Thursday, May 15, 2008

Biscotti e sospetti



Malgrado sia un libercolo leggero, lo sto leggendo con un po' di fatica.
Ci sono un sacco di personaggi, sorelle, figlie, zie e nipoti.. per cui devo fare un po' di mente locale per capire ogni volta di chi si sta parlando..
ma dopo 50 pagine ce l'ho fatta.. ed (ovviamente) siccome me ne rimangono solo 185.. ho pensato bene di cominciare un altro libro.. giusto per.


Le marchese Bonino di Quaregna, Adelaide e Iolanda, proprietarie della villa in strada Valselice 185, stanno cercando gli inquilini cui affittare l'ultimo pezzetto rimasto libero dell'immobile.
Raccomandate da Clelia Poma Grillo, ex compagna di scuola delle nobildonne, si presentano per il posto Violetta e Caterina Chiarelli, sorelle proletarie (una commessa di libreria, l'altra sarta) dotate di bell'aspetto figlie di sarta di madre a sua volta sarta.

Nonostante le notevoli differenze di origine tra le parti in causa, il contratto si chiude grazie a un bizzarro sogno di Iolanda ("Fidel Castro che atterrava con un idrovolante in piazza San Carlo e la riempiva tutta di maiali").
Comincia cosi' la convivenza tra le nuove affittuarie e gli altri inquilini dello stabile: Rebecca e le tre figlie Emi, Evi ed Eli (e il di loro padre mirmetologo, Davide, con la giovane amante Belinda che ha una crisi isterica ogni volta che sente nominare il nome di Rebecca);
l'architetto Mattia (Interior desiner apprezzato per il suo cattivo gusto) e le sue varie conquiste;
Emanuele e la novella sposa indiana che gli scappa presto di casa portandosi appresso tuttomapropriotutto.
e, son sicura, qualche altro personaggio che ora non mi ricordo..
c'è INES!! la collega di Violetta.. che si sta per sposare.. e la proprietaria della libreria (dove le due donne con il nome di fiori lavorano) che vuol venderla (la libreria) per aprire un karma-bar
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Libro godibilissimo.. un po' di fatica iniziale a ricordare tutti i nomi e tutti gli intrecci..
però una volta partiti è un libro che si fulmina.
Geniale la scena dove Belinda va a farsi predire il fututo proprio da Rebecca (e questa gli dice che si sposeranno e che lei diventerà una casalinga).
Fanno sorridere a denti stretti tutti gli "uomini" di questa storia. Immaturi, insicuri, sognatori e anche un po' "faccine di tolla"..
Mattia che fa lo splendido e pensa di poter avere tutte le donne che desidera (anche se forse è davvero così).
Emanuele, il marito di Parvati, che crede ciecamente nell'amore, ma non in quello con le donne bionde e sicure di se (anche se non esita, dicendosi innamoratissimo della moglie, ad andare con Caterina per poi trattarla sgarbatamente il giorno dopo).
Eugenio, che quando si sente chiedere da Violetta di sposarla, prima si convince che quello che vuole è una casa, un cane, una figlia e la stabilità.. poi si convince che forse sta meglio senza casa e senza cane, e si rimette "in pista" tradendola con chiunque (anche se già lo faceva prima) ed accusando lei di non avergli prestato attenzioni sufficienti.
Davide, quello che molla la moglie e le figlie per una di 20anni.. ma che non si riesce mai ad odiare per tutto il libro, perchè comunque persona attenta e gentile e padre amorevole..

-Frasette-

"Diamo la casa a loro, Adelaide. Stanotte ho sognato Fidel Castro, che atterrava con un idrovolante in piazza San Carlo e la riempiva tutta di maiali."

A casa l'aspettavano due comodini da montare e, se aveva fortuna, una paella da scongelare.

Belinda Rocca, ventidue anni, prossima alla laurea, che lo aveva conquistato con il semplice ma sempre efficace metodo di andare a chiedergli una tesi presentandosi in accenno di gonna su collant, maglioncino incollato alle tette, nessun reggiseno e molto kajal.

"Stanotte mi sono innamorata per sempre fino alla fine del mondo dell'unico uomo che amerò finché l'universo non si ridurrà ad una pozzetta di fango."
Violetta restò molto impressionata: Caterina si fidanzava con regolarità, ma si innamorava pochissimo. Dopo John Taylor dei Duran Duran, non aveva più provato un sentimento di vera passione per nessuno.

... unite dalla zitellanza dell'una e dalla vedovanza dell'altra.

Mattia era bello senza vergogna.

"Noi" affermò con semplice orgoglio Caterina, "non sappiamo cucinare"
"Sia ringraziato il cielo. Ultimamente, tutte le amiche che invito qui si affannano a prepararmi humus di ceci, torte di pere, finto flan ai formaggi... c'è in giro un autentico eccesso di abilità culinaria".

"Io faccio vestiti per bambole gonfiabili"
"Sei una stilista, in pratica"
"Sarta, non stilista"

"Arredatore. E' una parola uscita dal vocabolario corrente più o meno nel 1964.."

"Il tradimento non m'interessa. Non ho abbastanza carattere per tradire. (...) Per tradire bisogna saper mentire, saper sopportare il rimorso, avare una grande opinione di se stessi, tipo: che mi importa se lo inganno, io mi diverto, ed è questo quello che conta. Insomma, bisogna essere molto forti. Io so che non ce la farei, glielo confesserei subito, piangerei e scoppierebbe un gran casino. Ho provato una volta, ed è andata malissimo."

Non era stato per niente semplice trovare due commesse col nome di fiore.

"Era tanto per criticare. Qualcosa bisogna sempre criticare, se no ti chiedono l'aumento."

Il Mago Marduk, veggente babilonese imprigionato in giovane corpo pugliese.

"Si! Certo che ti amo! Ma amare non vuol dire vivere insieme 24 ore al giorno sotto il giogo della routine, costretti all'impegno quotidiano del compromesso, piegati alla fatica della reciproca totale accettazione!"
Nonostante l'impeccabile costruzione della frase, Violetta non si fece fregare.

... gli imponeva la scelta tra due ipotesi altrettanto raccapriccianti, perderla per sempre o per sempre averla...

Emi ed Evi erano ancora in giardino a giocare alle Bambine Povere Sperdute in un Bosco Senza Niente da Mangiare.

... restò un attimo sulla soglia pensando che quella ragazza aveva qualcosa del serial killer: ma cosa?

E' L'ACCOSTAMENTO IL VERO SEGRETO DEL CATTIVO GUSTO.

Spesso il senso di colpa rende aggressivi.

Un uomo che lascia una moglie e tre bambine di grande charme per mettersi con un paio di tette! E un paio di culo! Quando sono cose che si possono tranquillamente avere ogni volta che le si desidera senza buttare per aria niente. E, cosa ancora più importante, quando sono cose a cui si può benissimo rinunciare, perché infondo chi se ne frega.

"Sai come sono le donne... fingono di interessarsi a qualsiasi cosa interessi l'uomo del momento.. poi smettono, ma solo quando per lui è troppo tardi".

... discorsi molto indiani, uno dice "il peso dei melograni è color fiamma" per dire "mi annoio a morte"

"Sono nell'impossibilità di dirti queste semplici parole "voglio divorziare". Perché? In fondo, sono riuscito a dirti di peggio. Perché questo no?"

Il guaio di questi momenti di allucinante chiarezza è che è impossibile stopparli. Una volta partiti, vanno avanti ad illuminare finché ogni particella di autoinganno non è esposta.

"Da allora evito donne di quel tipo"
"Che tipo?"
"Bionde, sfacciate, alte, sicure di sé"
Violetta guardò sua sorella, così bionda, piuttosto alta, tanto incosciente da poter sembrare sfacciata, sicura, più che di sé, di tutto, e si chiese se si fosse riconosciuta nel ritratto.
Ma Caterina sembrava completamente indifferente, e probabilmente lo era.
"Mentre le ragazze indiane..." continuava Emanuele, "sono diverse..."
"Bionde non sono di sicuro"

Non a questo l'avevano preparato lunghi studi, pacate letture, viaggi scelti e riflessioni creative.

"Quant'è rumorosa quella bambina... non è ora di insegnarle un po' di riserbo?"

"Chi se la prende, una separata di quarantun anni con tre figlie, taglia 46, prime rughe, cuore spezzato?"
"Hai un vero talento per venderti male.."

Una volta, alla ricerca di un autodiagnosi, aveva sfogliato per un po' una Garzantina, ed era arrivata alla conclusione di essere affetta da una blanda forma di autismo.

Il conferenziere era in boiler con un unico sopracciglio che andava da un orecchio all'altro.


Lo choc della separazione le aveva mangiato quattro quinti delle cellule cerebrali.

... la metà femminile dell'abominevole coppia..

"...mi scopa almeno quattro volte alla settimana. E, quando non mi scopa, sbava dalla voglia di scoparmi."

"... è che non mi va di avere "divorziata" sulla carta d'identità, tutto li."

... era durata meno di un ghiacciolo.

Poche cose hanno un effetto migliore sulla psiche di una donna abbandonata quanto scoprire che l'altra, quella per cui se n'è andato, è una perfetta idiota. Consola, e permette di vedere il proprio amatissimo perduto sotto una nuova luce: quella dell'imbecille.

"Quando l'intelligenza è spalmata in uno strato così sottile, si scrosta in fretta. (...) cercherà di risolvere le parole crociate facilitate.. Cercherà, ma non è detto che ci riesca."

"Non posso permettermi l'esborso emotivo. Sono in debito di fiducia nei confronti di me stesso, e ho uno sfaldamento dello strato protettivo dell'ego."

"... starti a sentire mi danneggia i tessuti cerebrali e il muscolo cardiaco."

Mattia (...) cercava sempre di fermarsi in modo instabile, e quindi si sedeva su superfici indatatte allo scopo, rifiutava divani e poltrone ed era capace di restare un'ora in una casa senza togliersi il cappotto.

"Voglio assolutamente sposarmi."
"Con chi?"
"Ma sei scema? Come con chi? Ma con te, idioa!"

Anche il padre di Belinda aveva piantato moglie e tre figlie per lei! Le Rocca rappresentavano una vivente vendetta delle amanti. Avrebbero dovuto sceglierle come bandiera della categoria.

"Vuol dire che i nostri sentimenti sono più fragili del materiale che manovriamo?"
(vetro)

"Io sono stata sposata, e ti assicuto che è una condizione umana molto sopravvalutata".

Stava per allontanarsi dalle sicure rive del linguaggio aziendale per tuffarsi nelle onde infide dei rapporti personali.

Eugenio aveva cominciato a chiedersi se non avesse interpretato in senso un po' troppo integralista la sua nuova vocazione matrimoniale. Dopo tutto, non è che gli scrittori famosi con moglie, figli, cane e station wagon fossero poi tutti talmente fedeli.

Come una squadra ormai rassegnata alla retrocessione, giocaca solo per divertirsi.

Lui voleva rimettersi con Rebecca (...). Ma non poteva farlo, se Belinda era così gentile e simpatica, così bella e sensuale, così amabilmente idiota. Non era possibile litigare con lei fino a raggiungere un parossismo di rabbia sufficiente a fare le valigie e tornare a casa. (...)
E come si fa a lasciare una donna se lei non ti aiuta gentilmente mettendosi dalla parte del torto? Come tanti uomini prima, durante e dopo di lui, Davide era mortalmente offeso con Belinda perchè non gli offriva nessun pretesto per lasciarla senza sentirsi in colpa.

"Adesso che l'ho conosciuta, voglio che la sposi. Mi sembra la vendetta più cattiva che posso inventarmi. Voglio che si leghi a quella deficiente per il resto della sua vita, e voglio osservarlo man mano che le si abbassano le tette lasciando scoperto il cervello come un'impietosa marea.
(...) Io non mi riprendo uno che ha potuto lasciarmi così.
(...) Se la deve sposare, e patire."

La zia protestava. "Cosa vuoi? chemi auguri di schiattare? Ma fallo venire, per me! Basta che non fumi a tavola e si metta le pattine!"

"Su da me. Ti faccio il training autogeno, così ti addormenti:"
"Dove?"
"Nel mio letto. E' una piazza e mezzo."

Si faceva vivo solo con rapide telefonate di mantenimento, un "Ciao amore, come va? Studi? Scusa ti devo lasciare..." e per altre ventiquattro ore non lo sentiva più. Non lo vide fisicamente tutta la settimana, e sabato sera, quando finalmente comparve, era nervoso e sfuggente, e già agli antipasti della loro consueta cena cinese cominciò a mettere avanti un programma di antibiotici, levatacce e altri elementi assorti che sconsigliavano una notte d'amore con la fidanzata.

Non si fanno tre figlie se non si ha un carattere ottimista.

Gaspare però era proprio carino: se solo uscendo di li non le avesse proposto di andare a bere qualcosa... se l'avesse baciata al semaforo, o le avesse indicato due paia di pattini a rotelle sul sedile posteriore dicendo "Ti va di andare a pattinare?"
(Gaspare) "Senti, possiamo fare un salto a una festa di amici miei, oppure possiamo prendere un DVD da blockbuster e andare a vederlo da me. Che dici?"
(...) era stata una serata utilissima che le aveva permesso di capire una cosa importante: lei, con gli uomini, aveva chiuso per sempre. Non era più in grado di gioire dei semplici piaceri che offrivano, se non era sostenuta dall'inebriante spinta dell'amore.
(...) se la salute la sosteneva, aveva davanti almeno una quarantina d'anni liberi da ogni impegno sentimentale.

"Non posso mica fare la ventenne anche molto dopo aver compiuto trent'anni..."

Ignorante come una capra e stupida come il pongo.

Lui avrebbe preteso tutta l'interminabile rava e l'altrettanto prolissa fava.

Caspita, l'uomo era sexy. Bastardo, magari, ma lanciava segnali ormonali di prima qualità.
"Lei e mago?"
"No. Personalmente no. Ma sono l'involucro attraverso cui si esprime Marduk, dio persiano della Lucida Visione"
"E... potrei consultarla? Potrebbe avere una visione per me?"
"Dipende. Lei è gay?"

Davide e Rocco si guardarono. Amici.

Lei gli sorrise e gli allungò una mano. "Eccomi qui, amore mio"
Emanuele la guardò dritta neglio occhi e le disse, scandendo bene le sillabe: "Levati di torno, compicoglioni. E, se ci incontriamo in giardino, girami al largo, perchè meno ti vedo e meglio è, stronza".
Richiuse la porta, sbattendola davanti a Caterina, che era rimasta immobile.

"Noi uomini siamo fatti così" commentò, rassegnato, Davide.

A conferma di questa affermazione del professor Cerruti, anche Eugenio si stava comportando secondo un classico schema maschile: accusare per nascondere la propria colpa.
Non c'era nessun dubbio che nelle ultime settimane lui avesse ripetutamente tradito Violetta. (...) Ma invece di dirle qualcosa tipo: "Scusami, sai, ho una storia con un'altra e sono molto nervoso" preferiva farle credere che era tutta colpa sua, di lei, Violetta, che (...) lo trascurava orribilmente.
"Hai ignorato per settimane le mie istanze affettive". (...) Se Violetta non fosse stata più che disposta a sentirsi in colpa, avrebbe percepito la malafede che maleodorante affiorava da queste parole

"... E' una antipatica a prima vista. Di quelle che se la tirano senza avere nessun motivo per farlo, solo che a furia di credersi chissà che strafighe, hanno convinto anche un po' gli altri idioti."

...Belinda con gli occhi rossi come due lici di posizione (...)
"Hai un Moment?"

"...ma è possibile che l'amore ti cada di dosso tutto in una volta, come un vestito?"
Sandra Rocca non ne aveva idea. L'amore aveva sempre avuto un ruolo marginale nella sua vita.

"Qualcuno ha del balsamo di tigre o di pantera?"

Emi vendeva un libro a Evi: "prenda questo, arcivescovessa, ci sono tutti i fiori antirughe con l'estratto di tachipirina."

"...fai andare a mille quell'insieme di cellule che conservi nella scatola cranica, ancora chiuse nella confezione sottovuoto."

"Comincia ad andare, tu".
Lui eseguì, contento della autorevolezza coniugale del gesto.


Titolo: Biscotti e sospetti
Autore: Stefania Bertola
Editore: Salani
Pagine: 237
Periodo: 2004
Ean: 9788884513595
Prezzo: € 12.50 (pagato € 3.50 al mercatino)







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