Thursday, July 8, 2010

L'Osteria della Fola


Me l'ha regalato la Terroni un paio di mesi fa, quando andammo a cena da Zenzero.
Io le regalai "E' stato un attimo" di Sandrone (che le è piaciuto una cifra) e lei mi regalò questo e "il paese delle amanti giocose"..
Inutile dire che dopo aver letto 4 volte la parola BOSMA e FOIONCO.. e, soprattutto, BESTIAZZA, ho ordinato su ibs i primi 4 romanzi di Camilla ^^

Sono racconti... e io ODIO i racconti.. ma questi.. quanto mi sono piaciuti!
il primo, soprattutto..

L'OSTERIA DELLA FOLA
Tina è un'ostessa di una locanda del modenese che si fa praticamente tutti gli avventori più carini (con buonapace del marito che finge di non sapere).
Quando arriva il professorino Aldro Vandi "addirittura" da Bologna, giunto fin qui sulle tracce della Bosma (e di altri animali fantastici), la donna gli fa una corte spietata e sfacciata.
Aldro cederà la notte in cui, ebbro di felicità per essere riuscito a catturare la Bosma, avrà voglia di festeggiare con un po' di buon sesso..
peccato che la Bosma, imprigionata nella legnaia per la notte, gli venga servita l'indomani a pranzo.. metà al forno e metà lessata..
"Non è la prima volta che cuciniamo la cacciagione portata dai nostri clienti. Però mi deve togliere una curiosità. Come si chiama la bestiazza che ci ha portato?"

UN ANGELO PER WILIGELMO
questo non l'ho capito molto..
credo di aver capito che si favoleggi su come Willigelmo (ma ci sono arrivata dopo aver letto tutti gli altri con Camilla) abbia scolpito la facciata del duomo di Modena.
Ispirato da un angelo/donna che aveva molto sofferto.

LUCIANA DI CASUMARO
Questo è triste.. racconta di questa ragazzina povera, con il vestitino sempre più stretto, che viene caricata dal signorotto del paese che le sa tromba in cambio di due cioccolatini.. sui queli lei pero' si stenderà, rovinandoli.

LA TERESA IN BICHINI SULLA SPIAGGIA DI PORTO GARIBALDI
questo mi è piaciuto tanto perchè mi ha ricordato le mie, di giornate al mare..
Si favoleggia che la Teresa, la più bella del paese di Scortichino, sia in villeggiatura a Porto Garibaldi e che indossi addirittura un "bichini" (senza la kappa). I più intrepidi vorrebbero partire in bicicletta ("se partiamo alle 6, col fresco, per le 11, comodi, siamo in spiaggia) ma qualcuno propone di noleggiare una CORRIERA. E così fanno, ma salgono anche donne con i bimbi, e "sporte" con salami e bottiglie di vino..
Ma il viaggio con la corriera è cmq lungo.. perchè le strade e i tempi son quelli che sono.. addirittura bisogna fermarsi a far raffreddare il motore del mezzo dopo una salita.. e i viaggiatori ne approfittano per mangiare tra i campi.
e poi chiacchiere, tante.. e racconti..

UN GIORNO DI MATILDE
Pederiali parte da un fatto (presumo vero) che narra che un giorno Matilde partì a cavallo per controllare i confini delle sue proprietà nel mantovano (e da qua probabilmente inizia a favoleggiare) doveve vivevano pochi uomini. Uno di questi era Giovanni, detto Cane, che fu scelto per accompagnarla.
La pioggia costringe i due a fermarsi e a cercare riparo in una baracca. Poi "liberano" gli altri servitori e proseguono da soli. In un clima di confidenza raggiunta anche grazie ai profumi del fieno e delle rane cotte sulla fiamma, Matilde riflette su questo strano uomo che ha per compagno di viaggio, un uomo che sembra non avere nulla mentre a tutto.. e lei, la donna più potente del e ricca del mondo, era riuscita ad essere felice solo al ricordo di quella carne (le rane) che mangiava da bambina, cucinatele dal padre.
Ma lei è Matilde, ed è a Canossa che deve tornare.

L'ULTIMO LUPO
Racconto breve dal finale triste.
Un lupo, l'ultimo della sua genìa, si aggira per la pianura in cerca di cibo e della sua compagna.. ma gli odori della modernità hanno ormai coperto tutto il resto.. ed egli finisce ucciso da una macchina.
Gli spazzini lo scambieranno per un randagio qualsiasi e lo butteranno nella spazzatura.

IL GIARDINO INCANTATO

(mi è piaciuto ma non l'ho capito... strano, eh?)
In pratica c'è questa statua di un angelo che prende vita ma che non si sa se è maschio o femmina. Poi viene "rubato" e fatto prostituire nel bordello di uno, sempre in competizione con un altro per quello che riguarda i freak dei due bordelli.. (il giardino incantato, appunto)

AZZURRA DEI ROSPI VA AL GRAN BALLO
Azzurra è una bambina che ama giocare con i rospi. Questi non hanno paura di lei e le lasciano fare tutto.. sono pero' le altre bambine ad evitarla per questo suo amore per gli animali. Ma crescendo Azzurra si interessa sempre meno ai rospi e sempre di più ai vestiti da donna della madre, anche se agli anfibi continua a parlare e a raccontare i suoi sogni.

Poi un giorno, ottiene dal padre il permesso di andare al Gran Ballo Spinelli.
Ci va con le amiche, in bicicletta.. quando tornano, c'è la nebbia... ma Azzurra è talmente felice che pedala davanti a tutte.
Finisce nel fiume, dove ad accoglierla ci sono le fate e i suoi amici rospi, ma i medici diranno che non è morta per annegamento ma per arresto cardiaco.

L'UCCELLO DEL LAMBRUSCO.
Questo racconto di Betonica che vede il foionco e che per anni continua a cercarlo usando il lambrusco come "trappola" è bellissimo!!
soprattutto il finale, in cui abbiamo il Parmeggiani Betonica arrestato dai carabinieri per ubriachezza molesta: aveva festeggiato col suo amico foionco la nascita del pulcino, brindando con il lambrusco che il foionco rubava dalla cantina del prete!!!

LA BATTAGLIA DI FIUMALBO
racconto romantico sulle figure di Matilde, dei suoi cavalieri e delle creature fantastiche che una notte si staccano dalle facciate di alcune chiese per ritrovarsi nel bosco a parlare del loro triste destino: l'essere sopravvissuti per secoli nella memoria della gente per sparirne quasi totalmente negli ultimi 50 anni.
Testimoni di questa lenta processione notturna, il prete di Fiumalbo Don Paolo, lo storico del Frignano Amleto, e Rey e Carla, due giovani che passano la notte tra locali e feste sui colli.
L'indomani tutte le figure sono di nuovo al loro posto, ma Amleto e Don Paolo pensando che forse spetta anche a loro aiutarli nella missione di non essere dimenticati.

LA MAIALATA
Durante la guerra, Paolino con altri amici riesce a rubare una maiala e a portarla nottetempo a casa sua, dove la nasconde al terzo piano del palazzo in cui vive, con l'idea di mangiarsela a Natale.
La maiala vive e cresce in questa famiglia fino a sentirsi ormai una di casa. Una sera, presa dalla stupidera e sentendosi "agile e leggera" salta di netto i due gradini che separano le stanze, ma il pavimento non regge e la maiala sfonda quello e quello sottostante, finendo (morta) al primo piano.
Inizialmente gli inquini dei piani inferiori pensano ad un bombardamento degli inglesi.. ma il tetto della casa è intatto e una maiala giace nella cucina di quello al primo piano.
Come risarcimento, ci sarà un gran fugone a far il funerale alla maiala e tutti gli uomini trasformati in norcini.. a Paolino, un pugno di grassole.

LA MOROSA ESAGERATA
Scriloto è uno degli ultimi oste della Bassa. Nella sua osteria si trova ancora uno dei più buoni Lambrusco di Sorbara che l'uomo si procurava alle Riunite.
Ma a questo personaggio, magro e allampanato, manca una compagna. Quelle del paese, anche le meno danarose e le più bruttine, non hanno più fretta di trovarsi un marito.. e cmq, lo vogliono belloccio e con un mestiere fine.
E allora prima ci prova col le tre "meno peggio" del paese:
- la Mariuccia Bregoli, 45 vedova con due figli, ancora piacente ma larga di fianchi;
- la Deborah Soffritti, 26enne, così brutta di faccia e di corpo che nessuno l'avrebbe mai toccata nemmeno con una pertica;
- la Mariagrazia Spampinato, di origini siciliane ma naturalizzata padana, carnagione scura, occhi vellutati e baffin neri.
Ma la prima gli ride in faccia, la seconda gli dice "manco se tu avessi la ferrari" e con la terza manco ci prova, che intanto ha scoperto che il mercoledì lo passava con Ottavio Benassi, sposato con 5 figli, e la domenica con Renato di Scortichino.
Chiede allora aiuto a Don Oscar, che gli presenti una pia donna.. questi gli risponde che "le pie donne non esistono più" ma che sa di uno di Casoni di Sopra che si è sposato con una russa..
A Scriloto sta bene anche una dell'est, basta che sappia servire il lambrusco e friggere le rane.
Dopo aver parlato col tale che s'è comperato la moglie per corrispondenza grazie all'agenzia Cuori di Levante, non essendo disposto a pagare per una moglie, Scriloto parte con la sua Ritmo e sta via due mesi.
Poi una mattina la Ritmo è di nuovo davanti alla sua osteria. Si comincia a favoleggiare di questa moglie russa.. e i primi cominciano a vederla. Bella come il parmigiano stagionato.
La coppia esce assieme per far la spesa e tutti, uomini e donne del paese, si fermano a guardarli.. L'osteria di Scriloto inizia a svuatarsi, sempre meno gente va da lui, forse gli invidiano una moglie tanto bella, forse non sopportano la loro felicità e il loro affiatamente.. e Scriloto si accorge che di una moglie così bella non sa cosa farsene.
E quindi riparte con la Ritmo e la riporta indietro.

PROFUMO DI VINO
E' la storia di una ragazza, figlia di ragazza madre (per generazioni di ragazze madri), che cresce nell'osteria in cui la madre lavora come cameriera fino ad assumerne l'odore di vino.
Una volta ragazza, cerca di levarsi di dosso questo odore con giornate a mollo e profumo di violetta.. ma l'odore del lambrusco se ne viene sempre fuori.
Alla fine si rivolge ad una maga affinchè le dia un sapone così potente da levarle l'odore di vino e la maga le dice che conosce un ragazzo che ha lo stesso "problema", figlio di un contadino che possedeva le migliori vigne della zona.
Giuliana lo trova e quando bussa alla porta è proprio lo splendido giovane ad aprilrle.
Fecero l'amore quel giorno stesso, in un unico profumo di vino che faceva girare la testa senza ubriacare.

-Frasette-
"Lei è un pescatore?" domandò Tina, con uno dei sorrisi che le consentivano domande indiscrete, e perfino sfacciate.

... l'oste abbassò la voce, come nel timore che qualcuno potesse sentirlo: "...potrà gustare un'altra specialità della casa: il gatto in salmì."

"L'aceto balsamico è dinostra produzione. Se nel pomeriggio ha tempo le mostrerò l'acetaia, vecchia di 101 anni. Nel pomeriggio mio marito si ritira sempre per una dormita... Neppure le cannonate lo sveglierebbero."
Valdro non capì il nesso tra l'acetaia e il sonno di Arturo, ma dovette comunque rifiutare l'invito.

Tortellini con uno zicchete in più di noce moscata...

... un rappresentante di concimi (modesto e triste come una minestrina di dado)

... un mediatore di suini che abitava dalle parti di Finale (aveva diviso il letto con lui, un omone grande e grosso che considerava, per deformazione professionale, la parola troia il più grande dei complimenti).

La freccia mi colpì di striscio, ma proprio sulla sommità della testa, facendomi perdere i sensi, la memoria e un poco anche la ragione.

la "k" era allora una bestia esotica e misteriosa, quasi quanto lo stesso bichini.

a val da più 'na mora ala fnestr che zent biondi a 'na festa

Sulle sue virtù più genuine nessuno avanzava dubbi, grazie alla bicletta, la splendida macchina inventata apposta per la pianura e per le sue donne, in particolare nelle giornate quando soffiava il vento generoso e malizioso.

Pg. 45 Le corriere della ditta Sarasini.

Pg. 49 La "festa dal Mai" e quella della "zivetta"

Ai forestieri, spesso, la pianura padana sembra tutta uguale, piatta e senza panorami notevoli. Bisogna saper guardare: la pianura è come una donna non appariscente, senza trucco e abbigliamento vistosi, ma dotata di particolari che innamorano, bellezze nascoste e perfino malizie.

"Dovevo far riposare il motore" disse l'autista. "La temperatura dell'acqua è andata in rosso dopo la salita."
"Quale salita?"
La salita era la breve rampa che precedeva il ponte sul canale Bonifica ma l'autista ne parlava come se avesse fatto il Pordoi assieme a Coppi, Bartali e Magni.

E' mei 'na torta in cumpagnia che 'na merda da par lu.

Pg. 57 il professor Sugamelli, grande gàino (playboy)
Era l'ospite d'onore, invitato da tailor e dagli altri giovanotti del Caffè Pace che si erano tassati per farlo viaggiare gratis.

Il secondo bacio, se bacio si poteva chiamare, durò un attimo, ma in quell'attimo perfino gli etruschi sepolti sotto 4 metri di fango e abbracciati dalle radici dei pioppi percepirono i battiti del suo cuore e la felicità gridata dai suoi pensieri.

All'ombra, intente a sorvegliare le giovani in costume da bagno che prendevano il sole a due passi della tenda, stavano razdore e nonne vestite di nero dalla testa ai piedi.

Anche l'Ornella stava bene nel costume fatto con la stoffa di una poltrona.

"L'amore per gli animali, tutti gli animali, va premiato, non deriso".

Era l'anno di grazia 1955 e al dancing New York di Vignola furoreggiava l'orchestra Johnny Lane, al secolo Giovanni Lana.

Niente da fare. Il foionco sembrava essersi di nuovo rifugiato nella leggenda.
(...) Se l'animale non accettava una pacifica offerta di vino, forse sarebbe caduto in un agguato meglio organizzato. Escogitò alcune trappole a base di reti, vini corretti con il sonnifero, un finto foionco confezionato con penne di falco e di faraona. Ma tutto si dimostrò inutile.

Pg. 123: dalla gazzetta di modena, l'arresto di Betonica.

...durante la cena organizzata dagli Amici del Foionco.

... il classico rapace riprodotto sulle monete, con in più l'espressione intelligente dovuta ai natali emiliani.

(la maiala) ormai era una di famiglia e non mangiava a tavola solo perchè non sapeva stare seduta.

"Sono solo, cerco una brava donna, ho intenzioni serie, casa e osteria di proprietà, il televisore, la macchina..."

"La Russia non è poi tanto lontana (...) si vede da stare sopra all'argine, se la giornata è limpida."

La donna di Scriloto incarnava i sogni erotici dei maschi e i sogni estetici delle femmine.

Ancora oggi, nonostante jeans, giacconi, camisacci, anelli al naso, capelli verdi e altri orpelli, le ragazze cresciute a tortellini, parmigiano-reggiano, salame e aceto balsamico seguitavano a essere le più belle del mondo.

Era una famiglia di sole femmine che si tramandavano l'incapacità di trovare un marito, o forse neppure lo cercavano davvero.

...la Mora, sempre con i piedi per terra, la testa tra le nuvole, ma il resto del corpo dove capitava.



Titolo: L'osteria della fola
Autore: Giuseppe Pederiali
Editore: Garzanti (collana Gli Elefanti - Narrativa)
Periodo: prima edizione 2003
Pagine: 197
Prezzo: € 8.00 (regalo della Terroni)

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