Tuesday, November 4, 2008

Ragionevoli Dubbi


ed eccolo di nuovo.. il mio Gianrico..
Avevo comperato questo libro, nell'edizione Noir de La Repubblica, appena tornata dalle ferie a Marina di Ravenna.. dopo che mi ero fulminata i primi due..
Non ho preso l'edizione sellerio.. ma va bene lo stesso..
Me lo sono voluta conservare per un po'.. e l'ho ritirato fuori l'altra sera, dopo aver riposto Spider in scansia..

Non è il migliore dei libri di Gianrico..
Tutto è contro Fabio, il cliente che Guerrieri deve difendere, finito in una trappola dalla quale sempre impossibile essere scagionati.
Guerrieri alla fine riesce a vincere e a far assolvere Fabio... ma mi è parsa un po' un'americanata.. il solito finale in cui, malgrado tutto sia contrario, l'eroe vince e rimane cmq solo, mentre gli altri godono i frutti delle sue fatiche.

Si comincia con Margherita che se ne va negli stati uniti per lavoro, lasciando Guerrieri da solo davanti alla decisione presa.
Guerrieri è un po' rintronato, l'autostima sotto i tacchi e una vita da riprogrammare. Al lavoro gli viene chiesto di prendere le difese di un tipo beccato al rientro da una vacanza in Montenegro con la macchina imbottita di cocaina. Il tipo (ovviamente) dice che la droga non è sua.
A chiedere al nostro di prendere la difesa del tipo, è la moglie giapponese di questi, Natsu.
E così scopriamo che il tipo è Fabio Rayban, ex bullo fascista che aveva riempito di botte il Guerrieri ragazzino con l'eskimo, che l'eskimo non se l'era tolto.
Intanto, l'intraprendente Natsu seduce il nostro Guerrieri, sempre più voglioso di amore e di famiglia (Natsu ha una bambina, figlia di Fabio); lo invita ad andare ad un suo rinfresco (fa la cuoca di sushi), lo invita a fare un giro, lo invita da lei. E lui va (ovviamente)
Intanto pero', non solo trombata la donna al suo cliente, ma lavora anche seriamente al suo caso, malgrado gli antichi rancori.
Grazie alle indagini di Tancredi, scopriamo che sul traghetto che riportava la famiglia in Italia, viaggiava anche un noto trafficante, e che l'avvocato che si era presentato per difendere Fabio (senza che nessuno l'avesse chiamato) ha contatti di "amicizia" con questo trafficante.
Guerrieri fa una cosa che "non si fa": cita a testimoniare questo avvocato, Macrì.
E insomma.. Guerrieri riesce ad insinuare nella giuria il "ragionevole dubbio" che il Fabio sian innocente e che sia stato raggirato, che davvero la droga ce l'abbiamo messa gli altri, che quell'avvocato che nessuna avevo chiamato (e che aveva avuto problemi di droga in gioventù) fosse stato mandato da qualcuno che voleva far recuperare almeno la macchina dove (forse) era stato installato un gps per tenere controllato il carico.
Fabio torna libero e torna in famiglia.
Guerrieri ha fatto il suo lavoro e ha perso l'amore.

-Frasette-
"Non vuoi sapere perché?"
Non lo volevo sapere il perché. O forse si, ma dissi di no lo stesso. Non volevo che mi scaricasse addosso le sue ragioni -che sicuramente erano ottime ragioni- alleggerendosi il cuore, o l'anima o dovunque le nostre colpe si vanno a posare. Io mi tenevo la mia, di sofferenza. Lei si teneva la sua.

Disse altre parole, con la voce incrinata. E però sembravano quello che erano. Scuse.

Calciatore dilettante e criminale professionista.

Tipico di voi fascisti: non siete capaci nemmeno di fare dignitosamente i criminali.

Capii molto chiaramente che volevo essere il suo giudice -e forse il suo boia- piuttosto che il suo avvocato.

Chissà se Natsu era parente - che ne so, la nipote- del Kawabata premio Nobel.
Un pensiero intelligentissimo, mi dissi.. Veramente intelligentissimo. Come se un giapponese, conoscendo un signor Rossi, si chiedesse: "Ah Rossi, chissà se è parente del motociclista."

Il succo di quegli appunti ruotava attorno ai poco giuridici concetti di "ricchionazzo, porco e ladro".

Plausibile Ipotesi Alternativa. Il problema era quello. E' sempre quello nei processi penali. Fornire una spiegazione alternativa, plausibile, alle prove offerte dall'accusa.

Disse una frase in siciliano stretto. Non capii bene le parole ma intuii che si trattava di valutazioni garbatamente critiche sul mio umorismo.

Gruppi di signore molto baribene madisinistra.

E magari baciarci, e accarezzarci e fare l'amore.
Dopo facciamo sempre in tempo a pentirci.

Confessare, anche a se stessi, i propri desideri -quelli veri- è pericoloso. Se sono realizzabili, e spesso lo sono, dichiararli ti mette di fronte alla paura di provarci. E dunque alla vigliaccheria. Allora preferisci non pensarci, o pensare che hai desideri impossibili, e che è da adulti non pensare alle cose impossibili.

Le cose esistono solo se hai le parole per chiamarle.

Ero stabilmente un disadattato, ormai. Mi ero garantito una stabile, mediocre infelicità, mi dissi. Immunizzato da una infelicità devastante in cambio di una insoddisfazione permanente e desideri inconfessabili. Poi pensai che facevo delle riflessioni banali, patetiche, e che mi autocommiseravao. IO ho sempre detestato quelli che si autocommiserano.
"Ma questo giovane è figlio di Marietta?"
"No mamma, il figlio di Marietta sta a Busto Arsizio. Questo è l'avvocato."
"E a chi è figlio?"
Le azioni intimidatorie del gruppo criminale consistevano in stenditura abusiva di bucato, detenzione abusiva di impianti stereofonici, atti immorali del geometra Fumarolo, che viveva solo e portava a casa donne, anche di sera. Una volta, incontrandolo in ascensore, gli aveva detto che doveva smetterla con quelle cose. Quello -come dargli torto- aveva risposto di non rompere i coglioni.
Fine della storia e inizio della discussione. "Voi cosa avreste fatto?"
... se davvero le piacevano gli avvocati dal passato dubbio e dal presente incerto.
... il suo fidanzato l'aveva appena lasciata e lei si ubriacava con determinazione e metodo.
Era uno con la personalità e il carisma di un calamaro...
Continuava a dire: "vero?" C'era il punto interrogativo, ma non era una domanda.
"Vada avanti avvocato, tenendo conto che (...) prima o poi vorremmo vedere le nostre famiglie."
"Sono sicuro che il difensore sarà capace di proporvi in modo suggestivo e seducente questa ricostruzione fantasiosa."

Titolo: Ragionevoli dubbi
Autore: Carofiglio Gianrico
Editore: Edizione speciale per il Gruppo Editoriale L'Espresso (2008)
Periodo: 2006
Pagine: 239
Prezzo:€ 7.90 più il prezzo del quotidiano (pagato € 4.50 a CdC)

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