Wednesday, March 10, 2010

Ce N'è Sempre Una



Avevo il giorno libero e pioveva ininterrottamente dal giorno prima, così ho fatto un giro al carrefourt.
Alla Feltrinelli del CC cercavo l'ultimo di Spadanuda (che non avevano) e mi è caduto l'occhio su questo. Io sapevo che la moglie di Gene Wilder era morta di cancro.. ma ero convinta che fosse l'attrice che interpretava con lui la fidanzata in Frankenstein Junior. Invece era questa donna, anche lei una comica che aveva lavorato in tv con Belushi, Aykroyd e Murray..
Curiosando un po' in rete ho poi scoperto che anche l'attrice che ha fatto FJ è morta, come Gilda, ci cancro alle ovaie... ancosciante..

Che dire.. l'ho letto davvero in pochi giorni.. nonostante sia un'autobiografia (che tende ad annoiarmi) e fossero pagine scritte fitte fitte.
In copertina è scritto che è un'autobiografia "tragicamente divertente"..
.................. io non l'ho trovata così divertente..
qualche passaggio buffo, si.. qualche battuta carina anche..
ma 328 pagine che parlando di rabbia, di gioia, di speranza, di depressione, di battaglie e di dolore.. tanto dolore fisico..
no, non l'ho trovata divertente.

Non saprei davvero come riassumere questo libro.
Gilda parla di lei e della sua infanzia, dei suoi spettacoli in tv, della sua storia d'amore con Wilder, delle loro nozze e delle loro vacanze in Francia.
E poi i tentativi di avere un figlio che non arriva, i malesseri e infine la diagnosi: cancro alle ovaie. Le viene asportato l'utero e viene sottoposta a chemio.
Un giorno si sente forte e determinata a sconfiggere la malattia.. il giorno successivo odia tutti quelli che sono "sani"..
I sui incontri con i membri della Wellness Community, dove si trovano per parlare di se' e della malattia varie persone che sono entrate in contatto col cancro (ammalati, parenti di ammalati, medici, persone guarite).
Finita la chemio, le dedicano una copertina su Life, come la comica che ha sconfitto il cancro.. solo che il cancro è ancora li, e si ripresenta dopo poco.. fino a portarsela via, a 3 anni dalla sua prima comparsa.

-Frasettine-
Ingaggiai una lotta per la vita e il mio nemico era il cancro, un nemico che può essere più letale di un arredatore.

In realtà la parte perme non c'era, ma implorai, piagnucolai e andai a letto con lo sceneggiatore, il regista e il protagonista (in tutti e tre i casi si trattava di Gene), e ottenni di girare un cameo...

Gene mi regalò un bellissimo orologio antico da taschino. (...) Sul bigliettino c'era scritto "Non si fa notare come la tua voce ma è delicato come la tua anima. Con amore, tuo marito."

Questo è il cancro. Avere solo quarant'anni e poter morire.

Cosa importa se il mondo cade a pezzi: ciò che conta è trovarci qualcosa di divertente e metterlo in scena.

E' così difficile per noi miseri esseri umani accettare l'accordo che ci propongono. E' pazzesco, vero? Ci tocca vivere e poi ci tocca anche morire.

...da piccola, in estate, i suoi genitori portavano lei e sua sorella alla loro casa al mare. Scendevano in spiaggia dove c'erano un sacco di persone con ombrelloni tutti molto simili. Lei e sua sorella andavano a giocare sulle dune, perdendo di vista i genitori. Così suo padre iniziò a legare un paio di scarpe da tennis ad uno dei raggi del loro ombrellone, per aiutare le due ragazzine ad individuarlo più facilmente.
In quei momenti si sentiva protetta.
(...) La notte che precedette la mia prima chemio ero stesa sul letto e Gene comparve sull'uscio della mia stanza d'ospedale. Aveva con se un ombrellino al quale aveva legato un paio di scarpe.

Era davvero strano che una carota avesse il sapore di una calamita di ceramica da cucina.

C'erano anche tanti altri effetti collaterali ma, dal momento che il cancro uccide, non hai poi molte alternative.

"Gilda, ora di che cosa ti stai occupando?"
"Sono molto impegnata. Sto lottando contro il cancro."

I medici gli diedero due o tre mesi di vita, perchè il cancro era molto avanzato. Concluse dicendo "Accadeva trent'anni fa."

... disse che anche se le statistiche sostengono che sopravvive solo l'8% dei pazienti colpiti da un particolare tipo di cancro, non si sa chi rientrerà in quella percentuale. "Tutti abbiamo lo stesso diritto, di far parte di quell'8%."

Chiese ai suoi medici "Come mai con la chemio ho perso i capelli?" Non disse, però, che li aveva persi 50 anni prima.

Ricomincia a vivere. Conclusi che avevo la nausea perchè stavo dando alla luce me stessa.

... raccontava che prima di ingerire la sua pillola quotidiana, la baciava. Baciava ogni pillola prima di mandarla giù.

"Non sento, non vedo e non cammino più. A parte questo sto benissimo."

Durante le terapie mi sono molto immedesimata in lui (Gesù). Una volta ho perfino scherzato con qualcuno dicendo che gli avrei dato una mia foto da appendere sopra il letto e che soffrivo per i suoi peccati.

... una persona si alzò in piedi e disse che anche se il Salmo 23, il Salmo del buon pastore, recita: "se dovessi camminare nella valle della morte", non c'è motivo di mettere su cas proprio li.

Non lasciare che la vita si fermi durante la lotta contro il cancro. (...) Se dovessi affrontare di nuovo la chemioterapia lo farei, perchè è un investimento per il futuro. Ho investito 10 giorni da schifo per guadagnarne 10 piacevoli e poi ottenere 40, 50 o 60 anni di vita.

"Il fatto che nessuno conosca gli esiti di nulla e che tutto sia possibile non potrebbe essere fonte di serenità e libertà?"

Avevo apprezzato che Gene mi avesse risposto urland perchè mi aveva fatta sentire viva. Se Gene pensava che fossi in grado di sopportarlo, significava che non stavo morendo.

Così se nel "Gilda Radner Show" che era la mia vita doveva esserci spazio anche per il cancro, questo non mi avrebbe di certo rubato la scena.

Questa cordialità si sparse nell'aria e imparai ancora una volta che il cancro è ciò che vuoi che sia: se lo vivi come una condizione terribile, altrettanto faranno coloro che ti circondano.

Combattè contro tutti i pronostici e curò il suo aspetto fisico fino alla fine: il giorno della sua morte aveva il mascara e le stavano ricrescendo i capelli dopo la radioterapia.

Mi disse che il mio problema era che passavo da un eccesso di felicità a un eccesso di disperazione. Se avessi vissuto in modo più equilibrato, più nel mezzo, dal punto di vista emotivo, allora avrei avuto più possibilità di ristabilirmi.
Voleva che non fossi troppo felice in modo che poi non sarei stata troppo triste.



Titolo: Ce n'è sempre una
Autore: Gilda Radner
Editore: Sagoma (collana Di Profilo)
Periodo: 2010
Pagine: 328
Prezzo: € 19.00

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