Friday, August 21, 2009

Una Piccola Bestia Ferita

(gnent'.. più grande nn la trovo)


Dopo la svirgolata di Culicchia, ci voleva la Oggero a ritirarmi su il morale.
Questo poi mi è piaciuto ancora più del primo, "La collega tatuata".
L'ho trovato più "leggero" a livello di comprensione, meno arzigogolata la scrittura e più capibili le allusioni, le perifrasi e gli intercalari.
Molto bella anche la storia.
Davvero, mi aspettavo di perderci su una settimana a leggerlo per cercare di capirlo, invece mi ha preso e si è fatto leggere bene.
Il finale, questa volta, non mi ha delusa.
Insomma, ottimo su tutta la linea!

Nel palazzo della "profia" vive una famiglia di ricchi industriali torinesi con due figli adolescenti. Karin, 18enne fighetta che assieme al fidanzato Gigi ama frequentare locali e tipi loschi, e Christian, di un anno più giovane della sorella, timido, introverso e devastato dall'acne.
Una sera Karin non torna a casa ma ancora non ci si preoccupa. E' abituata a fare come le pare. Christian però è preoccupato. Il ragazzo aveva chiesto di avere delle ripetizioni private alla Profia, e così comincia a confidarsi con lei che comunque ne aveva già notato l'infelicità e che è "quasi" ben felice di ascoltarlo.
Dopo qualche giorno arriva una telefonata: Karin è stata rapita.
Intanto la vita scolastica e sociale della profia prosegue tra uno scippo (la sua borsa), un colloquio col presunto zio di Deborah (lasciata a questo fidanzato "grande" e probabilmente malavitoso dai suoi genitori che se ne sono tornati al sud), uscite a cena con gli amici (con Bettina che fa la corte all'ispettore Gaetano) e la solita famiglia (marito Renzo, Livietta e la nonna).
Tra le confidenze che un giorno Christian fa alla prof, ce n'è una su Gigi.
Quello che il ragazzo non era riuscito a dire alla polizia relativamente al moroso della sorella per uno scrupolo (i genitori dei ragazzi sono amici di vecchissima data e sono soci in affari) riesce a dirlo alla donna: nulla di che, solo un episodio particolare.. una sera i tre erano sul jippone di Gigi e questo, vedendo un cane, accelero' per prenderlo sotto, uccidendolo.
E mentre la prof è li che si domanda il senso del suo ruolo di educatrice, Gaetano la fa andare a prendere con una volante e la fa portare in questura: hanno trovato il cadavere di un ragazzo all'interno di un capannone in disuso. E' il corpo di un bianco, di circa 20-25 anni, indossa solo i boxer e gli è stata portata via la faccia da 3 colpi d'arma di grosso calibro. Il ragazzo è stato ucciso altrove e scaricato li. Indossa un anello con due iniziali, K e J (Karin e Jim). E' il moroso di Karin.
Marco, un collega della profia che aveva avuto Karin come studentessa, le racconta che questa era solita frequentare il Chicco's bar. Partono Marco e la Profia a fare gli infiltrati in questo bar, ma scoprono solo che è frequentato da extracomunitari e banditi, nulla di più.
E' parlando con Christian che invece la profia si fa qualche idea in più. Chi ha ucciso Gigi probabilmente sono le stesse persone che hanno rapito Karin e probabilmente Gigi ha pensato di poter risolvere la questione da solo, sbagliando.
E mentre ragiona sull'"ammazzacani", sui motivi del rapimento e dell'uccisione di Gigi, torna a farsi vivo Marco con la fidanzata Valeria.
Valeria è una splendida donna che pratica arti marziali e fa la buttafuori in una disco ed è quasi certa di aver visto i due ragazzi insieme ad altri 3 balordi nel locale in cui lavora, le sere precedenti il rapimento.
L'ennesima chiacchiera con Christian.. il suo rapporto con la sorella che lo prendeva in giro per la sua timidezza, che lo chiamava HC e gli fregava le cose dalla stanza, come il libro di Euripide: l'Ifigenia in Aulide. (la vergine di Micene sacrificata dal padre).
E Ifigenia è anche la password del pc di Karin
Un giorno la profia viene affiancata dal Russo Nicola (fidanzato "grande" di Deborah) che la invita a prendere un aperitivo con loro due e a parlare (lei gli dice che vorrebbe tanto aiutare la poliza a risolvere il caso perchè è molto legata al fratello della rapita, ma tusso cincischi) e il giorno dopo arriva una busta contenete una cassetta con la voce di Karin che legge "la Spampa" di quel giorno e la richiesta di 4milioni di euro.
E' la madre di Christian questa volta che va a trovare la profia, va a ringraziarla per l'aiuto che sta dando al figlio.
Le due donne parlando e la profia chiede se lei sappia del mito di Ifigenia. Ma la madre ha fatto un istituto tecnico e non ne ha un'idea, così la profia spiega e racconta il mito.. e la donna inizia a piangere ed è lei ora a raccontare.
Racconta di quell'estate appena trascorsa, quando Karin tornò dalla Sardegna che era una furia raccontando che un giorno che erano soli in casa, il padre di Gigi la inchiodò al muro toccandola ovunque ma lei riuscì al allontanarlo e a scappare.
La ragazza raccontò tutto alla famiglia che non volle crederle. Il padre soprattutto. Che conosceva l'amico da 40 anni, che con lui aveva una ditta avviata.
Nemmeno ci parla, il padre, con l'amico.
E benchè Karin non sia poi così candida, pura e vergine come Ifigenia, lei vittima ci si sente lo stesso e ricambia tutti con maleducazione e cattiveria.
Ripensando a tutta questa situazione e a questa rabbia, la prof arriva a pensare che sia la vendetta di Karin verso la sua famiglia, quella che non la creduta.
Karin vuole presentare il conto alla famiglia facendola soffrire con la cattiveria quotidiana e preparando qualcosa che li faccia davvero stare male e li colpisca in quello che hanno di più caro e per il quale l'hanno "sacrificata": il denaro.
La profia arriva quindi ad ipotizzare che la ragazza abbia simulato il suo rapimento, forse con l'aiuto di quei balordi che forse hanno cambiato le carte in tavola.
La profia è chiamata di nuovo in questura: hanno trovato il suo tacquino che era nella borsa scippata. E l'hanno trovato in casa dei tre balordi che Valeria aveva rivisto nel locale. Chiamati subiti gli sbirri, trovano addosso ai tre un po' di roba, sufficiente a fermarli e a fargli perquisire casa dove, appunto, viene ritrovata la borsa della prof.
Ed ecco ricomparire Russo Nicola che dice alla profia di aver sentito che c'è uno nuovo nel giro, uno che fa affari con l'Albania e che gira con una squillo di lusso italiana che si fa chiamare Veruska.
Informazione che la profia passa subito a Gaetano davanti ad delle verdure alla griglia e un bianchino; lui ricambia l'informazione dicendole che dai tabulati dei cellulari di Karin e Gigi risulta che i due si chiamassero pochissimo ma che c'è un numero ricorrente intestato ad una signora di 80anni morta tre mesi prima e salvato sul cellulare di Karin col nome di Skip.
Quel numero è inattivo da oltre un mese ed è irrintracciabile.
Skip potrebbe essere l'abbreviativo di skipetaro, albanese. La profia ne parla con Christian ma a lui invece viene in mente Skipper, capitano. E si ricorda che la sera che Gigi uccise il cane, poco prima lungo quella strada si era fermato ed era entrato in un portone dove aveva appuntamento con il "capitano".
Alla domanda "sapresti ritrovare quel posto" il ragazzo dice di si, ed eccoli tutti (Christian, profia, Gaetano e sbirri vari) su un paio di volanti diretti in questo posto. Lo trovano. E Adesso? -FALSA PISTA-
I tasselli cominciano ad andare al loro posto mentre le indagini continuano ed arrivano a scoprire l'identità di Skip (un pesce piccolo arrivato dall'Albania qualche anno prima che si arrabatta tra sfuttamento della prostituzione e scommesse sui cani) e a trovare l'appartamento dove esercita Veruska fino a notare quell'uomo che non sembra un cliente, che va da lei in un orario in qui lei non riceve clienti e che suona il campanello in modo diverso (il maganccia che va a prendere l'incasso).
Una sera Karin aveva sbroccato di brutto e Gigi l'aveva mollata da sola nel locale, a parlare ancora di quella storia del sequestro con il loro "amico" Skip. Solo che Skip è stufo di quella vita e vuole fare il salto di qualità, vuole fare i soldi in fretta e tornarsene a casa. Ma un vero sequestro non si fa da soli e serve un'organizzazione. Così lui passa al Boss tutte le info che sa sulla ragazza e la sua famiglia e lascia che siano loro a compiere il sequestro, anche perchè Karin potrebbe riconoscerlo ed allora bisognerebbe ucciderla.
Il Boss è l'uomo che esce dall'appartamento di Veruska e che guardandosi costantemente attorno, s'infila in una Punto scassata e si mette in strada. Solo che il magnaccia ha la macchina scassata ma il motore truccato e schizza come un razzo tra le vie di Torino, seminando gli sbirri. Meno uno, il Maugeri, che fa il pazzo in moto e non la perde, senza farsi beccare.
Il Boss è l'uomo a cui si è rivolto Skip per avere aiuto la sera che Gigi lo era andato a cercare per chiedergli di Karin e lui l'aveva colpito con un tubo di piombo in testa. Poi, preso dal panico, Skip si era rivolto al Boss: i due avevano caricato il ragazzo svenuto in auto, l'avevano portato in un capannone dismesso e li il Boss aveva chiuso la faccendo da Boss, con 3 colpi in faccia a Gigi per nascondere i segni delle manganellate e per farlo tacere per sempre.
Ma in quel capannone, col freddo che fa, vanno a ripararsi alcuni barboni.. gli stessi che faranno la telefonata anonima alla polizia per avvisare che "c'è un corpo in quel locale.." e gli stessi che si prenderanno i vestiti di Gigi perchè tanto, a lui, non servono più.
Beccato Skip e srotolati i tabulati del suo telefono, si scoprono le chiamate al numero di Gerace Tammaro (il Boss con la Punto di cui, almeno la targa, l'avevano presa).
Grazie a Maugeri che non aveva mollato la Punto e grazie all'appostamento di altri sbirri, viene individuata la casa dove Gerace sta con Veruska e viene liberata Karin.
La profia la rivede due giorni dopo.. ed "aveva gli occhi di una piccola bestia ferita"






Titolo: Una piccola bestia ferita
Autore: Margherita Oggero
Editore: Mondadori (collana Oscar Bestsellers)
Periodo: 2004
Pagine: 248
Prezzo: 8.80 (preso alla minganti con il 10% di sconto socio coop, € 7.92

No comments: