Friday, July 30, 2010

Un Disco dei Platters


Preso a CdC..
è il seguito di Macaronì.. quello del mio amatissimo Parsues..
peccato che di tutto il precedente libro, mi ricordassi davvero solo l'oste e zero assoluto della trama. -.-

3 misteri:
-Il secondo conflitto mondiale sta per finire: in una notte di neve un soldato tedesco parlante italiano ed un soldato italiano guidano una jeep anfibia con 4 casse di inestimabile valore, forse documenti militari. L'auto scompare nella neve e nessuno vedrà più lei e i suoi occupanti.
-La stessa notte, un grido disumano nella notte sveglia i paesani.. ma non si trova chi ha lanciato quell'urlo.
- il cadavere di un giovane, di massimo 20 anni, viene trovato a faccia in giù nell'acqua gelata del torrente della Guelfa.. la faccia però non ce l'ha più e la Cesira è certa che gliel'ha mangiata la Borda

La guerra è finita da circa 15 anni e il maresciallo Santovito, spito da una certa nostalgia, decide di tornare "in quel paesino sull'appennino tosco-emiliano" in cui erano accaduti i fatti di "macaronì" e, durante il viaggio in treno che lo porterà alla meta, fa la conoscenza di Raffaella, la bella maestrina ferrarese.
Il paese pero' è cambiato "tutto moderno, tutto plastica e luci", l'osteria è stata sostituita da un "ristobar" con juke-box e flipper.

Sono i primi anni '60 e i ragazzi del paese si mescolano con i figli dei villeggianti che sono arrivati dalla città in cerca di fresco.
Due di loro, giocando ai cacciatori di tesori, moriranno... Claudio, 8 anni dalla città, saltando su una mina e Rino, 12 anni del vicino paese di San Prospero, affogato nello stesso fosso in cui, anni prima, era stato trovato il corpo del giovane. Anche questo ragazzo verrà trovato senza faccia.. e ancora la Cesira darà la colpa alla Borda.
E' tutto un via vai di personaggi vecchi e nuovi: Collina detto Stalin, l'autista della corriera e "sindacalista" a tempo perso. Frabbone, il fabbro del paese. Stelio, il figlio di Stelia, che ha 16 anni, non parla ma si fa capire e guida la macchina -senza patente- per portare gli ospiti dalla fermata all'albergo ricavato dalla villa della Contessa. Il Romitto del castagno, che dice di essere il custode del tesoro della Regina Selvaggia e vive nell'abazia diroccata sul monte, i vecchi Ligera e Bleblè.. Ares Amadori, il maresciallo (pure lui ferrarese) del paesino; Gargiulo, carabiniere "terrone ligure" e uno strano tedesco che va in giro in bicigletta, campeggiando per boschi.

L'istino prevale e Santovito comincia ad indagare suo malgrado, perchè c'è qualcosa che non torna nella morte dei due ragazzi.
Claudio è saltato su una mina "a strappo".. di quelle che si innescano quando si tira un filo teso.. quel filo non può essere li da 15 anni, troppe persone sono passate su quella strada.. e Rino era un ragazzo dell'appennino che sapeva nuotare, non avrebbe mai potuto annegare in pochi centimetri d'acqua.
Raffaella si attacca alle costole di Santovito e inizia ad indagare assieme a lui (ed anche a fargli una corte velata).
I carabinieri vanno a cercare il Romitto, quello che ha raccontato ai ragazzi del tesoro della Regina (e che i ragazzi stavano cercando la sera in cui sono morti).
Il Romitto non si trova ma Raffaella trova una piccola pala sotto ad un pero (il luogo in cui si dice sia sepolto il tesoro). Verrà trovato morto, anche lui nel fiume, ma ucciso con una pietrata alla nuca.
Ares sospetta di tutti. Perfino di Santovito (prima di scoprire che questi è un suo superiore) e poi del tedesco.
Parlando con i suoi vecchi "compagni", vengono fatti strandi discorsi, si parla del passato e di quell'autoanfibia che venne trovata nascosta sotto un ponte con tutte le armi a bordo.. l'auto venne smotata dal Frabbone che con l'elica ci fece un ventilatore da soffitto, la piccola pala la prese uno che ora non mi ricordo e che la diede ai ragazzi per cercare il tesoro e le armi vennero nascoste nelle grotte dei contrabbandieri.
Dei due occupanti nessuna traccia, probabilmente disertarono o furono uccisi.
Raffaella trova, nella "tana" del Romitto, una fibula etrusca e molti libri antichi, ma un rumore la spaventa e la fa scappare.
Quando torna con Santovito (col quale intanto fa "all'amore") la fibula è sparita, il libri sono di nuovo in ordine e una lapide nel pavimento dell'abazia sembra rimossa e rivala una piccola nicchia.
I pezzi cominciano ad andare al loro posto: il tesoro dei nazi non erano documenti militari ma gioielli etruschi (il romitto li aveva mostrati anche a Stelio che li aveva disegnati). La notte della fuga, il tedesco e l'italiano si erano divisi, prendendo due scatole a testa.

-Frasette-
Sono orme di scarponi chiodati, forse militari, ma capire se chi li indossava era tedesco o italiano... Chi trova un cadavere, gli toglie prima di tutto le scapre e se le mette ai piedi.

Lei, la Maria di Caio.
Ci sono troppe Maria in paese e così, per distinguere una dall'altra, la gente aggiunge il nome del marito o dell'uomo con il quale vivono, come nel caso della Maria di Caio.

Era vecchio, talmente vecchio che nessuno in paese lo ricordava giovane.

"Quando ti dicono che non sei vecchio come sembri, vuol dire che non sei più giovane come vorresti essere."

"Tranquillo compagno. Male non fare, paura non avere."

"Io credo a quello che vedo."
"Ci sono cose che si vedono solo dopo averci creduto. (...) Per esempio, il tesoro. Metti che chi era andato per scavare sotto il pero avesse poi trovato il tesoro... Se non ci avesse creduto, non avrebbe neppure cominciato a scavare."

"Come stai?"
"Da povero vecchio."

"Ci vado quando mi pare, se non le fa schifo. O ho da rendere conto?"


Titolo: Un disco dei Platters
Autore: Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli
Editore: Mondadori (collana Oscar Bestsellers)
Periodo: 1999
Pagine: 332
Prezzo: € 9.00 (pagato € 4.500.. sti maledetti sanno che Loriano vende e l'han messo carissimo per un economico!)

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