Monday, January 12, 2009

Gioventù Cannibale


Non sono un'amante delle raccolte di racconti.. ma qua c'era un Ammaniti e un Nove.. e anche quel Pinketts di cui sento tanto parlare e di cui non ho mai letto nulla..
ne ho letti 4, fin'ora.. e (come prevedevo).. m'è piaciuto solo Ammaniti..

Seratina (di N. Ammaniti e L. Brancaccio)
Emanuele, giovane della roma bene che vive con la madre, è a casa con i suoi pensieri e con la genitrice quando gli citofona Aldo, l'amico di mille serate.
Aldo gli propone la "solita seratina" (giro a zonzo in auto a sfondarsi di canne).
Malgrado la mattina dopo si debbe svegliare presto per andare al matrimonio del cugino a Siena, Emanuele pensa "perchè no?, giusto una canna" ed esce.
Aldo lo trascinerà con se' tutta la notte, prima a cercare sigarette (visto che non hanno il fumo, Aldo tira fuori la bamba), poi a recuperare Melania a Torpignattara, che vuole andare allo zoo (di notte).. arrivati allo zoo, i tre scavalcano.. ma Emanuele (rimasto indietro per nascondersi dall'arrivo di una volante e per recuperare la pistola caduta ad Aldo) finisce prima con i piedi nella carcassa di un animale morto e poi nella gabbia del canguro. Canguro al quele è costretto a sparare per non prendersi un'altra codata al petto.
Melania, dopo aver fatto una sega ad Emanuele per calmarlo, gli chiede se le prende il cangurino; lui sbrocca ed è Aldo a prenderlo e a metterlo nel baule.. se ne vanterà con gli amici il giorno dopo.
Emanuele s'incazza e s'avvia a casa a piedi, ma Melania lo raggiunge e lo convince a salire in auto.
Parrebbe fosse la volta buona, quella in cui si torna a casa.. ma Aldo va a fare un giro nella zona dei travestiti. Comincia a prenderne per il culo uno, che risponde alla presa per il culo. Ma Aldo è fuori di se (troppa bamba), scende dall'auto e punta la pistola alla testa di "Nunzia"; vuole giocare a Lascia o Raddoppia.. lui fa le domande e se Nunzia sbaglia lui spara.
Emanuele va in soccorso del trav.. cosa che non impedisce ad Aldo di sparare ad un piede di Nunzia rea di aver sbagliato la capitale degli stati uniti.
Alla fine di questa "seratina".. Aldo finalmente riporta a casa Emanuele.. il quale, pensando che l'amico non cambierà mai e rimarrà in eterno un bambinone, guarda l'orologio e realizza che ha giusto il tempo di farsi una doccia prima di andare partier per siena..
Intanto, il cangurino che era stato liberato in strada perchè "tanto mi avrebbe cagato sulla moquette", viene prima schivato da un'auto che gli spezza la coda e poi centrato dal un furgone del latte.

-frasette-
-"non credere che sono una drogata come il tuo amico, Emanuele. Sono solo una che sa prendersi il meglio dalla vita. E' che non so dire di no.. " disse con fare mondano.

-"ma che cazzo di ragionamento è? Uno ti fa una sega e tu devi prendergli un canguro? Se mi facevi un pompino, allora? Ti dovevo portare qui l'orso bianco?"

E Roma piange (di A. Teodorani)
è la storia raccontata in prima persona di uno che narra del suo incontro con un vecchio ricco che gli propone di deventare uno "spazzino".. e lui elimina barboni e zingari..
(racconto che non mi ha detto un gran che.. )

Il mondo dell'amore (di A. Nove)
che io Aldo Nove non lo capisca, è cosa risaputa. E' la storia di Michele e Sergio, raccontata dal primo (nello stile di aldo nove). I due comprano un porno a pochi soldi, "il mondo dell'amore", pronti a farsi una sega insieme davanti alla tv. Solo che sto porno è piu' un documentario tipo "mondo crudele", quei docu anni '70.. e insomma.. alla fine di sto docu, viene mostrata l'operazione per il cambio di sesso di un uomo in donna (e mi sa che l'ho pure visto, da ragazzina, sto film).
non ho capito bene per quale ragione, fatto sta che prima michele si taglia l'uccello perchè vuole provare l'amore lesbico, e poi se lo taglia anche sergio. Muoiono entrambi.
-frasette-
"che cazzo fai?"
"l'ho tagliato"
"perchè?"
"per provare una storia lesbo. con te, amore mio"
"ma cosa sei? un frocio?"
"no, ma forse sono una lesbica!"

Avvicinò la bocca alle mie gambe. Anch'io avvicinai la mia bocca alle sue.
Fu, quello, l'ultimo 69 della mia vita. Il primo da donna. E l'unico da moribondo.


Cappuccetto Splatter (di D. Luttazzi)
è l'ennesima storia di cappuccetto rosso rivista con altri personaggi..
patetica e insulsa.. non perdo altro tempo a riassumerla, visto che ne ho già perso troppo a leggerla.

Diamonds are for never (di A. G. Pinketts)
me lo sono già scordata.. e l'ho letto solo 3 giorni fa.. fa troppi virtuosismi goliardici con le parole.. e mi fa solo stufare della lettura.
-frasette-
La vita fa schifo. D'accordo, ma la morte è peggio.

Diario in estate (di M. Governi)
è il racconto intervallato a due voci di due ragazzi sballati. si vedono al parco, si piacciono, si mettono assieme. Lui le passa la droga. Lei un giorno collassa e la ricoverano. Il padre di lei la obbliga a mollarlo e la manda a studiare a Londra.
Lei va da lui per lasciarlo e lui l'ammazza e butta il cadavere ai muraglioni del Tevere, dove vengono liberate le nutrie che lui vedeva catturare nel parco dove si sono conosciuti.

Treccine Bionde (di Curtoni)
Un tipo è in una discoteca; poga ubriaco e fuori di lui in mezzo alla bolgia quando lo urta una ragazzina con le treccine bionde e gli occhi sbarrati. lui la guarda un po' male ma quando questa sta per cadere, lui l'afferra per sostenerla e si accorge che la ragazza ha il ventre squarciato, gli intestini di fuori ed è morta.
La sorregge, in mezzo alla gente.. Nella sua disperazione, incrocia lo sguardo dell'assassino. Questi gli grida "l'hai ammazzata tu".. e il tipo risponde "certo, adesso devo andare a farne ballare un'altra. Le terrai compagnia finchè non torno, vero?"
e così lui rimane li.. mentre piange ed abbraccia la ragazza e il concerto continua..
e anche quando il concerto finisce.. lui è ancora li, che la tiene stretta e continua a muoversi come se stesse ballando un lento.
-frasette-
Alcool, frastuono e assenza di pensieri, una miscela diabolica e inebriante che li spingeva, talvolta, verso il sospetto che quei tre elementi fossero la creta con cui era stato modellato il paradiso. O l'inferno. O tutti e due.

Cose che io non so (di M. Galiazzo)



Titolo: Gioventù cannibale. La prima antologia italiana dell'orrore estremo
Autori: vari
Editore: Einaudi (collana Stile Libero)
Periodo: 1996
Pagine: 204
Prezzo: Lire 14.000 (pagato € 3,00 a CDC)

No comments: