Sunday, May 23, 2010

Giorno da Cani

Me l'ha regalato Palmieri perché attanagliato dal senso di colpa per avermi fatto male al braccio mentre tentavo di impedirgli di scrivere a Giovanna spacciandosi per me.. ^^
Mi ha detto che è una delle sue autrici preferite (manco questa conoscevo, come Scerbanenco) e che in questo libro si parla di cani, per quello ha pensato che mi potesse piacere.
Sono nemmeno a metà.. godibile, un po' lento.. lei però fa troppo schiantare!

Lento.. molto.
Si riprende alla fine.. se avesse avuto 50 (ma facciamo anche 80) pagine in meno, sarebbe stato meglio (per me). L'indagine dopo tutto è un pretesto che fa da contorno alle vite dei protagonisti.

Un tipo viene trovato in fin di vita. Petra e Garzon indagano.
Scoprono l'identità dell'uomo (che intanto è morto senza riprendersi e al cui funerale non andrà nessuno); si tratta di un pesce piccolissimo dei bassifondi.
Nella sua casa vengono trovati, oltre ad un cane talmente brutto da meritarsi il nome di Spavento, due quaderni con strani nomi e strane cifre.
Le indagini prendono la direzione dei laboratori di vivisezione, perchè l'uomo era una specie di fornitore di "cavie". Da li si passa poi agli allevatori di cani, perchè le cifre indicate sui quaderni non verrebbero mai pagate per cani randagi da laboratorio.
Tra l'altro, nella casa del morto vengono cercati -e trovati- moltissimi soldi, molti di più di quelli che sembrano venir fuori dal totale dei due quaderni, quindi, forse, di quaderni ce ne sono altri.
Mentre compiono il loro dovere, i nostri iniziano delle strane relazioni con delle persone "informate sui fatti". Petra porta Spavento dal vet per farlo controllare (visto che se l'è preso lei) e rimane affascinata da questo giovane uomo.
Garzon invece comincia ad uscire (a giorni alterni) con Valentina, l'energica e bionda ammaestratrice di cani da difesa, e con Angela, l'algida studiosa del comportamento canino.
Intanto la pista dei laboratori di vivisezione viene abbandonata per seguire quella dei rapimenti a scopo di estorsione che pare coinvolgere Pastor (il morto), un toilettatore di cani e uno strano personaggio che gestisce un'agenzia investigativa per ritrovare -appunto- i cani scomparsi.
Petra e il suo veterianario vivono di alti e bassi: lui vorrebbe di più, lei vorrebbe trombarlo e basta.
Garzon invece, dopo aver condotto per un po' una doppia vita da spavaldo vitellone 50enne, chiede a Valentina di sposarlo e lascia Angela. Valentina accetta e lascia il suo amante storico.
Una telefonata anonima fa correre i nostri in uno strano posto, una specie di magazzino al cui interno si trova uno strano recinto. Angela, che continua a frequentare Petra perchè desiderosa di aiutarla, suggerisce che potrebbe trattarsi di un ring per combattimenti clandestini tra cani.
Ricomincia il giro di interrogatori agli allevatori di cani da difesa...
e Valentina viene trovata morta, sbranata si pensa dal suo cane.
Ma il vet-amante assiste all'autopsia ed esclude che quelli possano essere i morsi della rotweiler della donna.. quindi si tratta di omicidio e il vet indica due possibili razze come probabili responsabili.
Ripartono Petra e Garzon, ovviamente fuori di lui per l'uccisione di Valentina, e puntano due allevatori.
Un'altra telefonata, ancora una donna che gli dice di andare a parlare con un tale.
Loro ci vanno e questo spiffera tutto.
Racconta dei combattimenti tra cani organizzati da Pastor, da Valentina e dall'allevatore Ribas (uno degli ultimi due a cui avevano fatto visita).
Forse Valentina ha accettato la corte di Firmin per essere informata sulle indagini, e a lui rimane il dubbio che stesse continuando a manipolarlo o che alla fine si fosse innamorata di lui sul serio..
Portano Ribas e la moglie in "questura" e li interrogano separatamente.
Colpo di scena: Ribas era l'amante di Valentina ed era colui che aveva dato una ripassata a Pastor ma gli era scappata la mano.
La sera che Valentina era andata per lasciarlo, Ribas era tornato a casa dalla moglie per dirle che tra loro era finita perchè lui voleva stare con l'addestratrice. La moglie, cornuta consienziente da una vita, non aveva accettato la cosa ed aveva fatto sbranare la rivale dal suo amstaff. Poi aveva fatto quelle telefonate per mettere la polizia sulle tracce del marito, per punirlo dei suo "fallimenti" di marito e di compagno... per poi pentirsene.
E' sempre lei quella che entra in casa di Petra per cercare il 3° quaderno e che uccide anche Spavento.
Caso chiuso e Petra accetta di uscire a cena col professore vivisezionista (maledetta merda) e sembra lusingata di riceverne la corte quasi sfacciata.
(altra cosa che non m'è ovviamente piaciuta è Garzon che, dopo la confessione della donna, spara al cane che aveva ucciso Valentina.. )






-Frasettine-
..dopo due divorzi, la noia ha il buon sapore della pace.

..sembra un posto più adatto a seppellirci dei faraoni che per curare dei cittadini.

"Parlo sul serio, è una cosa dimostrata: chi non ha una vita sessuale attiva, comincia a provare pietà per i deboli e i diseredati."

Mi amava. Era mai possibile? Mi riconosceva come sua salvatrice e benefattrice, mi rendeva sincero tributo di eterna fedeltà. Se avessi saputo che con un cane era così facile, mi sarei risparmiata un paio di matrimoni.

"Bene, deve sapere che un cane l'amerà sempre, qualcunque cosa accada. Non le rinfaccerà mai niente, non criticherà mai la sua condotta, né giudicherà i suoi atti. Sarà assolutamente felice ogni volta che la vedrà, non avrà giorni buoni o cattivi. Non la tradirà mai, né cercherà un altro padrone.
Eppure non ci sono solo i lati positivi: a fronte di tutte queste meraviglie c'è l'inconveniente che dipenderà sempre da lei, non si renderà mai autonomo come fa un figlio; ed è probabile che sarà lei stessa a dover determinare il momento della sua morte, se i mali della vecchiaia dovessero diventare eccessivi."

Rimasi incantata ad ascoltarlo. Quel discorso era, di gran lunga, il più poetico che avessi sentito negli ultimi anni.

"Dagli il bacio della morte."

".. I cani che mi vedono lavorare hanno una gran paura di me. E' per via delle grida e della frusta."
"Non mi stupisce che abbiano paura. Lei mette davvero soggezione."
"E' tutto teatro, mi creda. I cani non distinguono tra apparenza e realtà, sono troppo nobili per farlo."

Non era esattamente un bel tipo, non era piacente e nemmeno carino: era bello, bello e basta, bello fino al midollo.

Quando sorrideva, lo spettacolo delle sue labbra carnose e dei suoi denti bianchi era quasi insopportabile.

"Ispettore, non so che cosa risponderle senza mancarle di rispetto."

"Ma ci vuole coraggio per vederli vivi. Cercano di giocare con te, ti leccano le mani... Quando entrano qui dentro rimangono silenziosi, passivi, non fanno niente per fuggire o salvarsi. Se li guardi negli occhi capisci che sanno di dover morire."

Compresi che Garzon era caduto in uno dei suoi abissi rilessivi e lo lasciai in pace.

... la sua sindrome di "uomo caduto tra le grinfie della pantera" si sarebbe dileguata e saremmo riusciti a mettere insieme le condizioni sufficienti per un po' di banalissimo sesso.

Guardai commossa i suoi occhi di merluzzo troppo bollito.

"No, Petra, forse noi due ci aspettiamo la stessa cosa; ossia ben poco, ma si tratta di una questione di forma."

"... i palazzi dei ricchi e le case dei poveri sono collegati dalle fogne."

Un grande supermercato è pur sempre un luogo leggermente inquietante. (...) Qualcosa come una visione metaforica della vita: avanzi trascinando fin dal principio un peso morto, scegli via via cose che ritieni adatte a te, scartandone altre che potrebbero essere migliori, ti ritrovi sempre più carico delle tue scelte e, alla fine, tutto si paga.

(Morgana) Era capace di fare un mucchio di cose: camminava accanto alla sua padrona senza superarla nè restare indietro, l'aspettava in attesa mentre Valentinva faceva spese in un negozio, in campagna era capace di seguire una pista olfattiva anche nelle peggiori condizioni atmosferiche e, dietro preciso comando, attaccava. Molto di più di quel che sapevo fare io il lunedì mattina.


... se ne stava tranquilla e ieratica come un levriero in una tomba egizia.

... mi sveglia nella mia stanza sola e tranquilla, con sensazioni confuse nella mente e nitide sulla pelle.

Sarei morta di vergogna quando l'avessi rivisto. La mia unica speranza era che il suo senso della cavalleria gli impedisse qualunque commento, per indiretto che fosse, o che quella notte fosse arrivato a casa completamente ubriaco.

... forse finalmente avere qualcuno con cui scopare non sarebbe stato incompatibile con l'amicizia.

Alzai il bicchiere da sola e brindai al mio tempestoso passato sentimentale e al mio pacifico presente erotico.

Come poteva uno andarsene in giro con due occhi verdi come quelli e far finta che tutto fosse normale?

Avevamo accumulato un ritardo ecclesiastico ..

"Lei mi ha immersa fino al collo nella sua vita privata e questo mi da diritto ad avere un'opinione."

... la cena splendeva nel microonde come un diadema medievale.

"Fra sposarsi in bianco in una basilica e darci una bottarella ogni tanto ci sono un mucchio di possibilità intermedie. Non ci hai mai pensato?"

"L'amore rovina sempre tutto."

"Basta!" pensai, basta con le mistificazioni e le bugie e basta con i continui tentativi di far entrare il sublime nelle vita quotidiana.

Era un individuo arrogante, sicuro di sé, paternalista e falsamente cordiale.

Mi sentivo come se avessi assistito all'esecuzione dello zar, ma era solo la morte di un cane. Una morte come le altre. Un cuore che cessava di battere. Una morte in più. Uomini e cani e donne e cani. Tutti esseri indifesi nella notte.



Titolo: Giorno da cani
Autore: Alicia Giménez Bartlett
Editore: Sellerio Palermo (collana La Memoria)
Periodo: 2000
Pagine: 416
Prezzo: € 12.00

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