per niente, ma poi il suo tornaconto ce l'aveva lo stesso, che era rispettato da tutti.

E dire che dalle nostre parti l'uomo troppo bello non è mai visto bene, ma la donna non è mai bella abbastanza.

.. le bacche di mirto, che dovevano essere lucide e turgide come scarabei merdai...

Come dicono i tedeschi: dopo il pranzo un'ora di cammino o mille passi.

Bachisio leccis - Fotografo ambulante.
Ritratti confacenti al vero del tutto a buon prezzo.

Bustianu aveva sentito con quanta enfasi avesse calcato sulle parole Stato e Ordine Costituito.

Le menti propulsive della nostra regione.

"Come dite voi? Potere al.. proletariato?"
"Pane per tutti! Questo diciamo noi!"

Zenobi Sanna era entrato fra quelli che fanno segnare le vecchiette.

Zenobi ha la postura di un arcangelo manierista.

"Li capisco, questo si. Non li giustifico. (...) Ma a prendere la gente per fame e per sfiducia, non si possono pretendere risultati duraturi."

"L'ha crepato, questa è un'altra delle vostre espressioni che rendono bene l'idea. L'ha crepato mentre dormiva. E' chiaro?"

"Perchè sparargli?"
Il brigadiere fece un mezzo sorriso: "Che domande! Per ucciderlo..."

... ad organizzare lo scherzetto degli agnelli furati..

Avete mai avuto una certezza che non è supportata da niente? Una certezza che diventa tanto più certa tanto più pare il contrario?

"Sono peggio del mio cane, che almeno lui a bastonate fa quello che gli ordino di fare. Io nemmeno quello..."

"Ora tutti fanno i banditi" si limitò a commentare lei. "Ma i banditi veri, quelli che erano dalla parte della povera gente, non esitono più."

"L'ingiustizia, figlio mio, è vecchia come l'uomo."

"Ora devo entrare e non ti posso nemmeno dire di favorire perchè non abbiamo niente."

Non potendo fare teatro, ho fatto l'avvocato. Che un costume lo impone. E impone la voce impostata e il gesto rotondo.

"Si fa troppo in fretta a mandare il cristiano in galere. Soprattutto i poveracci!"

Bisogna dire, per la verità, che se la gente parlava, qualcosa da dire c'era.

"Lei non dice mai niente, lei fa. E' una che non si sa mai quello che pensa."

"Se non c'è niente, male non ne può fare."

(quando Bustianu entra in chiesa)
"Aspettate ad uccidere il vitello grasso. Sono qui per questioni buroctratiche."

"Ci sarebbe una persona che desidera dirvi due parole, se non vi è d'incomodo di seguirmi."

"Riterresta un atto di scortesia da parte mia chiedervi qualche chiarimento?"

Che se non fossi un uomo potrei piangere. E a volte lo faccio proprio perchè sono un uomo.




Titolo: Sempre Caro
Autore: Marcello Fois
Editore: Frassinelli (collana Narrativa)
Periodo: 1998
Pagine: 128
Prezzo: Lire 18.000 (pagato UN EURO UNO!! al mercatino di Cervia)

Vodka


Preso anche questo al Mercatino di Cervia.. ero indecisissima.. tre euro mi parevano troppo.. poi ho dato un calcio in culo all'avarizia e l'ho messo in saccoccia...
credo di aver fatto bene... malgrado un commento negativo su IBS.. io l'ho trovato delizioso e l'ho divorato in un pomeriggio...

Il segreto della compagna K
Due ragazze dividono che lavorano insieme nello stesso ufficio dividono anche l'appartamento.. poco a poco si avvicinano sempre di più fino a diventare tenere amanti..
Zoja pero' verrà trasferita a Cuba.
la loro capa si è innamorata di Yelena.. e glielo fa sapere con facendole leggere un biglietto che poi distrugge e butta nel gabinetto.. perchè sono tutti controllati.
-frasette-
- La vita delle ragazze sembrava banale anche nella banalità sovietica.
- Temevano i microfoni, visto che la loro vita era ufficialmente, e con il loro permesso, controllata dal KGB.


L'uomo dal braccio di cuoio
Questo è il mio preferito.
Un gruppo di italiani parte alla volta della Madre Russia.
Sull'aereo salate un romagnolo con la moglie russa. Questi attacca subito facendo lo sborone e raccontando a tutti vari aneddoti. Tutti i russi, dalle hostess, agli autisti del bus e ai camerieri dell'hotel lo chiamano per nome e gli danno i posti migliori e lui fa la ruota come un pavone.
Trascorsa la settimana e prossimi a rientrare in Italia, il romagnolo viene perquisito: nella fodera della sua pelliccia vengono trovate due tele raffiguranti un'icona, mentre dal suo braccio in cuoio nero con ricamata sopra la stella rossa con la falce e martello escono dei diamanti.
6 ore di ritardo e puo' ripartire per l'Italia.. lei pero' non c'è.. e lui da la colpa di ogni cosa alle donne...
-frasette-
- Si capì subito che il personaggio non era nuovo a queste gite turistiche nella capitale del socialismo.
- Partigiano da ragazzino, comunista da sempre, gestore di una cartolibreria a Rimini, vedovo e risposato con la compagna sovietica incontrata durante uno dei suoi pellegrinaggi nell'adorata Urss.
- Denunciate tutta la valuta straniera che avete con voi. Siate corretti e leali. Se portate regali per amici sovietici scrivete il nome, il cognome e l'indirizzo del destinatario.
- "Siamo a casa.... Per me, la Russia è la mia seconda patria. Sono stato più a Mosca e a Leningrado che a Roma."
- Il controllo dei passaporti fu estenuante. (..) La verifica doganale fastidiosa. (...) W. aveva portato con sé pacchi di calze di nylon, mutandine, baby-doll e tre impermeabili blu, oltre a scarpe da donna ancora nelle scatole.
- W. e consorte furono fatti sedere in prima fila. La guida sovietica, dopo aver salutato W. al microfono, cominciò a raccontare di Mosca.
- "E' pericoloso cambiare i dollari al mercato nero?"
"Vuoi finire dritto in Siberia? (...) Rispettate la legalità socialista, qui non scherzano. Non siamo in Italia dove ai capitalisti tutto è permesso."


Colpo di mano
Strano racconto.. non ho colto il senso ma l'ho trovato molto delicato.
Parla di un ricettatore, una specie di Tony che procura di tutto, ed alla fine si rivela essere forse un massaggiatore, forse un estetista, cmq uno che fa un massaggio alle mani di Breznev..
-frasette-
- Non c'era nulla che Danilo non potesse procurare. (...) Era indispensabile, in quel mondo dove tutti avevano sempre bisogno dell'impossibile.
- Si diceva che fosse un interprete, dato che parlava bene 10 lingue. Si vociferava che lavorasse per i servizi segreti jugoslavi, molto efficienti in Urss. Che fosse una spia del KGB. Che avesse a che fare con i valjutciki, i mafiosi trafficanti di valuta, oro e diamanti. Molti sostenevano che fosse semplicemente un magnaccia d'alto bordo.
- Danilo era pensieroso e anche triste. Amore, piccoli affari, nostalgie. Roba da weekend, quando non si sa cosa fare di preciso.


La prima volta di Olga
Delizioso anche questo.
La figlia 17enne di un diplomatico russo che fa una corte spietata ad un anziano amabasciatore. Dopo una cena, lei fa di tutto per rimanere sola con lui. Lui la riaccompagna a casa perchè troppo sbronza ma una volta a casa lei gli si dichiara, spogliandosi e... cadendo stecchita dalla troppa vodka..
L'ambasciatore ringrazia la sua fortuna che lo terrà lontano da scandali e deportazioni e si defila, partendo il giorno dopo per un viaggio di lavoro.
-frasettine-
- La mattina sucessiva ad una sbornia una si pente sempre, promette che non lo farà più, ma poi ci ricade dopo il primo aperitivo.
- "Ti va di sentire musica dell'Azerbaigian?"
- Parlava come suo padre ma lei aveva di lui un'immagine diversa. Avrebbe voluto che quell'uomo la trattasse da donna desiderabile e non da bambina viziata.
- Il giorno dopo, prima di partire per Londra, le mandò un mazzo di gladioli.


Il re delle scommesse
Questo non mi ha entusiasmata.
E' la storia di un giornalista (mi pare) che vive in Russia ma viene mandato in Armenia per un servizio. Ad accoglierlo un armeno che ha vissuto in Francia.
Questi teme che il ragazzo sia una spia, ma s'accorge che l'unico interesse che ha sono le donne.
Lo scimmiotta dicendo che nessuna donna armena andrà mai con uno straniero e che è pronto a scommetterci, visto che gli armeni non perdono mai una scommessa.
Il francese, ovviamente, si fa la tipa e vince la scommessa..
mah....
-Frasette-
- La hall dell'aeroporto sembra un quadro di Repin. Pura Russia contadina, puro impero sovietico.
- Ararat è la montagna sacra del nazionalismo armeno, il simbolo della patria amata: peccato si trovi nel territorio conquistato dai turchi, al di la del confine.
- "Sono Laurent, della radio francese, grazie di essere venuto ad accogliermi."
Di sicuro era una persona educata. Un americano non mi avrebbe certo detto una frase così gentile.
- Mi hanno spiegato che dietro ogni occidentale può nascondersi un nemico, un agente provocatore. (...) Intanto il nemico beve e guarda le donne.


Vodka e Chanel N° 5
Anche questo è delizioso..
Un siciliano che fa una corte spietata ad una giovane stangona moscovita. Lei lo porta per grandi magazzini e compra di tutto, gliela fa annusare ma non gli si concede. Questo non ne può più e tenta un assalto all'arma bianca ma viene colpito alla nuca dalla madre di lei, un generale dell'armata russa.
Ritrovano il corpo in primavera, col disgelo..
(sarà macabra.. ma le sta battuta mi ha fatto schiantare quando l'ho letta..)
-Frasette-
- Due bottiglie di vodka, di quella buona, quella riservata ai forestieri.
- Lei voleva tutto ma non concedeva niente, rimandava sempre quel momento che il siciliano innamorato aspettava con tormento.
- Il corpo fu trovato un mese dopo nel bosco di betulle di Seremet'evo. La neve si era sciolta. Cominciava il disgelo.


Mal d'Africa
Deliziosissimo anche questo.. il mio preferito dopo quello del romagnolo.
Sasha, credo un soldato o un diplomatico, che prima aveva un lavoro a Mogadisio, è stato richiamato in Russia. Lui riprende la sua vita e, come nuovo lavoro, ha il compito di interrogare le prostitute d'alto bordo che lavoravano negli alberghi e che avevano contatti con gli stranieri.
Una di queste una sera lo raggiunge: una volta, in Africa, lui la salvò da uno scorpione e lei gli è sempre grata e vuole aiutarlo.
Lei gli confessa che il motivo per cui lui è stato richiamato in patria è per sospetta omosessualità... e appena gli dice questo, gli slaccia i pantaloni e glielo prende in bocca.. lui l'asseconda, tenendole la testa e fantasticando sui ragazzi neri che corrono sulla spiaggia giocando a pallone..... e dopo due mesi è di nuovo e FELICEMENTE in Somalia.
(e' bellissima!!!!)
-Frasette-
- Era stato vittima di pettegolezzi dovuti alla sua raffinatezza nel vestire, al buon gusto..


Missione Testosterone
Questa sfrutta una vecchia leggenda metropolitana.
S., un biologo occidentale, viene reclutato dalla CIA e mandato in Russia durante le Olimpiadi come Inviato dell'Accademia delle Scienze per dimostrare che la macchina olimpica avrebbe funzionato alla perfezione. In realtà deve scoprire se le due atlete russe, campionesse di lancio del disco, del martello e del peso, siano delle "biologiche" o meno.
Ci sono foto che le ritraggono con i mariti e i bimbi in braccio.. ma la loro forza e una struttura fisica "mascolina" sono quanto meno sospette..
Quando viene organizzata una festa in onore delle due, il professore è li.. le ragazze cominciano a bere.. a bere tanto..
Una delle due si alza per andare in bagno, il professore ha il colpo di genio e si mette a seguirla fino.. al bagno degli uomini dove la becca a far pipì in piedi accanto ad signore in grigio.
(mi son tanto immaginata La Roby in questa situazione!!!!)
-Frasette-
- Le sorelle cominciarono a bere. Vera chiese al cameriere una bottiglia di birra. Gliene portarono 5. E nel giro di pochi minuti le tracannò tutte.


Il bagno turco
anche questa mi sa di leggenda metropolitana ripresa.
Un ambasciatore si trova a Varsavia in un bagno turco.. comincia a flirtare con una donna che gli racconta di essere una cantante ed ha atteggiamenti piuttosto frivoli.
L'uomo deve andare ad un ricevimento alla residenza americana e, dopo un bacio appassionato, da appuntamento alla sconosciuta per il giorno dopo.
I due puntualmente si rincontrano, ma i discorsi della donna questa volta sono diversi, sono incentrati sulla situazione in Polonia, sulla libertà e sulla democrazia.
L'uomo nota che il neo che aveva visto il giorno prima sul labbro di lei, oggi non c'è.. ma la donna è la stessa.. e gli domanda come sia andata la sua cena con gli americani.. stordito dalla passione e dai vapori, l'ambasciatore comincia a raccontare ma l'arrivo di un altro uomo lo distrae.. appena si rivolta, non trova più la ragazza e ne rimane turbato..
chiede al massaggiatore del bagno turco se conosce quella ragazza.. e si sente rispondere che sono due gemelle.. distinguibili (appunto) solo da un neo.
La prima è un po' cantante e un po' puttana.. e cerca clienti nel bagno turco..
l'altra.. si dice che lavora per i servizi segreti..
-Frasette-
- "Lei è italiano?" "No, purtroppo."


Settembre a Kabul
l'unico racconto tragico del libro.
Un giornalista è a Kabul e sa che li si trova anche un suo vecchio amico, V., l'unico che può dargli informazioni sulla situazione reale dell'Afghanistan.
Lo trova casualmente.. e questo gli dice di raggiungerlo a casa, ma che non possono andare via assieme.. devono dividersi.
Una volta riunitisi, V. racconta all'amico la sua storia. Una volta a Mosca, V. aveva voluto tornare a Kabul per amore di Hanifa, e mentre racconta, sfoglia un album fotografico dove compare solo lei...
l'ultima foto però ritrae la testa di Hanifa sul pavimento, uccisa 4 giorni prima dai "terroristi" che cercavano lui.. che ora può lasciare Kabul perché non ha più nulla che lo tenga li..
-Frasette-
- I paesi non allineati
- I sovietici stavano perdendo terreno e prestigio ogni giorno.
- Desideravo parlare con V. di guerra, ma lui voleva solo raccontarmi del suo amore per Hanifa.


Titolo: Vodka - Superalcolici e Socialismo Reale
Autore: Carlo Rossella
Editore: Mondadori
Periodo: Giugno 2008
Pagine: 112
Prezzo: € 13.00 (pagato 3 euro al mercatino di Cervia)

Il Corpo



ero andata a Cervia a trovare la Terroni.. dopo 2 minuti di mercato, m'è preso il vomito dal casino di gente che c'era e l'ho portata fuori da quel bordello.. verso...
Il mercatino dell'usato!!
qua ci siamo prese un po' di libri e qualche carabattola per la roulotte (una tovaglia e una tenda per l' "ingresso").

questo libro l'ho preso solo per il prezzo.. due euro.
mi intrigava la storia, di questo scrittore "non più giovane" a cui viene offerta la possibilità di cambiare il proprio corpo con quello di un trentenne.. mi lasciava perplessa l'autore.. un inglese di madre GB e padre pakistano..
fortunatamente... l'ho trovato molti bello..


Titolo: Il Corpo
Autore: Hanif Kureishi
Editore: Bompiani (Collana Tascabili)
Periodo: 2002
Pagine: 335 (in realtà il racconto finisce a pagina 170; poi prosegue con altri 7 racconti incentrati sui rapporti tra genitori e figli, sulle gioie e i dolori dell'adolescenza e sulle necessità del cambiamento)
Prezzo: € 8.60 (pagato 2 euro al mercatino di Cervia)

Testimone Inconsapevole


Folgorata dall'ironia di Carofiglio e non volendo arrivare impreparata alla serata alla Duna degli Orsi, son corsa a comperarmi l'opera prima dell'autore (Ad occhi chiusi era il suo secondo romanzo).
Fulminato tra il pomeriggio di mercoledì e la mattina di giovedì nella roulottina vacanziera.. penso di potermi annoverare tra le donne innamorate di Giorgio Guerrieri.. splendido nella sua debolezza, nelle sue paranoie, nella sua forza..

Dunque.. il romanzo si apre con Guerriri che viene mollato dalla moglie a causa suoi (di lui) tradimenti. Attraversa un periodo di attacchi di panico, insonnia, svogliatezza.. fino a quando dice basta, e torna ad iscriversi ad una palestra di box.
Intanto nel suo stesso palazzo viene ad abitare Margherita (con la quale comincerà ad uscire a cena, che gli racconterà del suo alcolismo e con la quale alla fine si fidanzerà ), mentre una ragazzona di colore gli si presenta in studio con la richiesta di prendere le difese di Abdou, un vucumprà senegalese accusato di aver ucciso un bambino di 9 anni.
Il piccolo era sparito dalla spiaggia vicino a casa sua ed era stato ritrovato cadavere (grazie ad una chiamata anonima) nel fondo di un pozzo.
Grande (e unico) accusatore di Abdou è il proprietario di un bar della spiaggia, che testimonia di averlo visto andare, con passo spedito e senza le solite borse di mercanzia ,verso la casa dei nonni del piccolo.
Il primo avvocato che aveva preso le difese di Abdou si era intascato i 10milioni raccolti dagli amici e se n'era occupato superficialmente.. ed infatti Abdou rischia l'ergastolo. Con una cifra si 3miliori raccolti e le preghiere della donna, Guerrieri decide di accettare.
Va in carcere per conoscere Abdou ed ovviamente viene subito trattato con diffidenza da questi. Aperta una piccola breccia nella scorza del senegalese e preso atto della situazione, Guerrieri punta al rito abbreviato per fargli dare 30 anni invece dell'ergastolo. Ma Abdou dice di essere innocente, dice che lui era amico di quel bambino, che quel giorno era a napoli per comperare della mercanzia.. e dice che la sua volontà è quella di andare al processo e di parlare per dire che è innocente.
Armatosi di santa pazienza, Guerrieri comincia a rileggersi le carte e a studiare la situazione.. dalla sua parte il fatto che non esistono registrazioni audio o video degli interrogatori fatti al barista e alle persone sulla spiaggia, ma solo "riassunti" fatti dai carabinieri che erano intervenuto sul posto.
Guerrieri è abile a fregare il barista; prima facendone emergere il lato razzista (l'uomo non sopportava i negri che stavano al suo bar) e poi mostrandogli 10 foto tra le quali non riconosce Abdou in ben due scatti (i negri son tutti uguali.. ).
Il controllo del traffico telefonico di Abdou, conferma che la mattina della scomparsa del bimbo, il cellulare era a napoli.. e viene tracciato di nuovo a bari nel pomeriggio.
L'accusa punta sui libri per bambini trovati nella casa del senegalese; ma in casa Abdou aveva oltre 100 libri, ed è maestro elementare nel suo paese. La foto con Ciccio (il bimbo scomparso) l'avevano fatta assieme perchè erano amici ed era stato proprio il piccolo a regalargliela.
Tra interrogatori di baristi, parenti del piccolo, carabinieri e Abdou.. alla fine si arriverà all'assoluzione del senegalese. Guerrieri punta la sua arringa (so mica se dici così anche in italiano...) sul "testimone inconsapevole".. quello che "crede" nella propria verità, portando gli esempi di studi fatti facendo credere a persone di aver vissuto determinate esperienze e notando come queste alla fine credano di averle vissute realmente. Non si può certo accusarle di mentire, poichè loro sono certe della veridicità della cosa.. anche se non è mai successa/esistita. E questo è per il barista.
Quando l'avvocato dell'accusa punta sulla verosimiglianza del tutto.. Guerrieri affonda col fatto che verosimile non significa veritiero.
Abdou è scagionato.. Guerrieri si fidanza con Margherita.. ma chi ha ammazzato il piccolo Francesco e perchè.. non ci è dato sapere.

-Frasette-
Mi stava dicendo che ero diventato un uomo mediocre o che forse lo ero sempre stato. E lei non aveva più voglia di vivere con un uomo mediocre. Non più.
Da vero uomo mediocre non trovai niente di meglio che chiederle se aveva un altro.

Avevo pensato tante volte che quella situazione non poteva durare e che dovevo fare qualcosa. Dovevo prendere un'iniziativa, trovare una soluzione, parlare onestamente. Fare qualcosa. Però, siccome ero un vigliacco, non avevo fatto niente.

Ebbi alcune fidanzate, naturalmente. Non ricordo una sola conversazione avuta con una sola di queste ragazze.

Vivevo nella paura di essere assalito dalla paura.

Lo psichiatra era alto, massiccio, imponente, con la barba e le mani come badili. (...) Dovevo prendere quella roba per due mesi. Dovevo cercare di distrarmi. Dovevo evitare di rimuginare su me stesso. Dovevo cercare di cogliere gli aspetti positivi delle cose evitando di pensare che la mia situazione fosse senza sbocco. Dovevo dargli 300mila, di ricevuta non parliamone e ci vediamo di qui a due mesi per il controllo.

Dopo aver deciso di fare a meno della moderna psichiatria mi sforzai di cercare qualcosa, come alternativa. Trovai che avevo voglia di fare a pugni.

Saltare, colpire, cercare di schivare, prenderle, darle, braccia che non riesci a tenere alte in guardia, per la stanchezza, respirare con la bocca, pregare che finisca perchè non ce la fai più, voler colpire e non riuscirci -ti sembra-, pensare che non ti importa niente di vincere o perdere purchè finisca, pensare che hai voglia di buttarti a terra e non lo fai e non sai perchè e cosa ti tiene ancora in piedi e poi suona la campana e pensare che hai perso e non te ne importa e poi l'arbitro alza il tuo braccio e capisci che hai vinto e non esiste niente altro in quel momento, niente altro che quel momento. Nessuno te lo potrà togliere. Mai più.

...ero suo ospite, non se ne parlava nemmeno che pagassi. Che poi un avvocato può sempre servire.

Conoscevo quel medico legale. Non sarebbe stato in grado di dire se un bambino -ma anche un adulto o un vecchio- aveva subito violenza sessuale neanche se avesse assistito allo stupro.

.. era uno con la canottiera (pag. 60)

descrizione del giudizio abbreviato: pag. 63 e 64 (molto interessante)

Queste cose non si devono dire, ma quando difendi uno spacciatore professionale che ti paga 10, 20, anche 30 milioni se riesci a farlo uscire di galera, beh un vago dubbio sulla provenienza di quei soldi dovrebbe venirti.

Persino uno sguardo intelligente, all'apparenza.

Hai 38 anni ed una aspettativa di vita piuttosto lunga. Pensi di passartela tutta a questo modo? Vai a questo cazzo di concerto e ringrazia.

Quando vado in una casa per la prima volta controllo se ci sono dei libri, se sono pochi, se sono molti, se sono troppo ordinati - il che non depone bene- se sono dappertutto - il che depone bene- ecc ecc

pag. 74 e 75. quando va a casa di Melissa (mi son schiantata)

(Tancredi) Era un omino con la faccia sparuta e due baffoni neri assolutamente fuori posto. Sembrava la persona più innocua della terra. Invece era lo sbirro più intelligente, onesto e micidiale che io abbia mai conosciuto.

... pronuncia le due sillabe che, da quando ero bambino, avevano sempre introdotto le mazzate per strada: "se no?"

La Mantovani... Ogni tanto, un vero uomo. Pensai.

La risata è importante perchè non si può imbrogliare.

"Secondo te qual è la qualità più importante per una persona?"
"Il senso dell'umorismo. Se hai il senso dell'umorismo - non l'ironia, non il sarcasmo, che sono un'altra cosa - non ti prendi sul serio. E allora non puoi essere cattivo, non puoi essere stupido e non puoi essere volgare."

"Che fa il tuo fidanzato?"
"E' ingegnere"
"Una persona seria?"
"No. Lui è capace di farti ridere, è simpatico. Voglio dire: è intelligente, fa delle battute divertenti, e così via. Però è capace di scherzare solo sugli altri. Su se stesso è tremendamente serio."

"Sfugge alla mia comprensione come ti venga voglia di fare battute idiote anche a quest'ora."

Allora alle volte mancavo agli appuntamenti e quasi sempre, quando non mancavo, arrivavo in ritardo. Lei si arrabbiava ed io sostenevo che non erano quelle le cose importanti. Lei diceva che la buona educazione era importante e io cominciavo a spiegarle, con ricchezza di argomenti sofistici, la differenza tra buona educazione formale - la sua - e buona educazione sostanziale.
Ovviamente la mia. All'epoca non ero nemmeno vagamente sfiorato dall'idea di essere solo un villano prepotente.

"Sei intelligente, avvocato. Io ho sempre pensato di essere più intelligente degli altri. Questa non è una fortuna, ma è difficile capirlo. Se pensi di essere più intelligente degli altri non capisci molte cose, fino a quando non ti cadono addosso. Allora è tardi."

Era un avvocato anziano, un po' trombone, sordo e con un alito agghiacciante. Le conversazioni con Cotugno erano surreali. Lui, avendo l'udito che non funzionava, tendeva ad avvicinarsi. Il suo interlocutore, che normalmente aveva l'olfatto che funzionava, tendeva invece ad arretrare. Fino a quando l'ambiente e la buona educazione glielo consentivano. Poi doveva subire.

... ha indotto gli inquirenti a trasformare (...) sospetti n congetture e congetture in presunte prove.

L'imputato non deve provare niente. E' l'accusa che deve provare, al di la di ogni ragionevole dubbio, la responsabilità dell'imputato.

Ci si affeziona anche al dolore, persino alla disperazione. Quando abbiamo sofferto moltissimo per una persona, il fatto che il dolore stia passando ci sgomenta.
Perchè crediamo significhi, una volta di più, che tutto, veramente, finisce.

I giocatori di racchettoni c'erano, ma non così numerosi come a luglio e agosto. Avrei voluto ucciderli, ma ero disposto, dato che aeravamo ad inizio stagione, ad accordare loro una morte rapida. A luglio o agosto avrei voluto ucciderli facendoli soffrire.

Si era spostato verso il bordo della sedia. Posizione di fuga, la chiamano gli psicologi.

"Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche delle cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare perfino a ste stesso, e ogni uomo per bene ha un certo numero di cose del genere accontenate nella mente".
Dostojevski - Memorie dal sottosuolo.

Qualche volta, quando volevo fare colpo, avevo risposto che ero stato un bambino strano. Mi dava un alone di fascino, pensavo. Noi tipi speciali spesso siamo stati bambini strani, era sottinteso.

Prima di amare, impara a camminare sulla neve senza lasciare impronte.

Cotugno parlò per poco più di un'ora, usò molti avverbi e molti aggettivi e riuscì a non dire assolutamente nulla.

...Albert Einstein (...): E' la teoria che determina ciò che osserviamo.
(...) Piuttosto che osservare obiettivamente tutti i dati disponibili, cerchiamo solo conferme a quella teoria. La nostra stessa percezione è fortemente influenzata, determinata dalla teoria che abbiamo scelto.

Dicono i cinesi: due terzi di quello che vediamo, è dietro ai nostri occhi.

E' difficile spiegare cosa si prova in un momento del genere. Perchè in realtà è difficile capirlo.

"Ricordi che dicevi che i conti prima o poi si pagano?"
"Mi ricordo. E tu dicevi che saresti scappato via prima. Se volevano, potevano farti causa".
(...) "Fra le varie cose che mi sono capitate c'è che non sono riuscito a scappare più, veloce come prima. Allora mi hanno preso e mi hanno fatto pagare quasi tutti gli arretrati. Non è stato molto divertente".


Titolo: Testimone Inconsapevole
Autore: Gianrico Carofiglio
Editore: Sellerio Editore Palermo (collana La Memoria)
Periodo: 2002
Pagine: 316
Prezzo: € 11.00 (pagato pieno alla libreria di Marina di Ravenna)


Ne Parliamo A Cena



è il secondo libro della Bertola che leggo.. e mi ha fatto schiantare come il primo.
su IBS leggevo molti commenti.. e tutti (tutti) han detto che "biscotti e sospetti" è meglio di questo.
personalmente.. ho preferito questo di gran lunga.
l'ho trovato più realistico.. i personaggi sono più concreti e reali.. è più facile rispecchiarsi in queste donne..
(Biscotti e sospetti era per certi versi geniale, ma sconfinava nell'assurdo...)

E' la storia di 5 cucine che si trovano a cena in casa di ognuna, a rotazione.. per parlare, a rotazione, di ognuna di loro.
di queste 5, Bibi, Sofia e Irene sono separate o una cosa simile, Veronica è felicemente e cattolicamente sposata e madre (l'unica in casa della quale non si fanno mai le cene) e l'ultima, la voce narrante, Costanza vive da 16 anni la felice condizione di amante.
Le storie di una e dell'altra si intrecciano:
Bibi che vuole riunire la sua famiglia, riprendendosi il marito canadese che lei aveva abbandonato assieme ai due figli gemelli (in canada) e che (ovviamente) si è rifatto una vita.
Sofia che è stata abbandonata dopo 20anni di matrimonio da Amedeo per una "culona bionda" che lui definisce "pura" ma che gli vuole far portar via la casa (a Sofia).. e che si dedicherà ad un nuovo amore prima (naufragato a causa della di lui maleducazione) e al misticismo poi..
Irene che da anni cerca di separarsi da Marco, ma che non lo fa per paura di perdere il figlio (o per fargli dispetto quando questo trova la figona da esporre), e intanto si vede di nascosto con il suo primo e antico amore o con un ricconde pacioccoso che le fa una corte spietata
Veronica per certi versi è la mia preferita.. ha 4 figli e un marito. e' la vera cattolica madre dentro senza mai sconfinare nel vero stereotipo della mamma sciupata.
Non esita a prendersi in casa Sailor Maria, una piccola che il padre lascia nelle amorevoli mani di Veronica per andare a cercare la sua compagna, scappata in india.
c'è anche Carolina.. l'amica che divide con Costanza e Sofia la gestione del negozio "Carta e Cuci"..
e poi c'è Rebecca, la figlia 19enne di Sofia.. e tutte le varie zie della famiglia.
Gli uomini nei libri della bertola fan tutti la solita figura dei mammalucchi.. (soprattutto Alex, l'eterno amante di Costanza.. che cmq è geniale nella sua idiozia).
Solo Lorenzo si salva.. ma non prima di aver fatto un paio di figure barbine pure lui.

-Frasette-
(spero di non sforare con i diritti e di non superare il 10% consentito.. ma sto libro sarebbe da riscrivere tanto è bello!!)

La cena delle cugine (...) Veronica ha qualcosa che la distingue da noi quattro, un suo tratto caratteristico che la rende unica nel panorama della cugine: è sposata, e suo marito non l'ha ancora piantata.

Abitano sullo stesso pianerottolo, e il bambino rotola da una porta all'altra come un terzino di spinta.

La procedura della Cena delle Cugine è semplice: ci si aggiorna rapidamente sugli affari delle cugine in generale, e poi si passa ad esaminare con accanimento dialettico una particolare cugina. Il mese scorso, a casa di Bibi, toccava a me. (...) Ma con Sofia è diverso: è una piantata recente, e siamo ancora in piena fase abbruttimento.

In famiglia siamo così: tendiamo all'assembramento, e ci allontaniamo dalle cugine con estrema riluttanza. E' un fatto genetico.

Sono l'amante di un uomo sposato che da un momento all'altro, ormai è questione di settimane, lascerà sua moglie per me.

(il marito di Veronica) Belloccio, cardiochirurgo, cattolico anche lui; non abbiamo ancora scoperto dov'è quella chiavetta che, opportunamente girata, lo mette in moto. Eppure deve averla. Veronica non può limitarsi a spolverarlo, quando sono a casa soli, la sera.

"Rebecca vuole andare a New York"
"Lui chi è?"
"Un suo compagno, Peter"
"Se la mandavi al liceo statale, per le vacanze vorrebbe andare in marocco con Youssuf Alì."

Carta e cuci, il paradiso della donna che non ha tempo ma il poco che ha adora perderlo.

Lo so troppo bene, cosa significa "10 minuti adesso". Significa sesso velocissimo, rivestimento fulmineo, bacio di striscio e due settimane senza vederlo.


Veronica, luminoso faro della normalità.
Come sempre, appena se ne va Veronica, entriamo nel vivo.
"Allora? Come va a sesso, ragazze?"

Psicologa? Paga qualcuno per raccontarle quello che a noi dice gratis da trent'anni?

... a incontrarlo per strada ti mandava a sbattere contro i pali.

... sbroglia la parte commerciale con la grazia della Fracci che fa un pilè.

Ma entra un ex amante di Alex.
Lui non cerca, lui accetta. E neanche sempre. Diciamo che su 10 che gli muoiono dietro, ne tira su quattro. Storielle veloci, tranne un paio in cui ho rischiato di essere spodesta.
Io invece per i primi 4 anni non ho visto che lui. O meglio, vedevo lui e quelle con cui mi tradiva.

O Signore, no. Perdo anche lei. L'unica donna priva di senso materno che io conosca.

"E che stile di vita dovresti assumere?"
"Uno in cui tu non sia compresa."
..."Tu sei l'unica che conta veramente per me. Se smetto di vedere te, posso diventare un marito migliore. Al massimo, qualche scopatina osì, stupida, senza peso.. niente che debba farla soffrire."

"Allora, mi lasci si o no?"
"Non lo so. Vedremo."
E' la settima volta che ci prova. Non ci riuscirà mai.

"Mia madre stasera ha pensato bene di andare a vedere non so quale cazzata a teatro." E voilà l'atteggiamento di Irene nei confronti, A) di sua madre, B) delle arti in genere.

"Ti chiama alle 8 per uscire stasera e tu gli dici di si?"

"Dove andate?"
"A letto, spero."

Avrà al massimo 8 byte di memoria. E' stupido da non potercisi raccapezzare.

"Carolina sta bene così. Magra non sarebbe più lei."
"Vero. Sarebbe una bella donna."



Titolo: Ne Parliamo a Cena
Autore: Stefania Bertola
Editore: Salani Editore
Periodo: ottobre 1999
Pagine: 216
Prezzo: € 12.00 (pagato € 4 a CdC)

Ad Occhi Chiusi



questo libro me l'ha regalato la paola il venerdì prima che andassi in ferie..
in realtà non me l'ha regalato.. l'ho "costretta" a farlo..
me l'ha messo in mano dicendo "leggiti questo libro, son sicura che ti piacerà.."
io ci son rimasta un po' corta, perchè mi chiedo sempre in base a quale principio la gente sa cosa mi piacerà o meno.. (e cmq c'ha beccato..)
cmq le ho detto "paola.. io non leggo libri in prestito.. leggo solo libri miei perché li devo possedere, per cui.. o me lo regali o mi dici titolo e autore che me lo vado a comperare.."
ci ha pensato un po' e poi mi ha detto "tienilo pure..."

la cosa buffa.. è che non riuscivo a tenere a mente il cognome semplicissimo di Carofiglio.. e quando sono arrivata a marina di ravenna e all'ufficio informazioni ho preso il depliant della duna degli orsi dove diceva che quel giovedì ci sarebbero stati i fratelli Carofiglio.. io mica l'avevo capito che era lui!!
ci sono arrivata collegando il nome del personaggio.. l'avvocato Guido Guerrieri.

il riassunto voglio farlo brevissimo.
a Guerrieri viene chiesto di costituirsi parte civile nell'accusa che una ragazza intende promuovere contro il suo ex-moroso. la ragazza ha avuto un passato di depressione e di anoressia (a causa di un esame finale per la tesi).
La meravigliosa storia d'amore con questo ragazzo si è presto trasformata in un vortice di soprusi e umiliazioni. lui continua a molestarla, a telefonarle e a seguirla.
il piccolo problema è che questo è il figlio di un pezzo grosso del foro.
Ovviamente Guerrieri accetta.. e alla fine riesce a fregare il ragazzo.
si era partiti dando della pazza e dell'esaurita a Martina.. ma Guerrieri riesce (bluffando con una videocassetta) a ritorcere tutto contro il tipo che viene condannato.
L'epilogo purtroppo è tragico.. visto che questo aspetterà ancora Martina davanti a casa (per parlare).. e colpendola per farla stare calma la fa cadere, uccidendola.
c'è un altro bel personaggio di cui si narra durante il libro, ed è quello di Suor Claudia (che suora non è..)

-Frasette-
Suonai di nuovo proprio mentre la porta si apriva.

"Nervoso?"
"Sorda?"

"Ok. puoi restare a mangiare. Lavati le mani. Metti un disco ed apparecchia la tavola. Nell'ordine."

Mi dissi che lui, come tanti nella vita, faceva il ladro e il truffatore perchè non aveva avuto altre opportunità. Mi dissi che stavo rapidamente rincoglionendo, e scivolavo irrimediabilmente nel patetico.

Hai passato la fatidica soglia dei 40 ma la tua attitudine a ficcarti nei guai di ogni tipo, ordine e grado rimane assolutamente intatta. Bravo.

(la new age) Un genere di musica che mi piace molto ascoltare. Anche per 5 minuti di seguito. La casa era piena di fumi d'incenso e persone. Qualcuno era anche quasi normale.

... mi fa l'effetto di una serenata per unghia e lavagna.

Lo stalker - il persecutore.. la persecuzione è una forma di terrorismo rivolta contro un singolo individuo allo scopo di ottenere un contatto con quest'ultimo e dominarlo. E' un delitto invisibile spesso, fino a quando non esplode la violenza, anche omicida. Allora di solito interviene la polizia. Allora di solito è troppo tardi.

Mi ero reso conto, a un tratto, di una verità che avevo tenuto accuratamente nascosta a me stesso: da tempo non avevo più un solo amico.
Forse questo è normale, quando arrivi dalle parti dei 40. Tutti hanno i cazzi loro; famiglie, bambini, separazioni, carriere, amanti: e l'amicizia è un lusso che non si possono permettere. Forse l'amicizia vera è un lusso di quando hai vent'anni.

Nella notte buia dell'anima sono sempre le tre del mattino.

Con un impegno degno sicuramente di una causa migliore la procura e la polizia avevano indagato per mesi su questa pericolosa organizzazione.
(una prostituta che gestiva appuntamenti in casa sua.)

Cordiale come un pitone.

La sua faccia aveva l'espressione vivace di una statua dell'isola di pasqua.

Socialmente inadeguato

Ho fatto pugilato per un sacco di anni. Ho visto, dato, parato, schivato e soprattutto preso un sacco di pugni.

pagine 139 + 140 + 141 la favola del medico giapponese, del salice e della neve.
Il segreto del combattimento è nella non-resistenza.

Il segreto dovrebbe essere nel saper trovare l punto di equilibrio fra resistenza e cedevolezza; debolezza e forza.

"Questo è il tuo regalo, ma se non vedo il mio non ti puoi nemmeno avvicinare."
"Ma non conosci il piacere puro di donare, per la gioia dell'altro, senza contropartite che non siano la sua gratitudine e il suo sorriso? Non conosci..."
"No. Conosco il baratto. Tira fuori il mio regalo."

"Come schiaffo morale ti sembra sufficiente?"

Pochi lo sanno ma la superficie del ring è soffice.

"Giudice, vogliamo lasciare che la teste completi le sue risposte? La difesa formula una domanda per capire il contesto in cui certe espressioni -gravemente offensive, per inciso- furono formulate. Non può pretendere di delimitare arbitrariamente questo contesto a quello che desidera sentire, e censurare il resto della narrazione della teste. Tra l'altro utilizzando un tono inaccettabilmente intimidatorio."

Li avevo sentiti suonare più volte, nei posti che frequentavo di notte. Dove, negli ultimi anni, cominciavo a sentirmi sgradevolmente fuori posto.

(trova un vinile in un negozio di dischi)
.. quando sentii il prezzo, pensai che forse potevo anche farmelo scappare, comprarmi una versione masterizzata; e con quello che avanzava andare a cena in un ristorante di lusso.
Rigurgito adolescenziale, di quando non avevo denaro. Adesso guadagnavo molto di più di quello che riuscivo a spendere. Così -senza che il cassiere bassista si fosse reso conto di questo monologo interiore- tirai fuori i soldi, pagai, mi feci dare il sacchetto rigorosamente usato, ci misi dentro il vecchio Lou con la sua faccia da Frankenstein e me ne andai.

Potevo essere tante cose che non saranno, perchè non ho avuto il coraggio di provarci.

Quando entrai c'era solo una coppia di mezza età, cioè solo di qualche anno più grande di me.

"Lo psichiatra che lei potrà nominare per esaminare l'imputato, avrà modo di dirci se il bisogno compulsivo di pratiche sessuali di tipo sadomasochistico, ed in particolare quelle che implicano la contenzione, siano abitualmente collegate a impulsi e comportamenti di tipo persecutorio, di invasione della vita privata altrui.
In altre parole se l'uno e l'altro fenomeno siano -o possano essere- entrambi l'espressione di un bisogno compulsivo di controllo. E sia chiaro che prescindo in questo momento da ogni valutazione o ipotesi sull'eventuale carattere psicopatologico di queste propensioni."

Dellisanti ci mise qualche secondo prima di riprendersi e di opporsi alla mia richiesta. Più o meno con gli stessi argomenti che avevo usato io per oppormi alla sua. Diciamo che non si pose problemi di coerenza.

Vidi il mondo sotto di me... stavo volando senza paura.
... alzavo tutte e due le mani, salutando come facevo da bambino piccolo, quando ero molto felice.

Titolo: Ad Occhi Chiusi
Autore: Gianrico Carofiglio
Editore: Sellerio Editore Palermo (collana La Memoria)
Periodo: 2003
Pagine: 253
Prezzo: € 10.00 (ma me l'ha regalato Paola)