Sunday, September 14, 2008

Il Paese delle Cicogne


Preso anche questo assieme a "il tempo degli innocenti".
Ho letto la prima metà in macchina andando verso Roma, al matrimonio di Blues e Ladybird.

E' un libro particolare, l'odissea di una giovane coppia che vuole un figlio; i loro scleri coniugali, le loro battaglie burocratiche, le loro mille delusioni.
E' un libro "crudo" nella sua asetticità, ma ti tiene inchiodato, speri nel lieto fine ma non sai se arriverà..
Verso la fine comincia a diventare un po' noioso, troppe sfighe, troppi impedimenti, troppi intoppi.. ti viene da pensare che non possono avercele tutte contro.. poi, quando lui comincia a parlare di questo bambino chiamandolo sempre e solo "mio figlio".. a sentirlo suo anche se non è sangue del suo sangue.. be'.. ti scioglie dentro...

E' la storia di una coppia, Matteo e Lucia, che cercano di avere un figlio che non arriva. Lucia riesce a rimanere incinta, ma a causa di un incidente perde il bambino e le viene detto che sarà impossibile che riesca a rimanere nuovamente incinta.
La coppia prende in considerazione l'idea di adottarne uno.. ma la burocrazia italiana è allucinante: questionari con domande assurde, tribunali, uffici, avvocati e assistenti sociali che parlano solo di leggi ma non di amore.
Vista la difficoltà (o l'impossibilità) di poter adottare un bambino italiano, cominciano ad interessarsi ad un adozione internazionale.
La chiacchiera con una coppia che ha adottato un bimbo polacco ("è una nazione con un buon sistema sanitario") li spinge a scegliere la Polonia come "bacino" d'utenza.
La madre di Matteo li mette in contatto con una ragazza polacca sposata con un italiano.
La giovane gli spiega e gli traduce tutti i vari documenti e li accompagna in polonia.
Qui telefonano a vari avvocati perchè li aiutino con le pratiche di adozione.
Solo uno accetta di riceverli e gli propone di "comprare" un bambino.
E' sempre la madre di Matteo che li mette in contatto un prete italiano che vive in Polonia e che gestisce un orfanotrofio, Don Massimo.
Dopo qualche tempo, Don Massimo chiama i ragazzi in Polonia, una ragazza sta per partorire e non può tenere il bambino. Dice ai ragazzi che gli ha trovato un appartamento perchè dovrà passare un tot di tempo (non ricordo se un mese o tre) prima di poter formalizzare l'adozione.
Dopo di che, serve un documento firmato da entrambi i genitori dove dichiarano di rinunciare alla custodia del piccolo e disporne l'adozione.
Lucia sta con il piccolo Michael in quell'appartamento, mentre Matteo torna in Italia per lavorare; anche se la sua situazione lavorativa comincia a scricchiolare.
Lui è capo reparto in un'agenzia di pubblicità e gli viene affidato un grosso lavoro; un produttore di cucine lombardo vuole entrare sul mercato nazionale ma ha idee tutte sue su come realizzare lo spot e i continui viaggi di Mattia in Polonia non gli permettono di seguire come vorrebbe il progetto.. e infatti lo studio lo lascia lavorare ma il lavoro viene cambiato.
Intanto il padre naturale del piccolo dice che vuole dei soldi per rinunciare alla custodia del figlio; Don Matteo dice ai ragazzi che loro non cacceranno una lira.. ma, preso dallo scoraggiamento, Mattia si fa mandare i soldi da un'amica e tenta lo scambio. Il prete lo scopre e glielo impedisce.
L'ennesima sfiga è rappresentata dal fatto che la loro "idoneità" all'adozione sta per scadere.. e riescono a farsela prolungare per un altro mese appena..
Poi Michael si ammala.. inizialmente è un po' di febbre che non cala.. poi viene portato all'ospedale, ma così piccolo non si capisce cos'abbia...

Fortunatamente il lieto fine. Il Michael guarisce e la madre naturale convince il padre a "lasciarlo adottare" per il suo bene (senza che i ragazzi paghino altri soldi).
Tornati in Italia, decidono di trasferirsi in romagna, visto che Matteo si è licenziato causa sbrocco e Lucia non vuol più lavorare con la sua collega (che, mentre lei era in polonia col bambino, questa si è scopata Matteo).

-Frasette-
Egregio Dr. Lucjan Sadlovskij , console della Repubblica di Polonia in Italia,
sono felice di poter scrivere una lettera di presentazione per il Dr. Matteo Marchi, mio stimatissimo collaboratore da lungo tempo.
Il Dr. Marchi si è distinto fin dall'inizio nel nostro rapporto per fedeltà, abnegazione e capacità, tanto da meritarsi alcuni anni fa la promozione a responsabile dei creativi, ruolo che ha dimostrato di poter assolvere con padronanza.
So che il fine per cui questa lettera verrà utilizzata è di grande nobiltà, e confido sinceramente che grazie alla Sua illustre intercessione il Dr. Marchi possa felicemente coronare i suoi desideri.
Con osservanza,
Dr. Enea Zeri

Io sono permaloso nel modo più subdolo:
Se uno mi parla male di me gli do ragione.

La mia disinvoltura aumenta col disinteresse

"Lascia perdere. Non mi sarò intromessa troppo se otterrò qualche risultato. Ricordati che tua moglie è da sola dentro un palazzo del socialismo reale in una paese sperduto dove parlano una lingua assurda"



Titolo: Il paese delle cicogne
Autore: Governatori Michele
Editore: Foschi (collana Romanzi)
Periodo: 2004
Pagine: 221
Prezzo: € 9,90 (2 € a CdC)

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