Wednesday, August 20, 2008

Tre Ragazzi Immaginari


Sull'onda dell'entusiasmo per il libro "il pellegrino dalle braccia d'inchiostro" che tanto m'era piaciuto, al solito mercatino mi son presa questo di Brizzi. A casa ho anche Bastogne, che non ho ancora letto.
Per ora ho letto una quarantina di pagine.. ma non ci sto capendo molto.. e manco mi entusiasma... (ho avuto fin troppo culo coi libri ultimamente... non è sempre Natale...)
21.08.08 (Buon compleanno Millà)
le prime 40 pagine son davvero le più insulse.. poi (a mio parere) il libro si riprende alla grande. Ho letto delle gran critiche negative su IBS.. ma a me così schifo non fa..
C'è da dire che lui ha un modo di scrivere che a me piace da morire.
Italiano forbito, costruzioni delle frasi ricercate, e slang bolognese divertentissimo..
Si comincia con questo famoso carnevale.. che deve durare tre giorni..
Al primo giorno, il protagonista, sto tale Brìzi, incontra una ragazza di cui non si sa il nome ed un ragazzetto di circa 17 anni che probabilmente è lui stesso..
Brìzi collassa in un portone di via san felice.. e il racconto continua con la narrazione del suo primo amore dei 17anni.. degli aneddoti scolastici, del concerti al parco nord a cui si arriva in pulmann e così via..
quando si riprende, abbiamo ancora la descrizione un po' caotica (a sto punto è una costante di quando è sveglio) del carnevale.. fin quando si ritrovano vari ragazzi in un campo con delle torce.. e qui appare un'altra "specie" di lui ventenne.. che ancora racconta..
e questa volta sono i racconti di (appunto) lui ventenne, dell'interrail, dell'amore meno romantico, dell'amicizia tra maschi, del concerto dei Pogues..
(m'avanzano 50 pagine.. vediamo che dicono).
23/08/08
L'ho finito ieri sera.. mmmmmmbo.. la fine non l'ho capita..
le ultime pagine si trascina in colloqui di lui giovane scrittore 24enne di successo con i suoi genitori, con le sue fans, con il suo commercialista.. sprazzi di vita tardo adolescenziale e responsabilità imminenti a porre fine a questo stato di cose..
tanto mi era piaciuta la parte centrale.. tanto m'hanno deluso l'inizio e la fine.
non posso pensare che l'abbia fatto di proposito.. come a dire che essere adulti è una merda.. sarebbe scontato..

-Frasette-

Se avete presente, vi sto parlando della gioventù, delle speranze e illusioni che da sempre la sostenevano. Dell'ignoranza e menzogne che, da sempre, la sostenevano.

"Ormai rééégiz, purtroppo ci si ritrova con una famiglia in schiena! Figa, rééégiz, si sognava Jack Kerouac e invece ci abbiamo proprio le rate da pagare!..."

(...) piante giovani che gli inservienti del Comune dovevano aver accudito fin li con istituzionale tenerezza.

"Dissetante, eh?" le dicesti.
Che conversatore straordinario!

"Personalmente" dicesti, "io sarei uno dei pretoriani dell'old school."
Fa' tè.

Se è come l'altra volta dei troppi caffè, potrei non avere più iride.

"Fuori da qui i cani, i fattucchieri e i corrotti. Fuori da qui gli omicidi, gli idolatri e chi ama e pratica la menzogna."

Ne avrete conosciuti, immagino. Sarete stati sbarbi anche voi. Poiché cos'eravamo, noi, da ragazzini? Voci. E teste esposte. Di viaggiatori in miniatura sotto un sole freddo. Capirai, potevamo pure morire! Non ci si chiedeva questo, continuamente? Non lo vedevi scritto con gli uniposca su tutti gli zainetti?
E i nostri profeti, la lucertola Morrison e l'albatro Baudelaire, non ci parlavano di questo?

(...) avevo assunto la concentrazione di un disinnescatore.

"Praticamente, a livello ideologico, sarei uno straight edge"

E se qualcosa contribuiva a tirarmi su, era solo la visione della mia povera classe coventrizzata. Sì, erano proprio i miei compagni devastati a ridarmi il sorriso, era la gradevole sensazione che molti di loro fossero ancora più indecisi e spaesati di me: frignavano già ai tempi vecchi, quando si faticava sui libri per terrore dei professori o ritorsioni familiari, o addirittura per orgoglio, e adesso che eravamo quasi maggiorenne e un quattro a lapis rosso non faceva più piangere nessuno, avevo la sensazione che non sapessero dove indirizzare le energie sottratte al ministero, incapaci com'erano di dare profondità al tempo ritrovato.

Quel che mi faceva disprezzare la maggioranza coventrizzata, era l'indifferenza testarda verso le cose del mondo reale: che il Paese fosse in mano a craxi o al soviet, che prendessero il potere gli ayatollah cattolici o i boiachimolla, per loro non era un problema. "Tanto" dicevano pavidi, "a me la politica mica mi interessa. E' roba sporca, quella. l'importante è che mi lascino parcheggiare vicino alla scuola."

Quel che mi metteva davvero paura, una paura blindata e senza buco per la chiave...

(...) sillabavano in cadenza solenne le voci profonde che non temevano smentita.

"Solo perchè non seguo più la scena pànkrock come un tempo?" belava. "Solo perché gioco a tennis con i figli dei massoni e corteggio le principessine fasciste?"
Forse, solo gli occhi dell'Iscariota erano stati in grado di emanare, al tempo del supremo tradimento, una lucentezza del genere. Solo la balbettante cantilena aramaica del Venduto aveva raggiunto simili picchi di risentimento.

... aveva sedici anni e da seduta ne dimostrava venti.

Mi sentivo abitato dallo spirito d'un contabile subnormale.
(...) All'improvviso, era come se il vecchio contabile m'avesse proprio abbandonato. Però, il subnormale era rimasto.

...Pogues era una specie di contrazione di pogue mahone in gaelico stretto, ossia, baciami il culo.

Praticamente, non consumavo un cazzo, a livello di joule.
Ogni tanto una festa, ogni tanto una serata low-budget in osteria, ogni tanto un concertino superunderground (...); il tutto senza mai un piacere vero, perennemente ritardato dal sonno, dalle seghe, dallo spleen e da impulsi insensati e, comunque, esclusivamente etero.

...un tumulto di decicienti appartenenti alle varie fazioni pretendeva, in modo fermo ma civile, le nostre teste.

"Vogliamo il culo di Marat e Saint-Just!"
Un casino che non vi dico. Anche bello da esserci in mezzo, se non eravate Marat o Saint-Just.

"... Invece di pagare gli esperti per una lezione del cazzo dove dicono che la droga fa male la droga non è vita, con cinque milioni si potrebbe dotare la scuola di qualcosa di unico, tipo un juke-box a ogni piano, o una parete affrescata dalle migliori bombolette della città, oppure una rampa per schettinare, giù in cortile!"

...mi sentivo le tempie che pulsavano e le gambe dispari.

E poi, da aspirante gentleman situazionista..

Il Semplice Abitudinario e Citazionista non lo avevo ancora mai conosciuto, ma c'era anche lui. E l'insistere sulla parola crossover non solo ne certificava l'esistenza come stupefacente e composta entità, ma in un modo nuovo, presumo disponibile a me soltanto, addirittura mi si coventrizzava da dentro.
Ero parlato dai miei stessi demoni, e in qualità di pinolo assediato, assistevo all'angosciosa evidenza della mia voce che, in modo sempre più scoperto, riusciva a discorrere facendo a meno di me.

Chiara che sorride col genere di sorriso capace di congelarti la colonna vertebrale.

...la bellezza dell'inter-rail stava nell'alternanza di momenti pieni e momenti vuoti.

Ci potevi passare tutto il pomeriggio, tra quelle parole che dette a vent'anni ti sarebbero state care per il resto della vita - a guardare i sorrisi intatti , il modo bello che avevano i giovani di far levitare una discussione in cui potevi entrare anche tu, ché poi ti veniva chiesto un parere, un piccolo consiglio di quelli che persino un ragazzo poteva dare, quando la vita aveva l'età di tuo fratello
e chi ti si rivolgeva era il pinolo che anche tu eri stato, e il tipo di diciassette anni s'aspettava una mano, un incoraggiamento che non gli avresti negato.

"Morte su di voi, masseri!, sui vostri tetti sfondi e sulla vostra discendenza!

... in una scosata radura d'alberelli al cui centro, in guisa d'altare disgraziato, una panchina regnava.

...con Tullio Ambris al pronto soccorso che minacciava delle ritorsioni politiche tipo a voialtri vi faccio chiudere il pub dall'assessore.

...passava i pomeriggi a scrivere poesie in francese, versi in cui farneticava di rubare raggi di sole, legarli col nastro rosso dell'amour e farne un mazzo profumato da regalare alla femmina irrequieta di cui non era, né mai sarebbe stato, degno.

Parlando, mostrava quest'imbarazza che riusciva a tenere benissimo sotto controllo, perché lei era una di quelle attrici che sapevano usarlo, l'imbarazzo, e riuscire a smascherarla era qualcosa d'enormemente complicato, a vent'anni, nel 1994.

"Perchè, la vespa giganete non è un insetto nucleare?" (...)
"Tu ci scherzi, ma la zanzara-tigre manda al creatore una dozzina d'innocenti tutte le estati" ... "La gente non capisce quant'è precaria la vita ai tempi della zanzara-tigre. Ti alzi un mattino, senti prurito ad una guancia e non fai in tempo ad arrivare allo specchio che ci resti secco. Trick! Una vita di sbattimenti, preghiere e mutui che finisce in polvere." (...)
"Forse hai ragione... Finchè sono in giro mostruosità alate del genere è meglio non fare progetti a lungo termine."

"Guarda quale magnificenza" disse l'Assiro mostrandoti con un gesto largo la città addormentata. "Bisognerebbe trovare un modo per viverci sempre, in una prospettiva così".

Ti resta la quintultima sigaretta, prima della fine. Perchè resistere?

... emergere è difficile, ma confermarsi è difficiliore.

"Le manchevolezze si somigliano tutte" ama ripetere il pater. "In quanto ad offese alla propria intelligenza, non ve ne sonodi più gravi o più lievi, e infatti vanno punite tutte allo stesso modo."

"Non possiamo cadere in balia del grave hashish! Non a queste latitudini, almeno!"
"... ardo dal desiderio di battere il computer a Kick Off."

Poichè come dice il vecchio Vincent, pittore del Feyenoord e dell'Ajax, la storia dei ragazzi è come quella del grano, e anche se non saremo piantati in terra per germogliare, non importa, poichè noi saremo macinati lo stesso, e diventeremo pane.

Titolo: Tre ragazzi immaginari
Autore: Brizzi Enrico
Editore: Baldini Castoldi Dalai (collana Romanzi e Racconti)
Periodo: 1998 (2° edizione)
Pagine: 192
Prezzo: Lire 22.000 (adesso in rete si trova a € 11,36 - Pagato € 3 a CdC)

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