Wednesday, July 30, 2008

Delitto in Casa Proust



ooooh.. che bello quando un libro a cui non dai due lire, ti si rivela subito delizioso dopo poche pagine.. son proprio felice.
Preso sempre a CdC.. e non volevo accattarlo perchè 3 € per un'edizione che nuova ne costa 9€.. mi parevano troppi..
Fa parte della collana "i luoghi del delitto"... è una collana bellina da impilare sulle mensole.. ma di due che ne avevo gia' presi e di uno che ne ho letto.. non son rimasta molto entusiasta.. per cui ero combattuta tra il prenderlo per metterlo in mensola a far arredamento e il non prenderlo temendo fosse una ciofeca troppo costosa (con 3 euro, se ravanavo, ne prendevo 3!!)
e insomma.. accattatevillo... ho letto una quindicina di pagine mentre facevo una vasca ghiacciata.. ed è proprio delizioso!!

E ZEPPO DI IRONIA!

Si comincia con il ritrovamento del cadavere della presidentessa della Proust Association trovato nella casa in cui Proust trascorse l'infanzia ed ispirò "alla ricerca del tempo perduto".
I sospettati sono molti, visto che sta per tenersi in quei giorni l'ennesimo congresso/concilio/simposium sul poeta.
La vittima non è certo uno stinco di santo, anzi.. è un'arrivista calcolatrice che non esita ad approfittare delle situazioni sfavorevoli degli altri per ricattarli ed ottenere posizioni di prestigio e fama.
(ho avuto un po' di difficoltà nel memorizzare i personaggi, forse per via dei nomi in francese.. e per il fatto che erano tutti legati all'ambiente letterario).
Insomma.. ognuno di loro aveva un buona ragione per eliminare la presidentessa.

Il professore francese che stava per far uscire la sua "biografia definitiva" su Proust e che invece scopre, dalla bocca di lei, che sono stati ritrovati 15 quaderni del poeta e che, di conseguenza, l'opera del professore che sta per essere data alle stampe non è più tanto definitiva ma, anzi, superata prima ancora di vedere la luce.
Lo studioso americano al quale lei riesce ad estorcere una cattedra negli stati uniti, un editore francese che lei ha fatto innamorare, divorziare e (quasi) perdere il lavoro.
C'è anche Gisele, la segretaria della presidentessa, quella che ha trovato i quaderni.
Con la solita mossa infida, la presidentessa se li fa consegnare e li usa a suo favore.
E abbiamo anche il visconte con il quale la tizia voleva annunciare il fidanzamento.. ma questo si capisce subito che non c'entra nulla.

Intanto l'ispettore
Foucheroux indaga e viene raggiunto dal commissario Leila, sua spalla, che gli porta il dossier sulla presidentessa.
Scopriamo che Gisele ha messo del sonnifero nella marmellata della vittima per farla addormentare e riprendersi i quaderni, che questi quaderni sono stati messi in una borsa, la borsa affidata alla governante della villa.. che a sua volta l'ha affidata al cameriere di una locanda e che è stata presa per errore da un gruppo di vacanzieri italiani.
C'è una figura nera che segue Gisele e la ricerca di questa borsa e che cercherà di ucciderla annegandola nella palude (Gisele, non la borsa). Si tratta dell'editore "rovinato" dalla presidentessa. E' lui l'assassino della donna che, preso dalla gelosia e dal senso di abbandono, la colpisce con una statua alla testa.
Bello anche il passaggio personale tra Gisele e sua sorella Yvonne, quello in cui scopriamo che la sorella perfetta con la famiglia perfetta, in realtà tanto perfetta non è se lei è disposta a mollare tutto e a scappare con lo stesso uomo che aveva sedotto e abbandonato Giselle.. senza sapere (ovviamente) che si trattava dello stesso uomo.


-Frasette-

...terminata una diatriba rivolta alla collega sugli svantaggi del punto mosca per accorciare gli orli..

...quando le si chiedeva cosa facesse nella vita, rispondeva "Il meno possibile".

Foucheroux tornò alla lettura, commovente nel suo zelo. Sapeva come leggere. Girava le pagine con delicatezza e senza fare il minimo rumore, a intervalli regolari. Poca gente è capace di trattare un libro come si deve.

Quel giorno (Gisèle) venne a sapere che (Malik) era psichiatra al Sainte Anne e faceva ricerche sulle rappresentazioni letterarie dell'isteria. Suo padre era un diplomatico libanese e sua madre un'attrice francese che aveva avuto un certo successo in opere d'avanguardia. Era vegetariano e preferiva di gran lunga Corelli a Vivaldi.
Fu solo molto più tardi -troppo tardi- mel suo minuscolo appartamento di rue des Plantes, che le parlò di Catherine e dei loro due bambini.

Marylis "pensava" a una tesi di laurea su Proust e le scrittrici del sud, e quando lui aveva scherzato "Non è stato già fatto?", aveva risposto, con la sicurezza critica dei suoi vent'anni: "Oh, certo.. ma male. Sai.. la vecchia scuola."

"La guida del perfetto proustiano.." ripetè il commissario, sbalordito.
"Ah, non conosce questo capolavoro? -ironizzò lei- Noi ne abbiamo ricevuti due esemplari. Mi permetta di offrirgliene uno.."

... il colpo del canonico oggetto contundente.

Gisèle condusse la doppia vita delle amanti che aspettando invano che, per loro, si lascino le legittime spose. Le statistiche erano contro di lei ma, come le altre, pensava di rappresentare l'eccezione.

"tutto-quell-che-avete-sempre-voluto-far-credere-di-sapere-su-Proust-senza-mai-averlo-letto"

(Max Brachet-Léger) affondava in una poltrona di cuoio nero, gli occhi semichiusi, i capelli in disordine, in preda a una delle sue celebri crisi di angoscia esistenziale. (...) In un momento di debolezza di cui solo il ricordo bastava a fargli sentire di nuovo un turbamento che lo portava sull'orlo del godimento retrospettivo, aveva detto di si.
Il grade critico parigino affondò ancora di più nella poltrona, prese l'augusta testa tra le mani delicate da intellettuale, e come tutti gli amanti abbandonati del mondo si mise a piangere, con grandi singhiozzi patetici e poco eleganti.

Attribuiva la scelta degli studi in francese l'eccellente pronuncia alla memoria di una lontana antenata della Louisiana, senza indicare tuttavia che, probabilmente, aveva fatto parte di uno dei numerosi lotti di prostitute deportate a New Orleans nel XVIII secolo.

Critica della critica dei racconti critici: una visuale trasatlantica.

... libri di ogni tipo, che testimoniavano dei gusti eclettici della padrona di casa in campo letterario, o almeno il desiderio di far vedere che leggeva.

Strinse la mano tesa e fu presentato ad alcune persone, di cui fece una questione di puntiglio dimenticare subito i nomi senza importanza.

...champagne minimamente decoroso.

...ebbe l'impressione di veder comparire un angelo della misericordia di un quadro preraffaelita.

...si lanciò nella sua tesi sostituendo semplicemente "è un grande piacere" con "è un triste onore venire a parlare davanti a voi oggi della problematica del pluritesto..."

...la sua buona educazione non gli avrebbe permesso...


...parlavano con le stesse intonazioni, la stessa sintassi, e un sovrano disprezzo per niente mascherato da una ostentata gentilezza.

Gisèle gli disse che aspettava un figlio suo.
Egli usò con eleganza una serie di epitropi, da cui venne fuori che era un suo problema e che, ben inteso, era pronto, finanziariamente, ad assumersi la responsabilità di un aborto.



Titolo: Delitto in casa Proust
Autore: Monbrun Estelle
Editore: Robin (collana: I Luoghi del Delitto)
Periodo: 2007
Pagine: 238
Prezzo: 9 € (pagato 3 € a CdC)


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