Thursday, May 15, 2008

Biscotti e sospetti



Malgrado sia un libercolo leggero, lo sto leggendo con un po' di fatica.
Ci sono un sacco di personaggi, sorelle, figlie, zie e nipoti.. per cui devo fare un po' di mente locale per capire ogni volta di chi si sta parlando..
ma dopo 50 pagine ce l'ho fatta.. ed (ovviamente) siccome me ne rimangono solo 185.. ho pensato bene di cominciare un altro libro.. giusto per.


Le marchese Bonino di Quaregna, Adelaide e Iolanda, proprietarie della villa in strada Valselice 185, stanno cercando gli inquilini cui affittare l'ultimo pezzetto rimasto libero dell'immobile.
Raccomandate da Clelia Poma Grillo, ex compagna di scuola delle nobildonne, si presentano per il posto Violetta e Caterina Chiarelli, sorelle proletarie (una commessa di libreria, l'altra sarta) dotate di bell'aspetto figlie di sarta di madre a sua volta sarta.

Nonostante le notevoli differenze di origine tra le parti in causa, il contratto si chiude grazie a un bizzarro sogno di Iolanda ("Fidel Castro che atterrava con un idrovolante in piazza San Carlo e la riempiva tutta di maiali").
Comincia cosi' la convivenza tra le nuove affittuarie e gli altri inquilini dello stabile: Rebecca e le tre figlie Emi, Evi ed Eli (e il di loro padre mirmetologo, Davide, con la giovane amante Belinda che ha una crisi isterica ogni volta che sente nominare il nome di Rebecca);
l'architetto Mattia (Interior desiner apprezzato per il suo cattivo gusto) e le sue varie conquiste;
Emanuele e la novella sposa indiana che gli scappa presto di casa portandosi appresso tuttomapropriotutto.
e, son sicura, qualche altro personaggio che ora non mi ricordo..
c'è INES!! la collega di Violetta.. che si sta per sposare.. e la proprietaria della libreria (dove le due donne con il nome di fiori lavorano) che vuol venderla (la libreria) per aprire un karma-bar
--

Libro godibilissimo.. un po' di fatica iniziale a ricordare tutti i nomi e tutti gli intrecci..
però una volta partiti è un libro che si fulmina.
Geniale la scena dove Belinda va a farsi predire il fututo proprio da Rebecca (e questa gli dice che si sposeranno e che lei diventerà una casalinga).
Fanno sorridere a denti stretti tutti gli "uomini" di questa storia. Immaturi, insicuri, sognatori e anche un po' "faccine di tolla"..
Mattia che fa lo splendido e pensa di poter avere tutte le donne che desidera (anche se forse è davvero così).
Emanuele, il marito di Parvati, che crede ciecamente nell'amore, ma non in quello con le donne bionde e sicure di se (anche se non esita, dicendosi innamoratissimo della moglie, ad andare con Caterina per poi trattarla sgarbatamente il giorno dopo).
Eugenio, che quando si sente chiedere da Violetta di sposarla, prima si convince che quello che vuole è una casa, un cane, una figlia e la stabilità.. poi si convince che forse sta meglio senza casa e senza cane, e si rimette "in pista" tradendola con chiunque (anche se già lo faceva prima) ed accusando lei di non avergli prestato attenzioni sufficienti.
Davide, quello che molla la moglie e le figlie per una di 20anni.. ma che non si riesce mai ad odiare per tutto il libro, perchè comunque persona attenta e gentile e padre amorevole..

-Frasette-

"Diamo la casa a loro, Adelaide. Stanotte ho sognato Fidel Castro, che atterrava con un idrovolante in piazza San Carlo e la riempiva tutta di maiali."

A casa l'aspettavano due comodini da montare e, se aveva fortuna, una paella da scongelare.

Belinda Rocca, ventidue anni, prossima alla laurea, che lo aveva conquistato con il semplice ma sempre efficace metodo di andare a chiedergli una tesi presentandosi in accenno di gonna su collant, maglioncino incollato alle tette, nessun reggiseno e molto kajal.

"Stanotte mi sono innamorata per sempre fino alla fine del mondo dell'unico uomo che amerò finché l'universo non si ridurrà ad una pozzetta di fango."
Violetta restò molto impressionata: Caterina si fidanzava con regolarità, ma si innamorava pochissimo. Dopo John Taylor dei Duran Duran, non aveva più provato un sentimento di vera passione per nessuno.

... unite dalla zitellanza dell'una e dalla vedovanza dell'altra.

Mattia era bello senza vergogna.

"Noi" affermò con semplice orgoglio Caterina, "non sappiamo cucinare"
"Sia ringraziato il cielo. Ultimamente, tutte le amiche che invito qui si affannano a prepararmi humus di ceci, torte di pere, finto flan ai formaggi... c'è in giro un autentico eccesso di abilità culinaria".

"Io faccio vestiti per bambole gonfiabili"
"Sei una stilista, in pratica"
"Sarta, non stilista"

"Arredatore. E' una parola uscita dal vocabolario corrente più o meno nel 1964.."

"Il tradimento non m'interessa. Non ho abbastanza carattere per tradire. (...) Per tradire bisogna saper mentire, saper sopportare il rimorso, avare una grande opinione di se stessi, tipo: che mi importa se lo inganno, io mi diverto, ed è questo quello che conta. Insomma, bisogna essere molto forti. Io so che non ce la farei, glielo confesserei subito, piangerei e scoppierebbe un gran casino. Ho provato una volta, ed è andata malissimo."

Non era stato per niente semplice trovare due commesse col nome di fiore.

"Era tanto per criticare. Qualcosa bisogna sempre criticare, se no ti chiedono l'aumento."

Il Mago Marduk, veggente babilonese imprigionato in giovane corpo pugliese.

"Si! Certo che ti amo! Ma amare non vuol dire vivere insieme 24 ore al giorno sotto il giogo della routine, costretti all'impegno quotidiano del compromesso, piegati alla fatica della reciproca totale accettazione!"
Nonostante l'impeccabile costruzione della frase, Violetta non si fece fregare.

... gli imponeva la scelta tra due ipotesi altrettanto raccapriccianti, perderla per sempre o per sempre averla...

Emi ed Evi erano ancora in giardino a giocare alle Bambine Povere Sperdute in un Bosco Senza Niente da Mangiare.

... restò un attimo sulla soglia pensando che quella ragazza aveva qualcosa del serial killer: ma cosa?

E' L'ACCOSTAMENTO IL VERO SEGRETO DEL CATTIVO GUSTO.

Spesso il senso di colpa rende aggressivi.

Un uomo che lascia una moglie e tre bambine di grande charme per mettersi con un paio di tette! E un paio di culo! Quando sono cose che si possono tranquillamente avere ogni volta che le si desidera senza buttare per aria niente. E, cosa ancora più importante, quando sono cose a cui si può benissimo rinunciare, perché infondo chi se ne frega.

"Sai come sono le donne... fingono di interessarsi a qualsiasi cosa interessi l'uomo del momento.. poi smettono, ma solo quando per lui è troppo tardi".

... discorsi molto indiani, uno dice "il peso dei melograni è color fiamma" per dire "mi annoio a morte"

"Sono nell'impossibilità di dirti queste semplici parole "voglio divorziare". Perché? In fondo, sono riuscito a dirti di peggio. Perché questo no?"

Il guaio di questi momenti di allucinante chiarezza è che è impossibile stopparli. Una volta partiti, vanno avanti ad illuminare finché ogni particella di autoinganno non è esposta.

"Da allora evito donne di quel tipo"
"Che tipo?"
"Bionde, sfacciate, alte, sicure di sé"
Violetta guardò sua sorella, così bionda, piuttosto alta, tanto incosciente da poter sembrare sfacciata, sicura, più che di sé, di tutto, e si chiese se si fosse riconosciuta nel ritratto.
Ma Caterina sembrava completamente indifferente, e probabilmente lo era.
"Mentre le ragazze indiane..." continuava Emanuele, "sono diverse..."
"Bionde non sono di sicuro"

Non a questo l'avevano preparato lunghi studi, pacate letture, viaggi scelti e riflessioni creative.

"Quant'è rumorosa quella bambina... non è ora di insegnarle un po' di riserbo?"

"Chi se la prende, una separata di quarantun anni con tre figlie, taglia 46, prime rughe, cuore spezzato?"
"Hai un vero talento per venderti male.."

Una volta, alla ricerca di un autodiagnosi, aveva sfogliato per un po' una Garzantina, ed era arrivata alla conclusione di essere affetta da una blanda forma di autismo.

Il conferenziere era in boiler con un unico sopracciglio che andava da un orecchio all'altro.


Lo choc della separazione le aveva mangiato quattro quinti delle cellule cerebrali.

... la metà femminile dell'abominevole coppia..

"...mi scopa almeno quattro volte alla settimana. E, quando non mi scopa, sbava dalla voglia di scoparmi."

"... è che non mi va di avere "divorziata" sulla carta d'identità, tutto li."

... era durata meno di un ghiacciolo.

Poche cose hanno un effetto migliore sulla psiche di una donna abbandonata quanto scoprire che l'altra, quella per cui se n'è andato, è una perfetta idiota. Consola, e permette di vedere il proprio amatissimo perduto sotto una nuova luce: quella dell'imbecille.

"Quando l'intelligenza è spalmata in uno strato così sottile, si scrosta in fretta. (...) cercherà di risolvere le parole crociate facilitate.. Cercherà, ma non è detto che ci riesca."

"Non posso permettermi l'esborso emotivo. Sono in debito di fiducia nei confronti di me stesso, e ho uno sfaldamento dello strato protettivo dell'ego."

"... starti a sentire mi danneggia i tessuti cerebrali e il muscolo cardiaco."

Mattia (...) cercava sempre di fermarsi in modo instabile, e quindi si sedeva su superfici indatatte allo scopo, rifiutava divani e poltrone ed era capace di restare un'ora in una casa senza togliersi il cappotto.

"Voglio assolutamente sposarmi."
"Con chi?"
"Ma sei scema? Come con chi? Ma con te, idioa!"

Anche il padre di Belinda aveva piantato moglie e tre figlie per lei! Le Rocca rappresentavano una vivente vendetta delle amanti. Avrebbero dovuto sceglierle come bandiera della categoria.

"Vuol dire che i nostri sentimenti sono più fragili del materiale che manovriamo?"
(vetro)

"Io sono stata sposata, e ti assicuto che è una condizione umana molto sopravvalutata".

Stava per allontanarsi dalle sicure rive del linguaggio aziendale per tuffarsi nelle onde infide dei rapporti personali.

Eugenio aveva cominciato a chiedersi se non avesse interpretato in senso un po' troppo integralista la sua nuova vocazione matrimoniale. Dopo tutto, non è che gli scrittori famosi con moglie, figli, cane e station wagon fossero poi tutti talmente fedeli.

Come una squadra ormai rassegnata alla retrocessione, giocaca solo per divertirsi.

Lui voleva rimettersi con Rebecca (...). Ma non poteva farlo, se Belinda era così gentile e simpatica, così bella e sensuale, così amabilmente idiota. Non era possibile litigare con lei fino a raggiungere un parossismo di rabbia sufficiente a fare le valigie e tornare a casa. (...)
E come si fa a lasciare una donna se lei non ti aiuta gentilmente mettendosi dalla parte del torto? Come tanti uomini prima, durante e dopo di lui, Davide era mortalmente offeso con Belinda perchè non gli offriva nessun pretesto per lasciarla senza sentirsi in colpa.

"Adesso che l'ho conosciuta, voglio che la sposi. Mi sembra la vendetta più cattiva che posso inventarmi. Voglio che si leghi a quella deficiente per il resto della sua vita, e voglio osservarlo man mano che le si abbassano le tette lasciando scoperto il cervello come un'impietosa marea.
(...) Io non mi riprendo uno che ha potuto lasciarmi così.
(...) Se la deve sposare, e patire."

La zia protestava. "Cosa vuoi? chemi auguri di schiattare? Ma fallo venire, per me! Basta che non fumi a tavola e si metta le pattine!"

"Su da me. Ti faccio il training autogeno, così ti addormenti:"
"Dove?"
"Nel mio letto. E' una piazza e mezzo."

Si faceva vivo solo con rapide telefonate di mantenimento, un "Ciao amore, come va? Studi? Scusa ti devo lasciare..." e per altre ventiquattro ore non lo sentiva più. Non lo vide fisicamente tutta la settimana, e sabato sera, quando finalmente comparve, era nervoso e sfuggente, e già agli antipasti della loro consueta cena cinese cominciò a mettere avanti un programma di antibiotici, levatacce e altri elementi assorti che sconsigliavano una notte d'amore con la fidanzata.

Non si fanno tre figlie se non si ha un carattere ottimista.

Gaspare però era proprio carino: se solo uscendo di li non le avesse proposto di andare a bere qualcosa... se l'avesse baciata al semaforo, o le avesse indicato due paia di pattini a rotelle sul sedile posteriore dicendo "Ti va di andare a pattinare?"
(Gaspare) "Senti, possiamo fare un salto a una festa di amici miei, oppure possiamo prendere un DVD da blockbuster e andare a vederlo da me. Che dici?"
(...) era stata una serata utilissima che le aveva permesso di capire una cosa importante: lei, con gli uomini, aveva chiuso per sempre. Non era più in grado di gioire dei semplici piaceri che offrivano, se non era sostenuta dall'inebriante spinta dell'amore.
(...) se la salute la sosteneva, aveva davanti almeno una quarantina d'anni liberi da ogni impegno sentimentale.

"Non posso mica fare la ventenne anche molto dopo aver compiuto trent'anni..."

Ignorante come una capra e stupida come il pongo.

Lui avrebbe preteso tutta l'interminabile rava e l'altrettanto prolissa fava.

Caspita, l'uomo era sexy. Bastardo, magari, ma lanciava segnali ormonali di prima qualità.
"Lei e mago?"
"No. Personalmente no. Ma sono l'involucro attraverso cui si esprime Marduk, dio persiano della Lucida Visione"
"E... potrei consultarla? Potrebbe avere una visione per me?"
"Dipende. Lei è gay?"

Davide e Rocco si guardarono. Amici.

Lei gli sorrise e gli allungò una mano. "Eccomi qui, amore mio"
Emanuele la guardò dritta neglio occhi e le disse, scandendo bene le sillabe: "Levati di torno, compicoglioni. E, se ci incontriamo in giardino, girami al largo, perchè meno ti vedo e meglio è, stronza".
Richiuse la porta, sbattendola davanti a Caterina, che era rimasta immobile.

"Noi uomini siamo fatti così" commentò, rassegnato, Davide.

A conferma di questa affermazione del professor Cerruti, anche Eugenio si stava comportando secondo un classico schema maschile: accusare per nascondere la propria colpa.
Non c'era nessun dubbio che nelle ultime settimane lui avesse ripetutamente tradito Violetta. (...) Ma invece di dirle qualcosa tipo: "Scusami, sai, ho una storia con un'altra e sono molto nervoso" preferiva farle credere che era tutta colpa sua, di lei, Violetta, che (...) lo trascurava orribilmente.
"Hai ignorato per settimane le mie istanze affettive". (...) Se Violetta non fosse stata più che disposta a sentirsi in colpa, avrebbe percepito la malafede che maleodorante affiorava da queste parole

"... E' una antipatica a prima vista. Di quelle che se la tirano senza avere nessun motivo per farlo, solo che a furia di credersi chissà che strafighe, hanno convinto anche un po' gli altri idioti."

...Belinda con gli occhi rossi come due lici di posizione (...)
"Hai un Moment?"

"...ma è possibile che l'amore ti cada di dosso tutto in una volta, come un vestito?"
Sandra Rocca non ne aveva idea. L'amore aveva sempre avuto un ruolo marginale nella sua vita.

"Qualcuno ha del balsamo di tigre o di pantera?"

Emi vendeva un libro a Evi: "prenda questo, arcivescovessa, ci sono tutti i fiori antirughe con l'estratto di tachipirina."

"...fai andare a mille quell'insieme di cellule che conservi nella scatola cranica, ancora chiuse nella confezione sottovuoto."

"Comincia ad andare, tu".
Lui eseguì, contento della autorevolezza coniugale del gesto.


Titolo: Biscotti e sospetti
Autore: Stefania Bertola
Editore: Salani
Pagine: 237
Periodo: 2004
Ean: 9788884513595
Prezzo: € 12.50 (pagato € 3.50 al mercatino)







Thursday, May 8, 2008

Desidero informarla che le abbiamo trovato un cuore



letto in due giorni.
piacevole.. anche se mi aspettavo di meglio.
c'è un gran buttar su di personaggi, fortunatamente tutti riconoscibili e non incasinati.
la cosa pero' distrae un po' troppo dal discorso "chi scegliere"..
ma forse lo fa apposta..

-Frasette-

"avere una risposta per tutti è il mio sogno"

"Lei è cattolico?" "Sono cristiano"

"Ha presente quei giudici che decidono gli ergastoli o addirittura la condanna a morte? (...) E' come essere Dio. Solo Dio può disporre della vita e della morte, ma se lo fa un uomo, allora è come se quell'uomo si fosse elevato a suo rango divido. (...)
Lei sarebbe capace di decidere la morte di un uomo?"

"Bisogna fare una scelta, la più dolorosa di tutte. La vita di un uomo invece di quella di un altro."

Chiudo il cassettino e faccio "shuffle". Faccio sempre così dopo le prime volte che ho sentito un disco. E' per evitare la sensazione sgradevole di indovinare le note del brano che segue prima che i musicisti attacchino a suonare. E' una forma di routine che cerco di evitare, come i proverbi e i modi di dire.

E un uomo incredibile. Gli basta dire "sono io" per ottenere un brivido dall'altra parte.

le difficoltà più grandi che un trapiantato in contra sul fronte psicologico sono quelle legate alla crisi che si genera dalla consapevolezza di avere dentro di sé un organo di qualcun altro. (...) Non è solo il rifiuto di un corpo estraneo, ma dover fronteggiare l'idea che una parte di un'altra persona continui a vivere dentro di loro.

"Non la odio, la disprezzo, forse, ma non la odio..."

"Credi che sia così stupido da pensare che tutti debbano vederla a modo mio?"
"No, non di certo, ma, d'istinto, crederai sempre di essere dalla parte del giusto"

"Allora? Avrai pure qualcosa da chiedermi."
"In realtà no. Se ti facessi delle domande, piloterei le risposte, anche inconsciamente"

"Stai ragionando per assurdo" dico
"No, sto ragionando per possibile, anzi, dal tuo punto di vista, per probabile."

"Ho idea che il tuo rifiuto di compiere una scelta sia in realtà un alibi per desiderio di essere senza rimorsi con la minor spesa possibile."
"Sai come si chiama? Complesso d'innocenza"
"Chiamalo come vuoi, per me è soltanto un istinto conservatore ed egocentrico, Dici di non poter scegliere e sotto nobili pretesti non nascondi altro che la voglia di stare in pace con la coscienza e ignorare tutto quello che ti si agito intorno."

"Se ogni scelta che compiamo è fatta dentro una realtà che non abbiamo costruito noi, saremo sempre di fronte a scelte laceranti e ambigue. Voler agire senza sporcarsi le mani o abbandonare i propri principi non è possibile. "

I silenzi dolorosi delle donne belle le fanno ancora più belle. Di una bellezza incomprensibile.

"Si sono salvati tutti e due. (...) Significa che non è detto che la tua decisione sia l'ultima. Secondo me ti stai preoccupando troppo. Capisco il dilemma che stai vivendo, ma non credo davvero che per il Primario la tua parola sia decisiva."
"Ma devo agire come se fosse così, è quello che mi ha detto."

"Non è questione di intelligenza ma di sensibilità"


Titolo: Desidero informarla che le abbiamo trovato un cuore
Autore: Ugo Barbàra
Editore: Piemme
Periodo: 1999
Pagine: 270
Prezzo: 24.000 Lire (E 12,39 ma con il 50% di sconto su IBS l'ho pagato € 6.20)

Saturday, May 3, 2008

Attenti Al Gorilla



sarà felice il barese che finalmente mi leggo un libro di Sandrone..
ordinato su IBS.. insieme ai piccini di Spadanuda..

Il personaggio ha lo stesso nome e lo stesso passato dell'autore.
Ha fatto un sacco di mestieri ed è stato militante dei centri sociali (sia l'uno che l'altro), ma il personaggio del libro ha una caratteristica che l'autore non ha, una doppia personalità con la quale si turna. Sandrone non dorme mai..
quando lui "dorme", il "Socio" è sveglio e attivo, e gli lascia messaggio video registrati di ciò che fa e di ciò che sa (Sandrone fa il gorilla e a volte anche l'investigatore privato.. e il Socio gli da una mano).
Viene assunto per fare sicurezza in una ricca villa patrizia di una buona ed ignorante famiglia della borghesia milanese.. la sera della festa, la figlia sedicenne e ribelle di questi, Alice, ruba la pistola del padre e scappa dalla villa. In vari la rincorrono, ma c'è una moto ad aspettarla.
Il giorno dopo viene ritrovata cadavere, uccisa con un colpo della pistola del padre.

Sandrone viene portato in commissariato per un interrogatorio. Quando lui esce, entrano dei punkabbestia: gli amici di Alice.
Quella notte, i punkabbestia andranno da Sandrone a chiedegli aiuto. Uno di loro, Skizzo, il fidanzato di Alice, è accusato del di lei omicidio. Ovviamente gli amici lo ritengono innocente. Ovviamente chiedono a Sandrone di investigare. Ovviamente non hanno soldi per pagarlo.
"non si vive di solo pane".


04/05/08
sono a pagina 142, mi sa che tra oggi al lavoro e stasse lo finisco..
siccome sono una schiappa a scoprire chi è il colpevole.. stavolta gioco a fare una previsione.
son stati i genitiro ad ammazzare Alice perchè la nonna voleva intestare tutto a lei.
son stati loro a caricare Skizzo quando stava fatto e a fargli lasciare le impronte su moto e rivoltella.
vediamo se ci prendo.

04/05/08 Finito!!
ci avevo quasi preso.. cioè.. loro erano coinvolti.. ma l'omicidio materialmente l'aveva commesso Guarnieri, detto il Terrone, l'autista della contessa Augusta.
il movente non era l'eredità ma dei fondi che la coppia aveva fatto sparire dai conti della madre e i ricatti che il Terrone faceva a chi era andato a letto con Alice.

che dire.. bello leggere di Milano, dei Leonka (Sigh...) di punkabbestia e muratori bergamaschi..
un bell'intreccio incasinato.. che, anche se si intuisce qualcosa, solo alla fine si svela davvero.
bravo Sandrone.

Spettacolare il personaggio della Nonna sulla carrozzella con il marito toyboy Lars..
personaggio davvero strepitoso.

-Frasettine-

doveva scegliere se dare retta al proprio istinto di madre o affidarsi, come sempre aveva fatto prima, ai pareri dei dottori. (...) I primi dubbi li aveva avuti solo quando suo marito si era ammalato, e nessun dottore aveva potuto cambiare la sua sorte, nonostante le terapie, le operazione le convalescenze interminabili diventata poi un'agonia ancor più interminabile.

"Il tuo Socio si cura molto meglio di te".
"Perchè è un pignolo paranoico. Io sono un maniaco depressivo e voglio essere coccolato. Mi trascuro apposta per attirare l'attenzione."

"non me la sento (...) controllare che gli ubriachi non facciano a botte e che nessuno si infili l'argenteria nelle mutande è superiore alle mie forze."

lo stile generale oscillava tra il classico di gusto e il moderno di tendenza, (...)
I libri in varie lingue indicavano un livello di cultura superiore alla media o una sapiente cura della scenografia.

Cinquant'anni portati male. (...) Dormiva poco o lavorava tanto, poichè ostentava due belle borse sotto gli occhi.

Il ritornello era sempre il solito: secondo i sacri testi, non può esistere qualcuno che non dorme mai. Dovrebbe morire, o diventare un idiota in pochissimo tempo. Invece eccomi qua.

La villa era in una zona dell'hinterland, in un punto sparso tra la Brianza e il nulla.

Vedovizzato per cause naturali, la sua attuale moglie, Claretta, si era affangiata un po' come modella; di poca fama, ma con un ottimo fiuto per il caviale, visto che era riuscita ad accalappiare Paolo Gardoni facendogli interrompere una promettente carriera da gigolò.

Adesso che è un bancario modello si annoia, ma fino a quattro anni fa, quando si faceva due grammi di eroina al giorno, riusciva ad aprire le macchine con la chiave della Simmenthal e a metterle in moto con un ago usato.

Unico residuo dei suoi stravizi (...) un supremo disprezzo per gli spacciatori.

Se rinasco, oltre ad un cervello sano, voglio anche una famiglia ricca.

"Alla mia età non c'è più niente che faccia bene o che faccia male, solo chiodi nella bara"

"Non creda a quello che racconta Alberoni. per quello che ne so io, quelli della generazione di Alice sono alieni che mangiano carne umana."

"lui è Sandro Dazieri, il nostro nume tutelare."

Ho imparato l'arte della costanza dopo aver scoperto di NON assomigliare a Paul Newman.

"da voi le chiacchiere amichevoli finiscono spesso con il torcipollici e lo stivaletto malese."

Con gli anni avevo imparato il segreto per tenere a freno gli scatti di collera: esercizi di respirazione e alcool.

"Sei schizofrenico?"
"Una specie, una specie strana. (...) Siamo in due, qui dentro. Non siamo molto diversi. ma un po' si. Non mi dimentico le cose, solo mi ricordo la mia parte. E l'altra metà di me si ricorda il resto. Ci dividiamo tutto, io e lui, non posso farci niente, mi dispiace"
(...) Certo, la cura potrebbe funzionare, ma io perderei una parte di me, magari quella che ti sta parlando in questo momento. Sarebbe come morire. Io non ci sarei più."
"Tu ci saresti ancora. Solo saresti.. intero. Guarito"

"Quando ci siamo messi insieme, la prima volta che abbiamo fatto l'amore.. eri tu?"
"(...) Non ero io. Era quell'altro."

l'affaire Skizzo aveva gettato un bel po' di cacca su tutti i circuiti alternativi milanese e Daniele sperava di poter dimostrare che si trattava di propaganda reazionaria.

Ci saranno state circa cinquemila persone, senza look particolari. Ormai i punk sono in disarmo e i giovani metallari sfiorano la cinquantina. La divisa più diffusa era quella rifondarola, scarpe da ginnastica e giubbotto, ma non mancavano i benvestiti e i padri di famiglia. (nota mia: sigh.. che nostalgia del leonka...)

Mai piombare in casa della fidanzata senza avvisare, soprattutto quando la regola è: fai quello che ti pare basta che non me lo vieni a raccontare.

Quando il gioco si fa duro, i furbi vanno nelle retrovie.

"Scusa Lars, fai parlare me. Lei è volutamente sgradevole, ma ripeto che non m'impressiona. "

Le notizie che mi avevano risollevato mi erano state portate nel pomeriggio da Daniele Zucchero in persona: da buon guerrigliero, non ama usare il telefono per le questioni riservate.

"se desideravo una vita agiata, mi facevo assumere alla Microsoft"

I lavori di sorveglianza erano pagati a ore e riuscivo a tirar su un bel po' di quattrini con il trucco del cambio istantaneo, senza imbottirmi di anfetamine come quasi tutti i colleghi. Beccavo subito quelli che erano stati di punta notturna: tutti con i medesimi occhi a palla e la ciarla a mitragliatrice.

(mentre sta aprendo la porta per entrare di nascosto in casa dei borghesi..)
In un decimo di secondo tutti i peli del mio corpo virarono al bianco latte.
Luce verde.
Ecco come si era sentita Bernadette all'apparizione della Madonna.

"piantala di compatirti, che ti piace essere quello che sei. Almeno puoi continuare a fare l'eccentrico."

"piantala di compatirti, che ti piace essere quello che sei. Almeno puoi continuare a fare l'eccentrico."

"Che accidenti di festa è?"
"Balliamo sulle musiche dei cartoni animati e, vestiti con i sacchi della monnezza. La prossima volta che vieni a Roma ne organizziamo una in tuo onore."
"Alberto, hai quasi 40 anni! Non ti pare di aver passato l'età per fare il cretino?"
"Non capisci un cazzo. Qui è pienod i fiche e stasera rimorchio!"

Il bigliettaio, giovane e simpatico, al secondo passaggio si decise ad accettare un sorso, e ci spostammo a chiacchierare nel corridoio. Amabilmente, come fanno due estranei che si piacciono e che sanno non si incontreranno mai più.

... mi sentii appariscente come un prete sulla neve.

le chiavi articolari fanno un male cane..

Silvia giunse con due bicchieri di gin tonic. Santa donna.
"Non te lo meriti, ma l'ospitalità è sacra."

training autogeni farmacoguidati.

"Augusta, vedi di comportarti da adulta, una volta nella tua vita! Ci sono cose più importanti, adesso, che il tuo amor proprio"


Titolo: Attenti al gorilla
Autore: Dazieri Sandrone
Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)
Prezzo: € 8,40 (pagato € 5,88 con lo sconto del 30%)
Periodo:1999
Pagine: 222