Sunday, January 31, 2010

Io Non Chiedo Permesso

Non è il mio genere di libri.. ma uno ogni 3 mesi lo leggo.. per poi dire che non è il mio genere di libri..
Questo costava solo 1.50€.. ed è stata l'unica ragione per cui l'ho preso..

Be'.. tutto sommato, sono onesta, credevo peggio.
La protagonista, con la sua depressione da ragazza ricca che vorrebbe dei valori che non riesce a trovare, non è nemmeno male.. peccato che, parafrasando gli Afterhours, qua tutta "la gente sta male".. oh, non se ne salva uno che uno!!
Alla fine, chi per una ragione, chi per un'altra, ma son tutti dei poveri infelici e insulsi gusci vuoti.. TUTTI.
Salva il libro una bella scrittura (non eccelsa ma nemmeno così male) e un racconto che sfiora la banalità ma che riesce a rimanere con un piede sull'orlo del precipizio..

Il riassunto è presto fatto:
giovane 22enne di buona famiglia, presenzia alle serate della Bologna bene, tra locali, cene e discoteche... Abiti al top, vomitito e -almeno per lei- poca cocaina..
Un'analista superficiale che le chiede "da cosa stai scappando?" (cioè.. non la faccio più nemmeno io questa domanda!!), amici della sua stessa pasta, genitori assenti che fanno regali milionari e i soliti corollari tipici dei giovani ricchi ed annoiati (l'amica che va al privè, il fratellino di un'altra che spara ai doberman, gli uomini d'affari che praticamente stuprano le modelline arriviste, riempiendole prima di coca, i soliti parvenue che vivono di luce riflessa -e di soldi scroccati-).
tutto il resto, è noia....

-Frasette-
...quello che cerchi realmente non è libertà ma disimpegno. un po' da tutto.

"Ho deciso che il suicidio è per i deboli e per quelli che non hanno soldi."
"Ah, un ragionamento profondo" lo sfotto.
"Già: perché uccidersi quando si può semplicemente andar fuori a fare shopping e soffocare le proprie ansie strisciando la carta di credito?"

"Le persone che lo hanno capito stanno bene, le altre stanno bene perchè non capiscono un cazzo. Semplice."

".. se non conosci il dolore come puoi ridere veramente?"

Non si può chiedere ad una puttana di amarti. Non si può e basta. E Martino è una puttana.

Chi come mia madre è nata nel '56 è colo uno sfigato che era troppo giovane per il '68 e troppo vecchio per il '77, e noi noi siamo una generazione di inadatti che non hanno abbastanza cultura, che non sapranno mai che cosa significa battersi realmente per qualcosa in cui si crede.
Non sa quanto sia difficile vivere con questo enorme peso addosso, il peso di non avere un ideale, perché loro si sono battuti già per tutto. Non avere sogni, perché lui li ha già buttati nel suo falò personale..

pagina 67-68

Per una che ha già tutto pretendere amore è troppo, forse?

Dissoluto. Eccentrico. Narcisista.
Più che un intellettuale, una rockstar.
Come se la immagina in provincia.

.. non vedo l'ora di arrivare a casa e di prendermi un Tavor con un bel bicchiere di champagne.

"E' una pura critica al mio modo di vivere?"
"E' una pura critica al tuo modo di buttare via la vita"

"Non si va mai abbastanza lontani da se stessi, non è la lontananza che risolve i conflitti interiori, quelli ce li portiamo dietro."

"Sicuramente non gli manchi, lui ha la sicurezza di ritrovarti sempre puntualmente dove ti ha lasciato. "

"E' sempre meglio chiudere per primi che essere mandati a cagare, anch'io sono stata male per averlo fatto." Appoggia il tovagliolo sulle cosce.
"Tu?" esclamo. Mi risulta impossibile pensare a Chiara con un'anima abilitata a soffrire. .. Incredibile.

E' difficile spiegare come ci si senta diversi da quello che siamo stati fino a ieri.
E' difficile parlare del senso di nausea costante che suscita il ricordo di quello che siamo stati.

"Tratti gli uomini come puttane. Non ce n'è mai uno solo, così non corri il rischio di innamorarti, quando sei con uno pensi all'altro e così via, ottimo rimedio."




Titolo: Io non chiedo permesso
Autore: Marilù S. Manzini
Editore: Salani
Periodo: 2004
Pagine: 222
Prezzo: 12.50 (a C.dC era a 1.50... -intero- )

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