Thursday, March 13, 2008

cento lavori orrendi - storie infernali dal mondo del lavoro



preso sempre quel giovedì che son passata dalla feltrinelli per i regali di Diana e Claudio.
(quando per me ho preso Uragano, Storia della Tortura e questo qua).
il solito mantra "non devo comprare altri libri non devo comprare altri libri non devo.. bello questo!!)

come s'è scritto in retrocopertina, una rivista inglese ha tenuto per anni una rubirca dove i lettori descrivevano le loro esperienze lavorative.

Dallo sterminatore di ratti, al perforatore di torte, al venditore di pop corn al cinema, all' "abbassa prezzi di cibi danneggiati".

Esilarante nella sua tristezza e nella sua alienazione.

essendo 100 racconti di cui nemmeno la metà supera le due pagine di scritto.. è un libro che sto fulminando tra le ghignate e l'incredulità..


Copiaincollo la recensione del sole24ore perchè è bellissima:
C'è il controllore di piselli che dalle 4 dal mattino a mezzogiorno sta a guardare incessantemente il nastro trasportatore pieno di piselli per cercare di individuare quelli neri, ma c'è anche il manipolatore di maiali o l'ammazza-salmoni, il controbilanciatore di tubi o l'abbassa-prezzi di cibi danneggiati, l'allevatore di larve o l'addetto alle pulizie in una fabbrica di assorbenti interni. Sono alcuni dei ‘Cento lavori orrendi' raccolti da Dan Kieran - direttore della rivista ‘The Idler' - e mandati in libreria da Einaudi. ‘Storie infernali', come recita il sottotitolo, da cui si ricava una precisa fenomenologia di quali possibili e molteplici forme possa assumere il lavoro nella società contemporanea. Racconti ai limiti dell'incredibile narrati direttamente dai protagonisti (lavoratori insoddisfatti, disillusi e avviliti) che riguardano sia lavori degradanti per loro stessa natura, come la ‘pulitrice di sigmoidoscopio' (leggere per credere, ‘lavoro orrendo numero 11, pagina 158), sia lavori - e qui sta la vera sorpresa del libro - apparentemente normalissimi, come quelli svolti da giornalisti, impiegati di banca, modelli, designer e dirigenti televisivi. Lavori, per certi aspetti anche prestigiosi, che possono diventare ‘umilianti' o ‘disgustosi', ‘immorali' o ‘alienanti', ‘inutili' o ‘pericolosi' – insomma ‘infernali' - rendendo difficile la vita delle persone che sono chiamati a svolgerli. Storie che fanno ridere e piangere allo stesso tempo In mezzo ai racconti l'autore ha anche inserito delle brevi schede contenenti "alcuni dati sconvolgenti sull'effetto che ha lo sgobbare nella nostra vita". La prima di queste schede, ‘Il lavoro uccide', riguarda delle statistiche - pubblicate di recente dalle Nazioni Unite - che dicono che ogni anno a causa del lavoro muoiono più di due milioni di persone: "è l'equivalente di un 11 settembre al giorno – dice Kieran – e supera di molto i 650 mila morti all'anno a causa delle guerre". Come se non bastasse, "la quantità di decessi causati da incidenti o malattie collegate al lavoro sono tre volte superiori al numero dei morti per droga e alcol sommati insieme". L'autore ha inoltre ‘setacciato' gli archivi e individuato "alcuni dei lavori peggiori negli ultimi trecento anni", per scoprire che ‘i cari vecchi lavori orrendi' non sono poi così dissimili dai ‘nuovi': il minatore del diciottesimo secolo, la servetta di epoca vittoriana o l'operaio in una fabbrica di fiammiferi non percepivano – a parità di condizioni - salari più alti né conducevano uno stile di vita migliore. Alienati erano quelli, alienati sono questi. "Ne è venuta fuori una fotografia del Mondo Occidentale del Lavoro e dell'enorme differenza che c'è fra ciò che i lavori promettono e quello che poi si rivelano essere davvero. Salari molto, molto bassi, stupidaggini aziendali, prodotti spazzatura, ambienti ostili e capi ottusi", sottolinea l'autore del volume, che nel suo curriculum vitae vanta posizioni quali estirpatore di erbacce, sguattero, cameriere in una caserma, magazziniere e ammazza-tacchini. Il messaggio che manda il direttore di ‘The Idler' non è l'invito a liberarsi dal lavoro e ad abbandonarsi all'ozio, come potrebbe suggerire ai più maliziosi il titolo della rivista (in italiano ‘L'ozioso'), ma a riorganizzare il lavoro rendendolo più umano e civile. Certamente un'utopia. Ma di quelle che non fanno male a nessuno. Al contrario dello storie al centro del libro. Che fanno ridere e piangere allo stesso tempo.

-Frasette-

99- Venditore di letti da ospedale.
Chiunque avesse piazzato meno materassi degli altri pativa una pubblica umiliazione.
Persino io dopo questa serata ce l'ho fatta a licenziarmi.

98- Impiegato in banca
Lavorare allo sportello di una banca presenta alcuni svantaggi. Lo stipendio, l'orario, e la facilità con cui si scivola nell'alcolismo per contrastare una tristezza che pare inconsolabile.

93- Magazziniere
Aveva tutta l'aria di un lavoro orribile, ma la povertà ebbe la meglio.

I capi erano un gruppo eterogeneo composto da entusiasti imbarazzanti, tipo allenatori della squadra del liceo, cinici pazienti, bestemmiatori e seguaci dei Nazisti.

92- Ispettore di polli
Quando un pollo si azzoppava o si feriva, i suoi compagni di gabbia cominciavano a becchettarlo e se non li si fermava in tempo arrivavano ad uccidere il loro sfortunato compagno. Il mio compito consisteva nel tirar fuori il pollo zoppo dalla gabbia e tirargli il collo. (...) Ben presto cominciai ad esser meno zelante nelle mie ricognizioni, lasciando che i polli si ammazzassero tra loro. Me sembrava in qualche modo preferibile alla mia inettitudine e alla mia involontaria crudeltà.

90- Controllore in una fabbrica di patatine schifose
...mi spedì in una stanza che si può definire solo come un "Forno per Esseri Umani".
... il lavoro consisteva nello stare in piedi, tutti sudati, di fronte a un nastro trasportatore per tutte e otto le ore del turno.
Se una patatina aveva una macchia nera o verde, doveva essere eliminata. Non usavo i guanti, non indossavo la retina per i capelli, e nessuno neppure mi ha mai chiesto di lavarmi le mani ( o di girare la testa se dovevo starnutire o tossire).

89- Venditore di fotografie aeree
La gioia che provai due settimane dopo, nell'assicurarmi un posto di lavoro in una fabbrica che produceva vaselina, non fu per niente velata dall'inevitabile ironia.

88- Addetto alle pulizie Industriali (tutto da leggere)
Il lavoro pubblicizzato come "formativo", si rivelò ben presto per quello che era: il tentativo di ripulire, si fa per dire, i locali di un'azienda che era stata condannata a chiudere per gravi violazioni di igiene e di sicurezza.

81- Addetto alle pulizie in una fabbrica di assorbenti interni
... per due e trenta preziosissime sterlina l'ora, spazzavo, risucchiavo, spingevo e tiravo fuori il tampone preferito del mondo da ogni orifizio di quell'edificio: ai lati degli enormi compressori, sotto le linee di produzione infinite, appesi tenacemente alle luci fluorescenti...

64- Riparatore di slot macchine (tutto da leggere)
Non c'è bisogno di dire che mi sono fatto un'opinione molto bassa della razza umana, e non ho ancora cambiato idea.

63- Riparatore di televisori (tutto da leggere)
... bussai ad una porta e mi ritrovai di fronte un tizio in mutande e canottiera, entrambe luride. Era evidente che non aveva ricevuto molte visite ultimamente, ma dopo aver insistito perchè gli riparassi la tv immediatamente, si sdraiò sul sofà e si coprì le parti intime con una coperta incrostata di sporcizia.
La vasta e monotematica collezione di video di penetrazione anale esposta sugli scaffali avrebbe forse dovuto insospettirmi o per lo meno farmi capire che si trattava di un tipo piuttosto solitario.

61- Controbilanciatore di tubi (tutto da leggere)
E' davvero un brutto momento quando ti rendi conto che una pietra qualsiasi ti può sostituire o persino fare il lavoro meglio di te.

59- Controllore di piselli
Dovevo letteralmente stare a guardare il nastro trasportatore pieno di piselli per cercare di individuare quelli neri.
Quando rialzai la testa tutto intorno a me sembrava fosse in movimento, anche se in realtà era assolutamente tutto fermo.
E a causa di tutto quel verde da guardare mi si danneggiò temporaneamente la retina, sicché dopo un turno di otto ore vedere tutto rosso.

58- Imbottigliatore di salsa chili
Al confronto, le scorie nucleari semprano olio idratante per bambini.
... dopo circa due ore di appassionate spostamento di bottiglie..

57-
Dirigente televisivo
Scoprii molto presto che stavo facendo il lavoro che avrebbe dovuto svolgere il mio capo. (...) se tutto andava bene il merito era del capo, e se qualcosa andava male mi prendevo una pedata ben assestata.
Tornai al sussidio di disoccupazione: mi sembrò più onesto che avere una parte nel convincere le persona a comprare cose di cui non hanno assolutamente bisogno



55- Distruttore di batterie (tutto da leggere)
Erano batterie per treni e pesavano un quintale ciascuna. Dovevamo rovesciarne l'acido in un recipiente, colpire la batteria su un angolo, forzare il sigillo di catrame e finalmente far scivolare fuori il piombo.

54- Esaminatrice di sperma (tutto da leggere)

Dopo tutta la fatica e gli sforzi che questi uomini fanno per ottenere il seme, io lo sottopongo a ogni forma di crudeltà.

51- Operaio in una fabbrica di prosciutti

Si frulla tutto per ottenere una specie di miscela di maiale liquido..

45- Raccoglitore di offerte per un ente di beneficenza

Alle domande indagatrici dei pensionati che mi lasciavano i loro penny non potevo che rispondere sdolcinatamente: "è per i bambini". Ed è proprio vero che i più generosi sono sempre i più poveri.


35- Operaio in una fabbrica di formaggio
...un collega, un quarantenne odioso, mi confidò che talvolta faceva un foro nel formaggio perchè gli piaceva avere una relazione sessuale con loro. Chiesi di essere trasferito al reparto imballaggio.
La cosa più incredibile che mi capitò lì fu vedere un pazzo buttarsi completamente vestito nella mostarda, per una scommessa da 5 sterline.

30- Impiegata in un ospedale
C'era un paziente che aveva avuto un incidente stradale particolarmente grave (...) lo vedevo giacere immobile con gli occhi fissi al soffitto e lo sentivo farfugliare qualcosa (...) ricordo ancora l'orrore che provai quando capii che quello che mormorava, sempre la stessa cosa, era: "Uccidetemi. Uccidetemi. Uccidetemi..."

22- Steminatore di roditori (tutto da leggere)
La mia arma era l'ultimo ritrovato (per il 1980) in fatto di guerra biologica: un martello. Come mai avrei potuto catturare un topo, per non parlare di ucciderlo. (...) La mia unica speranza era che un roditore vecchio e artritico mi si facesse incontro claudicando chiedendomi di porre fine alle sue sofferenze. I topi suicidi con un buon controllo dell'inglese però erano una presenza molto scarsa sul territorio.

19- Disegnatore di un cartone animato
Alcuni miei colleghi avevano ambizioni artistiche, collezionavano gadget (...) quasi nessuno era sposato.



16-
Assistente di redazione
Durante il colloquio, il caporedattore della cronaca, fissò per quasi tutto il tempo le mie tette con un grande sorriso stampato sulla faccia. Mi chiese se sapevo scrivere a macchina, io dissi "Non proprio" e lui disse "Non importa" e ottenni il lavoro. Ero davvero fiera di me stessa.

11- Pulitrice di sigmoidoscopio (tutto da leggere)
E' uno strumento che serve a esplorale le cavità anali


12 - Manipolatore di maiali (tutto da leggere)
Erano bravissimi a fare le pulizie. Riuscivano a strofinare 10 cm del bancone in acciaio per 8 ore filate. Non proprio efficienti, ma meticolosi senz'altro.

8 - Venditore di carte di credito
All'entrata fui percuistito scrupolosamente (...) e mi chiesero di firmare una quindicina di moduli in cui mi incriminavo in anticipo per qualsiasi cosa, dal non aver tirato l'acqua al cesso...


7 - Postino
(...) quando finalmente varcherò la soglia di casa tutto ciò di cui avro' voglia sarà un letto caldo o una morte veloce.

6 - Assistente procuratore
(...) pagato con il minimo sindacale. Siccome ho molto senso della giustizia, decisi di lavorare anche io il minimo indispensabile.

3 - Dirigente qualsiasi
Intorno a me la gente cominciò a sparire, un po' come bella Russia di Beria o nell'Argentina dei desaparecidos.
Non ci voleva un genio per capire che la compagnia non licenziava nessuno; ti spaventava, ti minacciava, ti calunniava al punto da costringerti ad andare via.

1- Telefonista Porno
E' probabilmente l'unico ufficio dove l'esclamazione "non voglio essere assegnata tutto il giorno al sesso anale" non desta il minimo imbarazzo.
Tra l'altro, fare la parte della Dominatrice è considerata una promozione all'interno della gerarchia del sesso telefonico.
Si accede a quel ruolo solo dopo diverse settimane di sesso telefonico normale e dopo aver passato l'esame di sesso anale.


Curatore: Dan Kieran
Editore: Einaudi
Periodo: 02/2007
Collana: ET Pop
Pagine: 178
Prezzo: 11 euro (9.15 euro con lo sconto feltrinelli)
ISBN 8806183621

2 comments:

Unknown said...

io lavoro in un'officina Fiat (di cui mio padre è il titolare).
Ho 22 e mi sento stretto in una morsa. i clienti si prendono sempre la confidenza quando io sono sempre educato con tutti e cerco di comportarmi sempre correttamente. tutti dicono che essendo il figlio del titolare non faccio nulla. non è vero! perchè io lavoro anche a casa vivendo sotto lo stesso tetto. battutine stupide e "pizzicate". ben presto andrò via. per realizzare il mio sogno. aprire un Pub.

Anonymous said...

Allora il lavoro del "venditore" in Italia è SEMPRE stato visto come:

"il mestiere di ripiego di chi non ha un lavoro vero" o di chi HA LA PARLANTINA,di chi truffa il prossimo con lo sguardo ipnotico

o quella peggio di tutte NON SI GUADAGNA.

Vendere richiede studio approfondito e non è quella cosa "faccia di tolla" o che "la vera scuola è la STRADA" anzi e chi la pensa ancora cosi è il mercato stesso a farlo sparire.

VENDERE significa molto semplicemente risolvere un problema sentito/percepito ad un pubblico in target e STOP.

Ciò detto in Italia è anche vero che i venditori fanno tutto fuorchè vendere. Perchè purtroppo le aziende non hanno un minimo di "posizionamento di marca o brand positiong" e il MARKETING a risposta diretta.

E quindi delegano tutto al venditore,andandosi a "suicidare" con PORTA A PORTA e TELEMARKETING A FREDDO,raccontanto la ferla di "quanto è figo il suo prodotto e l'azienda".

Però quello che stanno facendo queste persone si chiama "generazione di business" ma fare generazione di business NON E' VENDERE.

Quello che tu vuoi azienda E' UN SOCIO quindi mi devi dare le quote,non mi puoi dare una provvigione.

Il venditore è quella persona che trasforma potenziali clienti in contratti (derivati dal marketing) in fatturato.

QUINDI E' IL CLIENTE CHE CERCA,l'azienda e poi il venditore si rivolge all'acquirente.

Questo discorso del "rappresentante" ecc.. in America va bene,dato che li le persone danno per scontato che sia una persona di cui "mediamente" ci si può fidare.

Infatti in America la fiducia è un punto di partenza,in Italia è un punto di arrivo.

Qui solo su questo aspetto,le persone nutrono una forte diffidenza nei confronti di chi vende.