Thursday, July 3, 2008

Luna Bugiarda



Libro preso a "cose di casa" solo perchè costava poco (€ 1.20!!)

E' il secondo della serie in cui il protagonista è un Maggiore Tedesco della Wehrmacht , Martin Bora. Ultimamente è la mia cabala, quella di iniziare a leggere un autore al secondo romanzo.. chissà che vuol dire...

Non si può definirlo un capolavoro, ma l'ho trovato molto bello e molto piacevole, anche se ambientato in un periodo triste e malgrado il protagonista sia un maggiore tedesco.
Che Bora sia uno splendido personaggio lo si percepisce durante tutto il libro, ma è nelle pagine finali che esplode in tutta la sua umanità e in tutta la sua complessità dovuta al periodo storico in cui vive.

Il libro inizia con Bora colpito in modo grave che riceve i primi soccorsi, quelli che gli salveranno la vita ma non la mano sinistra.
Ancora convalescente, gli viene chiesto da un centurione fascista di indagare sull'omicidio di un notabile, tale Lisi.
Lisi, costretto su una sedia a rotelle da 20 anni, è stato investito nel cortile della sua villa di campagna, ma, prima di spirare, riesce a tracciare una C col sangue sulla ghiaia.

Bora chiede l'aiuto dell'investigatore di polizia, Sandro Guidi. Tra i due c'è collaborazione, molta freddezza, scarsa simpatia e spesso qualcosa che rimane sul gozzo a Guidi. L'investigatore è anche impegnato nella caccia ad un evaso, un pazzo che uccide uomini ai quali poi leva le scarpe (non sapremo mai perchè).
La prima sospettata dell'omicidio è la moglie del Lisi, che si chiama -guarda caso- Claretta.
Sintomatico il fatto che, per tutto il libro, i fasci cerchino di trovare in fretta un colpevole (la moglie avida) per non indagare oltre nella vita di Lisi (che prestava soldi anche ai camerati) e per spartirsene l'eredità (come l'auto e la villa).

Durante le indagini, Guidi si "innamora" di Claretta e cerca di scagionarla in ogni modo, mentre Bora la tratta freddamente.
Vengono interrogati vari personaggi:
la serva che lavorava in casa Lisi (e della quale era l'amante) e che finisce sotto un tram;
il Centurione De Rosa che si faceva prestare soldi da Lisi e che sequestra l'Alfa Romeo di Claretta per regalarla alla sua amante sposata;
la levatrice che praticava aborti alle varie servette che finivano messe in cinta dal Lisi;
la madre di una di queste ragazze, morta di aborto, il cui padre era andato dal Lisi con l'intento di ammazzarlo ma che poi lo troverà agonizzante in seguito all'investimento;
il fidanzato che Claretta aveva prima di sposarsi e che si chiama -guarda caso again- Carlo.
Intanto, il fuggiasco che ruba le scarpe ai morti viene ucciso..

Bora e Guidi, rimasti a piedi con la macchina di servizio della polizia, vagano per la campagna veneta e vengono raccolti da uno strano personaggio: Moser.
Questi è un vecchio che vive in una villa ormai in rovina, ultimo rimasto di una famiglia di combattenti e di soldati. Nella sua villa, chiamata "la villa della mezzaluna" per via delle bandiere turche che i suoi antenati avevano portato via agli ottomani in battaglia, Bora e Guidi passano la notte.
Moser parla tedesco e ha conosciuto il padre di Bora; ricorda di averlo visto eseguire un pezzo di Mozart durante un concerto a Lipsia. Nella villa c'è anche un fortepiano che Mozart bambino, di passaggio a Verona, aveva suonato e che suonerà anche Bora durante la notte.

Alla fine, Bora capisce che il segno tracciato per terra da Lisi prima di morire non è una C ma una luna calante, come quella delle bandiere turche di "villamezzaluna".
Bora va con Guidi a casa di Moser; questi, serenamente, gli confessa di aver ucciso Lisi perchè lo stava strozzando con i prestiti e perchè intendeva confiscargli la villa per trasformarla in un hotel, cosa che Moser non potava accettare visti i trascorsi gloriosi di quell'edificio.

C'è molta umanità in queste ultime pagine quando Moser, con un'educazione di altri tempi, sale le scale per andare a prendere le sue cose prima di essere condotto in carcere.. e poi quando si sente uno sparo, e Guidi capisce che Moser si è ucciso con la pistola che Bora gli ha passato per suicidarsi...
e quando ancora, finalmente, Guidi capisce che Bora ha fatto in modo che gli ebrei rastrellati riuscissero a fuggire, dando loro un mezzo malridotto e indirizzandoli su un percorso notturno e accidentato in modo che il furgone si rompesse e loro potessero approfittarne.. e che l'aver consegnato Carlo alle SS, sapendo che sarebbe stato ucciso, era il prezzo che Bora pagava con la sua coscienza per non essere scoperto come un "amico degli ebrei"..

davvero molto molto belle le ultime pagine.

-Frasette-

"Il camerata Lisi non era un uomo controverso. Era solido, con una grande fede e un cuore d'oro."
"Dubito che i partigiani o degli avversari politici sarebbero colpiti dal cuore d'oro di un fascista."

Guidi avvertì la trasandatezza dell'essere in maniche di camicia. (...)
Bora, invece, era tutto acciaio e cuoio, e polsini inamidati.

La modestia scrupolosa di questa stanza rivelava la lotta deficitaria della piccola borghesia per mantenersi rispettabile. Più importante, poteva rivelare l'onestà di Guidi.

"Signor Maggiore, si tratta di uno squilibrato molto pericoloso. Come se questo non bastasse, è armato."
"per noi sarà solo una pallottola in più da schivare."

Turco stava frugando nei cespugli, a testa scoperta, con il coraggio fatalista della gente siciliana che secoli di oppressione hanno abituato a fare quello che semplicemente va fatto, con un'impassibilità quasi stolida.

Guidi non aveva mai visto Bora imbarazzato o a corto di parole.

(...) lo smalto delle unghie delle mani e dei piedi appariva perfettamente intonato alle sfumature di rosa della vestaglia, delle pantofole e della carta da parati.

A Guidi l'osservazione suonò un po' falsa. (...) Le donne si proteggevano spesso in quel modo, l'ispettore lo sapeva. E lui, a differenza di Bora, era incline a perdonarle.

Quello che mi stupisce è che Lisi potesse leggere di architettura e decorazione di interni, e avere ugualmente un gusto così atroce.

"Perchè sono un ufficiale tedesco e posso fare come mi pare."

"Probabile, ma non provato. (...) se fosse stata Claretta ad uccidere Lisi, potrebbe biasimarla, in tutta onestà?"
"le ho già detto una volta che non mi è stato chiesto di occuparmi di questo caso perchè formulassi giudizi morali. Lei si preoccupa di questioni etiche molto più di me."

Sua Altezza Reale Imperiale Apostolica.

Stava cercando di capire la classe sociale della donna dall'accento e dalla cadenza, e quanti anni potesse avere.

"Che razza di generazione è la tua, che preferite farvi ammazzare anziché far l'amore?"
"Non arriverei a quel punto, Herr Obers. Se potessi scegliere..."

Quando De Rosa ricomparve con le calze ai piedi e tirandosi su i pantaloni della divisa, trovò il maggiore in piedi in soggiorno con l'aria di disapprovazione, come se per un tedesco non calzare gli stivali fosse peggio che avere un'amante sposata."

Quella sera preferiva l'agonia della carne al dolore dello spirito.

(...) era russo. Ed era pazzo, il che probabilmente lo rendeva migliore della maggior parte della razza umana.

"Il difetto di voi latini è che confondete la fermezza con la crudeltà."
"E già. la stessa fermezza che ha spinto un nordico -o dovrei dire un ariano?- a portar via su un camion un mucchio di gente colpevole solo di scambiare la domenica con il sabato!"

"Quando mi ha presa in moglie (...) g'avevo solo la dota del Friul: tete e cul..."

(quando la suora vuole fare la barba a Bora, ricoverato dopo due giorni di coma)
"Sia buono. Mi conceda la possibilità di guadagnarmi il Paradiso."

Da uomo d'onore quale si pregia discutibilmente di essere.

"Ha la mancanza di umorismo di un inquisitore, senza la spietatezza che l'accompagna."

"(...) quello che Mussolini ha detto di voi italiani: cercare di governarvi non è impossibile, solo inutile."

"Ho colpito Lisi con tutta l'amarezza della mia povertà, della mia solitudine, di fronte alla sua ricchezza disonesta e al suo gusto abominevole." Bora su era avvicinato al fortepiano e Moser gli rivolse un sorriso benevolmente. "Na, Herr Major, spero per il vostro bene che non corriate mai il rischio di perdere la vostra amata casa, come è successo a me."
La sincerità di Bora fu sorprendente, considerando che era presente anche Guidi.
"Ci penso spesso, Herr Moser, con la guerra che va come sta andando. Se i miei turchi mi sconfiggeranno, perderò molto di più della casa. Rischierò di perdere la mia patria."
"Dunque mi capite."
"No, capisco la necessità di uccidere, non di commettere un delitto. E per la mia sanità mentale, come soldato devo essere capace di differenziare le due cose."



Titolo: Luna Bugiarda
Autore: Ben Pastor (è una donna, italiana)
Editore: Hobby & Work
Periodo: 2001
Pagine: 350
Prezzo: € 15.50 (sul retro c'era un prezzo in offerta di € 6.90 ma al mercatino l'ho pagato solo € 1.20!)

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