Wednesday, November 11, 2009

Vite nel Sangue - 3 casi di straordinaria follia omicida


Lo presi un po' di tempo fa alla Feltrinelli..
Basto leggere che si parlava della Cianciulli per buttarlo in saccoccia.
Peccato.. perchè non dice nulla di più di quello che si puo' trovare in rete (anzi, forse dice di meno).
Si legge bene ed è ben scritto, ma 7.90 per 97 pagine sono un po' troppi.

Il delitto Murri
La saponificatrice di Correggio
Serviatti lo squartatore di donne.

3 casi che fecero scaplore in Italia nella prima metà del '900.
Li conoscevo tutti per averli già ritrovati su altri libri (quelli di Cinzia Tani, per esempio).
Non aggiungono nulla di quello che già non si sapesse, se non dei semplici "pareri personali".
Quanto meno, è un libricino ben scritto che si legge veloce.. anche se il titolo (a mio parere) è un po' fuorviante: dei "tre casi di straordinaria follia omicida" viene raccontato ben poco..
Il caso Murri è quasi tutto incentrato sul processo che ne seguì e che permise ai fanatici cattolici di scatenarsi contro i nuovi riformisti, i socialisti e gli agnostici (com'era il dottor Murri, reo di essere il padre di Linda e Tullio) accusandoli di allevare dei mostri privi di morale.
Della Leonarda dice davvero molto poco.. ho trovato di più in rete..
Nemmeno di Serviatti si aggiunge molto.. giusto un riassuntino di quello che fece: attirare donne mature con una promessa di matrimonio per poi derubarle e farle a pezzi.

-Frasette-
... il caso Murri, un evento che travalica la semplice dimensione criminale per diventare crociata di fanatici cattolici, in quello che fu il primo grande caso politico-giudiziario del Novecento.

Augusto Murri (...) medico personale della Regina Margherita, era odiato dai cattolici con il tipo d'odio forse peggiore: l'odio impotente che non può dispiegare tutti i suoi effetti, perchè l'oggetto è troppo alto, protetto da autorità che i cattolici stessi ritengono inviolabili e sacre (...) così che l'astio non può che trasformarsi in maldicenza, in insinuazione appena sussurrata ma così atroce da non poter essere ignorata.

... Giuseppe Garibaldi, l'uomo che aveva definito Pio IX "un metro cubo di letame".

E se la famiglia non è patriarcale, tradizionale, cattolica, devota, obbediente al trono e all'altare, allora non è una famiglia sana.

Ma nel 1941, l'Italia di Mussolini doveva essere felice, operosa, concorde, obbediente alla legge; l'omicidio non si addiceva all'Italia imperiale, tanto meno ad una donna, poichè la donna - così voleva il duce - aveva il solo compito di dare figli alla patria.
La donna doveva essere madre, e madre prolifica. La Cianciulli, con le sue diciassette gravidanze, rappresentava perfettamente il tipo di donna (verrebbe da dire di esemplare da riproduzione..) che il regime elogiava e promuoveva.

Scorrere i giornali di quel tempo è un'immersione nella società italiana molto diversa dal'immagine ufficiale che ne dava il regime.
Tra le righe sfilano personaggi infimi e storie inconfessabili. Non la massa granitica che marcia compatta verso i luminosi destini della patria redenta, ma un universo di minuscoli borghesi o artigiani (...) dal codice morale retrivo che procedono per luoghi comuni.
Luogo naturale della donna è necessariamente la casa, a far la calza e a tirar su mocciosi, che il duce vuole tanti perchè, dichiara, il numero è potenza.


Titolo: Vite nel sangue - tre casi di straordinaria follia omicida
Autore: Paolo Cortesi
Editore: Foschi
Periodo: 2008
Pagine: 97
Prezzo: 7.90€ (ricordo di averlo preso alla feltrinelli circa un anno fa.. credo di averlo pagato a prezzo pieno. ma per la Leonarda.. si sa... )

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