Sunday, January 31, 2010

Che la Festa Cominci


Il 19 dicembre abbiamo fatto un bachetto al Pianeta.. abbiamo preso un sacco di freddo e fatto su pochissimo.. io ogni tanto, per scaldarmi, andavo a fare un giro dentro il negozio.. alla fine, ingolosita dallo sconto del 40% (con ulteriore sconto del 10% grazie alla tessera di Marinella) ho ceduto...
vabbè.. avevo anche sentito Ammaniti in radio che parlava di questo libro.. quando è arrivato a descrivere la scena in cui Abaddon parla a Saverio attraverso Gerry Scotti, mi son detta che dovevo leggerlo...
.. e ho fatto bene, visto che l'ho letto con i lacrimoni agl'occhi dalle risate.
Alla fine mi ha ricordato un po' "Fango".. e un po' di personaggi si sono persi (come l'amante di Ciba con il figlio che li aveva ripresi.. ) pero' pollice alzato su tutta la linea.

Riassumerlo è un po' un delirio x il caos di personaggi ma ci provo.

Saverio Moneta detto Mantos è a capo della setta satanica le Belve di Abaddon che conta, lui compreso, 4 elementi. Gli altri suoi adepti sono Zombie, Murder e la vestale del gruppo, Silvietta.
Le loro azioni si limitano a poca roba, giusto una scritta su un viadotto e l'orgia con Silvietta (ubriaca e semincoscente).
Un giorno Kurtz, il leader dei Figli dell'Apocalisse, lo chiama per chiedergli di diventare il rappresentate della sezione centro-sud della sua setta, ma per farlo dovrà abbandonare gli altri tre suoi adepti.
In un suo rarissimo moto d'orgoglio, Saverio dice "NO" a Kurtz e gli chiude il telefono in faccia.
Tornando a casa con la sua ford Mondeo, pensa al modo di riscattare la sua setta con un gesto eclatante e quando suo cugino gli telefona perchè ha bisogno di aiutocamerieri alla festa di Sasà Chiatti dove si esibità anche la redenta cantate Larita, Saverio ha l'illuminazione: con le sue bestie vestite da camerieri andrà alla festa e sacrificherà Larita, decapitandola con la copia della Durlindana che ha appena comperato su ebay.

La festa è un monumento a se stesso che l'arrampicatore sociale Sasà Chiatti ha deciso di offrire alla buona società romana e nazionale. Questi ha acquistato Villa Ada e tutto il parco circostante, malgrado le lamentele dei cittadini romani, e ha trasformato il tutto in una sorta di bioparco diviso in tre aree dove verranno organizzate tre tipi di caccia: quella alla volpe, alla tigre e al leone. Ovviamente, tutto il resto sarà a tema, dall'abbigliamento dei partecipanti, al menù offerto dai vari servizi catering capitanati dai più famosi chef internazionali.

A questo evento parteciperà anche il giovane scrittore Fabrizio Ciba, trentenne finto-impegnato e falso-alternativo che sembra aver perso la vena creativa ma che riesce a far finta che non sia vero.
E' appartato con una tipa in un parco, quando sente capi della sua casa editrice parlare di lui e dire che lo vogliono silurare.
Va comunque alla festa di Chatti, pensando di farci un articolo-sputtanamento da vendere a La Repubblica.

Dopo apritivi, chiacchiere, foto e letture di poesi, iniziano i safari.
Questi però presto degenerano, tra gente che non sa andare a cavallo e elefanti imbizzarriti. In tutto questo caos, ci si mettono anche le Belve di Abaddon.
Mandati via Murder e Silvietta perchè innamorati (questa è una missione suicida e non c'è posto per l'amore) le altre due belve sono decise a continuare da sole.
Il piano prevede che Zombie faccia saltare la corrente e Saverio rapisca Larita per portarla sul Monte Antenne dove sarà sacrificata.
Peccato però che Zombie, colpendo la centralina con un'ascia trovata sul posto, prenda fuoco e rimanga incenerito sul luogo.

Ciba intanto, dopo aver flirtato con una giovane attrice e con altre ex, incontra e s'innamora di Larita. Ed è con lei sul primo degli elefanti che, imbizzarrito, casca da una rupe, morendo. I due sono un po' acciaccati ma salvi quando vedono uscire degli strani esseri dal bosco.
E' una comunità di alteti russi che durante le olimpiadi di Roma negli anni '50, erano fuggiti e si erano nascosti nelle catacombe, rimanendo li e vivendo di cio' che il parco offriva loro: avanzi di cibo, felpe smarrite, oggetti dimenticati.
Questa comunita, scambiando il casino della festa per un attacco dei comunisti venuti a cercarli, rapisce un tot di invitati e li porta nel sottosuolo. Tra questi ci sono Ciba, Larita e Saverio (il Chiatti intanto è morto mentre, credendo che gli abitanti del sottosuolo fossero dei terroristi li per rapirlo, spara all'impazzata per tenerli lotani colpendo e facendo esplodere l'apecar dei gelati e venendo colpito alla fronte dal ruotino di questa che lo fa cadere con la testa sui vetri -e, tanto che c'è, si porta via un piede con un colpo partito dal fucile-).

Quando l'equivoco tra gli abitanti del sottosuolo e i prigionieri e chiarito (cioè che sono exatleti e la loro progenie i primi, e invitati ad una festa i secondi) tutto pare risolto. Ma non è vero.
L'assenza di corrente ha mandato in blocco il sistema idrico del lago e ora le sue acque si riversano -appunto- nelle catacombe, portandosi via ogni cosa e persona.
Fabrizio abbandona Larita al suo destino.
E' Saverio che la soccorre e quando i due sono ormai travolto dall'acuqa, uno spiraglio nel terreno diventa la loro via di salvezza. Solo Larita si salverà, salendo sopra a Saverio che, con una frattura esposta del femore, preferisce affidarle la poesia che Zombie aveva scritto a Silvietta e si lascia andare alla furia delle acque.
Fabrizio Ciba è salvo, ha rubato dal cadavere di un vecchio scrittore morto la chiavetta usb con il capolavoro che questo stava finendo e che portava al collo.

Sono passati 4 anni.. Ciba ha pubblicato il lavoro della sua vita e Murder e Silvietta sono al parco di Villa Ada a ricordare i loro due amici..
sono stesi su un plaid a giocare col il loro bambino quando una figura zoppicante gli frega il cibo.... una figura che loro conoscono.

-Frasette-
"A proposito, come stanno i piccoli?" domandò Silvietta.
"Sono dei tubi. Mangiano e cagano".

"Chi è il vostro padre carismatico?"
"Tu!" dissero in coro le Belve.
"Chi ha scritto le Tavole del Male?"
"Tu!"
"Chi vi ha insegnato la Liturgia delle Tenebre?"
"Tu!"
"Chi ha ordinato le pappardelle alla lepre?" fece il cameriere con una sfilza di piatti fumanti sulle braccia.

Malagò aveva trentracinque anni e ne dimostrava, a essere gentili, dieci di più.

"Il nostro sito internet registra cinquantamila contatti al giorno e abbiamo un calendario ricchissimo di iniziative. Organizziamo orge, raid, messe nere ed escursioni ai luoghi satanici, come la pineta di Castel Fusano e le grotte di Al Amsdin in Giordania.

"Che spettacolo dev'essere tua moglie a letto. Altro che le ragazzine, quella ha un'esperienza. Ti apre come un divanoletto."

I due si immobilizzarono come sogliole e se avessero potuto, come la Solea solea, avrebbero cambiato colore mimetizzandosi con l'ambiente circostante.

... le uniformi delle Belve. Le aveva disegnate lui stesso e fatte cucire da un sarto cinese di Capranica. Erano semplici tuniche di colore nero (al contrario di quelle sgarciantissime dei Figli dell'Apocalisse, oro e viola) con il cappuccio a punta.
Come scarpe, dopo diversi dubbi, aveva scelto delle espadrillas nere.

Si era sposato troppo presto con una donna che adorava i villaggi turistici e razziare gli outlet.

Il carattere di Serena Mastrodomenico era stato forgiato secondo la rigida etica dei Mastri d'Ascia Tirolesi.

Il professor Paolo Bocchi aveva sempre a disposizione quasiasi sostanza psicotropa che la natura e la chimica fornivano all'uomo.

La Somaini avrebbe voluto fare il broncio, ma il botulino glielo impedì.

Nelle cucine era calato un silenzio sepolcrale. Anche le cappe aspiratrici e i minipimer sembravano essersi zittiti. I passeri fuori erano ammutoliti.

Vi odio tutti, si disse Fabrizio Ciba.
Si sentiva vulnerabile e confuso come un extracomunitario nell'ufficio permessi della questura. Era in una gabbia, in groppa a quell'elefante.
Il suo segreto era starsene abbastanza vicino alla vita, in modo da poter osservare l'orrore dell'umanità con sarcasmo, ma mai dentro.
Ora invece era in mezzo a quel circo e non si sentiva diverso da quei pagliacci.
Stava pure facendo una pessima figura con Larita. Era meglio rimanere zitto, in un atteggiamento riflessivo da scrittore.

Il filippino si girò. "Mortacci tua!" disse.

Il centravanti mollò uno spintone al poveraccio, che perse l'equilibrio, sparendo senza un grido in un cespuglio di more.
(...) Un proiettile colpì la fibbia di metallo della cesta dell'elefante di coda. Il cinturone si aprì e il gruppo rock metal di Ancona si ribaltò. I musicisti finirono in un campo di ortiche.
(...) Il vecchio prese la mano del nipote. "Tira. Tira!" I due ruzzolarono a terra tra i cespugli di pungitopo.

Tra le file dei cavalieri caddero in molti, altri furono trascinati con il piede incastrato nelle staffe per chilometri. Pochi ne uscirono illesi.

Mantos, accucciato accanto alla porta, si osservò. Osservò la tunica nera che aveva cucito con le vecchie tende dismesse del cinema Flamingo. Osservò la Durlindana comprata su eBay. E si accorse di quanto era patetico.

Mantos davanti al corpo carbonizzato di Zombie.
"Non ti lascio qua, non ti preoccupare. Ti riporto a casa. A Oriolo. Basta con tutte 'ste stronzate."
Si mise in piedi e con la torcia si guardò attorno. Doveva trovare uno scatolone. Il massimo sarebbe stato una di quelle bustone blu di Ikea.

Mentre il mondo intorno a lui si ribaltava, con l'indice tirò il grilletto del mitragliatore e si portò via la punta della pantofola in velluto blu, su cui erano cucite le sue iniziali in oro. Dentro c'erano quattro dita e una bella porzione di piede.
Finì a terra e con la testa battè contro lo spigolo di un tavolino di cristallo. Una lunga scheggia triangolare gli si piantò proprio sopra la nuca, attraversò la scatola cranica, la dura madre, l'aracnoide, la pia madre e s'infilò nel tessuto molle del cervello come una lama affilata in una Danette alla vaniglia.

E aveva capito che era necessario fare cose straordinarie (non necessariamente intelligenti) per farsi notare.



Titolo: Che la festa cominci
Autore: Niccolò Ammaniti
Editore: Einaudi (collana Einaudi Stile Libero Big)
Periodo: 2009
Pagine: 328
Prezzo: € 18.00 (era in sconto del 40% ed un ulteriore 10% me l'hanno fatto perchè avevo la tessera dei Warriors che mi ha dato la Marinella, quindi l'ho pagato € 9.72..)




No comments: