Sunday, June 21, 2009

Sangue sul Monte di Venere



Preso poco tempo fa a CdC, qualcosa mi aveva detto subito che quel "monte di Venere" non era la topa in copertina ma il monte che ho "scalato" quando ho fatto la Via degli Dei.. il sottotitolo "il thriller dell'appennino bolognese" me l'ha confermato e allora, anche se costava ben 7€, me lo sono presa.
Leggendo gli altri libri editi dall'autore, ho scoperto che è lo stesso che ha scritto "i medici seppelliscono i propri errori, i pubblicitari li attaccano ai muri".
Che dire.. sono a pagina 180 di 325.. da subito ho trovato una certa "immaturità" che mi contrasta molto con il linguaggio forbito e sagacemente ironico di "i medici ecc ecc"..
ho visto che ha scritto altre cose, ma credo che questo sia il suo primo vero romanzo..
mi sembra un po' prevedibile.. il fatto che voglia portare il lettore a credere che l'assassino sia il figlio bastardo del gerarca fascista, una certa faciloneria nei ragionamenti del maresciallo in pensione (ragionamenti semplici che in 35 anni gli altri investigatori non hanno fatto.. )..
bo.. credo che la fine sarà prevedibile.. secondo me è il prete o il carabiniere.. vediamo come va..
(è cmq una bella lettura, non lo definisco per niente un libro di merda, eh!!!??)

26/06/09
l'ho finito qualche giorno fa. BELLO.
l'ho letto tutto d'un fiato perchè ero curiosa di sapere se ci avevo beccato e.... no, non ci avevo beccato.
Alla fine il colpevole è davvero il figlio del gerarca nazista.. e l'intuizione di Sammarco è giusta.. il MONOLOGO del killer alla fine che spiega tutto il suo piano criminoso è un po' patetico.. ma almeno il finale non è la solita americanata dove tutti si salvano sul filo di lana.. infatti muoiono tutti!! XD



Sammarco, maresciallo dei carabinieri prepensionato a causa di una pallottola alla gamba beccatosi durante un'azione, sta pensando di trasferirsi dalla città ai colli bolognesi.
Durante la visita ad una casa nei pressi di Monzuno, Sammarco si stupisce del prezzo davvero basso dell'edificio e domanda il perchè al venditore: la proprietaria ha fretta di vendere questa casa perchè per lei rappresenta troppi ricordi dolorosi. La casa appartiene infatti alla madre dell'ultima ragazzina uccisa dal "killer di Monzuno".. un pazzo che rapisce delle ragazzine in età prepuberale e le fa ritrovare uccise, il venerdì di pasqua, attaccate a delle croci nelle varie chiesette o pievi dell'appennino bolognese.. in una macabra rappresentazione della "Pietà di Cristo".
Il primo omicidio è avvenuto negli anni '70.. le ragazze vengono tutte uccise con un colpo di pugnale al cuore.. rito che si compie senza avere una scadenza fissa.. a volte per due anni successivi, a volte non vengono commessi omicidi per 6 anni di fila.
35 anni di delitti dei quali Sammarco ha sempre sentito parlare e si è sempre interessato ma sui quali non ha mai potuto indagare... ora che è in pensione, è il momento.
Compera la casa e comincia a parlare un po' con la gente del paese. Arriva anche a presentarsi al comandante Rifredi, che lo conosce di fama e continua a trattarlo come se non fosse affatto in pensione.
Rifredi capisce che l'ex maresciallo è interessato alle indagini e gli chiede, in via informale, di dargli una mano con le indagini. Sammarco finge di doverci pensare, ma è ovvio che accetterà e presto si vede consegnare a casa un sacco di scatoloni contenenti la documentazione degli omicidi.
In tutte le foto dei sopralluoghi nel corso degli anni appare una presenza costante: Don Giovanni, il parroco di Monzuno.
Sammarco va a parlargli. La presenza fissa e il tema religioso fanno di lui (e hanno fatto in passato) un sospettato.. ma Sammarco non crede molto a questa eventualità.
Parlando con il Don e con il vecchio Piren, Sammarco viene a sapere che anche durante il ventennio c'erano stati degli omicidi simili: giovani ragazze stuprate e uccise da un gerarca fascista che venne poi processato in modo sommario e giustiziato dai partigiani. Il fascista aveva un'amante ed un figlio, spariti subito dopo la caduta del Duce.
C'è un vecchio nostalgico che era stato fotografo in gioventù che forse può aiutare Sammarco.
A questi il maresciallo si presenta come un appassionato di storia e con un po' di abilità riesce a portare la discussione sul gerarca.. Il vecchio è ben felice di fare del pettegolezzo e di mostrare le foto che egli stesso aveva fatto durante le parate..
In alcune si vede il gerarca con una giovane donna al fianco. E' la sua amante, l'Adalgisa.
Sammarco pensa gli omicidi dei due periodi possano essere in qualche modo collegati.. e forse l'amante e il figlio del gerarca possono c'entrare qualcosa.
Indaga che ti indaga..
Al vecchio nostalgico che voleva mostrare a Sammarco altre foto dell'Adalgisa e del bambino, qualcuno spacca la testa con un busto del Duce e brucia l'archivio fotografico..
L'ex maresciallo va un paio di volte dai Ris di Parma che gli confermano che le ferite al petto inferte alle ragazzine sono state fatte con quello che risulterebbe essere uno spadino da parata fascista.
Sammarco si reca in visita alla casa del Don e trova le foto dell'Adalgisa nascoste nel bagno; da quel bagno porta via le foto e una spazzola. I capelli bianchi in quella spazzola indicano che la persona a cui appartengono e la vecchia ricoverata in un ricovero modenese sono parenti.
Alla vecchia Sammarco è arrivato sospettando del Don. Questi ha raccontato di essere orfano e di essere molto legato ad una "dada", una donna che si è occupata di lui dopo la morte dei suoi. La donna ora è molto anziana e vive ricoverata in questa casa di riposo e la figlia di questa è da anni la perpetua del Don.
Sammarco capisce che la vecchi è l'Adalgisa e sospetta che il Don sia in realtà il piccolo Andrea, il figlio del gerarca.
Si sta convincendo, dopo aver ascoltato il delirio della vecchia che, credendolo il figlio, lo sollecita a continuare gli omicidi, che questa madre rabbiosa abbia plagiato la mente del figlio trasformandolo in un assassino.
C'è un altro filo conduttore che accomuna le ragazzine uccise. Sembra che siano tutte figlie di ragazze madri.. Alcune di loro sono dichiaratamente delle ragazze madri.. di altre, le date di nascita delle figlie e quelle dei loro matrimoni, lasciano forti sospetti.
La Pasqua si avvicine e un'altra ragazzina di 13 anni sparisce. E' figlia di una "ballerina" ucraina che vive da quelle parti, abbandonata dal marito.
Tutti gli sbirri sono allertati, le chiese e le pievi sono sorvegliate.. Sammarco aveva esposto al colonnello Fiore del Ris i suoi sospetti sul prete.. ma ora egli stesso non ne è più convinto, mentre il colonnello fa partire un ordine di arresto per Don Giovanni.
L'ex Maresciallo va dal Don e gli svela tutto, questi si impanica, dice che hanno sbagliato tutto e si da alla macchia.
Nel turbinio degli ultimi momenti, Sammarco trova un biglietto del prete che gli da appuntamento in chiesa alle 11 di sera; teme la trappola ma va lo stesso.
Alle 10.30 va dai ragazzi che piantonano la chiesa e gli dice di andare, che starà lui un po' di guardia.. entra in chiesa e scopre il passaggio segreto, una botola nel confessionale.
In quel piccolo tunnel, trova il corpo del prete, ucciso con la spada di San Paolo.
Un colpo alla testa gli fa perdere i sensi.. si risveglia immobilizzato e si ritrova davanti il killer nei panni della perpetua!!!
e qui... il tremendo monologo!!!!
la perpetua è in realtà il figlio dell'Adalgisa. Questa, scappando da Monzuno, si era fermata a Modena. Temendo le rappresaglie dei comunisti che cercavano una donna con un bambino, l'Adalgisa aveva dapprima cammuffato il piccolo come una femminuccia.. poi negli anni, grazie alle sue esperienze come infermiera, aveva cominciato a dargli ormoni femminili per continuare il suo folle piano di protezione.
In tutto questo casino, la perpetura svela anche che gerarca non era solo suo padre, era anche suo nonno, visto che l'Adalgisa era figlia di un suo precoce amore e quando lui la vide, lei 16enne, se ne invaghì, la stuprò e la fece diventare la sua amante ufficiale.
L'odio di questa giovane madre per i perversi, i violenti e i frutti di queste unioni è tale che si trasferisce al figlio/a. Il Don è davvero chi dice di essere; un ragazzo orfano che viene accolto da questa stramba famiglia con la quale rimarrà sempre in contatto e, quando viene trasferito a Monzuno per diventarne il parroco, alla perpetua non par vero di poter andare a compiere i suoi delitti li, dove tutto è cominciato.
Gli ormoni femminili hanno chiaramente annullato le sue possibilità di avere un'erezione, ecco perchè le ragazzine non son sono state violentate..
E in un delirio di confessione dove il sacro si mescola al profano, la perpetua rivela di avere anche già ucciso l'ultima ragazzina rapita e con lo stesso spadino apre la pancia al maresciallo Sammarco e lo lascia li a morire dissanguato..


-Frasettine-

"Cazzo, mangio, mangio, mangio, ma non calo di un grammo!"

Sammarco era cattolico per tradizione.

"Non è stato Dio a creare l'uomo, ma l'uomo a creare Dio."

Fin dai tempi antichi, infatti, l'offerta di cibo veniva considerata come un evidente segno di accoglienza in pace.

... quello squallido essere dall'oscuro trascorso e dallo sbiadito presente.

Siringhe da insulina tappezzavano un angolo del pavimento della cappella. Un bel ritrovo per le migliori menti del paese!


Titolo: Sangue sul monte di Venere - il thriller dell'appennino bolognese
Autore: Sergio Pozzi
Editore: Giraldi
Periodo: 2008
Pagine: 325
Prezzo: € 15.00 (pagato € 7.00 a CdC)


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